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Bahar Hamzepour – Senza Confini
Interessata ai temi sociali e alla condizione delle donne nelle comunità maschiliste, Bahar Hamzehpour ha ritratto e intervistato donne che hanno vissuto all’ombra di un uomo. Nei suoi lavori racconta la storia dal punto di vista delle donne.
Comunicato stampa
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Incisioni, xilografie e serigrafie; Bahar Hamzehpour realizza oggetti solidi che si possono scarabocchiare, strappare, bruciare ma non ha bisogno di traduzione né si possono cancellare con un click, opere che appartengono alla contemporaneità perché realizzate con un sistema di segni antico: la grafica d’arte.
Nata in Iran, i lavori di questa giovane artista, raccontano di mondi senza scelta in cui diritti e parità di genere sono ancora un’utopia.
Tutti noi sogniamo un mondo giusto, senza fame, senza guerre, Senza Confini, dove il lavoro di Bahar Hamzepour possa essere considerato solo un racconto del passato.
La realtà, purtroppo, è che oggi le sue opere sono più che mai attuali, non a caso la serie di serigrafie I giochi evidenzia con una campitura gialla un giovane palestinese e dei bambini che giocano alla lotta, per sottolineare che ogni guerra è sempre un fratricidio.
Nella serie di Ritratti, Bahar Hamzehpour, dà voce a donne come Narjes o Tuba, a cui è stata negata un’infanzia normale perché costrette a matrimoni combinati e a ricoprire solo ruoli di assistenza e accudimento, o peggio, quando vittime di abusi rimangono inascoltate.
Viceversa oggetti di uso comune, come macchine da cucire e scope, che compaiono affianco alle coppie di sposi senza volto delle scene dei Matrimoni, mettono sull’avviso le giovani spose, su quali sono le aspettative dei loro mariti e sul gioco di ruoli che vede il pensiero maschile dominare su quello femminile.
Una dominazione che coinvolge anche la sfera religiosa. In base al Corano le donne sono uguali agli uomini di fronte a Dio, ma dal ciclo Ashoora è ben chiaro quanto sia significativamente diversa la professione della fede tra uomini e donne. Senza scimmiottare il femminismo occidentale, il lavoro di Bahar Hamzehpour, mette in campo una riflessione sulla necessità di adeguarsi alla vita di oggi, mantenendo la giusta attenzione ai soggetti più deboli senza andare a discapito della libertà della personalità delle donne.
Bahar Hamzehpour Nata a Tehran / IRAN nel 1980. È laureata in Biologia marina sempre a Tehran. Ha iniziato la sua esperienza artistica nel 2003.
Dal 2011 ad oggi concentra la sua attività sull’incisione. Segue il diploma accademico di primo livello in Grafica d’arte all’accademia di belle arti di Roma, città dove vive e lavora. Attualmente lavora presso l’Accademia di Belle Arti di Roma come assistente e collaboratrice didattica.
Nata in Iran, i lavori di questa giovane artista, raccontano di mondi senza scelta in cui diritti e parità di genere sono ancora un’utopia.
Tutti noi sogniamo un mondo giusto, senza fame, senza guerre, Senza Confini, dove il lavoro di Bahar Hamzepour possa essere considerato solo un racconto del passato.
La realtà, purtroppo, è che oggi le sue opere sono più che mai attuali, non a caso la serie di serigrafie I giochi evidenzia con una campitura gialla un giovane palestinese e dei bambini che giocano alla lotta, per sottolineare che ogni guerra è sempre un fratricidio.
Nella serie di Ritratti, Bahar Hamzehpour, dà voce a donne come Narjes o Tuba, a cui è stata negata un’infanzia normale perché costrette a matrimoni combinati e a ricoprire solo ruoli di assistenza e accudimento, o peggio, quando vittime di abusi rimangono inascoltate.
Viceversa oggetti di uso comune, come macchine da cucire e scope, che compaiono affianco alle coppie di sposi senza volto delle scene dei Matrimoni, mettono sull’avviso le giovani spose, su quali sono le aspettative dei loro mariti e sul gioco di ruoli che vede il pensiero maschile dominare su quello femminile.
Una dominazione che coinvolge anche la sfera religiosa. In base al Corano le donne sono uguali agli uomini di fronte a Dio, ma dal ciclo Ashoora è ben chiaro quanto sia significativamente diversa la professione della fede tra uomini e donne. Senza scimmiottare il femminismo occidentale, il lavoro di Bahar Hamzehpour, mette in campo una riflessione sulla necessità di adeguarsi alla vita di oggi, mantenendo la giusta attenzione ai soggetti più deboli senza andare a discapito della libertà della personalità delle donne.
Bahar Hamzehpour Nata a Tehran / IRAN nel 1980. È laureata in Biologia marina sempre a Tehran. Ha iniziato la sua esperienza artistica nel 2003.
Dal 2011 ad oggi concentra la sua attività sull’incisione. Segue il diploma accademico di primo livello in Grafica d’arte all’accademia di belle arti di Roma, città dove vive e lavora. Attualmente lavora presso l’Accademia di Belle Arti di Roma come assistente e collaboratrice didattica.
20
gennaio 2020
Bahar Hamzepour – Senza Confini
Dal 20 gennaio al 20 febbraio 2020
arte contemporanea
Location
STUDIO LAB 138
Castel Gandolfo, Via Del Mare, 138, (Roma)
Castel Gandolfo, Via Del Mare, 138, (Roma)
Orario di apertura
lunedì e giovedì dalle 17 alle 19, in altri giorni e orari su appuntamento
Vernissage
20 Gennaio 2020, h 19
Ufficio stampa
Studio Lab 138
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico
Patrocini