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AUTOARCHITERAPIA. Pensieri/Disegni di Architettura di Ugo La Pietra 1963 – 1990
La mostra AUTOARCHITERAPIA. Pensieri/Disegni di Architettura di Ugo La Pietra 1963 – 1990 presenta, nello studio galleria Spazio e Immagini di Bologna, 22 disegni di architettura dell’autore che coprono un arco temporale di circa 30 anni e che ne rispecchiano la pratica in atto fino ad oggi.
Comunicato stampa
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La mostra AUTOARCHITERAPIA. Pensieri/Disegni di Architettura di Ugo La Pietra 1963 - 1990 presenta, nello studio galleria Spazio e Immagini di Bologna, 22 disegni di architettura dell’autore che coprono un arco temporale di circa 30 anni e che ne rispecchiano la pratica in atto fino ad oggi.
Si tratta di un’indagine approfondita sul disegno di Ugo La Pietra, artista e architetto radicale, partendo dagli esordi nei primi anni sessanta per giungere fino alla maturità degli anni novanta del XX secolo.
In questo ampio arco temporale il disegno, vissuto dall’autore come atto imprescindibile del fare architettura, procede senza soluzione di continuità con il pensiero, confrontandosi in una continua progressioni di temi attraverso i decenni. Si tratta di disegni, schizzi, bozzetti, che sarebbe giusto definire croquis, cioè modelli eseguiti in scala più piccola dell’opera con numero minimo dei tratti lasciati a inchiostro o a china su carta.
Si parte nei primi anni sessanta dall’analisi del segno informale e brutalista Progetto Ristrutturazione Museo Città di Milano (1963), per passare poi all’analisi degli agglomerati urbani o meglio Nodi Urbani dei primi anni sessanta Dalla serie “Tuberie “(1965).
Nei disegni Edificio Pubblico (1970) e 4 Studi per Monumento Funebre (1978) vengono indagati alcuni temi cardine dell’Architettura Radicale, della quale La Pietra è stato fondatore e promotore dalle pagine delle riviste In e In Più, quali il significato simbolico dell’architettura e l’antropologia ad essi sottesa.
La fine degli anni settanta e i primi anni ottanta aprono al confronto con tematiche squisitamente Post Modern dall’oggetto al paesaggio come in Case Mediterranee (1978) e Villa Mediterranea (1980).
La volontà di comprensione del mondo in punta di penna di La Pietra attraversa così anche gli anni novanta come nel disegno Villa al Mare (1990) per continuare fino ad oggi dove egli, con la medesima attitudine propria dell'architetto radicale di sempre, si cimenta in nuove esplorazioni extraurbane Territori (2023).
Elenco delle opere in mostra:
Progetto Ristrutturazione Museo Città di Milano (1963), Centro Direzionale (1965),
Dalla serie “Tuberie “(1965), Dalla serie “Tuberie” (1965), Architettura per Collocazione Opere Scultoree di Marchese, Benevelli e Azuma (1965), Studio di edificio residenziale (1965), Dalla serie “Tuberie”: Planimetria e Assonometria (1965), Struttura Alberghiera (1965), Struttura Alberghiera (1966), Edificio Pubblico (1970), 4 Studi per Monumento Funebre (1978), Villa (1978), Case Mediterranee (1978), Centro di Ricerca (1978), Villa Mediterranea (1980), Albergo (1980), Architettura/Scultura (1980), Grande
Stabilimento Marino, (1984), Centro Fieristico (1985), Due Grattacieli, (1988), Villa al Mare (1990), Territori (2023)
Ugo La Pietra biografia
Ugo La Pietra (1938), vive e lavora a Milano.
Architetto, artista, cineasta, editor, musicista, fumettista, docente, dal 1960 si definisce ricercatore nel sistema della comunicazione e delle arti visive, muovendosi nei territori dell’arte e del progetto. Instancabile sperimentatore, ha attraversato diverse correnti (dalla Pittura Segnica all’Arte Concettuale, dalla Narrative Art al Cinema d’Artista) e utilizzato molteplici medium, conducendo ricerche che si sono concretizzate nella
teoria del “Sistema disequilibrante” - espressione autonoma all’interno dell’Architettura Radicale- e in importanti tematiche sociologiche come “La casa telematica” (MoMA di NewYork, 1972 - Fiera di Milano, 1983), “Rapporto tra Spazio reale e Spazio virtuale” (Triennale di Milano 1979, 1992), “La casa neoeclettica”(Abitare il tempo, 1990), “Cultura Balneare”(Centro Culturale Cattolica, 1985/95). Ha comunicato il suo lavoro attraverso mostre in Italia e all’estero, e in diverse esposizioni alla Triennale di Milano, Biennale di Venezia, Museo d’Arte Contemporanea di Lione, Museo FRAC, etc. Da sempre sostiene la componente umanistica, significante e territoriale del design in modo critico, con opere e oggetti, con l’attività teorica, didattica ed editoriale.
Le sue opere sono presenti nelle collezioni permanenti del Centre Georges Pompidou (Parigi), FRAC d’Orleans, MoMA (New York), SF MOMA (San Francisco), Beinecke Rare Books and Manuscript Library (Yale University),etc.
Matteo Giacomelli biografia
Matteo Giacomelli (1975), storico dell’arte e filmmaker, propone un approccio che combina il film, l’architettura e il design. Nel 2005, dopo esperienze di intervistatore nel campo dell’arte contemporanea (Biennale di Venezia 2003), fonda Emmegiprod, uno studio di produzione di documentari di Architettura e Arte creando una serie di biografie ufficiali denominate “Percorsi di Architettura” sul movimento italiano dell’Architettura Radicale e l’Arte a Partecipazione Sociale (Ugo La Pietra, Superstudio, Riccardo Dalisi, Franco Summa, Adolfo Natalini). Questi film sono stati presentati in vari Film Festival del documentario e Musei, tra i quali il il Premio Libero Bizzarri, il Festival dei Popoli di Firenze, Cinéma du Réel, Napoli Film Festival, MAXXI, la Triennale di Milano, La Casa dell’Architettura, la Fondazione Cineteca Italiana di Milano, Stedelijk Museum’s Hertogenbosch (NL), etc.
Nel 2015 l’approccio critico sotteso alla serie di Percorsi di Architettura è stato preso in esame presso l’Aarhus School of Architecture (DK), nell’ambito delle Lecture Series In-Between critic[RE]alities/architecture Manifestos dedicato al "post critically" cioè alla riconsiderazione del concetto
del "fare Architettura" come categoria fondamentale nell’architettura contemporanea e luogo della critica esso stesso.
Nel 2017 Matteo Giacomelli apre a Bologna la galleria Spazio e Immagini.
Si tratta di un’indagine approfondita sul disegno di Ugo La Pietra, artista e architetto radicale, partendo dagli esordi nei primi anni sessanta per giungere fino alla maturità degli anni novanta del XX secolo.
In questo ampio arco temporale il disegno, vissuto dall’autore come atto imprescindibile del fare architettura, procede senza soluzione di continuità con il pensiero, confrontandosi in una continua progressioni di temi attraverso i decenni. Si tratta di disegni, schizzi, bozzetti, che sarebbe giusto definire croquis, cioè modelli eseguiti in scala più piccola dell’opera con numero minimo dei tratti lasciati a inchiostro o a china su carta.
Si parte nei primi anni sessanta dall’analisi del segno informale e brutalista Progetto Ristrutturazione Museo Città di Milano (1963), per passare poi all’analisi degli agglomerati urbani o meglio Nodi Urbani dei primi anni sessanta Dalla serie “Tuberie “(1965).
Nei disegni Edificio Pubblico (1970) e 4 Studi per Monumento Funebre (1978) vengono indagati alcuni temi cardine dell’Architettura Radicale, della quale La Pietra è stato fondatore e promotore dalle pagine delle riviste In e In Più, quali il significato simbolico dell’architettura e l’antropologia ad essi sottesa.
La fine degli anni settanta e i primi anni ottanta aprono al confronto con tematiche squisitamente Post Modern dall’oggetto al paesaggio come in Case Mediterranee (1978) e Villa Mediterranea (1980).
La volontà di comprensione del mondo in punta di penna di La Pietra attraversa così anche gli anni novanta come nel disegno Villa al Mare (1990) per continuare fino ad oggi dove egli, con la medesima attitudine propria dell'architetto radicale di sempre, si cimenta in nuove esplorazioni extraurbane Territori (2023).
Elenco delle opere in mostra:
Progetto Ristrutturazione Museo Città di Milano (1963), Centro Direzionale (1965),
Dalla serie “Tuberie “(1965), Dalla serie “Tuberie” (1965), Architettura per Collocazione Opere Scultoree di Marchese, Benevelli e Azuma (1965), Studio di edificio residenziale (1965), Dalla serie “Tuberie”: Planimetria e Assonometria (1965), Struttura Alberghiera (1965), Struttura Alberghiera (1966), Edificio Pubblico (1970), 4 Studi per Monumento Funebre (1978), Villa (1978), Case Mediterranee (1978), Centro di Ricerca (1978), Villa Mediterranea (1980), Albergo (1980), Architettura/Scultura (1980), Grande
Stabilimento Marino, (1984), Centro Fieristico (1985), Due Grattacieli, (1988), Villa al Mare (1990), Territori (2023)
Ugo La Pietra biografia
Ugo La Pietra (1938), vive e lavora a Milano.
Architetto, artista, cineasta, editor, musicista, fumettista, docente, dal 1960 si definisce ricercatore nel sistema della comunicazione e delle arti visive, muovendosi nei territori dell’arte e del progetto. Instancabile sperimentatore, ha attraversato diverse correnti (dalla Pittura Segnica all’Arte Concettuale, dalla Narrative Art al Cinema d’Artista) e utilizzato molteplici medium, conducendo ricerche che si sono concretizzate nella
teoria del “Sistema disequilibrante” - espressione autonoma all’interno dell’Architettura Radicale- e in importanti tematiche sociologiche come “La casa telematica” (MoMA di NewYork, 1972 - Fiera di Milano, 1983), “Rapporto tra Spazio reale e Spazio virtuale” (Triennale di Milano 1979, 1992), “La casa neoeclettica”(Abitare il tempo, 1990), “Cultura Balneare”(Centro Culturale Cattolica, 1985/95). Ha comunicato il suo lavoro attraverso mostre in Italia e all’estero, e in diverse esposizioni alla Triennale di Milano, Biennale di Venezia, Museo d’Arte Contemporanea di Lione, Museo FRAC, etc. Da sempre sostiene la componente umanistica, significante e territoriale del design in modo critico, con opere e oggetti, con l’attività teorica, didattica ed editoriale.
Le sue opere sono presenti nelle collezioni permanenti del Centre Georges Pompidou (Parigi), FRAC d’Orleans, MoMA (New York), SF MOMA (San Francisco), Beinecke Rare Books and Manuscript Library (Yale University),etc.
Matteo Giacomelli biografia
Matteo Giacomelli (1975), storico dell’arte e filmmaker, propone un approccio che combina il film, l’architettura e il design. Nel 2005, dopo esperienze di intervistatore nel campo dell’arte contemporanea (Biennale di Venezia 2003), fonda Emmegiprod, uno studio di produzione di documentari di Architettura e Arte creando una serie di biografie ufficiali denominate “Percorsi di Architettura” sul movimento italiano dell’Architettura Radicale e l’Arte a Partecipazione Sociale (Ugo La Pietra, Superstudio, Riccardo Dalisi, Franco Summa, Adolfo Natalini). Questi film sono stati presentati in vari Film Festival del documentario e Musei, tra i quali il il Premio Libero Bizzarri, il Festival dei Popoli di Firenze, Cinéma du Réel, Napoli Film Festival, MAXXI, la Triennale di Milano, La Casa dell’Architettura, la Fondazione Cineteca Italiana di Milano, Stedelijk Museum’s Hertogenbosch (NL), etc.
Nel 2015 l’approccio critico sotteso alla serie di Percorsi di Architettura è stato preso in esame presso l’Aarhus School of Architecture (DK), nell’ambito delle Lecture Series In-Between critic[RE]alities/architecture Manifestos dedicato al "post critically" cioè alla riconsiderazione del concetto
del "fare Architettura" come categoria fondamentale nell’architettura contemporanea e luogo della critica esso stesso.
Nel 2017 Matteo Giacomelli apre a Bologna la galleria Spazio e Immagini.
20
aprile 2024
AUTOARCHITERAPIA. Pensieri/Disegni di Architettura di Ugo La Pietra 1963 – 1990
Dal 20 aprile al 25 maggio 2024
architettura
arte contemporanea
design
personale
arte contemporanea
design
personale
Location
SPAZIO E IMMAGINI
Bologna, via Solferino, 6/A, (Bologna)
Bologna, via Solferino, 6/A, (Bologna)
Orario di apertura
martedì - mercoledì h. 16.00 - 19.00 giovedì - venerdì - sabato: h. 10.00 - 12.30 / 16.00 -19.00. Oppure su appuntamento
Vernissage
20 Aprile 2024, h. 16.00-19.00
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Autore testo critico