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Aviero / Vaccai – La Vita tra Eros e Agape
Due artisti toscani, Aviero e Vaccai, si sono misurati sul tema del mito, degli eroi
Comunicato stampa
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Due artisti toscani, Aviero e Vaccai, si sono misurati sul tema del mito, degli eroi. E dal loro incontro sono nate sculture proiettate in dimensioni oniriche, ma con precisi riferimenti alla realtà. Sculture di forme e materiali diversi, adesso raccolte nella mostra “Passioni, miti ed eroi”, organizzata nel bellissimo Complesso Museale di Santa Chiara, a Napoli, dall’associazione Oltre il Chiostro, in collaborazione con la galleria MOdenArte.
E scritti a quattro mani dai due curatori, Giampaolo Trotta e Maurizio Vanni, sono nati anche due libri, che narrano, insieme alla storie delle opere, il racconto dell’uomo-artista che si mette a nudo attraverso il proprio lavoro.
I due scultori fanno della manualità e del rapporto viscerale con la materia una ragione di vita. La passione accomuna entrambi in quanto artisti sanguigni, che non concedono quasi nulla al solo dato estetico, ma cercano un rapporto diretto con il mondo sensibile. In molte loro opere è come se la materia prendesse forma sotto la spinta di una forza interiore in atto ad esorcizzare un malessere profondo. In alcuni casi l’amore per l’arte e per la vita trasforma la passione in emozione e in forza comunicativa.
Anche il mito unisce il lavoro dei due artisti: Vaccai è partito dalla conoscenza mitologica, dallo studio dei miti della Grecia classica fino ad arrivare ad annullare il dato fenomenico per raccontare una verità, talvolta, più reale della stessa realtà. Aviero si è concentrato sugli stati d’animo, sulle emozioni, sulle paure e sui sentimenti che caratterizzano l’uomo del terzo millennio: ne sono scaturiti lavori che si offrono come un’apertura fantastica sul mondo in grado di far riflettere e meditare.
Gli eroi sono i personaggi che sostengono i loro racconti: per Vaccai sono i guerrieri senza macchia e senza paura che rientrano dopo la battaglia. Per Aviero sono gli uomini che hanno il coraggio di vivere senza maschera. Ma eroi sono anche gli stessi artisti - come sottolineano i due curatori - che manifestano apertamente il loro pensiero, che hanno la forza di picchiare nel marmo e nel legno, che hanno l’ardire di confidare ancora nell’amore vero e che hanno il coraggio di credere nella vita e nel futuro.
Aviero: la vita
Aviero Bargagli, in arte Aviero, nasce ad Arcidosso, nel grossetano, nel 1941. Affascinato sin da giovane dal legno, comincia a scolpire all’età di vent’anni. La prima opera realizzata è ispirata al tema della maternità, un’icona cara all’artista che ricorrerà spesso nei suoi lavori. La scultura – una professione alla quale si è accostato come autodidatta e che ha sempre amato per il puro piacere della creazione – è per Aviero un mezzo espressivo privilegiato che ha bisogno di tempi lunghi e di meditazione. È per questo che per un certo periodo si dedica solo alla realizzazione di studi grafici e opere a tuttotondo senza però mai preoccuparsi di esporle. Le sue prime apparizioni pubbliche risalgono, infatti, alla fine degli anni Settanta e da quel momento verrà invitato a partecipare con continuità a eventi e mostre. Tra le personali più importanti sono da ricordare quelle presso la Galleria d’Arte Moderna “Luigi Bellini” di Firenze, la Villa Paolina di Viareggio, il Casinò Municipale di Arco nell’Alto Garda, la Aphrodite Art Gallery di Follonica, la Galleria Europ’Art Group di Lido degli Estensi, la Galleria Alba di Ferrara e la Galleria Forum Interart di Roma. Le diverse rassegne collettive a cui ha preso parte lo hanno visto impegnato a Firenze (Strozzina di Palazzo Strozzi, Palagio di Parte Guelfa, Salone Ex-Leopoldine), Grosseto, Montecatini Terme (Palazzo del Turismo), Massa Marittima, Follonica (Civica Pinacoteca “Amedeo Modigliani”), Livorno, Volterra, Roma (Palazzo Barberini, Complesso di San Carlo al Corso), Antibes (Francia) e Riga (Lettonia).
Negli ultimi quindici anni Aviero ha raggiunto quella piena maturità artistica che gli ha permesso di produrre le opere più significative utilizzando, oltre al legno, anche altri materiali come il bronzo e la pietra. Gli apprezzamenti del pubblico e della critica non si sono fatti attendere: l’artista ha ricevuto il “Premio Italia” della Galleria comunale “Boccaccio” di Certaldo (1989) ed il “Premio Italia per le Arti Visive” (1990), il “Premio Internazionale Prometheus” (1993) e il “Premio Ambiente Arte” (1993). Nel 1998 viene insignito a Roma con la medaglia d’oro del “Foyer des Artistes” – premio istituito dal Centro Internazionale di Cultura, Arte, Scienza, Impegno sociale – presso l’Aula Magna dell’Università “La Sapienza” di Roma. Nel 1999 è tra i fondatori, insieme ad altri scultori, della “Libera Fonderia Artistica Follonica”, un’associazione culturale nata per rilanciare la tradizione artistica metallurgica del Golfo di Follonica.
Alcune sue opere fanno parte di importanti collezioni private e pubbliche, altre sono state selezionate per pubblicizzare prodotti di Alta moda. Attualmente Aviero vive e lavora a Follonica.
Mauro Vaccai
Mauro Vaccai nasce nel 1954 a Pitecchio, in provincia di Pistoia, dove attualmente vive e lavora. Prende il diploma di geometra e si iscrive alla Facoltà di Agraria a Firenze senza però arrivare alla laurea. A distogliere la sua attenzione dagli studi è l’amore per l’arte. Scultore, pittore e disegnatore, si dedica a rappresentazioni religiose, ma anche a soggetti profani. Nell’ambito della scultura si confronta con diversi materiali: marmo, pietra arenaria, cotto e ferro. Tra il 1992 e il 1993 realizza i dipinti dell’abside della Pieve di Santa Maria Assunta di Pitecchio. Per questa chiesa raffigura “Le nozze di Cana” e “La pesca Miracolosa”. Sempre per il suo paese di origine crea, nel 1998, una grande scultura per piazza Vittorio Veneto: i “Sette peccati capitali” rappresentati con figure in tondino di ferro poste attorno ad una grande sfera dello stesso materiale.
Nel 2001, in occasione della cerimonia di premiazione per i vincitori degli “Scudi di San Martino”, presenta l’opera in pietra serena “S. Martino”, raffigurante il Santo a cavallo, nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, a Firenze. L’anno seguente realizza, sempre sullo stesso tema, una scultura in marmo bianco di Carrara che l’Istituto fiorentino “Scudi di San Martino” dona alla “Columbia Association”, l’organizzazione che riunisce i Vigili del Fuoco newyorchesi di origine italiana. La scultura, simbolo di altruismo e solidarietà, è stata collocata con una solenne cerimonia nel Museo Garibaldi Meucci di New York, nell’ala che il “Fire Department” ha allestito per conservare i riconoscimenti pervenuti da tutto il mondo dopo la tragedia dell’11 settembre 2001. Nel 2003 realizza sempre per la stessa pieve di Pitecchio una serie di bassorilievi e altorilievi in marmo bianco di Carrara, raffiguranti le quattordici stazioni della “Via Crucis”. Successivamente dona il bassorilievo “Pegaso” alla Scuola di Guerra aerea di Firenze. Nel 2004 la scultura in pietra serena “Ricomposizione” viene collocata all’ingresso del Castagno di Pistoia. Nell’estate del 2005 è invitato ad esporre dal Lions Club Firenze Michelangelo nell’ambito della rassegna “L’arte dei cinque sensi. I cinque sensi nell’arte”. Sempre nello stesso anno partecipa alla mostra “Arte e solidarietà per la ricerca. Gli artisti per FiorGen” presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Nel 2006 prende parte, al Palagio di Parte Guelfa, alla collettiva “L’artista, il Maestro e Margherita”, promossa dai Lions Clubs I Circoscrizione – Distretto La Toscana e dall’Assessorato alle Relazioni Internazionali del Comune di Firenze in collaborazione con il M’ARS Contemporary Art Museum e la State Library of Foreign Literature di Mosca. Il 2006 si apre con la partecipazione alla rassegna “Il sole, la luna e la teoria degli opposti” che viene allestita dapprima al M’ARS Contemporary Art Museum di Mosca e in seguito nella Chiesa di San Francesco a Castelfiorentino. La scorsa estate ha esposto alla Strozzina di Palazzo Strozzi, a Firenze, in occasione dell’esposizione “Rifiuti preziosi” per celebrare i cinquant’anni dell’azienda Quadrifoglio S.p.A. Tra luglio e agosto ha esposto una sua opera nella Sala Mitoraj del Comune di Pietrasanta nell’ambito della mostra “Artisti per l’Unicef”.
E scritti a quattro mani dai due curatori, Giampaolo Trotta e Maurizio Vanni, sono nati anche due libri, che narrano, insieme alla storie delle opere, il racconto dell’uomo-artista che si mette a nudo attraverso il proprio lavoro.
I due scultori fanno della manualità e del rapporto viscerale con la materia una ragione di vita. La passione accomuna entrambi in quanto artisti sanguigni, che non concedono quasi nulla al solo dato estetico, ma cercano un rapporto diretto con il mondo sensibile. In molte loro opere è come se la materia prendesse forma sotto la spinta di una forza interiore in atto ad esorcizzare un malessere profondo. In alcuni casi l’amore per l’arte e per la vita trasforma la passione in emozione e in forza comunicativa.
Anche il mito unisce il lavoro dei due artisti: Vaccai è partito dalla conoscenza mitologica, dallo studio dei miti della Grecia classica fino ad arrivare ad annullare il dato fenomenico per raccontare una verità, talvolta, più reale della stessa realtà. Aviero si è concentrato sugli stati d’animo, sulle emozioni, sulle paure e sui sentimenti che caratterizzano l’uomo del terzo millennio: ne sono scaturiti lavori che si offrono come un’apertura fantastica sul mondo in grado di far riflettere e meditare.
Gli eroi sono i personaggi che sostengono i loro racconti: per Vaccai sono i guerrieri senza macchia e senza paura che rientrano dopo la battaglia. Per Aviero sono gli uomini che hanno il coraggio di vivere senza maschera. Ma eroi sono anche gli stessi artisti - come sottolineano i due curatori - che manifestano apertamente il loro pensiero, che hanno la forza di picchiare nel marmo e nel legno, che hanno l’ardire di confidare ancora nell’amore vero e che hanno il coraggio di credere nella vita e nel futuro.
Aviero: la vita
Aviero Bargagli, in arte Aviero, nasce ad Arcidosso, nel grossetano, nel 1941. Affascinato sin da giovane dal legno, comincia a scolpire all’età di vent’anni. La prima opera realizzata è ispirata al tema della maternità, un’icona cara all’artista che ricorrerà spesso nei suoi lavori. La scultura – una professione alla quale si è accostato come autodidatta e che ha sempre amato per il puro piacere della creazione – è per Aviero un mezzo espressivo privilegiato che ha bisogno di tempi lunghi e di meditazione. È per questo che per un certo periodo si dedica solo alla realizzazione di studi grafici e opere a tuttotondo senza però mai preoccuparsi di esporle. Le sue prime apparizioni pubbliche risalgono, infatti, alla fine degli anni Settanta e da quel momento verrà invitato a partecipare con continuità a eventi e mostre. Tra le personali più importanti sono da ricordare quelle presso la Galleria d’Arte Moderna “Luigi Bellini” di Firenze, la Villa Paolina di Viareggio, il Casinò Municipale di Arco nell’Alto Garda, la Aphrodite Art Gallery di Follonica, la Galleria Europ’Art Group di Lido degli Estensi, la Galleria Alba di Ferrara e la Galleria Forum Interart di Roma. Le diverse rassegne collettive a cui ha preso parte lo hanno visto impegnato a Firenze (Strozzina di Palazzo Strozzi, Palagio di Parte Guelfa, Salone Ex-Leopoldine), Grosseto, Montecatini Terme (Palazzo del Turismo), Massa Marittima, Follonica (Civica Pinacoteca “Amedeo Modigliani”), Livorno, Volterra, Roma (Palazzo Barberini, Complesso di San Carlo al Corso), Antibes (Francia) e Riga (Lettonia).
Negli ultimi quindici anni Aviero ha raggiunto quella piena maturità artistica che gli ha permesso di produrre le opere più significative utilizzando, oltre al legno, anche altri materiali come il bronzo e la pietra. Gli apprezzamenti del pubblico e della critica non si sono fatti attendere: l’artista ha ricevuto il “Premio Italia” della Galleria comunale “Boccaccio” di Certaldo (1989) ed il “Premio Italia per le Arti Visive” (1990), il “Premio Internazionale Prometheus” (1993) e il “Premio Ambiente Arte” (1993). Nel 1998 viene insignito a Roma con la medaglia d’oro del “Foyer des Artistes” – premio istituito dal Centro Internazionale di Cultura, Arte, Scienza, Impegno sociale – presso l’Aula Magna dell’Università “La Sapienza” di Roma. Nel 1999 è tra i fondatori, insieme ad altri scultori, della “Libera Fonderia Artistica Follonica”, un’associazione culturale nata per rilanciare la tradizione artistica metallurgica del Golfo di Follonica.
Alcune sue opere fanno parte di importanti collezioni private e pubbliche, altre sono state selezionate per pubblicizzare prodotti di Alta moda. Attualmente Aviero vive e lavora a Follonica.
Mauro Vaccai
Mauro Vaccai nasce nel 1954 a Pitecchio, in provincia di Pistoia, dove attualmente vive e lavora. Prende il diploma di geometra e si iscrive alla Facoltà di Agraria a Firenze senza però arrivare alla laurea. A distogliere la sua attenzione dagli studi è l’amore per l’arte. Scultore, pittore e disegnatore, si dedica a rappresentazioni religiose, ma anche a soggetti profani. Nell’ambito della scultura si confronta con diversi materiali: marmo, pietra arenaria, cotto e ferro. Tra il 1992 e il 1993 realizza i dipinti dell’abside della Pieve di Santa Maria Assunta di Pitecchio. Per questa chiesa raffigura “Le nozze di Cana” e “La pesca Miracolosa”. Sempre per il suo paese di origine crea, nel 1998, una grande scultura per piazza Vittorio Veneto: i “Sette peccati capitali” rappresentati con figure in tondino di ferro poste attorno ad una grande sfera dello stesso materiale.
Nel 2001, in occasione della cerimonia di premiazione per i vincitori degli “Scudi di San Martino”, presenta l’opera in pietra serena “S. Martino”, raffigurante il Santo a cavallo, nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, a Firenze. L’anno seguente realizza, sempre sullo stesso tema, una scultura in marmo bianco di Carrara che l’Istituto fiorentino “Scudi di San Martino” dona alla “Columbia Association”, l’organizzazione che riunisce i Vigili del Fuoco newyorchesi di origine italiana. La scultura, simbolo di altruismo e solidarietà, è stata collocata con una solenne cerimonia nel Museo Garibaldi Meucci di New York, nell’ala che il “Fire Department” ha allestito per conservare i riconoscimenti pervenuti da tutto il mondo dopo la tragedia dell’11 settembre 2001. Nel 2003 realizza sempre per la stessa pieve di Pitecchio una serie di bassorilievi e altorilievi in marmo bianco di Carrara, raffiguranti le quattordici stazioni della “Via Crucis”. Successivamente dona il bassorilievo “Pegaso” alla Scuola di Guerra aerea di Firenze. Nel 2004 la scultura in pietra serena “Ricomposizione” viene collocata all’ingresso del Castagno di Pistoia. Nell’estate del 2005 è invitato ad esporre dal Lions Club Firenze Michelangelo nell’ambito della rassegna “L’arte dei cinque sensi. I cinque sensi nell’arte”. Sempre nello stesso anno partecipa alla mostra “Arte e solidarietà per la ricerca. Gli artisti per FiorGen” presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Nel 2006 prende parte, al Palagio di Parte Guelfa, alla collettiva “L’artista, il Maestro e Margherita”, promossa dai Lions Clubs I Circoscrizione – Distretto La Toscana e dall’Assessorato alle Relazioni Internazionali del Comune di Firenze in collaborazione con il M’ARS Contemporary Art Museum e la State Library of Foreign Literature di Mosca. Il 2006 si apre con la partecipazione alla rassegna “Il sole, la luna e la teoria degli opposti” che viene allestita dapprima al M’ARS Contemporary Art Museum di Mosca e in seguito nella Chiesa di San Francesco a Castelfiorentino. La scorsa estate ha esposto alla Strozzina di Palazzo Strozzi, a Firenze, in occasione dell’esposizione “Rifiuti preziosi” per celebrare i cinquant’anni dell’azienda Quadrifoglio S.p.A. Tra luglio e agosto ha esposto una sua opera nella Sala Mitoraj del Comune di Pietrasanta nell’ambito della mostra “Artisti per l’Unicef”.
25
maggio 2007
Aviero / Vaccai – La Vita tra Eros e Agape
Dal 25 maggio al 15 luglio 2007
arte contemporanea
Location
COMPLESSO MUSEALE DI SANTA CHIARA
Napoli, Via Santa Chiara, 49C, (Napoli)
Napoli, Via Santa Chiara, 49C, (Napoli)
Biglietti
col biglietto del museo
Orario di apertura
Feriali dalle 9.30 alle 17.30, Festivi dalle 9.30 alle 14
Vernissage
25 Maggio 2007, ore 17,30
Ufficio stampa
DAVIS & CO.
Ufficio stampa
TABLOID
Autore
Curatore