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Barbara Salvucci – Segni della memoria
un nuovo ciclo di resine, frutto del percorso artistico che impegna l’artista nella ricerca del tempo trascorso.
Comunicato stampa
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Per questa personale Barbara Salvucci (Roma, 1970), presenta a Café Europe un nuovo ciclo di resine, frutto del percorso artistico che impegna l’artista nella ricerca del tempo trascorso.
“Tracce di un passato e segno di memoria.
Ho bloccato nel tempo, consegnandoli alla storia come fossili, gli elementi di un vissuto intimo” (b.s.)
“Da molti anni l’artista predilige la resina per scandagliare il suo immaginario. Non è l’unico materiale che usa perché lei è attratta dalla loro manipolazione, quindi affronta, con la stessa passione trasformista anche il filo di ferro, o la lastra di zinco. La resina però è la sua grande avventura trasparente.
… E se il fossile incarna l’immobilità, se rappresenta ciò che rimarrà immutato per sempre, le opere di Barbara Salvucci invece appaiono ancora in movimento.” (Lea Mattarella)
La resina dunque come il filo di ferro o di rame e la lastra di zinco, usata e divorata dall’acido per le “carte nautiche”, le “isole” create per la Notte Bianca romana.
Le opere presentate in questa mostra sono state realizzate nel 2006 e nel 2007; si riferiscono ad un periodo di riflessione e di analisi introspettiva, un cammino intrapreso verso una maturità agognata.
Barbara Salvucci vive e lavora a Roma.
Ha esposto;
- 1996, Palazzo delle Esposizioni
- 1999, Temple Gallery e personale al Municipio di Fiumicino
- 2001, Biennale di Arte Contemporanea di Porto Ercole
- 2002, Accademia d‘Ungheria in Roma, confronto con l’artista ungherese Eleonora Pasqualetti
- 2003, “Analisi”, Café Europe
- 2004, Notte Bianca “Isole”, Café Europe e Auditorium Parco della musica
“Tracce di un passato e segno di memoria.
Ho bloccato nel tempo, consegnandoli alla storia come fossili, gli elementi di un vissuto intimo” (b.s.)
“Da molti anni l’artista predilige la resina per scandagliare il suo immaginario. Non è l’unico materiale che usa perché lei è attratta dalla loro manipolazione, quindi affronta, con la stessa passione trasformista anche il filo di ferro, o la lastra di zinco. La resina però è la sua grande avventura trasparente.
… E se il fossile incarna l’immobilità, se rappresenta ciò che rimarrà immutato per sempre, le opere di Barbara Salvucci invece appaiono ancora in movimento.” (Lea Mattarella)
La resina dunque come il filo di ferro o di rame e la lastra di zinco, usata e divorata dall’acido per le “carte nautiche”, le “isole” create per la Notte Bianca romana.
Le opere presentate in questa mostra sono state realizzate nel 2006 e nel 2007; si riferiscono ad un periodo di riflessione e di analisi introspettiva, un cammino intrapreso verso una maturità agognata.
Barbara Salvucci vive e lavora a Roma.
Ha esposto;
- 1996, Palazzo delle Esposizioni
- 1999, Temple Gallery e personale al Municipio di Fiumicino
- 2001, Biennale di Arte Contemporanea di Porto Ercole
- 2002, Accademia d‘Ungheria in Roma, confronto con l’artista ungherese Eleonora Pasqualetti
- 2003, “Analisi”, Café Europe
- 2004, Notte Bianca “Isole”, Café Europe e Auditorium Parco della musica
19
ottobre 2007
Barbara Salvucci – Segni della memoria
Dal 19 ottobre al 19 novembre 2007
arte contemporanea
Location
CAFE’ EUROPE
Roma, Via Filippo Civinini, 69, (Roma)
Roma, Via Filippo Civinini, 69, (Roma)
Orario di apertura
mart.-ven. 16.30/ 19 - Sab. 11/ 13, mattina su appuntamento
Vernissage
19 Ottobre 2007, ore 18.30
Autore