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Ballo+Ballo
Una grande mostra: la storia del design italiano e non solo, attraverso le immagini degli oggetti e dei protagonisti.
Comunicato stampa
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Il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea dedica, al lavoro di Aldo Ballo e Marirosa Toscani Ballo e al loro studio, una grande mostra: la storia del design italiano e non solo, attraverso le immagini degli oggetti e dei protagonisti. L’esposizione, la cui inaugurazione è prevista in concomitanza con la quarantottesima edizione del Salone del Mobile 2009 (22-27 aprile 2009) proseguirà fino al 7 giugno.
Aldo Ballo e Marirosa Toscani Ballo hanno dato vita, dagli anni ’50 a oggi, allo studio fotografico Ballo, una bottega, un punto di riferimento dei più importanti designer, nel periodo più affascinante e vivace del design mondiale, grazie a un’attività incessante che prosegue, anche dopo la morte di Aldo Ballo avvenuta nel 1994, tutt’ora.
Aulenti, Boeri, Vigo, Sottsass, Castiglioni, Rossi, Bellini, Starcks, per citare solo alcuni nomi, hanno scelto lo Studio Ballo per la professionalità, l’intelligenza, l’ironia, l’eleganza, la creatività, e così molte delle loro fotografie sono entrate nell’immaginario comune e tutt’oggi pubblicate come immagini di riferimento.
La fotografia poteva, doveva essere liscia, gradevole, splendente, perfetta, assolutamente perfetta,
doveva rappresentare la "realtà" come se la realtà fosse una verità, anzi fosse una verità comunque gradevole.
In quegli anni il primo a capire, a impossessarsi di questo tipo di cultura della fotografia,
è stato senza dubbio Aldo Ballo.
Ettore Sottsass
La mostra ballo+ballo non è certo riducibile a una semplice mostra fotografica, ma si propone al pubblico come il racconto di un lavoro, di un gruppo, di un laboratorio di idee, una fucina di immagini in tutta la sua complessità. La “ricostruzione” dello studio, da una parte, anche come rievocazione dell’atmosfera di un luogo di lavoro, e l’esposizione vera e propria, dall’altra, rendono fruibile un percorso professionale straordinario e fanno di questa esposizione una possibilità, unica e chiara, per pubblico di capire le dinamiche di uno luogo dove non si facevano solo fotografie ma dove si formavano idee e si creavano immagini.
Ci si immerge così nell’imperativo di Aldo Ballo: “Io non faccio foto d’arte, foto “da chiodo”, qui si fa fotografia industriale, si va dentro l’oggetto: interpretare l’oggetto, restituirgli l’anima.”
Oltre alle tante immagini fotografiche (dagli still-life ai ritratti) si presenta infatti una vera e propria ricostruzione dello studio fotografico tradizionale e all’avanguardia insieme. A fianco delle immagini troveranno posto, in un allestimento ricco e molteplice all’interno del Padiglione d’Arte Contemporanea: strumenti di lavoro, il modellino dello studio, testimonianze filmate, i tanti progetti dedicati a pubblicazioni e periodici, una selezione di oggetti protagonisti delle immagini ballo+ballo, oltre alle tante declinazioni di un percorso lavorativo così molteplice e affascinante.
Per l’occasione l’ingresso, e nel complesso tutto il Padiglione d’Arte Contemporanea, sarà rivisto e rinnovato grazie a un allestimento in grande parte sperimentale, studiato da Enrico Baleri e Luigi Baroli: un limbo bianco, in ingresso, simulerà un back-stage e accoglierà il pubblico, proseguendo nel percorso espositivo, si potranno non solo incontrare fotografie, ma vedere testimonianze (proiettate in uno speciale spazio agorà) ), ascoltare la lezione di Aldo Ballo tenuta presso il Politecnico di Milano nel 1994, avere un contatto “quasi” diretto con i grandi protagonisti del design, attraverso dei maxi ritratti stampati su plexiglas, in trasparenza, posti nella parte bassa del padiglione andando così a creare un ideale colloquio tra i ritrattati (Aulenti, Munari, Castiglioni, etc) il pubblico e il parco esterno al PAC con i Sette Savi di Fausto Melotti.
Le più di novanta video-testimonianze (tra gli altri: Mario Bellini, Maddalena DePadova, Michele De Lucchi, Serge Libiscensky, Richard Sapper, Oliviero Toscani), proiettare nello spazio agorà, sono state realizzate da Kate Ballo e Sofia Sfriso coordinate da Fabio Cirifino di Studio Azzurro.
Al piano superiore: un’ampia documentazione dei progetti editoriali, grafici, le pubblicazioni di cataloghi e periodici. Oltre a “Casabella” e “Domus”, molte collaborazioni sono state avviate dallo Studio Ballo dalla genesi di diverse testate come: “Ottagono”, “Casa Vogue”, “Abitare”, “Arianna”, altro segno della grande attività dello studio e delle sue tante declinazioni.
L’attività dello Studio Ballo è tutt’ora in corso, in mostra quindi anche le ultime creazioni di Marirosa Toscani Ballo, dai ritratti di verdura agli interni di cucina, still life e foto d’insieme.
L’evento è realizzato grazie alla collaborazioni con alcuni designers, con gli archivi storici e con le molte aziende che hanno prodotto, negli anni, gli oggetti fotografati.
Aldo Ballo e Marirosa Toscani Ballo hanno dato vita, dagli anni ’50 a oggi, allo studio fotografico Ballo, una bottega, un punto di riferimento dei più importanti designer, nel periodo più affascinante e vivace del design mondiale, grazie a un’attività incessante che prosegue, anche dopo la morte di Aldo Ballo avvenuta nel 1994, tutt’ora.
Aulenti, Boeri, Vigo, Sottsass, Castiglioni, Rossi, Bellini, Starcks, per citare solo alcuni nomi, hanno scelto lo Studio Ballo per la professionalità, l’intelligenza, l’ironia, l’eleganza, la creatività, e così molte delle loro fotografie sono entrate nell’immaginario comune e tutt’oggi pubblicate come immagini di riferimento.
La fotografia poteva, doveva essere liscia, gradevole, splendente, perfetta, assolutamente perfetta,
doveva rappresentare la "realtà" come se la realtà fosse una verità, anzi fosse una verità comunque gradevole.
In quegli anni il primo a capire, a impossessarsi di questo tipo di cultura della fotografia,
è stato senza dubbio Aldo Ballo.
Ettore Sottsass
La mostra ballo+ballo non è certo riducibile a una semplice mostra fotografica, ma si propone al pubblico come il racconto di un lavoro, di un gruppo, di un laboratorio di idee, una fucina di immagini in tutta la sua complessità. La “ricostruzione” dello studio, da una parte, anche come rievocazione dell’atmosfera di un luogo di lavoro, e l’esposizione vera e propria, dall’altra, rendono fruibile un percorso professionale straordinario e fanno di questa esposizione una possibilità, unica e chiara, per pubblico di capire le dinamiche di uno luogo dove non si facevano solo fotografie ma dove si formavano idee e si creavano immagini.
Ci si immerge così nell’imperativo di Aldo Ballo: “Io non faccio foto d’arte, foto “da chiodo”, qui si fa fotografia industriale, si va dentro l’oggetto: interpretare l’oggetto, restituirgli l’anima.”
Oltre alle tante immagini fotografiche (dagli still-life ai ritratti) si presenta infatti una vera e propria ricostruzione dello studio fotografico tradizionale e all’avanguardia insieme. A fianco delle immagini troveranno posto, in un allestimento ricco e molteplice all’interno del Padiglione d’Arte Contemporanea: strumenti di lavoro, il modellino dello studio, testimonianze filmate, i tanti progetti dedicati a pubblicazioni e periodici, una selezione di oggetti protagonisti delle immagini ballo+ballo, oltre alle tante declinazioni di un percorso lavorativo così molteplice e affascinante.
Per l’occasione l’ingresso, e nel complesso tutto il Padiglione d’Arte Contemporanea, sarà rivisto e rinnovato grazie a un allestimento in grande parte sperimentale, studiato da Enrico Baleri e Luigi Baroli: un limbo bianco, in ingresso, simulerà un back-stage e accoglierà il pubblico, proseguendo nel percorso espositivo, si potranno non solo incontrare fotografie, ma vedere testimonianze (proiettate in uno speciale spazio agorà) ), ascoltare la lezione di Aldo Ballo tenuta presso il Politecnico di Milano nel 1994, avere un contatto “quasi” diretto con i grandi protagonisti del design, attraverso dei maxi ritratti stampati su plexiglas, in trasparenza, posti nella parte bassa del padiglione andando così a creare un ideale colloquio tra i ritrattati (Aulenti, Munari, Castiglioni, etc) il pubblico e il parco esterno al PAC con i Sette Savi di Fausto Melotti.
Le più di novanta video-testimonianze (tra gli altri: Mario Bellini, Maddalena DePadova, Michele De Lucchi, Serge Libiscensky, Richard Sapper, Oliviero Toscani), proiettare nello spazio agorà, sono state realizzate da Kate Ballo e Sofia Sfriso coordinate da Fabio Cirifino di Studio Azzurro.
Al piano superiore: un’ampia documentazione dei progetti editoriali, grafici, le pubblicazioni di cataloghi e periodici. Oltre a “Casabella” e “Domus”, molte collaborazioni sono state avviate dallo Studio Ballo dalla genesi di diverse testate come: “Ottagono”, “Casa Vogue”, “Abitare”, “Arianna”, altro segno della grande attività dello studio e delle sue tante declinazioni.
L’attività dello Studio Ballo è tutt’ora in corso, in mostra quindi anche le ultime creazioni di Marirosa Toscani Ballo, dai ritratti di verdura agli interni di cucina, still life e foto d’insieme.
L’evento è realizzato grazie alla collaborazioni con alcuni designers, con gli archivi storici e con le molte aziende che hanno prodotto, negli anni, gli oggetti fotografati.
20
aprile 2009
Ballo+Ballo
Dal 20 aprile al 07 giugno 2009
fotografia
Location
PAC – PADIGLIONE D’ARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Palestro, 14, (Milano)
Milano, Via Palestro, 14, (Milano)
Vernissage
20 Aprile 2009, dalle ore 20
Editore
SILVANA EDITORIALE
Ufficio stampa
ADICORBETTA
Autore