Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Babele
La libertà e gli infiniti linguaggi artistici ci consentono di conoscere posizioni e diversi punti di vista.In questa mostra collettiva si confrontano e tentano un dialogo Anna Arzuffi, Elio Bianco, Maribea Bonzani, Diego Caglioni ,Linda Callioni, Gianluca Leva, Miriam Peroni.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La torre di Babele è, da sempre, considerata il paradigma del “folle volo”, la sfida dell’ uomo che tenta di realizzarsi, la sperimentazione del limite, dell’ incompiutezza della creatura che si affida solo a se stessa, conseguendo come risultato la divisione e l’ incomunicabilità, la diversità dei linguaggi…il “ Kaos “ e il ragionamento…oppure l’ “ ordine “.
Ordine e diversità come benedizione e ricchezza. La molteplicità succede sempre al tentativo dell’ Unità poiché solo il respiro congiunto di queste due polarità determina il movimento.
La molteplicità dei linguaggi è indispensabile e fino a quando ci sarà chi parla un linguaggio diverso si avrà la certezza di godere della libertà e gli infiniti linguaggi artistici ci consentono di conoscere posizioni e altri punti di vista.
In questa mostra collettiva si confrontano e tentano un dialogo Anna Arzuffi, Elio Bianco, Maribea Bonzani, Diego Caglioni ,Linda Callioni, Gianluca Leva, Miriam Peroni.
Anna Arzuffi usa il linguaggio femminile più antico: il ricamo. Piccoli punti croce disegnano su preziose tele nere le immagini di “ ossa rotte “ tratte da radiografie dei famigliari : l’ atto del ricamo cuce, rammenda e unisce ciò che è diviso metaforicamente.
Elio Bianco, scultore, analizza le forme in tensione nello spazio. La sua ricerca vive nella modernità: è il sistema cognitivo della scienza ad interessarlo Una disciplina complessa come quella delle geometrie variabili gli consente di esplorare la condizione della forma in divenire.
Maribea Bonzani subisce il fascino dei materiali che usa come strumenti evocativi e metafore. Nelle opere esposte rintraccia, con piccoli segni, le lacerazioni dell’ usura delle tele di canapa usate in passato per foderare i materassi dei marinai nei lunghi viaggi per mari ed oceani.
Diego Caglioni con “ Avatar “ sceglie il mondo virtuale della chat come luogo d’ incontro per eccellenza della contemporaneità, dove ciascuno può assumere identità sfuggevoli, “ a bassa risoluzione “, difficili da determinare, dominate dai pixel, un luogo in cui chiunque può essere chiunque…anche se stesso.
Linda Callioni usa la pittura: nelle sue tele il “ Kaos “ primitivo prende forma con forza. Le macchie di colore si compenetrano disturbate da segni che si impongono con toni sgargianti e si manifestano in decori dove si rintracciano i toni del graffitismo americano.
Gianluca Leva è pittore: nelle sue tele ampie stesure di colore si alternano ad impasti densi e profondi; gli spazi tonali e i materiali trasparenti creano emozioni poetiche.La materia pittorica è predominante e determina una forte fisicità dell’ opera.
MiriamPeroni disegna in modo esplicito scene erotiche, ma con grande raffinatezza estetica che sublima le scene intime e “proibite” in modo tale da essere di nuovo guardate sena alcun imbarazzo, poichè diventano poetiche.
Ordine e diversità come benedizione e ricchezza. La molteplicità succede sempre al tentativo dell’ Unità poiché solo il respiro congiunto di queste due polarità determina il movimento.
La molteplicità dei linguaggi è indispensabile e fino a quando ci sarà chi parla un linguaggio diverso si avrà la certezza di godere della libertà e gli infiniti linguaggi artistici ci consentono di conoscere posizioni e altri punti di vista.
In questa mostra collettiva si confrontano e tentano un dialogo Anna Arzuffi, Elio Bianco, Maribea Bonzani, Diego Caglioni ,Linda Callioni, Gianluca Leva, Miriam Peroni.
Anna Arzuffi usa il linguaggio femminile più antico: il ricamo. Piccoli punti croce disegnano su preziose tele nere le immagini di “ ossa rotte “ tratte da radiografie dei famigliari : l’ atto del ricamo cuce, rammenda e unisce ciò che è diviso metaforicamente.
Elio Bianco, scultore, analizza le forme in tensione nello spazio. La sua ricerca vive nella modernità: è il sistema cognitivo della scienza ad interessarlo Una disciplina complessa come quella delle geometrie variabili gli consente di esplorare la condizione della forma in divenire.
Maribea Bonzani subisce il fascino dei materiali che usa come strumenti evocativi e metafore. Nelle opere esposte rintraccia, con piccoli segni, le lacerazioni dell’ usura delle tele di canapa usate in passato per foderare i materassi dei marinai nei lunghi viaggi per mari ed oceani.
Diego Caglioni con “ Avatar “ sceglie il mondo virtuale della chat come luogo d’ incontro per eccellenza della contemporaneità, dove ciascuno può assumere identità sfuggevoli, “ a bassa risoluzione “, difficili da determinare, dominate dai pixel, un luogo in cui chiunque può essere chiunque…anche se stesso.
Linda Callioni usa la pittura: nelle sue tele il “ Kaos “ primitivo prende forma con forza. Le macchie di colore si compenetrano disturbate da segni che si impongono con toni sgargianti e si manifestano in decori dove si rintracciano i toni del graffitismo americano.
Gianluca Leva è pittore: nelle sue tele ampie stesure di colore si alternano ad impasti densi e profondi; gli spazi tonali e i materiali trasparenti creano emozioni poetiche.La materia pittorica è predominante e determina una forte fisicità dell’ opera.
MiriamPeroni disegna in modo esplicito scene erotiche, ma con grande raffinatezza estetica che sublima le scene intime e “proibite” in modo tale da essere di nuovo guardate sena alcun imbarazzo, poichè diventano poetiche.
26
gennaio 2013
Babele
Dal 26 gennaio al 23 marzo 2013
arte contemporanea
Location
VIAMORONISEDICI SPAZIOARTE
Bergamo, Via Giambattista Moroni, 16 , (Bergamo)
Bergamo, Via Giambattista Moroni, 16 , (Bergamo)
Orario di apertura
da giovedì a sabato ore 16-19
Vernissage
26 Gennaio 2013, ore 18.00
Autore