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Bartolomeo Montagna – Maddalena tra i Santi Girolamo, Paola, Monica e Agostino
La Fondazione Monte di Pietà di Vicenza in collaborazione con ViArt è lieta di invitarvi alla presentazione del dipinto
“Maddalena tra i Santi Girolamo, Paola, Monica e Agostino” di Bartolomeo Montagna
Comunicato stampa
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Dopo la riapertura della navata centrale e laterale, con la ricollocazione delle opere d'arte conservate al Museo diocesano durante il restauro, del transetto e dell'altare maggiore, accessibili al pubblico dal 12 ottobre, il Tempio di Santa Corona si può ammirare tutt’oggi nella sua integrità. Il restauro della chiesa, durato tre anni è stato reso possibile grazie al contributo della Fondazione Cariverona.
La chiesa dall'architettura romano-gotica fondata nel 1260, accoglie ora tutti i capolavori trasferiti temporaneamente presso il Museo Diocesano nell’aprile del 2009, operazione necessaria per consentire l’impegnativo intervento di restauro dell’intero edificio sacro.
Il progetto di restauro, curato dal settore lavori pubblici e grandi opere del Comune, è stato prodotto dallo studio Modena, mentre la direzione lavori è stata seguita da Aim. L' intervento è costato complessivamente 8 milioni di euro di cui 6 milioni finanziati dalla Fondazione Cariverona e i restanti 2 milioni coperti con mutui a carico del Comune.
Al Museo Diocesano durante l’intervento di restauro sono state ospitate opere di immenso valore artistico e storico come il Crocifisso ligneo del XIII secolo, recuperato con un contributo della Regione Veneto, e appunto la pala di Bartolomeo Montagna “S. Maria Maddalena tra i SS. Girolamo e Paola, Monica e Agostino”, intervento finanziato dalla Fondazione Monte di Pietà.
Al centro della composizione simmetrica è raffigurata la Maddalena, in piedi sopra un podio marmoreo con struttura a baldacchino. La santa regge con la mano destra il balsamario e con la sinistra il manto rosso. All’estrema sinistra della composizione è raffigurato San Girolamo, ammantato di rosso e dal lato opposto lo scultoreo Sant’Agostino esibisce i simboli dell’autorità vescovile: il piviale dorato, la mitra candida, il pastorale riccioluto e come Girolamo, il libro. Alle spalle dei prelati compaiono le figure delle sante monache Monica e Paola, significativamente vicine a Maddalena: una donna che come loro ha a vissuto intensamente la fede ed è stata vicino a Cristo. I volti espressivi delle umili sante legano in un gioco di sguardi tutti i personaggi che abitano lo spazio dipinto. La più giovane, Paola osserva devotamente Maria Maddalena; l’anziana Monica, nell’abito delle monache agostiniane, esibisce un crocefisso e osserva pensierosa il figlio Agostino. L’intenso sguardo di Girolamo cerca l’attenzione dello spettatore.
La scena è ambientata in un razionale spazio architettonico ideato in armonia con la reale struttura dell’altare da cui viene desunto anche il motivo lombardesco della conchiglia.
La predella narra tre scene della vita di Maria Maddalena: l’Incontro con il monaco Zosimonel deserto, il Noli me tangere e la Comunione della santa.
Gli episodi laterali sembrano riconducibili all’agiografia di Maria Egiziaca , penitente del IV secolo d. C., spesso confusa con la Maddalena evangelica.
Accedendo dall'ingresso principale, la pala è collocata nel primo altare lungo la navata sinistra, l’altare Porto-Pagello.
Bartolomeo Montagna nacque a Orzinovi (provincia di Brescia) intorno al 1450 e morì l'11 ottobre 1523 a Vicenza.
Nel 1483 dipinse la prima pala per la famiglia Trissino, nel 1486 si trasferì a Venezia, impegnato alla lavorazione delle tele, poi perdute, per la scuola di S. Marco.
Tornato a Vicenza tra il 1494 e il 1499 dipinse per S. Michele di Vicenza la Vergine in trono con il Bambino e Santi (ora a Brera) uno dei suoi capolavori e nel 1500, la Pietà per il Santuario di Monte Berico. In seguito si spostò a Verona e a Padova dove per la scuola del Santo raffigurò una storia di S. Antonionna di S. Maria in Vanzo. Del 1520 è una pala nella Pinacoteca di Vicenza, del 1522 quella della cattedrale di Cologna Veneta.
Lo stile del Montagna ha un primo fondamento nella scuola padovana della quale conserva il senso plastico delle figure, il drappeggiare spezzato, il tono bruciato della preparazione. A Venezia si accostò alla maniera di Alvise Vivarini, ma rimase soprattutto impressionato da Antonello da Messina nel modo di rilevare e illuminare le figure e da Giovanni Bellini nel modo di comporle e di farle campeggiare contro i paesi. Conservò sempre un carattere proprio ruvido e potente e divenne un solido costruttore di solenni figure monumentali. Con l'avanzare del Cinquecento il Montagna addolcì le forme e ravvivò la gamma coloristica secondo la maniera alquanto vistosa dei Veronesi.
Tra le opere vicentine si ricordano la grandiosa pala di S. Bartolomeo ispirata a G. Bellini, capolavoro del periodo giovanile, una grande Natività a fresco nel duomo e la tarda bella pala di Santa Corona ma Montagna lavorò in Italia nel monastero di Praglia, alla Certosa di Pavia, nelle chiese parrocchiali di S. Giovanni Ilarione, di Cartigliano, di Orgiano, a Bergamo, a Venezia (Madonna di Casa Careggiani), a Belluno (Madonna giovanile antonelliana). Attualmente a Berlino si conserva una pala del 1500, un Ecce Homo al Louvre e diverse Madonne sono disperse in numerose collezioni pubbliche e private.
La chiesa dall'architettura romano-gotica fondata nel 1260, accoglie ora tutti i capolavori trasferiti temporaneamente presso il Museo Diocesano nell’aprile del 2009, operazione necessaria per consentire l’impegnativo intervento di restauro dell’intero edificio sacro.
Il progetto di restauro, curato dal settore lavori pubblici e grandi opere del Comune, è stato prodotto dallo studio Modena, mentre la direzione lavori è stata seguita da Aim. L' intervento è costato complessivamente 8 milioni di euro di cui 6 milioni finanziati dalla Fondazione Cariverona e i restanti 2 milioni coperti con mutui a carico del Comune.
Al Museo Diocesano durante l’intervento di restauro sono state ospitate opere di immenso valore artistico e storico come il Crocifisso ligneo del XIII secolo, recuperato con un contributo della Regione Veneto, e appunto la pala di Bartolomeo Montagna “S. Maria Maddalena tra i SS. Girolamo e Paola, Monica e Agostino”, intervento finanziato dalla Fondazione Monte di Pietà.
Al centro della composizione simmetrica è raffigurata la Maddalena, in piedi sopra un podio marmoreo con struttura a baldacchino. La santa regge con la mano destra il balsamario e con la sinistra il manto rosso. All’estrema sinistra della composizione è raffigurato San Girolamo, ammantato di rosso e dal lato opposto lo scultoreo Sant’Agostino esibisce i simboli dell’autorità vescovile: il piviale dorato, la mitra candida, il pastorale riccioluto e come Girolamo, il libro. Alle spalle dei prelati compaiono le figure delle sante monache Monica e Paola, significativamente vicine a Maddalena: una donna che come loro ha a vissuto intensamente la fede ed è stata vicino a Cristo. I volti espressivi delle umili sante legano in un gioco di sguardi tutti i personaggi che abitano lo spazio dipinto. La più giovane, Paola osserva devotamente Maria Maddalena; l’anziana Monica, nell’abito delle monache agostiniane, esibisce un crocefisso e osserva pensierosa il figlio Agostino. L’intenso sguardo di Girolamo cerca l’attenzione dello spettatore.
La scena è ambientata in un razionale spazio architettonico ideato in armonia con la reale struttura dell’altare da cui viene desunto anche il motivo lombardesco della conchiglia.
La predella narra tre scene della vita di Maria Maddalena: l’Incontro con il monaco Zosimonel deserto, il Noli me tangere e la Comunione della santa.
Gli episodi laterali sembrano riconducibili all’agiografia di Maria Egiziaca , penitente del IV secolo d. C., spesso confusa con la Maddalena evangelica.
Accedendo dall'ingresso principale, la pala è collocata nel primo altare lungo la navata sinistra, l’altare Porto-Pagello.
Bartolomeo Montagna nacque a Orzinovi (provincia di Brescia) intorno al 1450 e morì l'11 ottobre 1523 a Vicenza.
Nel 1483 dipinse la prima pala per la famiglia Trissino, nel 1486 si trasferì a Venezia, impegnato alla lavorazione delle tele, poi perdute, per la scuola di S. Marco.
Tornato a Vicenza tra il 1494 e il 1499 dipinse per S. Michele di Vicenza la Vergine in trono con il Bambino e Santi (ora a Brera) uno dei suoi capolavori e nel 1500, la Pietà per il Santuario di Monte Berico. In seguito si spostò a Verona e a Padova dove per la scuola del Santo raffigurò una storia di S. Antonionna di S. Maria in Vanzo. Del 1520 è una pala nella Pinacoteca di Vicenza, del 1522 quella della cattedrale di Cologna Veneta.
Lo stile del Montagna ha un primo fondamento nella scuola padovana della quale conserva il senso plastico delle figure, il drappeggiare spezzato, il tono bruciato della preparazione. A Venezia si accostò alla maniera di Alvise Vivarini, ma rimase soprattutto impressionato da Antonello da Messina nel modo di rilevare e illuminare le figure e da Giovanni Bellini nel modo di comporle e di farle campeggiare contro i paesi. Conservò sempre un carattere proprio ruvido e potente e divenne un solido costruttore di solenni figure monumentali. Con l'avanzare del Cinquecento il Montagna addolcì le forme e ravvivò la gamma coloristica secondo la maniera alquanto vistosa dei Veronesi.
Tra le opere vicentine si ricordano la grandiosa pala di S. Bartolomeo ispirata a G. Bellini, capolavoro del periodo giovanile, una grande Natività a fresco nel duomo e la tarda bella pala di Santa Corona ma Montagna lavorò in Italia nel monastero di Praglia, alla Certosa di Pavia, nelle chiese parrocchiali di S. Giovanni Ilarione, di Cartigliano, di Orgiano, a Bergamo, a Venezia (Madonna di Casa Careggiani), a Belluno (Madonna giovanile antonelliana). Attualmente a Berlino si conserva una pala del 1500, un Ecce Homo al Louvre e diverse Madonne sono disperse in numerose collezioni pubbliche e private.
12
marzo 2013
Bartolomeo Montagna – Maddalena tra i Santi Girolamo, Paola, Monica e Agostino
12 marzo 2013
arte antica
incontro - conferenza
incontro - conferenza
Location
VIART – ARTIGIANATO ARTISTICO VICENTINO
Vicenza, Contrà Del Monte, 13, (Vicenza)
Vicenza, Contrà Del Monte, 13, (Vicenza)
Vernissage
12 Marzo 2013, h 18:00
Autore