Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Marco Bucchieri – Avevo tutto il tempo del mondo
“Avevo tutto il tempo del mondo”, è il titolo della mostra (prevista per il novembre 2020 e poi rinviata) del fotografo romano Marco Bucchieri, curata da Barbara Martusciello, che si inaugura giovedì 24 giugno 2021 alle ore 17,00 nella Galleria d’Arte Contemporanea di Castel San Pietro Terme (BO)
Comunicato stampa
Segnala l'evento
AVEVO TUTTO IL TEMPO DEL MONDO - Mostra di Marco Bucchieri
"Avevo tutto il tempo del mondo", è il titolo della mostra (inizialmente prevista per il novembre 2020 e poi rinviata a causa della pandemia) del fotografo romano Marco Bucchieri, curata da Barbara Martusciello, che si inaugura giovedì 24 giugno 2021 alle ore 17,00 nella Galleria d'Arte Contemporanea in via Matteotti 79, a Castel San Pietro Terme (BO).
La mostra, sarà visitabile, nel pieno rispetto delle normative anti covid-19, fino al 4 luglio 2021 nei seguenti orari : tutti i giorni dalle 17,00 alle 19,00 (salvo variazioni dovute a nuove disposizioni governative), e su appuntamento.In galleria sarà presente il catalogo contenente il testo critico della curatrice della mostra. In questa occasione vengono presentate opere fotografiche realizzate nel biennio 2018-2020. Si tratta di installazioni che, dispiegandosi sulle pareti, disegnano percorsi narrativi collegati al passaggio del tempo. Le figure umane sembrano assistere alla propria recita muta, nella quale i legami, le intimità, le relazioni, sentimentali o di amicizia o puramente di vicinanza, sono definite dal contesto, espresso da parole e popolato da rumori e suoni (compresi quelli della natura), ma che scompaiono, come esclusi dall’utilizzo di una cuffia, lasciando un alone di silenzio. La scelta del colore e di una bassa definizione, spesso con carattere nebbioso, è originata dall’intenzione di delineare una realtà silenziosa ma in produzione di richiesta di esistenza.
dal testo in catalogo di BARBARA MARTUSCIELLO :
(...) Una fotografia è un modo particolare di relazione dell’operatore con il mondo e che restituisce poi allo spectator: il come lo fa, ovvero il modo con cui Bucchieri si rapporta con l’esistente dimostra un bilanciamento tra quello e la propria intimità e sensibilità. Una lezione che Luigi Ghirri conosceva bene e che il nostro sembra onorare. La conformazione di quel che Bucchieri qui presenta è concettualistica: abbiamo detto essere strutturata come serie di installazioni fotografiche su più pareti; la lettura è, tutto sommato, piuttosto libera e il suo intendimento complessivo alquanto dischiuso. Ci si può soffermare su una singola immagine più che su altre, recependone il portato significante; si può allargare lo sguardo sulla moltitudine composita di tante foto, che raddoppiano all’infinito i tanti significati racchiusi con delicatezza dentro. L’opera vale nella sua molteplicità così come nell’unicità di uno scatto separato. Cosa c’è dentro? Tutto; e tutto il tempo del mondo. Quel tempo che è presente nella generazione della memoria, che fa parte dei ricordi seppure con una logica tutta differente e che è elemento fondamentale anche nella Fotografia. (...)
Marco Bucchieri è nato a Roma nel 1952. Ha vissuto a Londra e New York e in altre città italiane. Attualmente risiede nella provincia di Bologna.
Attivo sulla scena artistica fin dagli anni ’70 ha sempre alternato il lavoro letterario con una particolare ricerca in campo fotografico tesa all'annullamento dell’immagine classica. Il suo interesse si è poi rivolto a progetti compositivi e concettuali di poesia visiva. Negli anni più recenti ha esplorato l’alienazione che proviene dal contesto urbano sia dal punto di vista architettonico che umano, attraverso immagini nelle quali le linee e i colori (filtrati da tende e finestre) drammatizzano la percezione della realtà esterna come riflesso di un progressivo isolamento esistenziale. A partire dal 2015 le parole appaiono spesso come “nota” sui bordi delle foto, oppure in brevi narrazioni che, seguendo il tema della comunicazione interrotta, accompagnano le foto a stabilire uan nuova relazione tra storia ed immagine. Nelle serie successive il testo (apposto a mano) assume una decisa centralità anche grafica e compositiva, integrando i due linguaggi, anche emotivamente, come unico corpus narrativo e figurativo. Il libro : “Le Attese Imperfette”, uscito nel marzo del 2018 presso QuduLibri, comprende una ampia selezione dei lavori e dei progetti realizzati dal 2013 al 2017, oltre a tutti i testi che accompagnano le immagini, riprodotti in modo da formare una sezione di racconti.
I suoi lavori sono in collezioni private in Italia, Danimarca, Turchia, UK, USA e nella collezione dell’Accademia di Belle Arti di Milano, nella collezione permanente della Galleria d'Arte Moderna di Cento (FE) e al MUSEF di Senigallia (AN).
Su di lui hanno scritto : Dede Auregli, Franco Basile, Carlo Branzaglia, Patti Campani, Ginestra Calzolari, Claudio Marra, Barbara Martusciello, Paola Giovannini, Monica Manfrini, Jane Manning, Carlotta Monteverde, Piero Orlandi, Ida Panicelli, Marilena Pasquali, Valeria Tassinari, Dario Trento, Johnatan Turner, Roberto Vitali
(riferimenti nella sezione " Bibliografia" del sito www.marcobucchieri.com)
"Avevo tutto il tempo del mondo", è il titolo della mostra (inizialmente prevista per il novembre 2020 e poi rinviata a causa della pandemia) del fotografo romano Marco Bucchieri, curata da Barbara Martusciello, che si inaugura giovedì 24 giugno 2021 alle ore 17,00 nella Galleria d'Arte Contemporanea in via Matteotti 79, a Castel San Pietro Terme (BO).
La mostra, sarà visitabile, nel pieno rispetto delle normative anti covid-19, fino al 4 luglio 2021 nei seguenti orari : tutti i giorni dalle 17,00 alle 19,00 (salvo variazioni dovute a nuove disposizioni governative), e su appuntamento.In galleria sarà presente il catalogo contenente il testo critico della curatrice della mostra. In questa occasione vengono presentate opere fotografiche realizzate nel biennio 2018-2020. Si tratta di installazioni che, dispiegandosi sulle pareti, disegnano percorsi narrativi collegati al passaggio del tempo. Le figure umane sembrano assistere alla propria recita muta, nella quale i legami, le intimità, le relazioni, sentimentali o di amicizia o puramente di vicinanza, sono definite dal contesto, espresso da parole e popolato da rumori e suoni (compresi quelli della natura), ma che scompaiono, come esclusi dall’utilizzo di una cuffia, lasciando un alone di silenzio. La scelta del colore e di una bassa definizione, spesso con carattere nebbioso, è originata dall’intenzione di delineare una realtà silenziosa ma in produzione di richiesta di esistenza.
dal testo in catalogo di BARBARA MARTUSCIELLO :
(...) Una fotografia è un modo particolare di relazione dell’operatore con il mondo e che restituisce poi allo spectator: il come lo fa, ovvero il modo con cui Bucchieri si rapporta con l’esistente dimostra un bilanciamento tra quello e la propria intimità e sensibilità. Una lezione che Luigi Ghirri conosceva bene e che il nostro sembra onorare. La conformazione di quel che Bucchieri qui presenta è concettualistica: abbiamo detto essere strutturata come serie di installazioni fotografiche su più pareti; la lettura è, tutto sommato, piuttosto libera e il suo intendimento complessivo alquanto dischiuso. Ci si può soffermare su una singola immagine più che su altre, recependone il portato significante; si può allargare lo sguardo sulla moltitudine composita di tante foto, che raddoppiano all’infinito i tanti significati racchiusi con delicatezza dentro. L’opera vale nella sua molteplicità così come nell’unicità di uno scatto separato. Cosa c’è dentro? Tutto; e tutto il tempo del mondo. Quel tempo che è presente nella generazione della memoria, che fa parte dei ricordi seppure con una logica tutta differente e che è elemento fondamentale anche nella Fotografia. (...)
Marco Bucchieri è nato a Roma nel 1952. Ha vissuto a Londra e New York e in altre città italiane. Attualmente risiede nella provincia di Bologna.
Attivo sulla scena artistica fin dagli anni ’70 ha sempre alternato il lavoro letterario con una particolare ricerca in campo fotografico tesa all'annullamento dell’immagine classica. Il suo interesse si è poi rivolto a progetti compositivi e concettuali di poesia visiva. Negli anni più recenti ha esplorato l’alienazione che proviene dal contesto urbano sia dal punto di vista architettonico che umano, attraverso immagini nelle quali le linee e i colori (filtrati da tende e finestre) drammatizzano la percezione della realtà esterna come riflesso di un progressivo isolamento esistenziale. A partire dal 2015 le parole appaiono spesso come “nota” sui bordi delle foto, oppure in brevi narrazioni che, seguendo il tema della comunicazione interrotta, accompagnano le foto a stabilire uan nuova relazione tra storia ed immagine. Nelle serie successive il testo (apposto a mano) assume una decisa centralità anche grafica e compositiva, integrando i due linguaggi, anche emotivamente, come unico corpus narrativo e figurativo. Il libro : “Le Attese Imperfette”, uscito nel marzo del 2018 presso QuduLibri, comprende una ampia selezione dei lavori e dei progetti realizzati dal 2013 al 2017, oltre a tutti i testi che accompagnano le immagini, riprodotti in modo da formare una sezione di racconti.
I suoi lavori sono in collezioni private in Italia, Danimarca, Turchia, UK, USA e nella collezione dell’Accademia di Belle Arti di Milano, nella collezione permanente della Galleria d'Arte Moderna di Cento (FE) e al MUSEF di Senigallia (AN).
Su di lui hanno scritto : Dede Auregli, Franco Basile, Carlo Branzaglia, Patti Campani, Ginestra Calzolari, Claudio Marra, Barbara Martusciello, Paola Giovannini, Monica Manfrini, Jane Manning, Carlotta Monteverde, Piero Orlandi, Ida Panicelli, Marilena Pasquali, Valeria Tassinari, Dario Trento, Johnatan Turner, Roberto Vitali
(riferimenti nella sezione " Bibliografia" del sito www.marcobucchieri.com)
24
giugno 2021
Marco Bucchieri – Avevo tutto il tempo del mondo
Dal 24 giugno al 04 luglio 2021
fotografia
Location
GALLERIA COMUNALE D’ARTE CONTEMPORANEA
Castel San Pietro Terme, Via Giacomo Matteotti, 79, (Bologna)
Castel San Pietro Terme, Via Giacomo Matteotti, 79, (Bologna)
Orario di apertura
da lunedì a domenica ore 17:00 - 19:00
Vernissage
24 Giugno 2021, 0re 17:00
Ufficio stampa
Ufficio Cultura Comune di Castel San Pietro Terme
Autore
Curatore
Autore testo critico
Sponsor
Patrocini