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Back to space
La mostra intende soffermarsi sul potere evocativo, la capacità di emozionare e l’energia che la fotografia è in grado di sviluppare
Comunicato stampa
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back to space è un progetto espositivo che invita a riconsiderare lo spazio che ci circonda attraverso lo sguardo di sei autori: Giulia Flavia Baczynski, Nunzio Battaglia, Enrico Bedolo, Vittore Fossati, Francesca Rivetti e Valerio Tosi. La mostra intende soffermarsi sul potere evocativo, la capacità di emozionare e l’energia che la fotografia è in grado di sviluppare. Back to space è il luogo dell’azione, dello spazio partecipato, vissuto, agito, che la macchina fotografica rivela come piega ulteriore, svelamento di un segreto, visione inattesa. Le immagini di questi fotografi ritraggono alcuni “luoghi” come se non fossero mai stati visti e forse come non potranno mai più essere visti, perché strappati alla loro quiete dalla forza dell’immagine.
Le immagini, che guidano il visitatore e ne indirizzano lo sguardo, sono le impronte irripetibili di un luogo, di un paesaggio, di una città e costituiscono anche un percorso che “porta a vedere” e rielaborare lo spazio intorno a noi, per far emergere la natura contraddittoria del mondo visibile: ciò che si vede e ciò che eccede la visione.
Si passa dalla Carta fisica della Terra di Giulia Flavia Baczynski, con le sue linee generate dall’increspatura della carta, insieme materia e spazio immaginario, a quelle di Life in File di Enrico Bedolo, in cui realtà e illusione vivono nello spazio generato dal fotogramma.
Nuove ipotesi di lettura dello spazio naturale sono presenti in [ Ju|lü ] di Nunzio Battaglia e nelle immagini che compongono Viaggio in un paesaggio terrestre di Vittore Fossati, in cui tracce latenti e apparizioni, pronte ad essere attivate dal nostro sguardo, rivelano l’ombra insieme reale e metaforica del fotografo trattenuta al loro interno.
Infine c’è lo spazio del Soggetto difficile di Francesca Rivetti, che giunge al culmine nelle fotografie di Nuova Atlantide, la città immaginaria di Valerio Tosi, composta da inservibili componenti di computer, trasformati in architetture evanescenti che, al loro apparire, modificano irreversibilmente lo spazio e lo sguardo di chi le osserva.
L’universo iconografico, cui questa mostra dà vita, è permeato dall’idea di uno spazio che non segna solo i confini di un fatto ottico, prospettico, visivo o percettivo, ma genera un cambiamento nel modo di considerare la realtà, attraverso una visione binaria, per cui una realtà ne include sempre un’altra. È nello stesso istante uno spazio fisico, urbano, architettonico, ma anche mentale ed emozionale, dove si muovono corpi e sguardi, da pensare e raccontare con le parole e le immagini.
L’esposizione è a cura di double space, un progetto curatoriale ideato da Enrico Bedolo e Silvia Mazzucchelli, che intreccia l’idea di spazio con il linguaggio fotografico contemporaneo.
Le immagini, che guidano il visitatore e ne indirizzano lo sguardo, sono le impronte irripetibili di un luogo, di un paesaggio, di una città e costituiscono anche un percorso che “porta a vedere” e rielaborare lo spazio intorno a noi, per far emergere la natura contraddittoria del mondo visibile: ciò che si vede e ciò che eccede la visione.
Si passa dalla Carta fisica della Terra di Giulia Flavia Baczynski, con le sue linee generate dall’increspatura della carta, insieme materia e spazio immaginario, a quelle di Life in File di Enrico Bedolo, in cui realtà e illusione vivono nello spazio generato dal fotogramma.
Nuove ipotesi di lettura dello spazio naturale sono presenti in [ Ju|lü ] di Nunzio Battaglia e nelle immagini che compongono Viaggio in un paesaggio terrestre di Vittore Fossati, in cui tracce latenti e apparizioni, pronte ad essere attivate dal nostro sguardo, rivelano l’ombra insieme reale e metaforica del fotografo trattenuta al loro interno.
Infine c’è lo spazio del Soggetto difficile di Francesca Rivetti, che giunge al culmine nelle fotografie di Nuova Atlantide, la città immaginaria di Valerio Tosi, composta da inservibili componenti di computer, trasformati in architetture evanescenti che, al loro apparire, modificano irreversibilmente lo spazio e lo sguardo di chi le osserva.
L’universo iconografico, cui questa mostra dà vita, è permeato dall’idea di uno spazio che non segna solo i confini di un fatto ottico, prospettico, visivo o percettivo, ma genera un cambiamento nel modo di considerare la realtà, attraverso una visione binaria, per cui una realtà ne include sempre un’altra. È nello stesso istante uno spazio fisico, urbano, architettonico, ma anche mentale ed emozionale, dove si muovono corpi e sguardi, da pensare e raccontare con le parole e le immagini.
L’esposizione è a cura di double space, un progetto curatoriale ideato da Enrico Bedolo e Silvia Mazzucchelli, che intreccia l’idea di spazio con il linguaggio fotografico contemporaneo.
09
giugno 2018
Back to space
Dal 09 giugno al primo luglio 2018
fotografia
Location
BACO. BASE ARTE CONTEMPORANEA ODIERNA – DOMUS MAGNA
Bergamo, Via Arena, 9, (Bergamo)
Bergamo, Via Arena, 9, (Bergamo)
Orario di apertura
sabato e domenica 11.00-13.00 e 15.00-17.00
Vernissage
9 Giugno 2018, ore 18
Autore
Curatore