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Barbara Barberis – Winter Garten
La riflessione sul dialogo tra storia e memoria nella serie Winter Garten affronta come la città contemporanea gestisce e amministra la memoria storica. Sviluppato nell’area di Bordighera, Barbara Barberis ci mostra come le tracce del passato si sovrappongano ai tessuti urbani attuali.
Comunicato stampa
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Barbara Barberis (Milano, 1977) nel campo della fotografia contemporanea ha sempre dedicato grande attenzione alle complessità legate alla nozione di paesaggio. Svolgendo nel corso degli anni, sotto vari aspetti, un'interessante quanto rigorosa esplorazione dei legami che intrecciano la rappresentazione del territorio con la sua storia.
La serie in mostra permette di delineare alcuni assi discorsivi di questo suo lavoro di ricerca. Tra i quali spicca ad esempio il potenziale narrativo delle immagini che scaturisce dalla dialettica tra il retaggio storico di un territorio e il proprio sguardo personale.
Questo aspetto del suo lavoro è segnato infatti da una scelta meditata delle porzioni di paesaggio da includere nei suoi scatti, attraverso cui l’autrice restituisce in modo suggestivo le diverse stratificazioni temporali che attraversano anche il suo presente. La dimensione essenzialmente contemplativa, che caratterizza la sua pratica artistica, abbraccia così con la stessa forza poetica i modi in cui il passato è ancora impresso nel paesaggio attuale, in quanto depositario di storia e di memoria.
Nella serie Winter Garten (2015-2017) questa riflessione sul dialogo tra storia e attualità viene sviluppato nell'area costiera di Bordighera, seguendo le tracce di Ludovico Winter (1846 – 1912), un botanico e architetto del paesaggio, noto soprattutto per il suo ruolo determinante nella diffusione delle palme nella Riviera Ligure. Dopo essersi occupato per anni dei celebri Giardini Hanbury alla Mortola (Ventimiglia), tra il 1870 e il 1880 si specializzò nell’adattamento della costa rocciosa e dell’entroterra di Bordighera a diverse coltivazioni di specie esotiche (palme, cactacee, agavi e tante altre specie provenienti da terre remote), avviando un’intensa attività vivaistica che contribuì alla trasformazione dell’aspetto del paesaggio, sostituendo e integrando le colture agricole preesistenti.
La serie, incentrata sull'eredità lasciata da Ludovico Winter sul territorio di Bordighera, non si limita tuttavia, a ritrarre piante e scorci dei giardini più direttamente legati alla sua opera, o ai suoi allievi ed eredi più prossimi, ma rivolge la sua attenzione anche a tutti quegli spazi interstiziali, apparentemente più marginali, in cui un rigoglio di palme, succulente, e altre piante più o meno esotiche denotano il paesaggio visivo caratteristico di questa zona della Riviera. Dagli originari vivai ottocenteschi in cui erano state messe a dimora, queste piante sembrano infatti aver finito per espandersi a tutto l’ambiente circostante, generando un esteso giardino dai contorni indefiniti, ma che ancora oggi reca forte l’impronta di questa importante eredità.
Dal punto di vista formale tali aspetti sono ottenuti con risorse metodologiche differenti. Talvolta contaminando il campo visivo con alcuni elementi del paesaggio contemporaneo, attraverso un ricco repertorio di cancelli, balaustre, muretti a secco, muri di vegetazione che irrompono nell’inquadratura. Talvolta introducendo nella trama investigativa che sottende ogni fotogramma riferimenti alla storia della fotografia, tanto legati al contesto di riferimento, come nel caso dei rimandi al fotografo della Riviera per eccellenza, Alfredo Noack (1833-1895), quanto ad autori più contemporanei della tradizione fotografica del paesaggio. Che, seppur non rivelati in modo esplicito, inducono lo spettatore a prendere coscienza del proprio coinvolgimento nell'interpretazione delle immagini, così come della natura costruita e plurisignificante di ogni rappresentazione.
Tale approccio, nelle fotografie di Barbara Barberis, implica una riflessione profonda sul potere evocativo delle immagini. Le molteplici vicende individuali che nel tempo hanno contribuito a caratterizzare l’identità di un luogo, vengono infatti ricondotte, attraverso il linguaggio fotografico, nella fitta trama del reale odierno, tra le cui pieghe è possibile cogliere le stratificazioni di senso e di memoria prodotte dalla Storia.
La serie in mostra permette di delineare alcuni assi discorsivi di questo suo lavoro di ricerca. Tra i quali spicca ad esempio il potenziale narrativo delle immagini che scaturisce dalla dialettica tra il retaggio storico di un territorio e il proprio sguardo personale.
Questo aspetto del suo lavoro è segnato infatti da una scelta meditata delle porzioni di paesaggio da includere nei suoi scatti, attraverso cui l’autrice restituisce in modo suggestivo le diverse stratificazioni temporali che attraversano anche il suo presente. La dimensione essenzialmente contemplativa, che caratterizza la sua pratica artistica, abbraccia così con la stessa forza poetica i modi in cui il passato è ancora impresso nel paesaggio attuale, in quanto depositario di storia e di memoria.
Nella serie Winter Garten (2015-2017) questa riflessione sul dialogo tra storia e attualità viene sviluppato nell'area costiera di Bordighera, seguendo le tracce di Ludovico Winter (1846 – 1912), un botanico e architetto del paesaggio, noto soprattutto per il suo ruolo determinante nella diffusione delle palme nella Riviera Ligure. Dopo essersi occupato per anni dei celebri Giardini Hanbury alla Mortola (Ventimiglia), tra il 1870 e il 1880 si specializzò nell’adattamento della costa rocciosa e dell’entroterra di Bordighera a diverse coltivazioni di specie esotiche (palme, cactacee, agavi e tante altre specie provenienti da terre remote), avviando un’intensa attività vivaistica che contribuì alla trasformazione dell’aspetto del paesaggio, sostituendo e integrando le colture agricole preesistenti.
La serie, incentrata sull'eredità lasciata da Ludovico Winter sul territorio di Bordighera, non si limita tuttavia, a ritrarre piante e scorci dei giardini più direttamente legati alla sua opera, o ai suoi allievi ed eredi più prossimi, ma rivolge la sua attenzione anche a tutti quegli spazi interstiziali, apparentemente più marginali, in cui un rigoglio di palme, succulente, e altre piante più o meno esotiche denotano il paesaggio visivo caratteristico di questa zona della Riviera. Dagli originari vivai ottocenteschi in cui erano state messe a dimora, queste piante sembrano infatti aver finito per espandersi a tutto l’ambiente circostante, generando un esteso giardino dai contorni indefiniti, ma che ancora oggi reca forte l’impronta di questa importante eredità.
Dal punto di vista formale tali aspetti sono ottenuti con risorse metodologiche differenti. Talvolta contaminando il campo visivo con alcuni elementi del paesaggio contemporaneo, attraverso un ricco repertorio di cancelli, balaustre, muretti a secco, muri di vegetazione che irrompono nell’inquadratura. Talvolta introducendo nella trama investigativa che sottende ogni fotogramma riferimenti alla storia della fotografia, tanto legati al contesto di riferimento, come nel caso dei rimandi al fotografo della Riviera per eccellenza, Alfredo Noack (1833-1895), quanto ad autori più contemporanei della tradizione fotografica del paesaggio. Che, seppur non rivelati in modo esplicito, inducono lo spettatore a prendere coscienza del proprio coinvolgimento nell'interpretazione delle immagini, così come della natura costruita e plurisignificante di ogni rappresentazione.
Tale approccio, nelle fotografie di Barbara Barberis, implica una riflessione profonda sul potere evocativo delle immagini. Le molteplici vicende individuali che nel tempo hanno contribuito a caratterizzare l’identità di un luogo, vengono infatti ricondotte, attraverso il linguaggio fotografico, nella fitta trama del reale odierno, tra le cui pieghe è possibile cogliere le stratificazioni di senso e di memoria prodotte dalla Storia.
16
marzo 2023
Barbara Barberis – Winter Garten
Dal 16 marzo al 15 aprile 2023
fotografia
Location
Galleria Matria
Milano, Via Melzo, 34, (MI)
Milano, Via Melzo, 34, (MI)
Orario di apertura
Da martedì al sabato
11-13 h • 15-19:00
Último acceso: 18:30 h
Vernissage
16 Marzo 2023, 18:00
Sito web
Autore