Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Avevamo un appuntamento ma io sarò in ritardo
La mostra è la prima di un ciclo di collettive che puntano alla creazione di uno spazio di relazione a Dryphoto arte contemporanea, piazza aperta a incontri e luogo di informazione e introduzione al laboratorio di educazione visiva Manuale per autostoppisti dell’arte.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Avevamo un appuntamento ma io sarò in ritardo è la prima di un ciclo di esposizioni collettive che puntano alla creazione di uno spazio di relazione a Dryphoto arte contemporanea dal mese di maggio a quello di luglio. Una sorta di piazza, aperta a incontri e relazioni, è anche luogo di informazione e introduzione al laboratorio di educazione visiva dal titolo Manuale per autostoppisti dell’arte. Progetto di educazione alla comunicazione visiva che si terrà in Prato a Officina Giovani nel mese di maggio e ideato da Lorenzo Bruni e coordinato da Dryphoto in collaborazione con Art&Design Faculty Exhibition della Monash Univesity di Melbourne. Il titolo del ciclo di mostre che si svolgerà da maggio a luglio nella sede di Dryphoto arte contemporanea ha il titolo di Opere per Manuale per autostoppisti dell’arte. Progetto di educazione alla comunicazione.
Avevamo un appuntamento ma io sarò in ritardo è il titolo della prima del ciclo di mostre che si svolgeranno a Dryphoto arte contemporanea dal 29 di Aprile fino al 16 luglio. Questo ciclo di esposizioni si propone come una presentazione di opere autonome di differenti artisti che, per l’associazione in quel dato spazio, stimolano una riflessione generale su cosa intendiamo per immagine oggi, indagando le sfumature tra ciò che definiamo fotograficamente una rappresentazione, un’informazione e una documentazione della realtà. Questa formula aperta, rispetto all’idea di mostra episodica chiusa in sé, rispecchia l’idea di rendere permeabile e spazio aperto per incontri il luogo di Dryphoto, nel periodo durante il quale si svolgerà il laboratorio Manuale per autostoppisti dell’arte. Progetto di educazione alla comunicazione visiva. Questa serie di presentazioni è l’introduzione e lo svolgimento in parallelo di ciò che verrà affrontato durante il laboratorio. Oltre a proporre una visione pragmatica della pratica curatoriale e artistica questi appuntamenti sono una mappatura delle attuali nuove energie creative sul territorio. Ciò che accomuna tutti gli artisti che saranno coinvolti in questo progetto è una riflessione sulla natura dell’immagine oggi e sulla sua veridicità. Infatti, tutte le immagini adesso sono vere o false e quindi l’unica cosa che le rende concrete è il tipo di fruizione da parte dello spettatore. Per mettere in evidenza questo gli artisti in mostra non privilegiano solo lo spazio rappresentato nelle loro foto ma anche lo spazio che le accoglie e che in qualche modo andranno ad illuminare e a vivere in maniera differente. Queste immagini per loro non sono il punto di arrivo ma il mezzo per tendere all’evocazione di una narrazione collettiva e personale che non si vuol limitare solo alla semplice documentazione del reale.
Le opere presenti in Avevamo un appuntamento ma io sarò in ritardo sono un tentativo non di rappresentazione ma di evocazione del movimento di un dato soggetto e ne testimoniano il suo transito come l’auto e la luna nell’opera di Vittorio Cavallini, le auto nella discarica di Irina Kholodnaya, le cicche e i bicchieri di Silvia Bongianni, le mani dei due personaggi del video di Giorgia Accorsi. Il corpo del soggetto in queste foto quasi si fa rarefatto e proprio per quello viene maggiormente evocato e chiamato in causa. La fotografia di tipo urbano (dalla sua nascita) da sempre rappresenta anche persone in transito per le strade, le quali però risultano ferme e statiche come congelate in quel dato istante temporale già passato. La domanda inconscia che emerge dall’associazione delle opere in mostra riguarda come sia possibile rappresentare questo camminare, questo andare, questo desiderio di viaggiare delle persone che in solitudine attraversano lo spazio urbano e non. La risposta avviene ponendo l’attenzione sul dialogo tra spazio rappresentato nelle immagini e spettatore. Questa chiave di lettura parziale non vuole imbrigliare le opere in una unica visione di significato ma si propone come stimolo di discussione all’interno delle lezioni del laboratorio.
Avevamo un appuntamento ma io sarò in ritardo è il titolo della prima del ciclo di mostre che si svolgeranno a Dryphoto arte contemporanea dal 29 di Aprile fino al 16 luglio. Questo ciclo di esposizioni si propone come una presentazione di opere autonome di differenti artisti che, per l’associazione in quel dato spazio, stimolano una riflessione generale su cosa intendiamo per immagine oggi, indagando le sfumature tra ciò che definiamo fotograficamente una rappresentazione, un’informazione e una documentazione della realtà. Questa formula aperta, rispetto all’idea di mostra episodica chiusa in sé, rispecchia l’idea di rendere permeabile e spazio aperto per incontri il luogo di Dryphoto, nel periodo durante il quale si svolgerà il laboratorio Manuale per autostoppisti dell’arte. Progetto di educazione alla comunicazione visiva. Questa serie di presentazioni è l’introduzione e lo svolgimento in parallelo di ciò che verrà affrontato durante il laboratorio. Oltre a proporre una visione pragmatica della pratica curatoriale e artistica questi appuntamenti sono una mappatura delle attuali nuove energie creative sul territorio. Ciò che accomuna tutti gli artisti che saranno coinvolti in questo progetto è una riflessione sulla natura dell’immagine oggi e sulla sua veridicità. Infatti, tutte le immagini adesso sono vere o false e quindi l’unica cosa che le rende concrete è il tipo di fruizione da parte dello spettatore. Per mettere in evidenza questo gli artisti in mostra non privilegiano solo lo spazio rappresentato nelle loro foto ma anche lo spazio che le accoglie e che in qualche modo andranno ad illuminare e a vivere in maniera differente. Queste immagini per loro non sono il punto di arrivo ma il mezzo per tendere all’evocazione di una narrazione collettiva e personale che non si vuol limitare solo alla semplice documentazione del reale.
Le opere presenti in Avevamo un appuntamento ma io sarò in ritardo sono un tentativo non di rappresentazione ma di evocazione del movimento di un dato soggetto e ne testimoniano il suo transito come l’auto e la luna nell’opera di Vittorio Cavallini, le auto nella discarica di Irina Kholodnaya, le cicche e i bicchieri di Silvia Bongianni, le mani dei due personaggi del video di Giorgia Accorsi. Il corpo del soggetto in queste foto quasi si fa rarefatto e proprio per quello viene maggiormente evocato e chiamato in causa. La fotografia di tipo urbano (dalla sua nascita) da sempre rappresenta anche persone in transito per le strade, le quali però risultano ferme e statiche come congelate in quel dato istante temporale già passato. La domanda inconscia che emerge dall’associazione delle opere in mostra riguarda come sia possibile rappresentare questo camminare, questo andare, questo desiderio di viaggiare delle persone che in solitudine attraversano lo spazio urbano e non. La risposta avviene ponendo l’attenzione sul dialogo tra spazio rappresentato nelle immagini e spettatore. Questa chiave di lettura parziale non vuole imbrigliare le opere in una unica visione di significato ma si propone come stimolo di discussione all’interno delle lezioni del laboratorio.
29
aprile 2009
Avevamo un appuntamento ma io sarò in ritardo
Dal 29 aprile al 09 maggio 2009
arte contemporanea
presentazione
giovane arte
presentazione
giovane arte
Location
DRYPHOTO
Prato, Via Delle Segherie, 33/a, (Prato)
Prato, Via Delle Segherie, 33/a, (Prato)
Orario di apertura
dal mercoledì al sabato ore 17-20. Chiuso festivi.
Vernissage
29 Aprile 2009, ore 17.00
Autore
Curatore