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Attilio Gigli – Passanti
mostra fotografica
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Rimini. Alle ore 18 di sabato 6 maggio 2006 verrà inaugurata alla Galleria dell'immagine di Palazzo Gambalunga la mostra
Attilio Gigli
Passanti
organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Rimini / Musei Comunali. L'esposizione presenta l'ultimo lavoro di Attilio Gigli (1934-2005) con una scelta di fotografie in bianco e nero che illustrano, attraverso i gesti, il nostro modo di vivere i luoghi non monumentali della contemporaneità: gli autogrill, le strade...
Il catalogo (Passanti / Passerby, pubblicato da Charta) raccoglie i materiali accuratamente riprodotti e introdotti dall'intervento di Roberta Valtorta.
La mostra resterà aperta al pubblico con orario 9,30-12,30 / 16-19; sabato 10-12 (chiuso la domenica), fino al 27 maggio 2006. L'ingresso è libero.
“Passanti”: è una mostra che raccoglie immagini di coloro che vivono e percorrono gli spazi urbani ed extraurbani, colti nella loro immediata quotidianità senza tuttavia essere messi in posa.
Attilio Gigli presenta un progetto fotografico che non predilige gli eventi, ma il tessuto connettivo della vita stessa, scelto ed estrapolato con una sorta di casualità dallo sguardo del fotografo.
La sua ricerca si inserisce nel solco della lunga tradizione di quella fotografia documentaria americana, che va da Walker Evans a Robert Adams, passando per Lee Friedlander e Garry Winogrand, e che è tutta indirizzata a non enfatizzare l'eccezionalità del fatto, a non costruire nessun racconto compiuto, ma a cogliere frammenti e segni della realtà.
Le sue fotografie bianco e nero sono affollate soprattutto dalla presenza degli attori non protagonisti dello spazio pubblico: le donne. La dimensione privata e intima della persona, della femminilità, si intreccia con il luogo in cui il gesto e la propria immagine si afferma: il luogo pubblico, nella sua totale anonimità.
“Ho scattato le fotografie per le strade affollate della città, camminando, senza mirare in modo da riprendere i soggetti ignari (soprattutto le donne), senza attirare l'attenzione su di me”.
Gigli lascia la realtà fluire, la sua presenza non è sottolineata nell'immagine neppure da un uso virtuosistico della stampa in bianco nero, che anzi qui è volutamente piatta nei contrasti, ordinaria come i luoghi e le situazioni ritratte.
Le sue fotografie sono sghembe, non riquadrate, casuali e frammentarie. I soggetti spesso non sono ripresi frontalmente, ma di spalle, di scorcio, da punti di vista di ripresa con la macchina fotografica che sono bassi, precari, instabili. Il risultato a cui perviene Gigli attraverso questo espediente di un leggero spostamento della grammatica del fotografare, è quello di visione che si fa “camminando”, non fermandosi a riquadrare, incorniciare la realtà. L'impressione che se ne ricava è quella di una realtà sospesa, in cui le persone ed i gesti sembrano galleggiare leggeri.
Attilio Gigli (Pesaro, 1934- Bologna, 2005), laureato in Lettere e Storia dell'Arte a Roma, ha iniziato l'attività di fotografo a Torino e poi si è trasferito a Castel San Pietro a Bologna. Accanto all'attività professionale a servizio di enti e istituzioni culturali dell'Emilia-Romagna, ha condotto una ricerca personale partecipando anche alle attività di un gruppo costituito da fotografi emiliani che all'inizio degli anni Ottanta lavoravano sul territorio per conto di enti pubblici. Le sue fotografie sono apparse in numerose pubblicazioni, fra le quali otre il volume monografico Passanti, (Milano, Skira, 2002), si segnalano: Una città per la cultura. La Rocca Malatestiana a Cesena, Milano, Mazzotta, 1985; L'insistenza dello sguardo. Fotografie italiane 1839-1989, a cura di P. Costantini e I. Zannier, Firenze, Alinari, 1989; La città di Morandi, Bologna, Cappelli, 1989; Architetture dell'inganno. Cortili bibieneschi e fondali dipinti nei palazzi storici bolognesi ed emiliani, catalogo della mostra (Bologna 1991-2) a cura di A. M. Matteucci e A. Stanzani Bologna, Arts&Co, 1991; Il tempo dell'immagine. Fotografi e società a Bologna, 1880-1980, Bologna, Edizioni Seat, 1993.
Attilio Gigli
Passanti
organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Rimini / Musei Comunali. L'esposizione presenta l'ultimo lavoro di Attilio Gigli (1934-2005) con una scelta di fotografie in bianco e nero che illustrano, attraverso i gesti, il nostro modo di vivere i luoghi non monumentali della contemporaneità: gli autogrill, le strade...
Il catalogo (Passanti / Passerby, pubblicato da Charta) raccoglie i materiali accuratamente riprodotti e introdotti dall'intervento di Roberta Valtorta.
La mostra resterà aperta al pubblico con orario 9,30-12,30 / 16-19; sabato 10-12 (chiuso la domenica), fino al 27 maggio 2006. L'ingresso è libero.
“Passanti”: è una mostra che raccoglie immagini di coloro che vivono e percorrono gli spazi urbani ed extraurbani, colti nella loro immediata quotidianità senza tuttavia essere messi in posa.
Attilio Gigli presenta un progetto fotografico che non predilige gli eventi, ma il tessuto connettivo della vita stessa, scelto ed estrapolato con una sorta di casualità dallo sguardo del fotografo.
La sua ricerca si inserisce nel solco della lunga tradizione di quella fotografia documentaria americana, che va da Walker Evans a Robert Adams, passando per Lee Friedlander e Garry Winogrand, e che è tutta indirizzata a non enfatizzare l'eccezionalità del fatto, a non costruire nessun racconto compiuto, ma a cogliere frammenti e segni della realtà.
Le sue fotografie bianco e nero sono affollate soprattutto dalla presenza degli attori non protagonisti dello spazio pubblico: le donne. La dimensione privata e intima della persona, della femminilità, si intreccia con il luogo in cui il gesto e la propria immagine si afferma: il luogo pubblico, nella sua totale anonimità.
“Ho scattato le fotografie per le strade affollate della città, camminando, senza mirare in modo da riprendere i soggetti ignari (soprattutto le donne), senza attirare l'attenzione su di me”.
Gigli lascia la realtà fluire, la sua presenza non è sottolineata nell'immagine neppure da un uso virtuosistico della stampa in bianco nero, che anzi qui è volutamente piatta nei contrasti, ordinaria come i luoghi e le situazioni ritratte.
Le sue fotografie sono sghembe, non riquadrate, casuali e frammentarie. I soggetti spesso non sono ripresi frontalmente, ma di spalle, di scorcio, da punti di vista di ripresa con la macchina fotografica che sono bassi, precari, instabili. Il risultato a cui perviene Gigli attraverso questo espediente di un leggero spostamento della grammatica del fotografare, è quello di visione che si fa “camminando”, non fermandosi a riquadrare, incorniciare la realtà. L'impressione che se ne ricava è quella di una realtà sospesa, in cui le persone ed i gesti sembrano galleggiare leggeri.
Attilio Gigli (Pesaro, 1934- Bologna, 2005), laureato in Lettere e Storia dell'Arte a Roma, ha iniziato l'attività di fotografo a Torino e poi si è trasferito a Castel San Pietro a Bologna. Accanto all'attività professionale a servizio di enti e istituzioni culturali dell'Emilia-Romagna, ha condotto una ricerca personale partecipando anche alle attività di un gruppo costituito da fotografi emiliani che all'inizio degli anni Ottanta lavoravano sul territorio per conto di enti pubblici. Le sue fotografie sono apparse in numerose pubblicazioni, fra le quali otre il volume monografico Passanti, (Milano, Skira, 2002), si segnalano: Una città per la cultura. La Rocca Malatestiana a Cesena, Milano, Mazzotta, 1985; L'insistenza dello sguardo. Fotografie italiane 1839-1989, a cura di P. Costantini e I. Zannier, Firenze, Alinari, 1989; La città di Morandi, Bologna, Cappelli, 1989; Architetture dell'inganno. Cortili bibieneschi e fondali dipinti nei palazzi storici bolognesi ed emiliani, catalogo della mostra (Bologna 1991-2) a cura di A. M. Matteucci e A. Stanzani Bologna, Arts&Co, 1991; Il tempo dell'immagine. Fotografi e società a Bologna, 1880-1980, Bologna, Edizioni Seat, 1993.
06
maggio 2006
Attilio Gigli – Passanti
Dal 06 al 27 maggio 2006
fotografia
Location
GALLERIA DELL’IMMAGINE
Rimini, Via Alessandro Gambalunga, 27, (Rimini)
Rimini, Via Alessandro Gambalunga, 27, (Rimini)
Orario di apertura
9,30-12,30 e 16-19; sabato 10-12 (chiuso la domenica)
Vernissage
6 Maggio 2006, ore 18
Autore