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BAR, Bellezza, Arte e Ristoro
I progetti elaborati da nomi illustri come Plinio Marconi, Guido Fiorini, lo Studio Paniconi e Pediconi, Francesco Palpacelli, che disegnarono bar ma anche ristoranti – luoghi della socialità dove i tempi si prolungano e il ristoro è più appagante -aprono la mostra dedicata al rapporto tra cibo, design e architettura nell’Italia del Novecento
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il Bar è il luogo dell’incontro, dove si beve, si mangia, si chiacchiera, ci si riposa, si legge il
giornale, si perde tempo o si lavora.
E’ una terra di mezzo, tra la casa e l’ufficio, una occasione estemporanea, talora
avventurosa, o un’abitudine rassicurante. Luogo per eccellenza del buon vivere italiano,
nel Novecento, secolo che lo ha visto nascere e poi crescere, è stato pensato e disegnato da
architetti di fama, che hanno declinato il tema con straordinaria eleganza, accordando
con raffinatezza forma e funzione.
I progetti elaborati da nomi illustri come Plinio Marconi, Guido Fiorini, lo Studio Paniconi
e Pediconi, Francesco Palpacelli, che disegnarono bar ma anche ristoranti - luoghi della
socialità dove i tempi si prolungano e il ristoro è più appagante - aprono la mostra
dedicata al rapporto tra cibo, design e architettura nell’Italia del Novecento, che sarà
inaugurata il 15 ottobre, alle ore 12 , con un’anteprima l’11 ottobre, dalle 10 alle 18, in
occasione della Domenica di carta.
L’Istituto in tal modo si conferma come unica fonte preziosa per la ricerca sulle arti e la
creatività, a livello nazionale.
Accanto ai progetti dei luoghi del consumo, saranno esposte le carte dell'Ufficio italiano
brevetti e marchi provenienti dal Ministero del Commercio, dell'Industria e
dell'Artigianato, una serie particolarmente importante, costituita da circa 1.460.000 unità,
datate dal 1855 al 1965. Disegni, progetti, modelli, brevetti di prodotti destinati
all’alimentazione che raccontano la storia del design industriale, che parlano di creatività e
capacità imprenditoriale, del made in Italy prima che il concetto stesso esistesse. Tra i
designer compaiono le grandi firme, come Giò Ponti, Fortunato Depero, Bruno Munari e i
fratelli Castiglioni – ideatori della Pitagora, concessa in prestito dal Museo della macchina
per caffè (MUMAC) del Gruppo Cimbali - ma insieme ci sono i perfetti sconosciuti, a
confermare I'immagine di un popolo di inventori che ha affidato alle carte bollate i propri
lampi di genio.
Le più grandi invenzioni sono del resto quelle anonime del dopoguerra, ancora attuali
dopo più di mezzo secolo: pensiamo ai tanti oggetti di design, a un certo modello di pasta
o ai marchi di fabbrica tuttora presenti nelle nostre dispense. II segno dell'arte grafica
emerge originale e raffinato anche nei bozzetti conservati nell'Ufficio della proprietà
letteraria della Presidenza del Consiglio dei ministri, a firma di artisti come Pozzati,
Amaldi, Leonesi, Mateldi, molti provenienti dalla MAGA, la più importante agenzia
pubblicitaria italiana di inizio secolo.
Nell’ambito della mostra è dato ampio spazio, inoltre, ad una selezione di opere di artisti
contemporanei, a conferma dello stretto legame che unisce da sempre il cibo all’arte; un
importante gruppo di artisti di provenienza internazionale, che si sono confrontati
recentemente con il tema della “nutrizione”. Pittori, scultori, designer, videoartisti,
ciascuno con linguaggio proprio del nostro tempo, nell’infinito avvicendamento del ciclo
della vita, rappresenta con le sue opere questo inscindibile rapporto.
Infine, gli intensi Volti di Terra Madre della galleria di ritratti firmati da Mauro Vallinotto.
giornale, si perde tempo o si lavora.
E’ una terra di mezzo, tra la casa e l’ufficio, una occasione estemporanea, talora
avventurosa, o un’abitudine rassicurante. Luogo per eccellenza del buon vivere italiano,
nel Novecento, secolo che lo ha visto nascere e poi crescere, è stato pensato e disegnato da
architetti di fama, che hanno declinato il tema con straordinaria eleganza, accordando
con raffinatezza forma e funzione.
I progetti elaborati da nomi illustri come Plinio Marconi, Guido Fiorini, lo Studio Paniconi
e Pediconi, Francesco Palpacelli, che disegnarono bar ma anche ristoranti - luoghi della
socialità dove i tempi si prolungano e il ristoro è più appagante - aprono la mostra
dedicata al rapporto tra cibo, design e architettura nell’Italia del Novecento, che sarà
inaugurata il 15 ottobre, alle ore 12 , con un’anteprima l’11 ottobre, dalle 10 alle 18, in
occasione della Domenica di carta.
L’Istituto in tal modo si conferma come unica fonte preziosa per la ricerca sulle arti e la
creatività, a livello nazionale.
Accanto ai progetti dei luoghi del consumo, saranno esposte le carte dell'Ufficio italiano
brevetti e marchi provenienti dal Ministero del Commercio, dell'Industria e
dell'Artigianato, una serie particolarmente importante, costituita da circa 1.460.000 unità,
datate dal 1855 al 1965. Disegni, progetti, modelli, brevetti di prodotti destinati
all’alimentazione che raccontano la storia del design industriale, che parlano di creatività e
capacità imprenditoriale, del made in Italy prima che il concetto stesso esistesse. Tra i
designer compaiono le grandi firme, come Giò Ponti, Fortunato Depero, Bruno Munari e i
fratelli Castiglioni – ideatori della Pitagora, concessa in prestito dal Museo della macchina
per caffè (MUMAC) del Gruppo Cimbali - ma insieme ci sono i perfetti sconosciuti, a
confermare I'immagine di un popolo di inventori che ha affidato alle carte bollate i propri
lampi di genio.
Le più grandi invenzioni sono del resto quelle anonime del dopoguerra, ancora attuali
dopo più di mezzo secolo: pensiamo ai tanti oggetti di design, a un certo modello di pasta
o ai marchi di fabbrica tuttora presenti nelle nostre dispense. II segno dell'arte grafica
emerge originale e raffinato anche nei bozzetti conservati nell'Ufficio della proprietà
letteraria della Presidenza del Consiglio dei ministri, a firma di artisti come Pozzati,
Amaldi, Leonesi, Mateldi, molti provenienti dalla MAGA, la più importante agenzia
pubblicitaria italiana di inizio secolo.
Nell’ambito della mostra è dato ampio spazio, inoltre, ad una selezione di opere di artisti
contemporanei, a conferma dello stretto legame che unisce da sempre il cibo all’arte; un
importante gruppo di artisti di provenienza internazionale, che si sono confrontati
recentemente con il tema della “nutrizione”. Pittori, scultori, designer, videoartisti,
ciascuno con linguaggio proprio del nostro tempo, nell’infinito avvicendamento del ciclo
della vita, rappresenta con le sue opere questo inscindibile rapporto.
Infine, gli intensi Volti di Terra Madre della galleria di ritratti firmati da Mauro Vallinotto.
15
ottobre 2015
BAR, Bellezza, Arte e Ristoro
Dal 15 ottobre all'otto dicembre 2015
architettura
design
arte contemporanea
disegno e grafica
design
arte contemporanea
disegno e grafica
Location
ACS – ARCHIVIO CENTRALE DELLO STATO
Roma, Piazzale Degli Archivi, 27, (Roma)
Roma, Piazzale Degli Archivi, 27, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 17, sabato dalle 10 alle 13 - 8 dicembre dalle 10 alle 13
Vernissage
15 Ottobre 2015, h 12
Editore
DE LUCA EDITORI D'ARTE