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Australian Colours
La mostra raccoglie la cosiddetta “arte del deserto”, che dall’inizio degli anni settanta ha dato vita ad un percorso snodato tra credenze arcaiche e nuove interpretazioni, così come ad una selezione di “arte urbana” di alcuni giovani artisti.
Comunicato stampa
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L’arte aborigena è una pittura astratta che rispecchia una realtà spirituale, è un’arte dinamica ispirata dalla più antica cultura vivente.
La forza e la ricchezza di questa pittura manifestano la libertà dal condizionamento, l’unità fra spirito e materia, una dimensione senza tempo, la sensazione continua che non esista né passato, né presente, né futuro.
La mostra raccoglie la cosiddetta “arte del deserto”, che dall’inizio degli anni settanta ha dato vita ad un percorso snodato tra credenze arcaiche e nuove interpretazioni, così come ad una selezione di “arte urbana” di alcuni giovani artisti.
La mostra è un percorso affascinante che ci fa intuire ed intravedere piccoli squarci del mondo aborigeno, fatto di intimismo e sacralità nel rispetto della natura. Sarà possibile scoprire che i loro “sogni”, come gli artisti chiamano i tempi della creazione del mondo, non sono forse tanto diversi dai nostri e che magari in fondo ad ogni tradizione e civiltà si possono ritrovare elementi comuni.
Le opere esposte rappresentano immagini delle “memorie” la cui persistenza vuole essere eterna, quanto è eterna l’origine dl mondo, del loro mondo che lega passato e presente.
Nel corso degli ultimi trent’anni, l’arte aborigena si è distinta come l’espressione più dinamica e creativa in seno all’arte australiana. L’arte aborigena contemporanea, così come la consociamo oggi, ha avuto la sua genesi nel 1971, a Papunya, una piccola e remota comunità nel deserto australiano, a circa 260 km a nord-ovest di Alice Springs, nell’Australia Centrale.
L’arte aborigena contemporanea è un’espressione di bellezza potente e fortemente persuasiva che, dopo anni di sforzi e di lotte per essere ammessa nell’arena dell’arte contemporanea, si è giustamente conquistata una posizione di tutto rispetto.
Si tratta di un forte movimento artistico che, pur mantenendo saldi legami con la propria radice culturale, in un’epoca di grandi cambiamenti sociali, li sta al contempo rigenerando e consolidando, grazie a forme di arte concettuale e di espressioni artistiche innovative.
La forza e la ricchezza di questa pittura manifestano la libertà dal condizionamento, l’unità fra spirito e materia, una dimensione senza tempo, la sensazione continua che non esista né passato, né presente, né futuro.
La mostra raccoglie la cosiddetta “arte del deserto”, che dall’inizio degli anni settanta ha dato vita ad un percorso snodato tra credenze arcaiche e nuove interpretazioni, così come ad una selezione di “arte urbana” di alcuni giovani artisti.
La mostra è un percorso affascinante che ci fa intuire ed intravedere piccoli squarci del mondo aborigeno, fatto di intimismo e sacralità nel rispetto della natura. Sarà possibile scoprire che i loro “sogni”, come gli artisti chiamano i tempi della creazione del mondo, non sono forse tanto diversi dai nostri e che magari in fondo ad ogni tradizione e civiltà si possono ritrovare elementi comuni.
Le opere esposte rappresentano immagini delle “memorie” la cui persistenza vuole essere eterna, quanto è eterna l’origine dl mondo, del loro mondo che lega passato e presente.
Nel corso degli ultimi trent’anni, l’arte aborigena si è distinta come l’espressione più dinamica e creativa in seno all’arte australiana. L’arte aborigena contemporanea, così come la consociamo oggi, ha avuto la sua genesi nel 1971, a Papunya, una piccola e remota comunità nel deserto australiano, a circa 260 km a nord-ovest di Alice Springs, nell’Australia Centrale.
L’arte aborigena contemporanea è un’espressione di bellezza potente e fortemente persuasiva che, dopo anni di sforzi e di lotte per essere ammessa nell’arena dell’arte contemporanea, si è giustamente conquistata una posizione di tutto rispetto.
Si tratta di un forte movimento artistico che, pur mantenendo saldi legami con la propria radice culturale, in un’epoca di grandi cambiamenti sociali, li sta al contempo rigenerando e consolidando, grazie a forme di arte concettuale e di espressioni artistiche innovative.
29
marzo 2008
Australian Colours
Dal 29 marzo al 03 aprile 2008
arte etnica
Location
SPAZIO WHITE STAR ADVENTURE
Milano, Piazza Filippo Meda, (Milano)
Milano, Piazza Filippo Meda, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a domenica 10.00-20.30
Vernissage
29 Marzo 2008, ore 17.30
Autore