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Baselitz in Italia
L’evento espositivo, facendo perno soprattutto sulla pittura realizzata dal Maestro tedesco negli ultimi anni in Italia, consente di apprezzare gli sviluppi di quella cifra linguistica che lo ha reso celebre
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nel quadro delle iniziative culturali promosse dal Goethe-Institut di Genova nel 2004, lunedì 20 dicembre si inaugura presso il Palazzo della Borsa la mostra di dipinti recenti di Georg Baselitz a cura di Bruno Corà.
L'esposizione è promossa dal Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Federale di Germania, quale contributo tedesco a "Genova 2004 - Capitale Europea della Cultura", ed è realizzata grazie al contributo della Fondazione Carige e al sostegno della Camera di Commercio di Genova.
L'evento espositivo, facendo perno soprattutto sulla pittura realizzata dal Maestro tedesco negli ultimi anni in Italia, consente di apprezzare gli sviluppi di quella cifra linguistica che lo ha reso celebre in tutto il mondo. Tra le innovazioni, infatti recate dall'opera di Baselitz a partire dai primi anni Sessanta, vi è quel 'capovolgimento' dell'immagine nei suoi dipinti che si evidenzia come emblema di un sentimento epocale. Nella Germania divisa del dopoguerra, il giovane artista, come altri grandi pittori - quali Penck, Richter e Polke - cresciuti nella parte Est del Paese, avverte la necessità di opporsi alle limitazioni e alle convenzioni che potessero, in qualsiasi modo, impedirgli la piena attuazione delle sue inclinazioni artistiche. Trasferitosi nel '58 a Berlino Ovest, dove incontra Elke Kretzschmar, sua futura moglie, e gli artisti Penck e Schönebeck, egli avvia in questa città la prima fase di quella sua pittura meditata e concepita dopo la visione della pittura manierista e della stessa 'pittura d'azione' nordamericana, in particolare di Pollock e Guston.
Baselitz, sin dal '63, con dipinti dall'evidente spirito provocatorio riflettente le sue attitudini e posizioni, 'rompe' con un'idea d'arte protesa al bello o all'armonioso, evidenziando un sentimento di disfacimento e decostruzione assai più dialettico con la realtà stessa che lo circondava.
A seguito dell'elaborazione dei celebri "manifesti pandemonio" (1963) firmati insieme a Schönebeck e al dipinto ritenuto scandalistico Die grosse Nacht im Eimer (1962-63) che gli fu sequestrato, Baselitz realizzando opere come Die grossen Freunde (1965) e Der neue Typ (1965) giunge al suo primo quadro 'capovolto' Der Wald auf dem Kopf (1969) e una serie di ritratti, recanti la stessa modalità e "dedicati agli amici" (1969).
Da allora, sino all'attualità, integrando il suo percorso pittorico con l'importante esperienza plastica suscitata dalla scultura africana, Baselitz ha rinnovato il repertorio e i modi della stessa sensibilità espressionista, rivoluzionando l'immagine. Il ciclo di dipinti esposti a Genova, quattordici grandi tele realizzate durante i suoi frequenti soggiorni in Italia, tra cui si distinguono opere come Meine Mutter Madame Cézanne (1996), Mein Vater sieht einen Engel (1996), Elke 1965, (1996) o il Selbstporträt Dummkopf (1997) liberano, in chiave elegiaca, una dimensione della memoria familiare dell'artista, e annunciano la fase pittorica matura del suo lavoro.
Per l'importante evento è stata preparata una pubblicazione edita a cura de "Gli Ori" editori, con i contributi di Manfred Knisel, direttore del Goethe-Institut Genua, i saggi critici di Bruno Corà e Sigfried Gohr e un ricco corredo di immagini e apparati biobibliografici
L'esposizione è promossa dal Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Federale di Germania, quale contributo tedesco a "Genova 2004 - Capitale Europea della Cultura", ed è realizzata grazie al contributo della Fondazione Carige e al sostegno della Camera di Commercio di Genova.
L'evento espositivo, facendo perno soprattutto sulla pittura realizzata dal Maestro tedesco negli ultimi anni in Italia, consente di apprezzare gli sviluppi di quella cifra linguistica che lo ha reso celebre in tutto il mondo. Tra le innovazioni, infatti recate dall'opera di Baselitz a partire dai primi anni Sessanta, vi è quel 'capovolgimento' dell'immagine nei suoi dipinti che si evidenzia come emblema di un sentimento epocale. Nella Germania divisa del dopoguerra, il giovane artista, come altri grandi pittori - quali Penck, Richter e Polke - cresciuti nella parte Est del Paese, avverte la necessità di opporsi alle limitazioni e alle convenzioni che potessero, in qualsiasi modo, impedirgli la piena attuazione delle sue inclinazioni artistiche. Trasferitosi nel '58 a Berlino Ovest, dove incontra Elke Kretzschmar, sua futura moglie, e gli artisti Penck e Schönebeck, egli avvia in questa città la prima fase di quella sua pittura meditata e concepita dopo la visione della pittura manierista e della stessa 'pittura d'azione' nordamericana, in particolare di Pollock e Guston.
Baselitz, sin dal '63, con dipinti dall'evidente spirito provocatorio riflettente le sue attitudini e posizioni, 'rompe' con un'idea d'arte protesa al bello o all'armonioso, evidenziando un sentimento di disfacimento e decostruzione assai più dialettico con la realtà stessa che lo circondava.
A seguito dell'elaborazione dei celebri "manifesti pandemonio" (1963) firmati insieme a Schönebeck e al dipinto ritenuto scandalistico Die grosse Nacht im Eimer (1962-63) che gli fu sequestrato, Baselitz realizzando opere come Die grossen Freunde (1965) e Der neue Typ (1965) giunge al suo primo quadro 'capovolto' Der Wald auf dem Kopf (1969) e una serie di ritratti, recanti la stessa modalità e "dedicati agli amici" (1969).
Da allora, sino all'attualità, integrando il suo percorso pittorico con l'importante esperienza plastica suscitata dalla scultura africana, Baselitz ha rinnovato il repertorio e i modi della stessa sensibilità espressionista, rivoluzionando l'immagine. Il ciclo di dipinti esposti a Genova, quattordici grandi tele realizzate durante i suoi frequenti soggiorni in Italia, tra cui si distinguono opere come Meine Mutter Madame Cézanne (1996), Mein Vater sieht einen Engel (1996), Elke 1965, (1996) o il Selbstporträt Dummkopf (1997) liberano, in chiave elegiaca, una dimensione della memoria familiare dell'artista, e annunciano la fase pittorica matura del suo lavoro.
Per l'importante evento è stata preparata una pubblicazione edita a cura de "Gli Ori" editori, con i contributi di Manfred Knisel, direttore del Goethe-Institut Genua, i saggi critici di Bruno Corà e Sigfried Gohr e un ricco corredo di immagini e apparati biobibliografici
20
dicembre 2004
Baselitz in Italia
Dal 20 dicembre 2004 al 17 febbraio 2005
arte contemporanea
Location
PALAZZO DELLA BORSA NUOVA
Genova, Via XX Settembre, 44, (Genova)
Genova, Via XX Settembre, 44, (Genova)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 12-18; domenica 11-17; chiuso lunedì; nel periodo delle festività natalizie la mostra sarà chiusa il 24/25/26/31 dicembre e il 1/2/6 gennaio
Vernissage
20 Dicembre 2004, ore 18
Editore
GLI ORI
Ufficio stampa
CSC SIGMA
Autore
Curatore