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BAM on tour 2007
rassegna itinerante che presenta una selezione degli artisti partecipanti alle edizioni del 2004 e del 2006, svoltesi nello scenario di Villa Giulia a Verbania ed anticipa l’edizione 2008 che avrà come tema centrale l’Art Design
Comunicato stampa
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Il territorio piemontese ha rappresentato, in particolare nel corso dell’800 e del ‘900, un luogo deputato alla elaborazione ed al rinnovamento dei linguaggi dell’arte. Questo è stato evidente nel corso dell’Ottocento con personalità artistiche di rilevanza europea e numerose scuole di assoluta eccellenza, si citerà quella di Rivara, e, nel secolo successivo, con una grande quantità di movimenti e singoli autori di grande spessore.
Basti pensare, in estrema sintesi, ad una figura centrale come Felice Casorati ed al Secondo Futurismo nella prima metà del secolo. Nella seconda parte questa vocazione territoriale nei confronti dell’arte contemporanea si è ulteriormente accentuata, prima con l’Informale, dove spicca il Laboratorio Sperimentale di Alba di Pinot Gallizio, fucina dell’avanguardia europea, poi con l’Arte Povera, infine con le ultime generazioni emerse negli anni’80 e ’90, smaniose di vedere concretizzato un passaggio di consegne generazionale da lungo tempo atteso. Una Biennale d’Arte Moderna e Contemporanea del Piemonte può rappresentare un momento di verifica e di promozione dei valori artistici presenti sul territorio. Pur nella logica di un mondo, nel bene e nel male, sempre più globalizzato, anche culturalmente, la difesa ed il supporto dei valori locali non va intesa in una dimensione di arroccamento provinciale, semmai come capacità di tutela di una specificità culturale in grado così di meglio confrontarsi in un ambito internazionale. Con un paragone ottenuto spostandoci in direzione di un orizzonte culturologico il sostegno all’arte della propria regione è equivalente all’atto di “parola” che si integra a sua volta con la “lingua” nazionale. La multiculturalità e l’integrazione razziale sono un fatto inevitabile, un importante arricchimento del proprio patrimonio di conoscenze ma, per meglio apprezzarne gli effetti, è necessario non smarrire la propria identità, l’irripetibilità del “genius loci”. Quanto è valido nell’assoluto lo è ancor di più nel relativo dell’arte. In Italia, paese purtroppo esterofilo per vocazione, importanti passi in avanti rispetto alla consapevolezza delle proprie risorse sono stati fatti per vari settori, in particolare quelli relativi ai beni culturali, ambientali ed enogastronomici. Diverso il discorso relativo all’ambito dell’arte contemporanea. Da oltre un quindicennio, dopo l’ondata dell’Arte Povera e della Transavanguardia il panorama italiano pare incapace di produrre alcunché di positivo non certo in termini di qualità della proposta, ma rispetto alla valorizzazione dell’ultima generazione su di un piano nazionale e, soprattutto, internazionale. Oltre ad una serie di motivazioni di natura specificamente socioculturale la differenza sta nella capacità, tipica della maggior parte dei paesi europei e degli Stati Uniti, di “fare sistema”, facendo convergere le sparse membra di quel meccanismo complesso che sovrintende l’arte contemporanea, istituzioni pubbliche e private, grande e piccolo collezionismo, critica ed editoria, verso un obiettivo comune. Tutto ciò ha conosciuto dei riscontri precisi a Torino e nel Piemonte che, comunque, negli ultimi anni, hanno rivalutato una solida tradizione, rispetto ad una vocazione culturale complessiva, nel settore dell’arte contemporanea. Torino, in particolare, è sempre stata, artisticamente parlando, città di saldi e duraturi domini, destinati a lasciare il segno, a permeare fortemente l’ambiente. Nel Novecento Felice Casorati e la sua cerchia prima, l’Arte Povera poi, hanno caratterizzato con la loro influenza la scena dell’arte subalpina e piemontese. Chi è stato fuori dall’ombrello protettivo di quei gruppi ne ha indubbiamente risentito negativamente, in termini di visibilità del lavoro. Tanti, troppi artisti piemontesi di eccellente qualità, in particolari quelli attivi a partire dal secondo dopoguerra, continuano a non conoscere una giusta divulgazione esterna della loro produzione. Questo vale per molti protagonisti della stagione astratto – informale e poi di quella pop, senza dimenticare le vicissitudini patite dalla generazione post – poverista, perennemente interdetta nella sua legittima aspirazione ad una piena valorizzazione. Uno degli obiettivi della BAM sarà proprio la volontà di far conoscere la complessità della scena artistica contemporanea, con obiettività e con la capacità di gettare luce sulle numerose “zone d’ombra” ancora non sufficientemente illuminate.
Dopo l’anteprima del 2002 a Moncalieri, le prime due edizioni del 2004 e 2006, svoltesi nello splendido scenario di Villa Giulia a Verbania, grazie al fondamentale contributo della Regine Piemonte si organizza “BAM on tour 2007”, un evento itinerante che si inaugura il 20 luglio presso il Castello e Parco del Roccolo a Busca ed il Forte di Vinadio, ed infine il 29 settembre agli Antichi Bastioni di Carmagnola. “BAM on tour 2007”si propone da un lato l’obiettivo di far meglio conoscere il contenuto delle prime due edizioni tramite una selezione degli artisti partecipanti e di annunciare l’edizione 2008, che avrà come tema centrale l’Art Design e a lato due rassegne dedicate una agli artisti che si sono confrontati con lo specifico della creatività applicata, l’altra alla proposta di alcuni dei giovani autori più significativi del nuovo millennio.
Basti pensare, in estrema sintesi, ad una figura centrale come Felice Casorati ed al Secondo Futurismo nella prima metà del secolo. Nella seconda parte questa vocazione territoriale nei confronti dell’arte contemporanea si è ulteriormente accentuata, prima con l’Informale, dove spicca il Laboratorio Sperimentale di Alba di Pinot Gallizio, fucina dell’avanguardia europea, poi con l’Arte Povera, infine con le ultime generazioni emerse negli anni’80 e ’90, smaniose di vedere concretizzato un passaggio di consegne generazionale da lungo tempo atteso. Una Biennale d’Arte Moderna e Contemporanea del Piemonte può rappresentare un momento di verifica e di promozione dei valori artistici presenti sul territorio. Pur nella logica di un mondo, nel bene e nel male, sempre più globalizzato, anche culturalmente, la difesa ed il supporto dei valori locali non va intesa in una dimensione di arroccamento provinciale, semmai come capacità di tutela di una specificità culturale in grado così di meglio confrontarsi in un ambito internazionale. Con un paragone ottenuto spostandoci in direzione di un orizzonte culturologico il sostegno all’arte della propria regione è equivalente all’atto di “parola” che si integra a sua volta con la “lingua” nazionale. La multiculturalità e l’integrazione razziale sono un fatto inevitabile, un importante arricchimento del proprio patrimonio di conoscenze ma, per meglio apprezzarne gli effetti, è necessario non smarrire la propria identità, l’irripetibilità del “genius loci”. Quanto è valido nell’assoluto lo è ancor di più nel relativo dell’arte. In Italia, paese purtroppo esterofilo per vocazione, importanti passi in avanti rispetto alla consapevolezza delle proprie risorse sono stati fatti per vari settori, in particolare quelli relativi ai beni culturali, ambientali ed enogastronomici. Diverso il discorso relativo all’ambito dell’arte contemporanea. Da oltre un quindicennio, dopo l’ondata dell’Arte Povera e della Transavanguardia il panorama italiano pare incapace di produrre alcunché di positivo non certo in termini di qualità della proposta, ma rispetto alla valorizzazione dell’ultima generazione su di un piano nazionale e, soprattutto, internazionale. Oltre ad una serie di motivazioni di natura specificamente socioculturale la differenza sta nella capacità, tipica della maggior parte dei paesi europei e degli Stati Uniti, di “fare sistema”, facendo convergere le sparse membra di quel meccanismo complesso che sovrintende l’arte contemporanea, istituzioni pubbliche e private, grande e piccolo collezionismo, critica ed editoria, verso un obiettivo comune. Tutto ciò ha conosciuto dei riscontri precisi a Torino e nel Piemonte che, comunque, negli ultimi anni, hanno rivalutato una solida tradizione, rispetto ad una vocazione culturale complessiva, nel settore dell’arte contemporanea. Torino, in particolare, è sempre stata, artisticamente parlando, città di saldi e duraturi domini, destinati a lasciare il segno, a permeare fortemente l’ambiente. Nel Novecento Felice Casorati e la sua cerchia prima, l’Arte Povera poi, hanno caratterizzato con la loro influenza la scena dell’arte subalpina e piemontese. Chi è stato fuori dall’ombrello protettivo di quei gruppi ne ha indubbiamente risentito negativamente, in termini di visibilità del lavoro. Tanti, troppi artisti piemontesi di eccellente qualità, in particolari quelli attivi a partire dal secondo dopoguerra, continuano a non conoscere una giusta divulgazione esterna della loro produzione. Questo vale per molti protagonisti della stagione astratto – informale e poi di quella pop, senza dimenticare le vicissitudini patite dalla generazione post – poverista, perennemente interdetta nella sua legittima aspirazione ad una piena valorizzazione. Uno degli obiettivi della BAM sarà proprio la volontà di far conoscere la complessità della scena artistica contemporanea, con obiettività e con la capacità di gettare luce sulle numerose “zone d’ombra” ancora non sufficientemente illuminate.
Dopo l’anteprima del 2002 a Moncalieri, le prime due edizioni del 2004 e 2006, svoltesi nello splendido scenario di Villa Giulia a Verbania, grazie al fondamentale contributo della Regine Piemonte si organizza “BAM on tour 2007”, un evento itinerante che si inaugura il 20 luglio presso il Castello e Parco del Roccolo a Busca ed il Forte di Vinadio, ed infine il 29 settembre agli Antichi Bastioni di Carmagnola. “BAM on tour 2007”si propone da un lato l’obiettivo di far meglio conoscere il contenuto delle prime due edizioni tramite una selezione degli artisti partecipanti e di annunciare l’edizione 2008, che avrà come tema centrale l’Art Design e a lato due rassegne dedicate una agli artisti che si sono confrontati con lo specifico della creatività applicata, l’altra alla proposta di alcuni dei giovani autori più significativi del nuovo millennio.
20
luglio 2007
BAM on tour 2007
Dal 20 luglio al 21 ottobre 2007
arte contemporanea
Location
CASTELLO – PARCO DEL ROCCOLO
Busca, Strada Romantica, (Cuneo)
Busca, Strada Romantica, (Cuneo)
Orario di apertura
sabato e festività infrasettimanali 14.30-19.00 domenica 10-19 dal 1°ottobre 14.30-19.00 chiuso agosto (a Vinadio: dal lunedì a sabato 14.30-19.00, domenica 10-19, dal 3 settembre da giovedì a sabato 14.30-19.00, domenica 10-19)
Vernissage
20 Luglio 2007, ore 15.30; alle 18.30 al Forte di Vinadio
Autore
Curatore