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Aurelio Gravina – Alienato con monomania del furto
I passaggi come progetto, la memoria come salda ancora alla realizzazione. Non c’è mai stata assenza nemmeno in quel togliere per esserci di Bene/Deleuze e nel non esserci per “essere” di Gericault.
Comunicato stampa
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IL ROMANTICISMO, LE SUE FORME
Non c’è rimedio. L’azzardo (l’amore anni settanta per Gericault “enfant prodige” rimasto enfant) pensando al romantico per eccellenza: Carmelo Bene rimasto “Bene” fino alla morte così come Gericault morto prima che potesse (forse) “morire”.
Li accomuna la tensione appassionata che non raggiunge lo scopo, l’opera che tutta quanta esprime la lotta del creatore contro la propria arte /contro il tempo/ e che non è mai tranquilla pratica di linguaggio.
Manfred di Bene/Byron, il guerriero in ginocchio (non ricordo il titolo) di Gericault, sono, ripeto, l’azzardo che mi tranquillizza, il teorema che mi inghiotte e che mi partorisce (questo passaggio dalle viscere teorizza un trasporto anche di escrementi). Il problema è la scelta della variante da adottare, il giusto tono dell’avventura. Il mio è un mediocre adulterio borghese: posseggo i due amati, li tengo separati, godo dei loro favori e li respingo per poi “cercarli umilmente”.
I passaggi come progetto, la memoria come salda ancora alla realizzazione. Non c’è mai stata assenza nemmeno in quel togliere per esserci di Bene/Deleuze e nel non esserci per “essere” di Gericault.
Aurelio Gravina
Non c’è rimedio. L’azzardo (l’amore anni settanta per Gericault “enfant prodige” rimasto enfant) pensando al romantico per eccellenza: Carmelo Bene rimasto “Bene” fino alla morte così come Gericault morto prima che potesse (forse) “morire”.
Li accomuna la tensione appassionata che non raggiunge lo scopo, l’opera che tutta quanta esprime la lotta del creatore contro la propria arte /contro il tempo/ e che non è mai tranquilla pratica di linguaggio.
Manfred di Bene/Byron, il guerriero in ginocchio (non ricordo il titolo) di Gericault, sono, ripeto, l’azzardo che mi tranquillizza, il teorema che mi inghiotte e che mi partorisce (questo passaggio dalle viscere teorizza un trasporto anche di escrementi). Il problema è la scelta della variante da adottare, il giusto tono dell’avventura. Il mio è un mediocre adulterio borghese: posseggo i due amati, li tengo separati, godo dei loro favori e li respingo per poi “cercarli umilmente”.
I passaggi come progetto, la memoria come salda ancora alla realizzazione. Non c’è mai stata assenza nemmeno in quel togliere per esserci di Bene/Deleuze e nel non esserci per “essere” di Gericault.
Aurelio Gravina
10
marzo 2005
Aurelio Gravina – Alienato con monomania del furto
Dal 10 marzo al 10 aprile 2005
arte contemporanea
Location
ITINERARI D’ARTE
Milano, Via Augusto Anfossi, 8, (Milano)
Milano, Via Augusto Anfossi, 8, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato 20-22
Vernissage
10 Marzo 2005, ore 20,30
Autore