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Attilio Gavini / Lucio Rosato – Metropolitans
Metropolitans come i deserti, trattengono ogni traccia: tra isole di memoria prende consistenza la possibilità per altri sguardi. in esposizione 14 fotografie di Attilio Gavini e una installazione di Lucio Rosato
Comunicato stampa
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alle corrispondenze tra Attilio Gavini e Lúcio Rosato è dedicato questo nuovo appuntamento di usomagazzino per altre architetture
Metropolitans è anche il titolo del lavoro fotografico di Attilio Gavini che, come scrive Paolo Dell’Elce nella postfazione al catalogo che accompagna l’esposizione, “appartiene alla generazione fotografica di autori che hanno avuto il privilegio di manipolare la materia della Fotografia quando ancora era argento, luce e acqua e si evocava l’immagine sulla carta sensibile dopo una lunga decantazione nel buio, come in un rituale magico. Il suo rapporto lieve con questa tecnica ricorda il modo di lavorare di un grande maestro, Mario Giacomelli. Come Mario, Attilio ha dedicato alla fotografia i momenti più personali e introspettivi. Attilio con il suo sguardo ci mostra la discrasia profonda che è alla base della relazione tra l’uomo contemporaneo e la realtà che egli costruisce; ma sospende il giudizio morale e sceglie di vedere: annulla ciò che è stato e ciò che sarà palesando invece ciò che è nel momento della visione; Attilio ci chiede di condividere il suo sguardo e alleviare la sua angoscia, ci invita a immaginare un punto di fuga dal dolore e dall’orrore di una progressiva disumanizzazione in atto nella dimensione collettiva, nell’utopia di riconsiderare il Luogo umano, come possibilità e come speranza a partire da ogni singolo uomo.”
“Metropolitans porta in se, contemporaneamente, un’amara confessione della deriva umana e un messaggio d’amore e speranza per il futuro” afferma Ruperto Polleggioni nello stesso catalogo, dove scrive della “disorientante celebrazione dell’inutile, resa con un preciso isolamento di soggetti mai chiaramente descritti ma dei quali percepiamo lo sbandamento emotivo, comportamentale, estetico […]
Lúcio Rosato presenta una installazione dal titolo collezione di zucchero, un omaggio a Norman Douglas del quale Rosato ricalca l’operazione del rovesciare dopo tanti anni il vaso in cui custodiva biglietti da visita che sfogliando gli permettono di raccontare il suo viaggio autobiografico; così un poco accade anche con le 749 bustine di zucchero che Rosato rovescia su due tavoli bianchi, memoria di tutti i caffè presi senza zucchero, che assumono la forma come di due isole vulcaniche (Alicudi e Filicudi?) costruite per accumulazione; leggendo le etichette si potrebbero ripercorrere gli stessi itinerari al di fuori del tempo ma solo per Rosato riaprire memorie di incontri, di sensazioni, di umori o amori
Attilio Gavini (Teramo, 1956) ha iniziato la sua ricerca fotografica nei primi anni ottanta e il suo attuale campo di ricerca è la mutazione antropologica generata dalle trasformazioni in atto nella società contemporanea; nel 1991 partecipa alla fondazione del gruppo stimmung che nel ‘92 pubblica insieme a Mario Giacomelli il libro ‘metafore dell’assenza’. Suoi lavori fanno parte della collezione della bibliothèque nationale de Paris, della galleria il diaframma kodak di Milano, del museo abruzzese della fotografia Giuseppe Moder a Città Sant’Angelo e di collezioni private, ed è presente in mostre personali e collettive dal 1987 ad oggi. Nel 2001 la rivista messicana reflex gli dedica una monografia dal titolo la fine dello sguardo accompagnata da un suo saggio
Lúcio Rosato (Lanciano 1960) architetto, viaggia sui territori al limite tra la concretezza del pensiero e l’astrazione della materia realizzando installazioni e architetture permanenti. insegna teorie di progettazione all’Università Europea del Design di Pescara. I suoi lavori sono raccolti nel libretto edito da Libria nel 2007: Sui territori al limite. Tra le pubblicazioni: Case (con Tonia Giansante), Librìa, Melfi 2004;; la città negata, identità e modificazione, Franco Angeli, Milano 2008; le stanze di Tonia (con le fotografie di Iacopo Pasqui), Librìa, Melfi 2012. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti: dal premio Europan 4 “costruire la città sulla città” (Iraklion -Grecia) nel 1996, al Premio Architettura d’Abruzzo per la casa che guarda il mare nel 2012. Vive e prende appunti a Pescara
Metropolitans è anche il titolo del lavoro fotografico di Attilio Gavini che, come scrive Paolo Dell’Elce nella postfazione al catalogo che accompagna l’esposizione, “appartiene alla generazione fotografica di autori che hanno avuto il privilegio di manipolare la materia della Fotografia quando ancora era argento, luce e acqua e si evocava l’immagine sulla carta sensibile dopo una lunga decantazione nel buio, come in un rituale magico. Il suo rapporto lieve con questa tecnica ricorda il modo di lavorare di un grande maestro, Mario Giacomelli. Come Mario, Attilio ha dedicato alla fotografia i momenti più personali e introspettivi. Attilio con il suo sguardo ci mostra la discrasia profonda che è alla base della relazione tra l’uomo contemporaneo e la realtà che egli costruisce; ma sospende il giudizio morale e sceglie di vedere: annulla ciò che è stato e ciò che sarà palesando invece ciò che è nel momento della visione; Attilio ci chiede di condividere il suo sguardo e alleviare la sua angoscia, ci invita a immaginare un punto di fuga dal dolore e dall’orrore di una progressiva disumanizzazione in atto nella dimensione collettiva, nell’utopia di riconsiderare il Luogo umano, come possibilità e come speranza a partire da ogni singolo uomo.”
“Metropolitans porta in se, contemporaneamente, un’amara confessione della deriva umana e un messaggio d’amore e speranza per il futuro” afferma Ruperto Polleggioni nello stesso catalogo, dove scrive della “disorientante celebrazione dell’inutile, resa con un preciso isolamento di soggetti mai chiaramente descritti ma dei quali percepiamo lo sbandamento emotivo, comportamentale, estetico […]
Lúcio Rosato presenta una installazione dal titolo collezione di zucchero, un omaggio a Norman Douglas del quale Rosato ricalca l’operazione del rovesciare dopo tanti anni il vaso in cui custodiva biglietti da visita che sfogliando gli permettono di raccontare il suo viaggio autobiografico; così un poco accade anche con le 749 bustine di zucchero che Rosato rovescia su due tavoli bianchi, memoria di tutti i caffè presi senza zucchero, che assumono la forma come di due isole vulcaniche (Alicudi e Filicudi?) costruite per accumulazione; leggendo le etichette si potrebbero ripercorrere gli stessi itinerari al di fuori del tempo ma solo per Rosato riaprire memorie di incontri, di sensazioni, di umori o amori
Attilio Gavini (Teramo, 1956) ha iniziato la sua ricerca fotografica nei primi anni ottanta e il suo attuale campo di ricerca è la mutazione antropologica generata dalle trasformazioni in atto nella società contemporanea; nel 1991 partecipa alla fondazione del gruppo stimmung che nel ‘92 pubblica insieme a Mario Giacomelli il libro ‘metafore dell’assenza’. Suoi lavori fanno parte della collezione della bibliothèque nationale de Paris, della galleria il diaframma kodak di Milano, del museo abruzzese della fotografia Giuseppe Moder a Città Sant’Angelo e di collezioni private, ed è presente in mostre personali e collettive dal 1987 ad oggi. Nel 2001 la rivista messicana reflex gli dedica una monografia dal titolo la fine dello sguardo accompagnata da un suo saggio
Lúcio Rosato (Lanciano 1960) architetto, viaggia sui territori al limite tra la concretezza del pensiero e l’astrazione della materia realizzando installazioni e architetture permanenti. insegna teorie di progettazione all’Università Europea del Design di Pescara. I suoi lavori sono raccolti nel libretto edito da Libria nel 2007: Sui territori al limite. Tra le pubblicazioni: Case (con Tonia Giansante), Librìa, Melfi 2004;; la città negata, identità e modificazione, Franco Angeli, Milano 2008; le stanze di Tonia (con le fotografie di Iacopo Pasqui), Librìa, Melfi 2012. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti: dal premio Europan 4 “costruire la città sulla città” (Iraklion -Grecia) nel 1996, al Premio Architettura d’Abruzzo per la casa che guarda il mare nel 2012. Vive e prende appunti a Pescara
04
marzo 2016
Attilio Gavini / Lucio Rosato – Metropolitans
Dal 04 al 26 marzo 2016
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
USOMAGAZZINO PER ALTRE ARCHITETTURE
Pescara, Via Silvio Spaventa, 10/4, (Pescara)
Pescara, Via Silvio Spaventa, 10/4, (Pescara)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 18.00-20.00
Vernissage
4 Marzo 2016, ore 19.00
Autore