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Bartolomeo Ammannati – L’Acqua la Pietra il Fuoco
Al Bargello si terrà la prima mostra monografica dedicata a Bartolomeo Ammannati, nel quinto centenario della nascita dell’artista di cui il museo possiede buona parte delle opere scultoree. Il titolo allude al tema centrale dell’esposizione, ovvero alle straordinarie Fontane, che l’Ammannati realizzò per commissione del duca Cosimo I.
Comunicato stampa
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Dall’11 maggio al 18 settembre 2011, al Bargello si terrà la prima mostra monografica dedicata a Bartolomeo Ammannati, nel quinto centenario della nascita dell’artista di cui il museo possiede buona parte delle opere scultoree. Il titolo allude al tema centrale dell’esposizione, ovvero alle straordinarie Fontane, che l’Ammannati realizzò per commissione del duca Cosimo I: quella destinata al Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio; quella del Nettuno per la Piazza della Signoria; quelle dell’Ercole e Anteo e dell’Inverno per il giardino della Villa medicea di Castello. La mostra prevede la spettacolare ricostruzione, nel cortile del Bargello, della prima di esse: la fontana marmorea che avrebbe dovuto essere installata nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio (e perciò detta “della Sala Grande”), composta di sei grandi statue di divinità, che nei secoli ha ornato i giardini granducali di Pratolino e di Boboli, prima di giungere smembrata al Bargello. Infatti, il progetto iniziale, così suggestivo, di una fontana all’interno del Salone dei Cinquecento – sul lato opposto all’Udienza – fu interrotto nel 1560 per realizzare invece la più pubblica (e più propagandistica) Fontana di Piazza – poi detta del “Biancone” – pure affidata all’Ammannati, al quale il Duca commissionò contemporaneamente anche la Fontana della sua Villa di Castello, con il gigantesco Ercole e Anteo di bronzo al centro del giardino, che sarà tra le opere più rilevanti dell’esposizione.
La mostra, in collaborazione con la Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze, avrà dunque tra i suoi temi essenziali le fontane ammannatiane, che bene illustrano la politica del Granduca nella valorizzazione estetica e spettacolare – ma anche nella razionalizzazione e nella innovazione tecnica davvero prodigiosa – di questo bene indispensabile al benessere dei sudditi. Altre opere scultoree dell’Ammannati (tra cui la celebre Leda e il Cigno, il Monumento Nari, la Venere, oggi a Madrid, il Genio Mediceo, la Opi dello Studiolo), oltre a disegni, progetti, documenti, completeranno l’esposizione. Presenza di grande suggestione e prestigio, il ritratto bronzinesco di Laura Battiferri (Museo di Palazzo Vecchio, collezione Loeser): la poetessa moglie di Bartolomeo e sua musa ispiratrice. Sottolinea la Soprintendente, Cristina Acidini: “Assai meno noto di Vasari, che negli studi e nella percezione comune è stato avvantaggiato dalla sua posizione di celeberrimo storiografo delle arti e biografo degli artisti, Ammannati fu nondimeno uno degli artefici, esperti e versatili, che modellarono il cuore cinquecentesco di Firenze quale è giunto fino a noi, agli ordini del duca Cosimo de’ Medici”.
Complemento non irrilevante di questo progetto è un breve documentario (realizzato da Mediateca Toscana per la regia di Massimo Becattini), che verrà proiettato nell’àmbito della mostra stessa: dove si illustreranno in particolare le fasi salienti dell’esecuzione della copia della statua di Giunone: copia che verrà poi montata nel cortile del Bargello nella posizione originale della figura, al culmine della Fontana della Sala Grande. Altrettanto significativa, l’iniziativa parallela (a cura di Giovanna Rasario e Mauro Linari) che, nel cortile dell’Ammannati, a Palazzo Pitti, presenterà al pubblico una rassegna di fotografie, realizzate da Lorenzo Mennonna, delle decorazioni scultoree ammannatiane del cortile stesso: illuminate all’imbrunire fino alla fine dell’estate, per tutta la durata della mostra.
La mostra e il catalogo (edito da Giunti) sono a cura di Beatrice Paolozzi Strozzi, direttore del Museo Nazionale del Bargello, e di Dimitrios Zikos, con contributi scientifici di specialisti italiani e stranieri. L’ allestimento – ideato e progettato da Giacomo Pirazzoli – è stato diretto in fase esecutiva da Maria Cristina Valenti.
La mostra, in collaborazione con la Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze, avrà dunque tra i suoi temi essenziali le fontane ammannatiane, che bene illustrano la politica del Granduca nella valorizzazione estetica e spettacolare – ma anche nella razionalizzazione e nella innovazione tecnica davvero prodigiosa – di questo bene indispensabile al benessere dei sudditi. Altre opere scultoree dell’Ammannati (tra cui la celebre Leda e il Cigno, il Monumento Nari, la Venere, oggi a Madrid, il Genio Mediceo, la Opi dello Studiolo), oltre a disegni, progetti, documenti, completeranno l’esposizione. Presenza di grande suggestione e prestigio, il ritratto bronzinesco di Laura Battiferri (Museo di Palazzo Vecchio, collezione Loeser): la poetessa moglie di Bartolomeo e sua musa ispiratrice. Sottolinea la Soprintendente, Cristina Acidini: “Assai meno noto di Vasari, che negli studi e nella percezione comune è stato avvantaggiato dalla sua posizione di celeberrimo storiografo delle arti e biografo degli artisti, Ammannati fu nondimeno uno degli artefici, esperti e versatili, che modellarono il cuore cinquecentesco di Firenze quale è giunto fino a noi, agli ordini del duca Cosimo de’ Medici”.
Complemento non irrilevante di questo progetto è un breve documentario (realizzato da Mediateca Toscana per la regia di Massimo Becattini), che verrà proiettato nell’àmbito della mostra stessa: dove si illustreranno in particolare le fasi salienti dell’esecuzione della copia della statua di Giunone: copia che verrà poi montata nel cortile del Bargello nella posizione originale della figura, al culmine della Fontana della Sala Grande. Altrettanto significativa, l’iniziativa parallela (a cura di Giovanna Rasario e Mauro Linari) che, nel cortile dell’Ammannati, a Palazzo Pitti, presenterà al pubblico una rassegna di fotografie, realizzate da Lorenzo Mennonna, delle decorazioni scultoree ammannatiane del cortile stesso: illuminate all’imbrunire fino alla fine dell’estate, per tutta la durata della mostra.
La mostra e il catalogo (edito da Giunti) sono a cura di Beatrice Paolozzi Strozzi, direttore del Museo Nazionale del Bargello, e di Dimitrios Zikos, con contributi scientifici di specialisti italiani e stranieri. L’ allestimento – ideato e progettato da Giacomo Pirazzoli – è stato diretto in fase esecutiva da Maria Cristina Valenti.
10
maggio 2011
Bartolomeo Ammannati – L’Acqua la Pietra il Fuoco
Dal 10 maggio al 18 settembre 2011
arte antica
Location
MUSEO NAZIONALE DEL BARGELLO
Firenze, Via Del Proconsolo, 4, (Firenze)
Firenze, Via Del Proconsolo, 4, (Firenze)
Vernissage
10 Maggio 2011, ore 17.30
Editore
GIUNTI
Ufficio stampa
CAMILLA SPERANZA
Autore
Curatore