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Audrey a Roma
Scatti inediti, video e oggetti personali appartenuti ad una delle icone del nostro tempo. Un tributo alla grande star nella “sua” Roma che servirà a raccogliere fondi per il progetto di lotta alla malnutrizione infantile sostenuto dal Club Amici di Audrey per UNICEF, a cui la stessa Audrey ha dedicato una parte importantissima della sua vita in qualità di Ambasciatrice di buona volontà. L’integrazione nel prezzo del biglietto, infatti, sarà interamente devoluta in beneficenza all’UNICEF
Comunicato stampa
Segnala l'evento
ESTERNO GIORNO
MOSTRA-OMAGGIO A AUDREY HEPBURN A SOSTEGNO DELL’UNICEF
Scatti inediti, video e oggetti personali appartenuti ad una delle icone del nostro tempo, in
mostra dal 26 ottobre al 4 dicembre 2011 al Museo dell’Ara Pacis di Roma
Roma, 3 ottobre 2011
In occasione del 50° anniversario di Colazione da Tiffany e in contemporanea con il Festival
Internazionale del Film di Roma, per la prima volta la capitale celebra Audrey Hepburn,
attraverso una mostra-omaggio. Un tributo alla grande star nella "sua" Roma che servirà a
raccogliere fondi per il progetto di lotta alla malnutrizione infantile sostenuto dal Club Amici
di Audrey per UNICEF, a cui la stessa Audrey ha dedicato una parte importantissima della
sua vita in qualità di Ambasciatrice di buona volontà. L'integrazione nel prezzo del biglietto,
infatti, sarà interamente devoluta in beneficenza all'UNICEF.
Audrey a Roma è un’esposizione promossa da Assessorato alle Politiche Culturali e Centro
Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale, Audrey Hepburn Children’s
Fund e UNICEF con il Club "Amici di Audrey", organizzazione e servizi museali di Zètema
Progetto Cultura. La mostra sarà ospitata dal Museo dell’Ara Pacis dal 26 ottobre al 4
dicembre 2011 e attraverso immagini, video e oggetti personali racconterà le tre vite vissute
a Roma dall'attrice: diva del cinema, mamma e Ambasciatrice. Infatti, in 25 anni, Audrey
ha condiviso con Roma momenti cruciali della sua carriera artistica, da Vacanze romane e
Guerra e pace a La storia di una monaca, ma soprattutto nella capitale ha vissuto molti anni
di vita familiare, a stretto contatto con la città e con i suoi abitanti.
La mostra è curata dal secondo figlio di Audrey Hepburn, Luca Dotti, con Ludovica Damiani,
Sciascia Gambaccini, Guido Torlonia e la consulenza di Sava Bisazza Terracini.
Una selezione di scatti inediti, quasi "rubati" - provenienti dagli archivi di Reporters Associati,
Photomasi, Istituto Luce e Kobal Collection - colgono Audrey Hepburn in momenti di vita
quotidiana nella città. Didascalie, testi e grafica ripercorreranno il personale ricordo del
rapporto tra Audrey e Roma.
Un video esclusivo rivelerà momenti della sua vita privata lontana dalle scene.
Considerando il legame tra la vita di Audrey e la storia della moda, le immagini saranno
accompagnate da alcuni abiti e accessori. Creazioni di Givenchy, Valentino, e tanti altri che rappresentano anche il modo di vestire di quel periodo, con abiti indossati da Audrey nella
vita di tutti i giorni.
Uno spazio sarà dedicato alle immagini dall’archivio UNICEF che documentano i viaggi di
Audrey Hepburn tra i bambini di Bangladesh, Vietnam, Somalia, Sudan, Etiopia ed America
Latina. Solo alcune tra le numerose missioni a cui l'attrice ha dedicato interamente l'ultima
parte della sua vita.
In contemporanea con la mostra Mondadori pubblica il volume Audrey a Roma, curato da Ludovica Damiani e Luca Dotti con testi di Sciascia Gambaccini, in libreria dal 25 ottobre 2011 (192 pagine, 192 illustrazioni, 24.90 euro).
Una signora che ama fare lunghe passeggiate con i suoi cani e portare a scuola i suoi figli.
Molti hanno conosciuto così Audrey Hepburn, nei quasi vent’anni in cui ha vissuto a Roma.
Se ai fotografi capita di inquadrarla, magari in una viuzza del Centro, non viene mai colta in fallo, tranne forse per uno sguardo trasognato rubato in un night. Poi, poco a poco, Audrey si allontana dai riflettori. Roma, forse anche grazie alla sua indolenza, le lascia i suoi tempi e i suoi spazi. Audrey lascerà Roma solo a metà degli anni ottanta, per avviare la missione umanitaria alla quale ha dedicato l’ultima parte della sua vita. Le sue foto in Africa, Asia o America Latina all’Ara Pacis non ci saranno, ma la stella Audrey Hepburn, la mamma e l’ambasciatrice dell’UNICEF – a cui verrà devoluto il ricavato della mostra - convivevano felicemente nella persona che affiora in ogni
immagine, pubblica o privata, sempre fedele a se stessa. Oltre 100 scatti - più otto teche di ricordi e un filmino di famiglia – che raccontano Audrey a Roma, dal 26 ottobre al 4 dicembre all’Ara Pacis.
Luca Dotti
L’aria da bambina, di una bellezza fragile sonnolenta e stordita, sullo sfondo, che sfondo non è, dei Fori Imperiali. È questa la prima immagine che viene in mente quando si pensa ad Audrey Hepburn a Roma. Una delle più significative del film Vacanze romane e, quindi, pure della sua carriera, ma comunque un’immagine patinata. Da grande schermo. Il rapporto tra Audrey Hepburn e la città, però, è in realtà molto più profondo e intimo. Quotidiano.
È la sua città di elezione e adozione, la città dove la diva ha deciso di diventare “terrena”, cercando quella tranquillità che solo Roma, con le sue bellezze eterne può concedere, tesoro sempre sotto i riflettori che proprio per questo consente anche di nascondersi.
Di essere semplicemente e meravigliosamente se stessi. E la Hepburn ha vissuto Roma nella serenità di una dimensione personale, in cui ha saputo fondere ma mai confondere il ruolo da star con quello della donna, appassionata visitatrice,
divertente e divertita frequentatrice di salotti, serena madre di famiglia.
Sempre e comunque con il sorriso, che fosse per il paparazzo di turno a caccia di uno scatto o per
il “souvenir” di un passante incuriosito, magari di un fan, o per parenti e amici in una posa riservata ad album privati.
Questa mostra ci racconta la vita romana di Audrey Hepburn - e, di conseguenza, le atmosfere
della Roma di quegli anni - la quotidianità di una grande star, guidandoci oltre l’icona Audrey, tra oggetti personali, abiti, filmati e una selezione di scatti inediti, per approdare alla concretezza del suo modo di essere, tra sentimento dei luoghi, coscienza della magia dell’illusione e coraggio di costruire.
Dino Gasperini
Assessore alle Politiche Culturali e Centro Storico
Testi per temi di Ludovica Damiani
(estratto da AUDREY A ROMA - Mondadori)
GLI ANNI ’50
AL LAVORO SUL SET
Audrey in tutta la sua carriera girò meno di trenta film. Tre di questi a Roma. Tre pietre
miliari. Vacanze romane di William Wyler è uno dei film più celebrati della storia del cinema,
consacrò l’attrice alla fama mondiale e fece della Vespa un simbolo per il mondo intero.
Guerra e pace di King Vidor è ancora oggi considerato come uno dei più grandi kolossal
storici, Audrey recitò con il marito Mel Ferrer nel suo primo film a colori. La storia di una
monaca di Fred Zinnemann, osannato da critici e pubblico e girato in gran parte negli studi
di Cinecittà, regalò ad Audrey il suo ruolo prediletto.
GLI ANNI ’60
SOTTO I RIFLETTORI
Le prime, le serate di gala, le premiazioni ufficiali, sono un vero e proprio lavoro che per gli attori equivale ad uno sforzo a volte superiore rispetto alla recitazione. Audrey svolse anche questo ruolo in maniera egregia, sia in occasioni che la riguardavano direttamente come le proiezioni dei suoi film, che in altre, ugualmente mondane ma di pura partecipazione per l’attrice, in cui la sua sola presenza e il suo stile attiravano la massima attenzione dei fotografi e degli invitati. Roma l’accolse a braccia aperte, facendo tesoro di ogni sua singola apparizione.
GLI ANNI ’70
LONTANO DALLE SCENE
Abbandonato quasi del tutto il cinema, Audrey si dedica interamente al suo ruolo di mamma
e moglie dimostrando che si può essere una grande star anche solo passeggiando per la strada, portando a spasso il cane, facendo la spesa, comprando il giornale, svolgendo il rito romano delle “pastarelle” della domenica, a braccetto con il proprio marito, per mano ai figli, dal fioraio, facendo shopping… Audrey diventa cittadina di Roma a tutti gli effetti e vive
la sua vita tra il centro storico e i Parioli frequentando gli amici più cari, come una persona
assolutamente “normale”.
Audrey Hepburn è stata nominata Ambasciatrice di Buona Volontà dell’UNICEF (Fondo delle Nazioni
Unite per l’Infanzia) nell’autunno del 1987.
Nei cinque anni che precedettero la sua prematura scomparsa, avvenuta nel 1993, Audrey viaggiò
senza sosta, visitando decine di progetti dell’UNICEF in Africa, America Latina e Asia, testimoniando al mondo la sofferenza dei bambini vittime della povertà e dei conflitti.
Per anni, Audrey Hepburn fu il volto dell’UNICEF in tutto il mondo. Il 20 novembre del 1989, giorno
dell’adozione da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite della Convenzione dei Diritti
dell’Infanzia, Audrey ne declamò il preambolo davanti ai rappresentati di tutte le nazioni.
L’ultimo viaggio di Audrey fu nella Somalia afflitta – come oggi, a quasi venti anni di distanza - dalla carestia. Sconvolta da quanto vide, al suo ritorno disse: “Sono stata all’inferno”.
Audrey continua a servire la causa dei bambini anche oggi. L’integrazione nel prezzo del biglietto della mostra Audrey a Roma – voluta dalla Audrey Hepburn Children’s Fund e dal Club di top donor Amici di Audrey - andrà infatti all’UNICEF. Inoltre, presso il bookshop del Museo dell’Ara Pacis, è in vendita un biglietto regalo - in edizione limitata ed esclusiva per la mostra - della collezione UNICEF “Regali di Audrey”. L’acquisto del biglietto costituisce una donazione pari al costo della terapia di recupero a base di minerali e vitamine per un bambino malnutrito. Un dono che vale una vita! Il biglietto regalo può essere acquistato anche online sul sito www.unicef.it/audrey
I fondi che verranno raccolti in occasione della Mostra contribuiranno al progetto dell’UNICEF di
lotta alla malnutrizione infantile in Ciad sostenuto dal Club Amici di Audrey. Nato nel novembre 2010 per volontà dei figli Sean Hepburn Ferrer e Luca Dotti, il Club unisce un gruppo di grandi donatori dell’UNICEF. Ne è testimonial la giornalista Désirée Colapietro Petrini.
Le risorse mobilitate dalla mostra finanzieranno una rete di 32 Centri di Nutrizionali nella Regione di Lac, in Ciad, dove i bambini malnutriti ricevono alimenti terapeutici e cure sanitarie.
La mostra Audrey a Roma e l’attività di raccolta fondi del Club degli Amici di Audrey contribuiscono alla campagna dell’UNICEF Vogliamo Zero. Ogni giorno nel mondo 22.000 bambini sotto i 5 anni muoiono per cause che possono essere
facilmente prevenibili. Un bambino nato in Africa ha una probabilità di morire entro i 5 anni circa 20 volte superiore a uno nato in Europa.
L’UNICEF vuole raggiungere l’obiettivo di eliminare la mortalità infantile.
L’UNICEF opera in oltre 150 paesi e territori per aiutare i bambini a sopravvivere e a crescere
in salute. Ogni anno, vaccina oltre la metà dei bambini di tutto il mondo. L’UNICEF lavora per
garantire ad ogni bambino e bambina cure sanitarie, nutrizione adeguata, accesso all’acqua potabile, istruzione di base di qualità, protezione dalla violenza, dallo sfruttamento e dall’AIDS. L’UNICEF non riceve risorse dalle Nazioni Unite ed è finanziato interamente dalle donazioni di privati, aziende e governi. Per ulteriori informazioni sull’UNICEF www.unicef.it
MOSTRA-OMAGGIO A AUDREY HEPBURN A SOSTEGNO DELL’UNICEF
Scatti inediti, video e oggetti personali appartenuti ad una delle icone del nostro tempo, in
mostra dal 26 ottobre al 4 dicembre 2011 al Museo dell’Ara Pacis di Roma
Roma, 3 ottobre 2011
In occasione del 50° anniversario di Colazione da Tiffany e in contemporanea con il Festival
Internazionale del Film di Roma, per la prima volta la capitale celebra Audrey Hepburn,
attraverso una mostra-omaggio. Un tributo alla grande star nella "sua" Roma che servirà a
raccogliere fondi per il progetto di lotta alla malnutrizione infantile sostenuto dal Club Amici
di Audrey per UNICEF, a cui la stessa Audrey ha dedicato una parte importantissima della
sua vita in qualità di Ambasciatrice di buona volontà. L'integrazione nel prezzo del biglietto,
infatti, sarà interamente devoluta in beneficenza all'UNICEF.
Audrey a Roma è un’esposizione promossa da Assessorato alle Politiche Culturali e Centro
Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale, Audrey Hepburn Children’s
Fund e UNICEF con il Club "Amici di Audrey", organizzazione e servizi museali di Zètema
Progetto Cultura. La mostra sarà ospitata dal Museo dell’Ara Pacis dal 26 ottobre al 4
dicembre 2011 e attraverso immagini, video e oggetti personali racconterà le tre vite vissute
a Roma dall'attrice: diva del cinema, mamma e Ambasciatrice. Infatti, in 25 anni, Audrey
ha condiviso con Roma momenti cruciali della sua carriera artistica, da Vacanze romane e
Guerra e pace a La storia di una monaca, ma soprattutto nella capitale ha vissuto molti anni
di vita familiare, a stretto contatto con la città e con i suoi abitanti.
La mostra è curata dal secondo figlio di Audrey Hepburn, Luca Dotti, con Ludovica Damiani,
Sciascia Gambaccini, Guido Torlonia e la consulenza di Sava Bisazza Terracini.
Una selezione di scatti inediti, quasi "rubati" - provenienti dagli archivi di Reporters Associati,
Photomasi, Istituto Luce e Kobal Collection - colgono Audrey Hepburn in momenti di vita
quotidiana nella città. Didascalie, testi e grafica ripercorreranno il personale ricordo del
rapporto tra Audrey e Roma.
Un video esclusivo rivelerà momenti della sua vita privata lontana dalle scene.
Considerando il legame tra la vita di Audrey e la storia della moda, le immagini saranno
accompagnate da alcuni abiti e accessori. Creazioni di Givenchy, Valentino, e tanti altri che rappresentano anche il modo di vestire di quel periodo, con abiti indossati da Audrey nella
vita di tutti i giorni.
Uno spazio sarà dedicato alle immagini dall’archivio UNICEF che documentano i viaggi di
Audrey Hepburn tra i bambini di Bangladesh, Vietnam, Somalia, Sudan, Etiopia ed America
Latina. Solo alcune tra le numerose missioni a cui l'attrice ha dedicato interamente l'ultima
parte della sua vita.
In contemporanea con la mostra Mondadori pubblica il volume Audrey a Roma, curato da Ludovica Damiani e Luca Dotti con testi di Sciascia Gambaccini, in libreria dal 25 ottobre 2011 (192 pagine, 192 illustrazioni, 24.90 euro).
Una signora che ama fare lunghe passeggiate con i suoi cani e portare a scuola i suoi figli.
Molti hanno conosciuto così Audrey Hepburn, nei quasi vent’anni in cui ha vissuto a Roma.
Se ai fotografi capita di inquadrarla, magari in una viuzza del Centro, non viene mai colta in fallo, tranne forse per uno sguardo trasognato rubato in un night. Poi, poco a poco, Audrey si allontana dai riflettori. Roma, forse anche grazie alla sua indolenza, le lascia i suoi tempi e i suoi spazi. Audrey lascerà Roma solo a metà degli anni ottanta, per avviare la missione umanitaria alla quale ha dedicato l’ultima parte della sua vita. Le sue foto in Africa, Asia o America Latina all’Ara Pacis non ci saranno, ma la stella Audrey Hepburn, la mamma e l’ambasciatrice dell’UNICEF – a cui verrà devoluto il ricavato della mostra - convivevano felicemente nella persona che affiora in ogni
immagine, pubblica o privata, sempre fedele a se stessa. Oltre 100 scatti - più otto teche di ricordi e un filmino di famiglia – che raccontano Audrey a Roma, dal 26 ottobre al 4 dicembre all’Ara Pacis.
Luca Dotti
L’aria da bambina, di una bellezza fragile sonnolenta e stordita, sullo sfondo, che sfondo non è, dei Fori Imperiali. È questa la prima immagine che viene in mente quando si pensa ad Audrey Hepburn a Roma. Una delle più significative del film Vacanze romane e, quindi, pure della sua carriera, ma comunque un’immagine patinata. Da grande schermo. Il rapporto tra Audrey Hepburn e la città, però, è in realtà molto più profondo e intimo. Quotidiano.
È la sua città di elezione e adozione, la città dove la diva ha deciso di diventare “terrena”, cercando quella tranquillità che solo Roma, con le sue bellezze eterne può concedere, tesoro sempre sotto i riflettori che proprio per questo consente anche di nascondersi.
Di essere semplicemente e meravigliosamente se stessi. E la Hepburn ha vissuto Roma nella serenità di una dimensione personale, in cui ha saputo fondere ma mai confondere il ruolo da star con quello della donna, appassionata visitatrice,
divertente e divertita frequentatrice di salotti, serena madre di famiglia.
Sempre e comunque con il sorriso, che fosse per il paparazzo di turno a caccia di uno scatto o per
il “souvenir” di un passante incuriosito, magari di un fan, o per parenti e amici in una posa riservata ad album privati.
Questa mostra ci racconta la vita romana di Audrey Hepburn - e, di conseguenza, le atmosfere
della Roma di quegli anni - la quotidianità di una grande star, guidandoci oltre l’icona Audrey, tra oggetti personali, abiti, filmati e una selezione di scatti inediti, per approdare alla concretezza del suo modo di essere, tra sentimento dei luoghi, coscienza della magia dell’illusione e coraggio di costruire.
Dino Gasperini
Assessore alle Politiche Culturali e Centro Storico
Testi per temi di Ludovica Damiani
(estratto da AUDREY A ROMA - Mondadori)
GLI ANNI ’50
AL LAVORO SUL SET
Audrey in tutta la sua carriera girò meno di trenta film. Tre di questi a Roma. Tre pietre
miliari. Vacanze romane di William Wyler è uno dei film più celebrati della storia del cinema,
consacrò l’attrice alla fama mondiale e fece della Vespa un simbolo per il mondo intero.
Guerra e pace di King Vidor è ancora oggi considerato come uno dei più grandi kolossal
storici, Audrey recitò con il marito Mel Ferrer nel suo primo film a colori. La storia di una
monaca di Fred Zinnemann, osannato da critici e pubblico e girato in gran parte negli studi
di Cinecittà, regalò ad Audrey il suo ruolo prediletto.
GLI ANNI ’60
SOTTO I RIFLETTORI
Le prime, le serate di gala, le premiazioni ufficiali, sono un vero e proprio lavoro che per gli attori equivale ad uno sforzo a volte superiore rispetto alla recitazione. Audrey svolse anche questo ruolo in maniera egregia, sia in occasioni che la riguardavano direttamente come le proiezioni dei suoi film, che in altre, ugualmente mondane ma di pura partecipazione per l’attrice, in cui la sua sola presenza e il suo stile attiravano la massima attenzione dei fotografi e degli invitati. Roma l’accolse a braccia aperte, facendo tesoro di ogni sua singola apparizione.
GLI ANNI ’70
LONTANO DALLE SCENE
Abbandonato quasi del tutto il cinema, Audrey si dedica interamente al suo ruolo di mamma
e moglie dimostrando che si può essere una grande star anche solo passeggiando per la strada, portando a spasso il cane, facendo la spesa, comprando il giornale, svolgendo il rito romano delle “pastarelle” della domenica, a braccetto con il proprio marito, per mano ai figli, dal fioraio, facendo shopping… Audrey diventa cittadina di Roma a tutti gli effetti e vive
la sua vita tra il centro storico e i Parioli frequentando gli amici più cari, come una persona
assolutamente “normale”.
Audrey Hepburn è stata nominata Ambasciatrice di Buona Volontà dell’UNICEF (Fondo delle Nazioni
Unite per l’Infanzia) nell’autunno del 1987.
Nei cinque anni che precedettero la sua prematura scomparsa, avvenuta nel 1993, Audrey viaggiò
senza sosta, visitando decine di progetti dell’UNICEF in Africa, America Latina e Asia, testimoniando al mondo la sofferenza dei bambini vittime della povertà e dei conflitti.
Per anni, Audrey Hepburn fu il volto dell’UNICEF in tutto il mondo. Il 20 novembre del 1989, giorno
dell’adozione da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite della Convenzione dei Diritti
dell’Infanzia, Audrey ne declamò il preambolo davanti ai rappresentati di tutte le nazioni.
L’ultimo viaggio di Audrey fu nella Somalia afflitta – come oggi, a quasi venti anni di distanza - dalla carestia. Sconvolta da quanto vide, al suo ritorno disse: “Sono stata all’inferno”.
Audrey continua a servire la causa dei bambini anche oggi. L’integrazione nel prezzo del biglietto della mostra Audrey a Roma – voluta dalla Audrey Hepburn Children’s Fund e dal Club di top donor Amici di Audrey - andrà infatti all’UNICEF. Inoltre, presso il bookshop del Museo dell’Ara Pacis, è in vendita un biglietto regalo - in edizione limitata ed esclusiva per la mostra - della collezione UNICEF “Regali di Audrey”. L’acquisto del biglietto costituisce una donazione pari al costo della terapia di recupero a base di minerali e vitamine per un bambino malnutrito. Un dono che vale una vita! Il biglietto regalo può essere acquistato anche online sul sito www.unicef.it/audrey
I fondi che verranno raccolti in occasione della Mostra contribuiranno al progetto dell’UNICEF di
lotta alla malnutrizione infantile in Ciad sostenuto dal Club Amici di Audrey. Nato nel novembre 2010 per volontà dei figli Sean Hepburn Ferrer e Luca Dotti, il Club unisce un gruppo di grandi donatori dell’UNICEF. Ne è testimonial la giornalista Désirée Colapietro Petrini.
Le risorse mobilitate dalla mostra finanzieranno una rete di 32 Centri di Nutrizionali nella Regione di Lac, in Ciad, dove i bambini malnutriti ricevono alimenti terapeutici e cure sanitarie.
La mostra Audrey a Roma e l’attività di raccolta fondi del Club degli Amici di Audrey contribuiscono alla campagna dell’UNICEF Vogliamo Zero. Ogni giorno nel mondo 22.000 bambini sotto i 5 anni muoiono per cause che possono essere
facilmente prevenibili. Un bambino nato in Africa ha una probabilità di morire entro i 5 anni circa 20 volte superiore a uno nato in Europa.
L’UNICEF vuole raggiungere l’obiettivo di eliminare la mortalità infantile.
L’UNICEF opera in oltre 150 paesi e territori per aiutare i bambini a sopravvivere e a crescere
in salute. Ogni anno, vaccina oltre la metà dei bambini di tutto il mondo. L’UNICEF lavora per
garantire ad ogni bambino e bambina cure sanitarie, nutrizione adeguata, accesso all’acqua potabile, istruzione di base di qualità, protezione dalla violenza, dallo sfruttamento e dall’AIDS. L’UNICEF non riceve risorse dalle Nazioni Unite ed è finanziato interamente dalle donazioni di privati, aziende e governi. Per ulteriori informazioni sull’UNICEF www.unicef.it
25
ottobre 2011
Audrey a Roma
Dal 25 ottobre al 04 dicembre 2011
Location
MUSEO DELL’ARA PACIS
Roma, Lungotevere In Augusta, (Roma)
Roma, Lungotevere In Augusta, (Roma)
Biglietti
€ 10 intero; € 8 ridotto (di cui € 2,5 di integrazione mostra interamente devoluti in beneficenza all’UNICEF)
Orario di apertura
Ore 9.00 -19.00. L’ingresso è consentito fino alle 18.00 -
chiuso il lunedì
Sito web
www.audreyhepburn.com
Ufficio stampa
ZETEMA
Curatore