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AURAL TOOLS (I)
Xing presenta a Raum lo show-case di Aural Tools la serie di multipli sonori curata e prodotta da Attila Faravelli, con esecuzioni dal vivo di Stefano Pilia, Enrico Malatesta e Attila Faravelli.
Comunicato stampa
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Martedi 29 ottobre alle 22.00 Xing presenta a Raum lo show-case di Aural Tools la serie di multipli sonori curata e prodotta da Attila Faravelli, con esecuzioni dal vivo di Stefano Pilia, Enrico Malatesta e Attila Faravelli.
Aural Tools, progetto nato un anno e mezzo fa, consiste in una serie di multipli il cui scopo e' documentare il lavoro di alcuni musicisti non attraverso la pubblicazione di dischi (cd, cassette o vinili) ma piuttosto indagando modi e processi specifici (materiali e concettuali) attraverso cui produrre suono. Ne nascono degli oggetti (in serie limitata e numerata di circa 50 esemplari) in grado di restituire una specifica relazione tra suono, spazio e ascoltatore. Il minimo comun denominatore di tutti i multipli e' la convinzione che il suono sia un atto, non un oggetto di contemplazione. E' l'azione stessa di ascoltare da parte di un corpo in uno spazio-tempo tanto specifico quanto impossibile da determinare in maniera assoluta. Gli Aural Tools sono oggetti fatti in modo tale che un ascoltatore ascolti se stesso nell'atto di produrre suono, e nell'atto di ascoltare. Il processo di realizzazione dei tools passa innanzi tutto attraverso schizzi e prototipi, oggetti grezzi ricavati in maniera estemporanea a partire da materiali immediatamente disponibili (si tratta spesso di oggetti di uso quotidiano la cui funzione e' declinata in senso sonoro). Il grado di complessità costruttiva dell'oggetto, in questa fase, non e' cruciale; che si tratti di un elastico utilizzato per generare impatti, di una radio non sintonizzata oppure di una applicazione gratuita per smartphone che incorpora dei suoni; di questi 'abbozzi' viene valutata soltanto la capacità di stimolare uno spazio a reagire sonoramente, la loro specifica modalità di abitare acusticamente un luogo e i meccanismi di azione-reazione esercitati rispetto al corpo della persona che li agisce.
Sono state realizzate ad oggi quattro tirature: Trifoglio, Aural Tools #1, dispositivo ideato da Attila Faravelli che va ascoltato tenendolo in mano come se fosse un libro; Freie Aerophone, Aural Tools #2, nato in collaborazione con il contrabbassista Matija Schellander ispirandosi al rombo, antichissimo strumento che funziona in maniera sorprendentemente analoga alle modalità d’uso del contrabbasso utilizzate dal musicista austriaco; Bilia, Aural Tools #3, sviluppato insieme al percussionista Enrico Malatesta e dalle sue indagini intorno all'orizzontalita' del gesto percussivo; Blind Box, Aural Tools #4 che risponde all'esigenza, da parte di Stefano Pilia, di documentare alcune composizioni utilizzando un amplificatore per chitarra delle dimensioni di un pacchetto di sigarette.
Attila Faravelli vive e lavora a Milano, dove ha studiato composizione elettronica. La sua indagine esplora il suono in quanto fenomeno materiale - ma non oggettivo - fluido e relazionale. Nella sua pratica musicale ed installativa indaga la relazione tra suono, spazio e corpo. Compone ed esegue in solo (il suo lavoro solista e' pubblicato da Die Schachtel e Senufo), realizza installazioni sonore con Nicola Martini (Presto!?), suona con Andrea Belfi nel duo Tumble (Die Schachtel), con Nicola Ratti (Boring Machines) e con Matija Schellander (Aural Tools). Con Burkhard Stangl, Mario De Vega ed Angelica Castello e' parte del quartetto elettroacustico SQUID (Mikroton Recordings). Collabora inoltre con Enrico Malatesta e Nicola Ratti nel trio ~ Tilde.. Ha recentemente avviato Aural Tools, ideazione e realizzazione di multipli di design acustico alternativi al disco, oggetti che documentino il lavoro di musicisti selezionati attraverso dispositivi in grado di generare suono secondo modalita' specifiche. Dal 2010 cura The Lift a Milano, una serie di concerti tenuti all'interno di un piccolo studio di registrazione; esponenti della scena sperimentale internazionale presentano le proprie ricerche all'interno di uno spazio acusticamente molto accurato.
attilafaravelli.tumblr.com www.auraltools.com
Stefano Pilia, chitarrista e bassista basato a Bologna, nasce come improvvisatore accanto ad una formazione classica, diplomandosi al conservatorio. Il suo lavoro oscilla tra un'indagine della dimensione scultorea e spaziale del suono con la chitarra elettrica, e la ricerca dei processi di registrazione e produzione sonora. Ha realizzato lavori discografici con le etichette Hapna, Sedimental, LVD, Die-schachtel, Presto?!, 8mm. Con Valerio Tricoli e Claudio Rocchetti ha fondato i 3/4HadBeenEliminated, sintesi tra improvvisazione, composizione elettroacustica e sensibilità avant rock. Ha collaborato alla realizzazione del suono per produzioni teatrali, reading, film, installazioni e video arte, in progetti di Wuming2, Nico Vascellari, Ho Tzu Nyen e altri, e con musicisti come Phill Niblock, Mike Watt, Manuel Mota, David Maranha, David Grubbs, Marina Rosenfeld.
Enrico Malatesta, percussionista cesenate attivo nel campo della musica contemporanea, ha studiato percussioni classiche al conservatorio Bruno Maderna di Cesena. La sua attività di ricerca è volta ad estendere le possibilità soniche e multimateriche degli strumenti a percussione tramite tecniche gestuali semplici, in grado di realizzare complessi spessori poliritmici ed informazioni multiple che intercorrono tra esecutore, spazio e strumento. Oltre ai progetti personali, è attivo anche come interprete di repertorio solista del ‘900 comprendente partiture grafiche e/o di notazione non tradizionale di compositori quali John Cage, Morton Feldman, Karlheinz Stockhausen, Earle Brown, con particolare riferimento ed omaggio al lavoro di Max Neuhaus. Lavora regolarmente in duo con i percussionisti Christian Wolfarth e Seijiro Murayama, con i musicisti/sound artist Giuseppe Ielasi, Renato Rinaldi, Luciano Maggiore, Riccardo Baruzzi, con il trio elettroacustico ~ Tilde (con Attila Faravelli e Nicola Ratti) ed è membro fondatore di Glück, ensemble di percussioni composto da Burkhard Beins,Enrico Malatesta,Michael Vorfeld, Christian Wolfarth e Ingar Zach. Ha pubblicato con le etichette discografiche Presto!?Records, Second Sleep, Senufo Editions, Entr’Acte, Alku, Balloon and Needle, Aural Tools; ha preso parte a programmi di residenza artistica per sviluppare progetti individuali e collaborazioni in strutture internazionali quali: Qo2, ‘workspace for expermiental music and sound art’ a Bruxelles, Hotel Pupik artist in residence Schrattenberg (Austria), A.I.R. KREMS Krems an der Donau (Austria), F.D.V Fabbrica del Vapore/Careof Milano (Italia), La Chambre Blanche Ville de Quebéc (Canada) e ha tenuto concerti in Europa, Corea del Sud, Giappone e Nord America. Tra il 2007 e il 2013 ha lavorato come musicista di scena per Teatro Valdoca e Mariangela Gualtieri. Collabora regolarmente con Riccardo Baruzzi nei progetti installativo/performativi Studio Visit e Mini Strutture Sparse” Interessato alla didattica, ha sviluppato ‘Sull’Istmo’ laboratorio teorico/pratico sul dettaglio sonoro comprendente anche una sezione dedicata all’infanzia. Organizza eventi, concerti e seminari volti a migliorare la circuitazione della musica contemporanea e tradizionale.
www.enricomalatesta.com
Col supporto di Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Edizioni Zero, Radio Città del Capo.
Xing info
via Ca' Selvatica 4/d - Bologna tel 051.331099 info@xing.it
www.xing.it www.facebook.com/xing.it www.twitter.com/liveartsweek
Xing press
tel 051.331099 mob 339.1503608 pressoff@xing.it
Aural Tools, progetto nato un anno e mezzo fa, consiste in una serie di multipli il cui scopo e' documentare il lavoro di alcuni musicisti non attraverso la pubblicazione di dischi (cd, cassette o vinili) ma piuttosto indagando modi e processi specifici (materiali e concettuali) attraverso cui produrre suono. Ne nascono degli oggetti (in serie limitata e numerata di circa 50 esemplari) in grado di restituire una specifica relazione tra suono, spazio e ascoltatore. Il minimo comun denominatore di tutti i multipli e' la convinzione che il suono sia un atto, non un oggetto di contemplazione. E' l'azione stessa di ascoltare da parte di un corpo in uno spazio-tempo tanto specifico quanto impossibile da determinare in maniera assoluta. Gli Aural Tools sono oggetti fatti in modo tale che un ascoltatore ascolti se stesso nell'atto di produrre suono, e nell'atto di ascoltare. Il processo di realizzazione dei tools passa innanzi tutto attraverso schizzi e prototipi, oggetti grezzi ricavati in maniera estemporanea a partire da materiali immediatamente disponibili (si tratta spesso di oggetti di uso quotidiano la cui funzione e' declinata in senso sonoro). Il grado di complessità costruttiva dell'oggetto, in questa fase, non e' cruciale; che si tratti di un elastico utilizzato per generare impatti, di una radio non sintonizzata oppure di una applicazione gratuita per smartphone che incorpora dei suoni; di questi 'abbozzi' viene valutata soltanto la capacità di stimolare uno spazio a reagire sonoramente, la loro specifica modalità di abitare acusticamente un luogo e i meccanismi di azione-reazione esercitati rispetto al corpo della persona che li agisce.
Sono state realizzate ad oggi quattro tirature: Trifoglio, Aural Tools #1, dispositivo ideato da Attila Faravelli che va ascoltato tenendolo in mano come se fosse un libro; Freie Aerophone, Aural Tools #2, nato in collaborazione con il contrabbassista Matija Schellander ispirandosi al rombo, antichissimo strumento che funziona in maniera sorprendentemente analoga alle modalità d’uso del contrabbasso utilizzate dal musicista austriaco; Bilia, Aural Tools #3, sviluppato insieme al percussionista Enrico Malatesta e dalle sue indagini intorno all'orizzontalita' del gesto percussivo; Blind Box, Aural Tools #4 che risponde all'esigenza, da parte di Stefano Pilia, di documentare alcune composizioni utilizzando un amplificatore per chitarra delle dimensioni di un pacchetto di sigarette.
Attila Faravelli vive e lavora a Milano, dove ha studiato composizione elettronica. La sua indagine esplora il suono in quanto fenomeno materiale - ma non oggettivo - fluido e relazionale. Nella sua pratica musicale ed installativa indaga la relazione tra suono, spazio e corpo. Compone ed esegue in solo (il suo lavoro solista e' pubblicato da Die Schachtel e Senufo), realizza installazioni sonore con Nicola Martini (Presto!?), suona con Andrea Belfi nel duo Tumble (Die Schachtel), con Nicola Ratti (Boring Machines) e con Matija Schellander (Aural Tools). Con Burkhard Stangl, Mario De Vega ed Angelica Castello e' parte del quartetto elettroacustico SQUID (Mikroton Recordings). Collabora inoltre con Enrico Malatesta e Nicola Ratti nel trio ~ Tilde.. Ha recentemente avviato Aural Tools, ideazione e realizzazione di multipli di design acustico alternativi al disco, oggetti che documentino il lavoro di musicisti selezionati attraverso dispositivi in grado di generare suono secondo modalita' specifiche. Dal 2010 cura The Lift a Milano, una serie di concerti tenuti all'interno di un piccolo studio di registrazione; esponenti della scena sperimentale internazionale presentano le proprie ricerche all'interno di uno spazio acusticamente molto accurato.
attilafaravelli.tumblr.com www.auraltools.com
Stefano Pilia, chitarrista e bassista basato a Bologna, nasce come improvvisatore accanto ad una formazione classica, diplomandosi al conservatorio. Il suo lavoro oscilla tra un'indagine della dimensione scultorea e spaziale del suono con la chitarra elettrica, e la ricerca dei processi di registrazione e produzione sonora. Ha realizzato lavori discografici con le etichette Hapna, Sedimental, LVD, Die-schachtel, Presto?!, 8mm. Con Valerio Tricoli e Claudio Rocchetti ha fondato i 3/4HadBeenEliminated, sintesi tra improvvisazione, composizione elettroacustica e sensibilità avant rock. Ha collaborato alla realizzazione del suono per produzioni teatrali, reading, film, installazioni e video arte, in progetti di Wuming2, Nico Vascellari, Ho Tzu Nyen e altri, e con musicisti come Phill Niblock, Mike Watt, Manuel Mota, David Maranha, David Grubbs, Marina Rosenfeld.
Enrico Malatesta, percussionista cesenate attivo nel campo della musica contemporanea, ha studiato percussioni classiche al conservatorio Bruno Maderna di Cesena. La sua attività di ricerca è volta ad estendere le possibilità soniche e multimateriche degli strumenti a percussione tramite tecniche gestuali semplici, in grado di realizzare complessi spessori poliritmici ed informazioni multiple che intercorrono tra esecutore, spazio e strumento. Oltre ai progetti personali, è attivo anche come interprete di repertorio solista del ‘900 comprendente partiture grafiche e/o di notazione non tradizionale di compositori quali John Cage, Morton Feldman, Karlheinz Stockhausen, Earle Brown, con particolare riferimento ed omaggio al lavoro di Max Neuhaus. Lavora regolarmente in duo con i percussionisti Christian Wolfarth e Seijiro Murayama, con i musicisti/sound artist Giuseppe Ielasi, Renato Rinaldi, Luciano Maggiore, Riccardo Baruzzi, con il trio elettroacustico ~ Tilde (con Attila Faravelli e Nicola Ratti) ed è membro fondatore di Glück, ensemble di percussioni composto da Burkhard Beins,Enrico Malatesta,Michael Vorfeld, Christian Wolfarth e Ingar Zach. Ha pubblicato con le etichette discografiche Presto!?Records, Second Sleep, Senufo Editions, Entr’Acte, Alku, Balloon and Needle, Aural Tools; ha preso parte a programmi di residenza artistica per sviluppare progetti individuali e collaborazioni in strutture internazionali quali: Qo2, ‘workspace for expermiental music and sound art’ a Bruxelles, Hotel Pupik artist in residence Schrattenberg (Austria), A.I.R. KREMS Krems an der Donau (Austria), F.D.V Fabbrica del Vapore/Careof Milano (Italia), La Chambre Blanche Ville de Quebéc (Canada) e ha tenuto concerti in Europa, Corea del Sud, Giappone e Nord America. Tra il 2007 e il 2013 ha lavorato come musicista di scena per Teatro Valdoca e Mariangela Gualtieri. Collabora regolarmente con Riccardo Baruzzi nei progetti installativo/performativi Studio Visit e Mini Strutture Sparse” Interessato alla didattica, ha sviluppato ‘Sull’Istmo’ laboratorio teorico/pratico sul dettaglio sonoro comprendente anche una sezione dedicata all’infanzia. Organizza eventi, concerti e seminari volti a migliorare la circuitazione della musica contemporanea e tradizionale.
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Col supporto di Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Edizioni Zero, Radio Città del Capo.
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29
ottobre 2013
AURAL TOOLS (I)
29 ottobre 2013
performance - happening
Location
RAUM
Bologna, Via Ca' Selvatica, 4/D, (Bologna)
Bologna, Via Ca' Selvatica, 4/D, (Bologna)
Biglietti
tba
Orario di apertura
22
Vernissage
29 Ottobre 2013, 22
Autore