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Augusto Caravati – La forma dello spazio
45 anni di progetti Caravati per la Città Giardino
Comunicato stampa
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Camminiamo nelle stratificazioni del tempo, tra costruzioni che testimoniano il gusto, le abitudini, il pensiero, la vita, di chi prima di noi ha inteso interpretare le città che abitiamo.
La forma dello spazio è l’intervento dell’uomo nel proprio habitat; segno di intelligenza e passione per ciò che lo riguarda più da vicino. Tanto più che alla base di ogni struttura è l’elemento distintivo che più ci appartiene: la progettualità. Nulla esiste senza forma, con l’idea all’origine.
Varese che c’è è la città frutto di queste stratificazioni di tempi e di forme nello spazio; Varese che ha fatto delle scelte e non ne ha fatte altre.
Varese che non c’era è la città che avrebbe potuto essere se… La città che oggi potrebbe essere diversa se avesse adottato differenti soluzioni. Ma anche una città che può ancora scegliere di esserci in un altro modo. Perché i progetti invece ci sono sempre. Importante è discuterne.
Attraverso la mostra -che si aprirà a giugno nella nuova sala Lunarte del MIV, dove Fabbrica Arte su richiesta di Caravati ha ideato il cartellone MAV, cioè MultiArteVarese, per creare esposizioni durante l’anno- articolata con i principali progetti realizzati dal geom. Caravati in 45 anni di attività, il pubblico può percepire elementi fondamentali della progettualità di Augusto Caravati (noto imprenditore varesino ma soprattutto mente creativa sempre all’opera), nel tempo e comprendere come idee degli anni Sessanta siano ancora attuali oggi e come idee di oggi di fatto proiettino Varese già in un suo futuro funzionale.
Parliamo di diverse soluzioni per le Stazioni di Varese, del risanamento del Lago, della monorotaia dalla Schiranna al Campo dei Fiori, che non hanno visto il proprio compimento, del Centro Culturale Polivalente nell’area ex mercato coperto –riprogettato per l’angolo Staurenghi/Sempione; ma anche della trasformazione del Cinema Teatro Impero, della prossima costruzione dell’Albergo allo Stadio, delle sistemazioni della Cittadella delle Scienze al Campo dei Fiori o di Villa Cagnola, e di tanti altri realizzati nei quali camminiamo tutti i giorni. Unitamente ai progetti per l’acqua alta a Venezia e a quello per produrre energia eletttrica con il moto ondoso del mare, testimonianza di ingegno e sensibilità ai problemi ambientali di oggi. Accanto ai plastici e ai progetti il pubblico troverà anche un altro aspetto della manualità e della creatività artistica di Augusto Caravati: la scultura, seguita fin dall’età di 18 anni. Opere in marmo essenziali e forti, segnate da un amore per la materia e per l’individualità personale del soggetto, fanno di questi lavori una testimonianza dell’uomo/artista/costruttore attento ai valori dell’incontro umano: l’uomo e le sue relazioni sono sempre al centro dell’esistenza e la scultura racchiude in un guscio la memoria dei sentimenti, l’invenzione di una forma e di un gesto potenzialmente assoluti.
Tutto ciò sraà la mostra allestita nel nuovo spazio Lunarte all’interno del Multisala Impero Varese: luogo dunque non solo dedicato al cinema e al tempo libero ma destinato a diventare agorà di cultura, scambio e incontro per una Città Giardino che non ha certo voglia di fermarsi e che accanto ai giardini e ai mattoni intende mantenere viva la propria anima. Per questo nella mostra si ritrova il gusto della monografia su Caravati “Cazoeula e fratazz” –presentato per l’occasione- dove si ritrovano “vita opere e pensiero di un imprenditore che si è sempre ispirato al principio primo: il costruire è alle origine stesse dell’umanità oltre che una base predominante dell’istinto”.
La forma dello spazio è l’intervento dell’uomo nel proprio habitat; segno di intelligenza e passione per ciò che lo riguarda più da vicino. Tanto più che alla base di ogni struttura è l’elemento distintivo che più ci appartiene: la progettualità. Nulla esiste senza forma, con l’idea all’origine.
Varese che c’è è la città frutto di queste stratificazioni di tempi e di forme nello spazio; Varese che ha fatto delle scelte e non ne ha fatte altre.
Varese che non c’era è la città che avrebbe potuto essere se… La città che oggi potrebbe essere diversa se avesse adottato differenti soluzioni. Ma anche una città che può ancora scegliere di esserci in un altro modo. Perché i progetti invece ci sono sempre. Importante è discuterne.
Attraverso la mostra -che si aprirà a giugno nella nuova sala Lunarte del MIV, dove Fabbrica Arte su richiesta di Caravati ha ideato il cartellone MAV, cioè MultiArteVarese, per creare esposizioni durante l’anno- articolata con i principali progetti realizzati dal geom. Caravati in 45 anni di attività, il pubblico può percepire elementi fondamentali della progettualità di Augusto Caravati (noto imprenditore varesino ma soprattutto mente creativa sempre all’opera), nel tempo e comprendere come idee degli anni Sessanta siano ancora attuali oggi e come idee di oggi di fatto proiettino Varese già in un suo futuro funzionale.
Parliamo di diverse soluzioni per le Stazioni di Varese, del risanamento del Lago, della monorotaia dalla Schiranna al Campo dei Fiori, che non hanno visto il proprio compimento, del Centro Culturale Polivalente nell’area ex mercato coperto –riprogettato per l’angolo Staurenghi/Sempione; ma anche della trasformazione del Cinema Teatro Impero, della prossima costruzione dell’Albergo allo Stadio, delle sistemazioni della Cittadella delle Scienze al Campo dei Fiori o di Villa Cagnola, e di tanti altri realizzati nei quali camminiamo tutti i giorni. Unitamente ai progetti per l’acqua alta a Venezia e a quello per produrre energia eletttrica con il moto ondoso del mare, testimonianza di ingegno e sensibilità ai problemi ambientali di oggi. Accanto ai plastici e ai progetti il pubblico troverà anche un altro aspetto della manualità e della creatività artistica di Augusto Caravati: la scultura, seguita fin dall’età di 18 anni. Opere in marmo essenziali e forti, segnate da un amore per la materia e per l’individualità personale del soggetto, fanno di questi lavori una testimonianza dell’uomo/artista/costruttore attento ai valori dell’incontro umano: l’uomo e le sue relazioni sono sempre al centro dell’esistenza e la scultura racchiude in un guscio la memoria dei sentimenti, l’invenzione di una forma e di un gesto potenzialmente assoluti.
Tutto ciò sraà la mostra allestita nel nuovo spazio Lunarte all’interno del Multisala Impero Varese: luogo dunque non solo dedicato al cinema e al tempo libero ma destinato a diventare agorà di cultura, scambio e incontro per una Città Giardino che non ha certo voglia di fermarsi e che accanto ai giardini e ai mattoni intende mantenere viva la propria anima. Per questo nella mostra si ritrova il gusto della monografia su Caravati “Cazoeula e fratazz” –presentato per l’occasione- dove si ritrovano “vita opere e pensiero di un imprenditore che si è sempre ispirato al principio primo: il costruire è alle origine stesse dell’umanità oltre che una base predominante dell’istinto”.
12
luglio 2007
Augusto Caravati – La forma dello spazio
Dal 12 luglio al 04 novembre 2007
architettura
Location
MULTISALA IMPERO – SALA MOSTRE LUNARTE
Varese, Via Giuseppe Bernascone, (Varese)
Varese, Via Giuseppe Bernascone, (Varese)
Orario di apertura
dalle 15 alle 22, tutti i giorni tranne il martedì nei mesi di luglio e agosto
Vernissage
12 Luglio 2007, ore 19
Autore