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Axel Hütte – Fantasmi e Realtà
Fondazione Bevilacqua La Masa e Fondazione Fotografia Modena presentano Fantasmi e realtà, il suggestivo lavoro di uno dei più interessanti fotografi tedeschi contemporanei, Axel Hütte.
Comunicato stampa
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Fondazione Bevilacqua La Masa e Fondazione Fotografia Modena presentano Fantasmi e realtà, il suggestivo lavoro di uno dei più interessanti fotografi tedeschi contemporanei, Axel Hütte.
Realizzata in occasione della 14° Biennale di Architettura, la mostra organizzata negli spazi della galleria di piazza San Marco include un importante nucleo di nuovi lavori che l’artista ha realizzato a Venezia, rendendo omaggio all’austera bellezza dei nobili palazzi della città lagunare.
“Nelle mie fotografie architettoniche l’enigmaticità dello spazio si unisce spesso alla sensazione di un tempo rallentato”, afferma Hütte, che alterna nella sua ricerca visioni notturne e diurne, interni ed esterni, bianco e nero e colore.
In galleria di Piazza San Marco sarà in mostra il frutto di un progetto iniziato nel 2012, grazie a una residenza che Hütte ha svolto nelle foresterie BLM, che ha permesso all'artista di realizzare scatti fotografici nei palazzi e nelle chiese veneziane.
La luce è la protagonista dell’esposizione, capace di guidare l’osservatore in un continuo passaggio tra reale e irreale, invitandolo a una contemplazione consapevole e non passiva, capace di perdersi nelle fantasie dell’immaginazione. Picchi montuosi nascosti da nubi scure che avvisano di imminenti tempeste, nebbia e vapori che disturbano lo sguardo, trasformando la realtà nel suo fantasma. Il punto di vista è misterioso: privato di ogni riferimento di scala a volte sovrasta le nuvole come un uccello in volo, altre volte diviene quasi indecifrabile ricostruire dove sia stata scattata l’immagine.
Nella serie veneziana le immagini dei palazzi sono stampate su vetro, montato a sua volta su uno specchio retrostante che arricchisce l’immagine di nuovi, inquietanti e misteriosi riflessi. La luce dorata della chiesa di Santa Maria dei Frari, così come il lampadario Palazzo Loredan, creano un’atmosfera dove il binomio con l’oscurità diviene un elemento primario.
Fantasmi e Realtà si inserisce nel programma che la Fondazione Bevilacqua La Masa dedica alla città di Venezia, ai suoi fenomeni culturali e, soprattutto, agli artisti che meglio hanno saputo raccontarla interpretandone in maniera personale le suggestioni estetiche - come avvenuto con le illustrazioni di Lorenzo Mattotti - o la particolarissima valenza sociale, come nel caso della mostra Migropolis, e delle speciali indagini condotte sul tessuto produttivo del territorio da Marjetica Potrč e sul tema dell'acqua da Lucy&Jorge Orta.
Da sabato 12 aprile negli spazi del Foro Boario della Fondazione Fotografia di Modena si terrà la parte della rassegna dedicata ai lavori di Hütte sul paesaggio naturale.
Si tratta di opere di grande formato, che affiancano il lavoro realizzato durante la recente residenza nel territorio modenese alle maggiori ricerche condotte dall’artista nell’ultimo decennio: multiformi visioni che dalle linee sinuose dell’Appennino emiliano si spingono fino agli alti picchi dei passi alpini, dalle acque del Rio Negro agli impervi ghiacciai norvegesi, conducendo l’osservatore in un viaggio tra nature incontaminate, luoghi sublimi e quasi stranianti in cui la percezione stessa della realtà sembra essere messa in discussione.
Presentata da Fondazione Fotografia Modena e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, con il sostegno di UniCredit, la mostra resterà aperta fino al 29 giugno 2014.
Due mostre personali, organizzate l’una a Modena e l’altra a Venezia e curate entrambe da Filippo Maggia, raccontano l’importante ricerca sviluppata negli anni dall’artista e conducono l’osservatore attraverso immaginifiche visioni di paesaggio, fotografie maestose e ricche di riferimenti alla storia dell’arte occidentale.
In occasione della rassegna sarà pubblicato il volume Axel Hütte. Fantasmi e Realtà, edito da Skira e contenente le due serie complete di lavori realizzati durante le residenze italiane, a Venezia e nell’Appennino modenese.
Note Biografiche
Axel Hütte è nato nel 1951 a Essen, vive e lavora a Düsseldorf. Tra il 1973 e il 1981 ha frequentato l’Accademia di Düsseldorf, seguendo i corsi del celebre fotografo Bernd Becher. Annoverato insieme a Thomas Ruff, Thomas Struth, Andreas Gursky e Candida Höfer tra i fotografi della cosiddetta “Scuola di Düsseldorf” ha concentrato la sua ricerca sui temi del paesaggio, urbano e naturale. L’estetica sviluppata dall’artista è contraddistinta da una neutralità di stile propria della fotografia documentaria. I lunghi tempi di esposizione donano ai suoi paesaggi una connotazione quasi pittorica e un’atmosfera sospesa da ogni riferimento temporale.
Se i primi anni sono segnati dai preziosi insegnamenti dei coniugi Bernd e Hilla Becher, con visioni neutre ed oggettive dell’architettura tedesca del dopoguerra, nel 1982 in seguito a una residenza a Londra, rivolge il suo sguardo su interni domestici ed edifici industriali, che appaiono svuotati da ogni presenza umana. A metà anni Ottanta realizza una serie di ritratti in bianco e nero e inizia contestualmente a produrre un nuovo lavoro sul paesaggio, presentato attraverso stampe di grande formato. Spesso caratterizzate da un elemento architettonico posto in primo piano, stagliato contro uno sfondo avvolto da nebbia o foschia, queste immagini sono una chiara definizione degli intenti dell’artista che, lontano dal ricercare una pura documentazione, lascia anonima ogni coordinata geografica o spaziale. Verso la fine degli anni Novanta, l’artista avvia una nuova indagine sulla città, sviluppando una serie di visioni notturne che esplorano i limiti della percezione: realizzate in condizioni estreme di visibilità, sono dominate da un buio avvolgente nel quale le poche luci presenti diventano forme e macchie indistinguibili di colore. Continua in parallelo l’interesse verso un’idea di Natura pura e originaria: a partire dagli stessi anni Hütte intraprende una serie di viaggi verso mete lontane alla ricerca di paesaggi incontaminati – ghiacciai artici, foreste equatoriali, deserti e flussi d’acqua – caratterizzati dalla pressoché assenza di ogni evidenza umana e da un continuo slittamento del punto di vista.
Le opere di Axel Hütte sono state ampiamente esposte in numerose istituzioni e gallerie internazionali. Tra le sedi più importanti che di recente hanno presentato il suo lavoro: MAGASIN-Centre National d’art Contemporain de Grenoble, l’Institut Valencià d’Art Modern di Valencia (2009), Musée d’art moderne de la ville de Paris, Parigi (2008), lo ZKM di Karlsruhe (2006), il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid (2004).
Realizzata in occasione della 14° Biennale di Architettura, la mostra organizzata negli spazi della galleria di piazza San Marco include un importante nucleo di nuovi lavori che l’artista ha realizzato a Venezia, rendendo omaggio all’austera bellezza dei nobili palazzi della città lagunare.
“Nelle mie fotografie architettoniche l’enigmaticità dello spazio si unisce spesso alla sensazione di un tempo rallentato”, afferma Hütte, che alterna nella sua ricerca visioni notturne e diurne, interni ed esterni, bianco e nero e colore.
In galleria di Piazza San Marco sarà in mostra il frutto di un progetto iniziato nel 2012, grazie a una residenza che Hütte ha svolto nelle foresterie BLM, che ha permesso all'artista di realizzare scatti fotografici nei palazzi e nelle chiese veneziane.
La luce è la protagonista dell’esposizione, capace di guidare l’osservatore in un continuo passaggio tra reale e irreale, invitandolo a una contemplazione consapevole e non passiva, capace di perdersi nelle fantasie dell’immaginazione. Picchi montuosi nascosti da nubi scure che avvisano di imminenti tempeste, nebbia e vapori che disturbano lo sguardo, trasformando la realtà nel suo fantasma. Il punto di vista è misterioso: privato di ogni riferimento di scala a volte sovrasta le nuvole come un uccello in volo, altre volte diviene quasi indecifrabile ricostruire dove sia stata scattata l’immagine.
Nella serie veneziana le immagini dei palazzi sono stampate su vetro, montato a sua volta su uno specchio retrostante che arricchisce l’immagine di nuovi, inquietanti e misteriosi riflessi. La luce dorata della chiesa di Santa Maria dei Frari, così come il lampadario Palazzo Loredan, creano un’atmosfera dove il binomio con l’oscurità diviene un elemento primario.
Fantasmi e Realtà si inserisce nel programma che la Fondazione Bevilacqua La Masa dedica alla città di Venezia, ai suoi fenomeni culturali e, soprattutto, agli artisti che meglio hanno saputo raccontarla interpretandone in maniera personale le suggestioni estetiche - come avvenuto con le illustrazioni di Lorenzo Mattotti - o la particolarissima valenza sociale, come nel caso della mostra Migropolis, e delle speciali indagini condotte sul tessuto produttivo del territorio da Marjetica Potrč e sul tema dell'acqua da Lucy&Jorge Orta.
Da sabato 12 aprile negli spazi del Foro Boario della Fondazione Fotografia di Modena si terrà la parte della rassegna dedicata ai lavori di Hütte sul paesaggio naturale.
Si tratta di opere di grande formato, che affiancano il lavoro realizzato durante la recente residenza nel territorio modenese alle maggiori ricerche condotte dall’artista nell’ultimo decennio: multiformi visioni che dalle linee sinuose dell’Appennino emiliano si spingono fino agli alti picchi dei passi alpini, dalle acque del Rio Negro agli impervi ghiacciai norvegesi, conducendo l’osservatore in un viaggio tra nature incontaminate, luoghi sublimi e quasi stranianti in cui la percezione stessa della realtà sembra essere messa in discussione.
Presentata da Fondazione Fotografia Modena e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, con il sostegno di UniCredit, la mostra resterà aperta fino al 29 giugno 2014.
Due mostre personali, organizzate l’una a Modena e l’altra a Venezia e curate entrambe da Filippo Maggia, raccontano l’importante ricerca sviluppata negli anni dall’artista e conducono l’osservatore attraverso immaginifiche visioni di paesaggio, fotografie maestose e ricche di riferimenti alla storia dell’arte occidentale.
In occasione della rassegna sarà pubblicato il volume Axel Hütte. Fantasmi e Realtà, edito da Skira e contenente le due serie complete di lavori realizzati durante le residenze italiane, a Venezia e nell’Appennino modenese.
Note Biografiche
Axel Hütte è nato nel 1951 a Essen, vive e lavora a Düsseldorf. Tra il 1973 e il 1981 ha frequentato l’Accademia di Düsseldorf, seguendo i corsi del celebre fotografo Bernd Becher. Annoverato insieme a Thomas Ruff, Thomas Struth, Andreas Gursky e Candida Höfer tra i fotografi della cosiddetta “Scuola di Düsseldorf” ha concentrato la sua ricerca sui temi del paesaggio, urbano e naturale. L’estetica sviluppata dall’artista è contraddistinta da una neutralità di stile propria della fotografia documentaria. I lunghi tempi di esposizione donano ai suoi paesaggi una connotazione quasi pittorica e un’atmosfera sospesa da ogni riferimento temporale.
Se i primi anni sono segnati dai preziosi insegnamenti dei coniugi Bernd e Hilla Becher, con visioni neutre ed oggettive dell’architettura tedesca del dopoguerra, nel 1982 in seguito a una residenza a Londra, rivolge il suo sguardo su interni domestici ed edifici industriali, che appaiono svuotati da ogni presenza umana. A metà anni Ottanta realizza una serie di ritratti in bianco e nero e inizia contestualmente a produrre un nuovo lavoro sul paesaggio, presentato attraverso stampe di grande formato. Spesso caratterizzate da un elemento architettonico posto in primo piano, stagliato contro uno sfondo avvolto da nebbia o foschia, queste immagini sono una chiara definizione degli intenti dell’artista che, lontano dal ricercare una pura documentazione, lascia anonima ogni coordinata geografica o spaziale. Verso la fine degli anni Novanta, l’artista avvia una nuova indagine sulla città, sviluppando una serie di visioni notturne che esplorano i limiti della percezione: realizzate in condizioni estreme di visibilità, sono dominate da un buio avvolgente nel quale le poche luci presenti diventano forme e macchie indistinguibili di colore. Continua in parallelo l’interesse verso un’idea di Natura pura e originaria: a partire dagli stessi anni Hütte intraprende una serie di viaggi verso mete lontane alla ricerca di paesaggi incontaminati – ghiacciai artici, foreste equatoriali, deserti e flussi d’acqua – caratterizzati dalla pressoché assenza di ogni evidenza umana e da un continuo slittamento del punto di vista.
Le opere di Axel Hütte sono state ampiamente esposte in numerose istituzioni e gallerie internazionali. Tra le sedi più importanti che di recente hanno presentato il suo lavoro: MAGASIN-Centre National d’art Contemporain de Grenoble, l’Institut Valencià d’Art Modern di Valencia (2009), Musée d’art moderne de la ville de Paris, Parigi (2008), lo ZKM di Karlsruhe (2006), il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid (2004).
05
giugno 2014
Axel Hütte – Fantasmi e Realtà
Dal 05 giugno al 05 ottobre 2014
fotografia
Location
FONDAZIONE BEVILACQUA LA MASA – GALLERIA DI PIAZZA SAN MARCO
Venezia, Piazza San Marco, 71c, (VENEZIA)
Venezia, Piazza San Marco, 71c, (VENEZIA)
Editore
SKIRA
Ufficio stampa
SEC
Autore