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Aulitto | Pappa | Zanga – Moralità per il mondo
La mostra che rientra nel programma delle attività culturali promosse dall’Amministrazione Comunale di Portici, vede la partecipazione di tre artisti: Vincenzo Aulitto, Peppe Pappa, Eduardo Zanga.
Comunicato stampa
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La mostra che rientra nel programma delle attività culturali promosse dall’Amministrazione Comunale di Portici, vede la partecipazione di tre artisti: Vincenzo Aulitto, Peppe Pappa, Eduardo Zanga.
Dal testo di Stefano Taccone “La creazione artistica come atto morale”:
Il dibattito inerente al rapporto tra arte e morale, estetica ed etica, cui in periodi più recenti si affianca spesso e volentieri il dibattito sul rapporto tra arte e politica, assai affine al primo specie qualora aristotelicamente si consideri la dimensione politica come una trasposizione su scala comunitaria della dimensione etica, possiede senz’altro una tradizione plurisecolare ed è stato declinato di volta in volta, a seconda delle epoche e degli ambienti, in modalità differenti. La situazione si complica ulteriormente allorché tali dilemmi si traspongano nel nostro presente, un’epoca che si vuole comunemente improntata alla “crisi dei paradigmi”, alla “fine delle ideologie”, al “pensiero debole”, ma che di fatto è ostaggio dalla tracotanza di un’unica grande ideologia, quella dell’Occidente capitalista, che paradossalmente si serve della narrazione debolista proprio per consolidare il suo dominio.
Ad una moralità che, a fronte delle granitiche certezze propagandate dal criptototalitarismo vigente, sia in grado piuttosto di ingenerare dubbi sul percorso che esso indica all’umanità, pur partendo da pochi ma stabili principi, in primis l’appartenenza al genere umano e dunque il terenziano sentimento di vicinanza agli altri membri della propria specie («Homo sum, nihil mihi humanum alienum puto»), fanno riferimento, sia pure nel rispetto dei loro divergenti percorsi e poetiche, Vincenzo Aulitto, Peppe Pappa ed Eduardo Zanga, i tre artisti coinvolti nella mostra-incontro “Moralità per il mondo”. Che si tratti, come avviene per Aulitto, di un forte investimento sulla resa solare e sensuale del mito, attitudine direttamente derivante dalla sua orgogliosa origine flegrea, o, come avviene per Pappa, di una riflessione sulle contraddizioni del mondo contemporaneo a partire dell’immaginario mediatico, e procedendo alla sua rielaborazione, o ancora, come avviene per Zanga, di una ricerca sostanzialmente basata sulla valenza plastica e cromatica, ma anche, chissà…, con l’intento di adombrare nei suoi oggetti allusioni alle forme del nostro quotidiano, ciò che li accomuna è la coscienza della responsabilità del loro ruolo. La convinzione che ogni prodotto d’arte, a prescindere dal genere di discorso che si voglia condurre, ed anche a prescindere dalla quantità dell’impatto che avrà nella società, costituisce di per se stesso un atto morale e dunque non va compiuto con leggerezza, ma con piena coscienza della delicatezza di una posizione liberamente scelta e conquistata.
Dal testo di Stefano Taccone “La creazione artistica come atto morale”:
Il dibattito inerente al rapporto tra arte e morale, estetica ed etica, cui in periodi più recenti si affianca spesso e volentieri il dibattito sul rapporto tra arte e politica, assai affine al primo specie qualora aristotelicamente si consideri la dimensione politica come una trasposizione su scala comunitaria della dimensione etica, possiede senz’altro una tradizione plurisecolare ed è stato declinato di volta in volta, a seconda delle epoche e degli ambienti, in modalità differenti. La situazione si complica ulteriormente allorché tali dilemmi si traspongano nel nostro presente, un’epoca che si vuole comunemente improntata alla “crisi dei paradigmi”, alla “fine delle ideologie”, al “pensiero debole”, ma che di fatto è ostaggio dalla tracotanza di un’unica grande ideologia, quella dell’Occidente capitalista, che paradossalmente si serve della narrazione debolista proprio per consolidare il suo dominio.
Ad una moralità che, a fronte delle granitiche certezze propagandate dal criptototalitarismo vigente, sia in grado piuttosto di ingenerare dubbi sul percorso che esso indica all’umanità, pur partendo da pochi ma stabili principi, in primis l’appartenenza al genere umano e dunque il terenziano sentimento di vicinanza agli altri membri della propria specie («Homo sum, nihil mihi humanum alienum puto»), fanno riferimento, sia pure nel rispetto dei loro divergenti percorsi e poetiche, Vincenzo Aulitto, Peppe Pappa ed Eduardo Zanga, i tre artisti coinvolti nella mostra-incontro “Moralità per il mondo”. Che si tratti, come avviene per Aulitto, di un forte investimento sulla resa solare e sensuale del mito, attitudine direttamente derivante dalla sua orgogliosa origine flegrea, o, come avviene per Pappa, di una riflessione sulle contraddizioni del mondo contemporaneo a partire dell’immaginario mediatico, e procedendo alla sua rielaborazione, o ancora, come avviene per Zanga, di una ricerca sostanzialmente basata sulla valenza plastica e cromatica, ma anche, chissà…, con l’intento di adombrare nei suoi oggetti allusioni alle forme del nostro quotidiano, ciò che li accomuna è la coscienza della responsabilità del loro ruolo. La convinzione che ogni prodotto d’arte, a prescindere dal genere di discorso che si voglia condurre, ed anche a prescindere dalla quantità dell’impatto che avrà nella società, costituisce di per se stesso un atto morale e dunque non va compiuto con leggerezza, ma con piena coscienza della delicatezza di una posizione liberamente scelta e conquistata.
10
giugno 2010
Aulitto | Pappa | Zanga – Moralità per il mondo
Dal 10 al 24 giugno 2010
arte contemporanea
Location
VILLA SAVONAROLA
Portici, Corso Giuseppe Garibaldi, 200, (Napoli)
Portici, Corso Giuseppe Garibaldi, 200, (Napoli)
Orario di apertura
Dal lunedì al sabato ore 10,00–13,00 e 16,00-19,00; domenica ore 10,00–13,00
Vernissage
10 Giugno 2010, ore 18
Autore
Curatore