Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Azione Arte 2006
13 artisti
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La pittura di Maria Anna Barretta si caratterizza per i riflessi metallici su
fondo blu oltremare o rosso carminio. Le lingue d'argento che fluttuano sulla
superficie pittorica nascono dallo scioglimento delle figure che l'artista ha
voluto rimuovere dallo spazio fisico/ideale della tavola, sincera proiezione
degli umori e delle ansie che affollano la sua mente.
Lello Bavenni ci mostra il mondo delle forme che emergono dalla memoria come
presenze mitiche e vede nella storia il tramite per il quale le correnti della
memoria con le loro immagini si riversano nel presente, inserendosi come
materia perennemente attuale, nella realtà della vita.
Un’opera pittorica d’arte contemporanea è astratta o figurativa. Con Bavenni i
due campi si mescolano, le polarità combaciano:la figurazione si colora di
cromatismi lancinanti e definiti atti a trascendere in avvallati tracciati
astratti, dove termina il tratto figurativo si distende una profondità di sensi
resa con curvilinei gesti astratti.
Claudio Bozzaotra architetto dedito all’attività artistica. Fa di tutto perché
ci sia un varco, un respiro altro e diverso. E' un'interpretazione dei limiti,
insomma cerca di trovare possibilità di andare oltre. Il suo carattere ed il
suo intendimento mantengono un sincero ed onesto contatto con i percorsi dei
limiti.
Paolo Chirco si trova a proprio agio nell'informale, dove il gesto si tramuta
in
segno, traccia, sedimento che coagula la sua sensibilità e trova naturale
espressione nella calcografia. Presenta qui delle opere della serie delle
incisioni. La produzione di Paolo Chirco si fonda sull'uso di materiali tra i
più eterogenei, occasionali, dimessi, quotidiani; oggetti trovati e sottratti
alla loro occasionalità mediante una selezione critica che l'artista mette in
atto nel momento in cui si accinge a comporre il quadro, tenendo conto dei
colori spontanei dei materiali usati (il legno, il metallo, la stoffa, la
pietra) Anche nelle opere incisorie non abbandona i simboli che hanno pervaso
tutto il suo percorso artistico: con una sperimentazione spinta ai limiti del
fantastico, ripone il suo pensiero pervaso di violenta protesta, ma anche di
umile invocazione
Felice Garofano ha scelto la terra per dare corpo alla nuvola, cambiando forma
al suo tratto caratteristico — un’idea disegnata in allegoria. Sabbia vulcanica
copre tele che poi veste di colore: ne vengono toni di morbido velluto. Felice
Garofano racconta la sua ricerca davanti ad una “croce” di episodi fantastici:
quel blu visto al “Madre” l’artista ha ricercato a fondo, come una possibilità
di riscrivere il senso in cui vive la sua esperienza di pittore e di uomo. Ora
quel blu è lì, vellutato, ricercato, plasmato. Per trovarlo, ha dovuto agire
sulla sabbia delle eruzioni, incollarla alla tela, cercare la tecnica per
istituire una forma dell’arte, per rendere vita reale un’idea.
Giovanni Manganaro e' un abile e profondo conoscitore di inchiostri, colle e
vernici. Li tratta saggiamente e imposta redazioni che inglobano senso grafico
e trattazione pittorica. Orme di vita e schegge di fantasia, si legano in una
serie di brillanti e vivaci accordi e sono manipolate in aggettanti geometrie
che generano composizioni, nutrite dal valore dei frammenti, e che ricalcano
ricami mentali, intarsi, applicazioni e sagaci contrassegni, tutti disposti con
capace equilibrio semantico, indicando tragitti evocativi. Tra disvelamenti e
rivelazioni, ispessite da iniezioni cromatiche o tratteggiate da proliferazioni
segniche dissonanti, le elaborazioni di Giovanni Manganaro istruiscono una rete
di conoscenze su una teoria di rimandi odierni e di reliquari memoriali. I
lavori di Giovanni Manganaro non rappresentano reali epifanie paesaggistiche,
ma sostanziano suggerimenti di ragionate emozioni in spaccati spaziali.
Francesco Mestria mette in scena una moderna tragedia sulla dolorosa coscienza
che l’uomo prende del suo posto nel mondo. L’artista lucano trasforma la
cartapesta, umile materia della tradizione artigianale,per realizzare opere
d’arte, che ci invitano a riflettere sulla crisi dei rapporti umani e sociali
nella società di oggi.
Il mondo pittorico di Saverio Orlando proviene dall’astratto, quantunque le
forme fantasiose possiedono più di un elemento di riconoscibilità, nei
confronti del referente realistico. Si può affermare che è in equilibrio tra
struttura visiva e possibile referente figurativo, con un raffinto geometrismo.
La gamma quasi monocromatica induce ad una sensazione di fisicità, suggerito da
una certa tattilità del dipinto. Emergono evoluzioni, reperti che si deformano
e s’incurvano spigolosi alla conquista di spazi e ritmi, nel flusso magnetico
della materia. E’ evidente in Orlando un segno deciso, incisivo.
Di Maria Petraccone così il critico Angelo Calabrese: “… affabula la luce
caleidoscopica in ruote velocissime di immagini che appena si colgono nella
solarizzazione; le frammentazioni sono lucide e memoriali, gli impeti sono
l’anima del colore che resta nella deconnotazione formale. Il gesto veloce,
intensamente dinamico, inventa tocchi di luce e poetiche geometrie dai ritmi
che si dilatano in emozioni policromatiche, segnate dall’idea-personaggio
celato, come condizione tra consistenza e perdita di presenza…”.
Le sculture di Leopoldo Pezzella sono estremamente fini, occupano spazi
verticali conducendoci oltre, in un cammino primigenio. Vengono usate tonalità
naturali, tranne qui per il pigmento rosso che spicca quasi come una
fuoriuscita dal legno, linfa vitale, energia. Pezzella usa materiali raccolti
sulla riva del mare, come legni annodati, naturalmente contorti. Proviene da
una famiglia di maestri d'ascia che gli ha tramandato le più antiche tecniche
di costruzioni di barche in legno. Questa MAGICA esperienza gli e' stata
fondamentale per creare le sue sculture curvando il legno con acqua e fuoco,
inserendo poi altri materiali tipo: sabbia nera vulcanica presente sulla
spiaggia, sassi di mare, tela e corda juta, ferro e collanti speciali ad
altissime prestazioni, colori acrilici e smalti. Il mare ,la sabbia , i sassi,
il legno, sono tutti elementi fondamentali per le sue opere.
Roberto Rizzo dipinge privilegiando l’acrilico che è versatile, brillante,
essicca rapidamente e si adatta ad ogni supporto, tela, tavola, carta…. Si
dedica alla pittura su pietra e in questa mostra presenta alcune opere della
serie “sassi”. Nel 2004 ha realizzato un manuale “Sassi dipinti” delle edizioni
Mondatori.
Salvatore Starace assume come punto di vista il ponte di Seiano (antico borgo
della città di Vico Equense). Prende come riferimento la ringhiera e ne
riproduce, in ogni suo quadro, una sezione. Questo elemento, che assurge a
segno iconografico e cifra stilistica dell'artista vicano, acquista una duplice
valenza: da un lato, in quanto ringhiera, indica separazione e rifugio nella
propria terra; e dall'altro, in quanto ponte, suggerisce un'apertura, una
volontà di estendere i propri orizzonti, di affacciarsi sul mondo, di
congiungersi con l'altro. Le superfici, in questi ultimo lavori, si coprono
d’innumerevoli segni, un geroglifico ordinato in una geometria progettuale, ove
le linee delimitano scansioni geometriche, losanghe colorate sulle quali si
posano moltiplicati i tipici elementi della ringhiera.
Adriana Terracciano riempie la tela di caldi colori. Una pasta intensa come a
voler sottolineare due entità, superiore, inferiore, ma solo in quanto poste
sopra e sotto, non certo a significare priorità. Giacché le priorità di Adriana
sono ben altre e cioè quelle di stabilizzare la sua urgenza di esprimersi.
Divide la superficie in due campi e lì fa svolgere il suo gioco, un gioco
minimale fatto di due colori, alla Rothko. Non sembri irriverente la citazione,
attribuire ad un giovanissimo un cotanto accostamento, ma è questa la strada:
riferirsi ad un certo tipo di avanguardia storica è certamente una conquista
per Adriana.
22
dicembre 2006
Azione Arte 2006
Dal 22 dicembre 2006 al 07 gennaio 2007
arte contemporanea
Location
CHIESA DELLA SANTISSIMA TRINITA’
Vico Equense, Viale Della Rimembranza, 1, (Napoli)
Vico Equense, Viale Della Rimembranza, 1, (Napoli)
Vernissage
22 Dicembre 2006, ore 18-21
Autore
Curatore