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Barbara Ceccatelli – Noi siamo una famiglia felice
Da una parte ci sono degli oggetti comuni: spugne da massaia, stoffe sintetiche di riuso, peluche di seconda mano… Dall’altra c’è un immaginario mediatico fatto di sesso, gioco, lusso, vite estreme…
Comunicato stampa
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SPONGY MAGNIFICENCE
Da una parte ci sono degli oggetti comuni: spugne da massaia, stoffe sintetiche di riuso, peluche di seconda mano… Dall’altra c’è un immaginario mediatico fatto di sesso, gioco, lusso, vite estreme… Dall’incontro-scontro tra queste due realtà – nella vita quotidiana contigue ma perennemente antitetiche – scaturiscono gli oggetti di Ceccatelli. Peluche camuffati da militari, l’aspirapolvere modello lap dance, il Buddha fatto di perline kitsch. Sono giochi per bambini? Sono oggetti kitsch? È un’operazione di riuso? O è solo depistaggio?
Sono idee veloci che, a dispetto della loro lenta creazione manuale, si vivono e si godono in un attimo, nell’immediatezza – sempre ambigua – di un’apparizione fulminea, da spot pubblicitario. È con la velocità dello zapping televisivo che incappiamo continuamente in amore e morte, felicità e distruzione, piacere e terrore che si susseguono senza sintesi. Un flusso dinamico che atterrisce perché nega ogni possibilità di orientamento, ne puoi solo prendere atto. Di fronte a tanta magnificenza ti ritrovi a godere nel perderti nella raffinata elaborazione delle partiture barocche che le superfici in seconda lettura rivelano. Possiamo leggervi alcune citazioni colte, tratte dalla storia dell’arte, che si uniscono a una scrittura popolare fatta di microeventi e affezioni personali: l’aspirapolvere, il divano vecchio, il pupazzo dell’infanzia… Alto e basso, realtà e finzione procedono paralleli e inestricabili l’uno dall’altro. La realtà mediatica in cui si muovono queste strane creature tutto giustifica, accetta e ripropone agghindato, imbellettato e tirato a lustro per i grandi display. Lo spongy-mix non prende posizione: cataloga, irride e amplifica le contraddizioni, ad ognuno la sua scelta.
Giacomo Bazzani
Da una parte ci sono degli oggetti comuni: spugne da massaia, stoffe sintetiche di riuso, peluche di seconda mano… Dall’altra c’è un immaginario mediatico fatto di sesso, gioco, lusso, vite estreme… Dall’incontro-scontro tra queste due realtà – nella vita quotidiana contigue ma perennemente antitetiche – scaturiscono gli oggetti di Ceccatelli. Peluche camuffati da militari, l’aspirapolvere modello lap dance, il Buddha fatto di perline kitsch. Sono giochi per bambini? Sono oggetti kitsch? È un’operazione di riuso? O è solo depistaggio?
Sono idee veloci che, a dispetto della loro lenta creazione manuale, si vivono e si godono in un attimo, nell’immediatezza – sempre ambigua – di un’apparizione fulminea, da spot pubblicitario. È con la velocità dello zapping televisivo che incappiamo continuamente in amore e morte, felicità e distruzione, piacere e terrore che si susseguono senza sintesi. Un flusso dinamico che atterrisce perché nega ogni possibilità di orientamento, ne puoi solo prendere atto. Di fronte a tanta magnificenza ti ritrovi a godere nel perderti nella raffinata elaborazione delle partiture barocche che le superfici in seconda lettura rivelano. Possiamo leggervi alcune citazioni colte, tratte dalla storia dell’arte, che si uniscono a una scrittura popolare fatta di microeventi e affezioni personali: l’aspirapolvere, il divano vecchio, il pupazzo dell’infanzia… Alto e basso, realtà e finzione procedono paralleli e inestricabili l’uno dall’altro. La realtà mediatica in cui si muovono queste strane creature tutto giustifica, accetta e ripropone agghindato, imbellettato e tirato a lustro per i grandi display. Lo spongy-mix non prende posizione: cataloga, irride e amplifica le contraddizioni, ad ognuno la sua scelta.
Giacomo Bazzani
10
gennaio 2004
Barbara Ceccatelli – Noi siamo una famiglia felice
Dal 10 gennaio al 21 febbraio 2004
arte contemporanea
Location
FABIO PARIS ART GALLERY
Brescia, Via Alessandro Monti, 13, (Brescia)
Brescia, Via Alessandro Monti, 13, (Brescia)
Orario di apertura
dal lunedi al sabato 15/19 - festivi su appuntamento
Vernissage
10 Gennaio 2004, ore 18
Autore