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Bad Girls #1
collettiva
Comunicato stampa
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Stefania Balestri, Clara Bertolini, Maria Marilena De Stefano, Francesca Gobbi e Melissa Cappelli, Greta Matteucci, Roberta Strada.
6 artiste italiane emergenti in due mostre composte ciascuna da tre artiste ognuna delle quali presenterà un’opera – performance, fotografia, pittura, video installazione - prodotta per l’occasione e quindi inedita.
Immagini pungenti, aggressive mai provocatorie o fini a se stesse per illustrare l’universo emotivo femminile e la sue relazioni con il mondo esterno.
bad girls: I’ve got the poison I’ve got the remedy
Ragazze cattive. Di quelle che non fanno mai quello che ti aspetti da loro. E che non si lasciano confinare in un ruolo prestabilito o chiudere in vestiti troppo stretti. Soprattutto se non sono stati tagliati per loro.
Ragazze velenose anche. Forse pericolose. Certo sempre all’erta. Sempre in agguato soprattutto se si aggirano intorno a loro vecchi – o peggio nuovi – stereotipi. I comportamenti più diffusi infatti possono diventare in fretta inattuali. E una volta superati dal tempo si trasformano in gabbie normative che rallentano i movimenti e rendono difficile l’adattamento ai cambiamenti del presente,
ma l’orizzonte di queste ragazze non è la rivendicazione, la critica o la denuncia. Gli anni della contestazione sono lontani. La loro “cattiveria” non corrisponde a schemi assoluti, ma rappresenta una scelta tra molte altre, contribuisce alla definizione di un campionario di intenzioni tanto costruite quanto spontanee.
Le bad girls dunque hanno il senso di una distanza netta dall’Epica dell’esistenza, dal Tragico ideologico o da valori sempre più metafisici. Ala fede preferiscono la fiducia, all’estremismo la radicalità, alla rivoluzione la ribellione, al sabotaggio l’indisciplina. Allo scontro il raggiro, la fuga, la beffa. Alle grandi idee con cui grandi artisti celebrano eternità effimere contrappongono uno sfogo quasi nervoso ma sincero e liberatorio.
Il loro veleno è dunque un antidoto alla retorica di molta arte di oggi, una quarantena per eroismi sempre più inutili, un’azione terapeutica contro l’ipocrisia che si nasconde sotto i cataloghi dei musei. E soprattutto corrisponde all’effetto reale di nevrosi, ossessioni e desideri effettivi, operativi in risposte sempre più individuali.
Matteo Chini
6 artiste italiane emergenti in due mostre composte ciascuna da tre artiste ognuna delle quali presenterà un’opera – performance, fotografia, pittura, video installazione - prodotta per l’occasione e quindi inedita.
Immagini pungenti, aggressive mai provocatorie o fini a se stesse per illustrare l’universo emotivo femminile e la sue relazioni con il mondo esterno.
bad girls: I’ve got the poison I’ve got the remedy
Ragazze cattive. Di quelle che non fanno mai quello che ti aspetti da loro. E che non si lasciano confinare in un ruolo prestabilito o chiudere in vestiti troppo stretti. Soprattutto se non sono stati tagliati per loro.
Ragazze velenose anche. Forse pericolose. Certo sempre all’erta. Sempre in agguato soprattutto se si aggirano intorno a loro vecchi – o peggio nuovi – stereotipi. I comportamenti più diffusi infatti possono diventare in fretta inattuali. E una volta superati dal tempo si trasformano in gabbie normative che rallentano i movimenti e rendono difficile l’adattamento ai cambiamenti del presente,
ma l’orizzonte di queste ragazze non è la rivendicazione, la critica o la denuncia. Gli anni della contestazione sono lontani. La loro “cattiveria” non corrisponde a schemi assoluti, ma rappresenta una scelta tra molte altre, contribuisce alla definizione di un campionario di intenzioni tanto costruite quanto spontanee.
Le bad girls dunque hanno il senso di una distanza netta dall’Epica dell’esistenza, dal Tragico ideologico o da valori sempre più metafisici. Ala fede preferiscono la fiducia, all’estremismo la radicalità, alla rivoluzione la ribellione, al sabotaggio l’indisciplina. Allo scontro il raggiro, la fuga, la beffa. Alle grandi idee con cui grandi artisti celebrano eternità effimere contrappongono uno sfogo quasi nervoso ma sincero e liberatorio.
Il loro veleno è dunque un antidoto alla retorica di molta arte di oggi, una quarantena per eroismi sempre più inutili, un’azione terapeutica contro l’ipocrisia che si nasconde sotto i cataloghi dei musei. E soprattutto corrisponde all’effetto reale di nevrosi, ossessioni e desideri effettivi, operativi in risposte sempre più individuali.
Matteo Chini
28
aprile 2006
Bad Girls #1
Dal 28 aprile al 07 maggio 2006
arte contemporanea
Location
OFFICINA MOVE BAR
Firenze, Il Prato, 58R, (Firenze)
Firenze, Il Prato, 58R, (Firenze)
Orario di apertura
8-02; sab 19-02
Vernissage
28 Aprile 2006, ore 18
Autore
Curatore