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Barbara Giorgis – Piccole donne
L’artista raccoglie fotografie che trova sulle riviste di moda e le riporta sul supporto (la tela in passato, le tavolette di legno nel caso del presente ciclo Piccole donne)
Comunicato stampa
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Sabato 15 marzo alle ore 18.30 inaugura “Piccole donne” personale di Barbara Giorgis alla Galleria Novato Arte Contemporanea di Fano in collaborazione con arsprima, associazione per la promozione delle arti di Milano.
In mostra 40 opere di piccolo formato (13X17), le piccole donne, e 3 tele di grande formato (80X1,20), in un allestimento che prevede due installazioni, il Bosco e il Cielo.
“Barbara Giorgis raccoglie fotografie che trova sulle riviste di moda e le riporta sul supporto (la tela in passato, le tavolette di legno nel caso del presente ciclo Piccole donne). Il suo approccio è quello dell’artista che usa la pittura, mezzo che pervade simbolicamente tutta l’opera, sia nell’ideazione che nella stesura. Si tratta di pittura metaforica, che è tale anche quando la tecnica usata è tutt’altra; anche nel riporto fotografico, nell’uso dei gessetti e nella patinatura finale è una pittura aggiornata al tempo presente, tecnologica in qualche misura, lenta e sedimentata ma che sa sfruttare anche la superficie.
Nelle sue opere l’artista ridona e riabilita la dignità delle figure femminili, ancora oggi misteriose. La riabilitazione passa per l’uso di una tecnica aulica ed alchemica, ma allo stesso tempo prettamente contemporanea nonostante i suoi rimandi. I richiami Klimtiani e Raffaelliani, evidenziano, per contrasto, la contemporaneità dell’immagine e la rilevante attualità dei propositi della Giorgis. E’ come se l’Annunciata di Antonello da Messina si fosse risvegliata dopo un sonno di oltre cinque secoli, e ci venisse restituita traumatizzata dai turbamenti della contemporaneità, e già desiderosa di riscattarsi da essi.
Donne dignitose o meglio persone dignitose. Il grande merito della Giorgis è di saper sublimare le varie anime del riscatto che essa produce. Se è vero che il carattere delle sue figure assomiglia molto di più ai personaggi della Nothomb che agli altri sin qui incontrati, sotto la superficie cova una ribellione più diretta, pericolosa per l’ordine costituito del modo di pensare all’individuo. Se è vero che la componente estetica messa in atto dall’artista riconduce le sue immagini al dominio del sublime, non mancano come sottotraccia componenti di inquietudine profonda per lo spettatore.
Il turbamento indotto dalle opere della Giorgis si è molto accentuato nell’ultimo ciclo di lavori, fulcro della presente mostra. Esso deriva in primis dalla compenetrazione tra figura e sfondo; quest’ultimo sembra contornare e contenere ineludibilmente i volti, ma in realtà si produce una compenetrazione metamorfica, in cui si mescolano alla perfezione le istanze di autoliberazione e la voluttà di aver trovato il proprio posto, anche fisico, nel mondo.” (dal testo critico di Stefano Castelli).
In mostra 40 opere di piccolo formato (13X17), le piccole donne, e 3 tele di grande formato (80X1,20), in un allestimento che prevede due installazioni, il Bosco e il Cielo.
“Barbara Giorgis raccoglie fotografie che trova sulle riviste di moda e le riporta sul supporto (la tela in passato, le tavolette di legno nel caso del presente ciclo Piccole donne). Il suo approccio è quello dell’artista che usa la pittura, mezzo che pervade simbolicamente tutta l’opera, sia nell’ideazione che nella stesura. Si tratta di pittura metaforica, che è tale anche quando la tecnica usata è tutt’altra; anche nel riporto fotografico, nell’uso dei gessetti e nella patinatura finale è una pittura aggiornata al tempo presente, tecnologica in qualche misura, lenta e sedimentata ma che sa sfruttare anche la superficie.
Nelle sue opere l’artista ridona e riabilita la dignità delle figure femminili, ancora oggi misteriose. La riabilitazione passa per l’uso di una tecnica aulica ed alchemica, ma allo stesso tempo prettamente contemporanea nonostante i suoi rimandi. I richiami Klimtiani e Raffaelliani, evidenziano, per contrasto, la contemporaneità dell’immagine e la rilevante attualità dei propositi della Giorgis. E’ come se l’Annunciata di Antonello da Messina si fosse risvegliata dopo un sonno di oltre cinque secoli, e ci venisse restituita traumatizzata dai turbamenti della contemporaneità, e già desiderosa di riscattarsi da essi.
Donne dignitose o meglio persone dignitose. Il grande merito della Giorgis è di saper sublimare le varie anime del riscatto che essa produce. Se è vero che il carattere delle sue figure assomiglia molto di più ai personaggi della Nothomb che agli altri sin qui incontrati, sotto la superficie cova una ribellione più diretta, pericolosa per l’ordine costituito del modo di pensare all’individuo. Se è vero che la componente estetica messa in atto dall’artista riconduce le sue immagini al dominio del sublime, non mancano come sottotraccia componenti di inquietudine profonda per lo spettatore.
Il turbamento indotto dalle opere della Giorgis si è molto accentuato nell’ultimo ciclo di lavori, fulcro della presente mostra. Esso deriva in primis dalla compenetrazione tra figura e sfondo; quest’ultimo sembra contornare e contenere ineludibilmente i volti, ma in realtà si produce una compenetrazione metamorfica, in cui si mescolano alla perfezione le istanze di autoliberazione e la voluttà di aver trovato il proprio posto, anche fisico, nel mondo.” (dal testo critico di Stefano Castelli).
15
marzo 2008
Barbara Giorgis – Piccole donne
Dal 15 marzo al 24 aprile 2008
arte contemporanea
Location
NOVATO GALLERIA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Fano, Via San Francesco D'Assisi, 9, (Pesaro E Urbino)
Fano, Via San Francesco D'Assisi, 9, (Pesaro E Urbino)
Orario di apertura
da martedi pom. a sabato 10.30/13 e 17.30/20. Chiusura lunedi e martedi mattina
Vernissage
15 Marzo 2008, ore 18.30
Ufficio stampa
ARTE E COMUNICAZIONE SRL GENOVA
Autore
Curatore