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Batteries not included
Batteries not included è la terza mostra personale di Vadim Fishkin da LOOM gallery che inaugura in occasione della terza edizione della Milano Drawing Week promossa da Fondazione Ramo.
Comunicato stampa
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Batteries not included è la terza mostra personale di Vadim Fishkin da LOOM gallery che inaugura in occasione della terza edizione della Milano Drawing Week promossa da Fondazione Ramo.
E se le batterie non risultano incluse, inclusa nella mostra è di certo l’atmosfera magica legata alla tecnologia e agli sviluppi scientifici che contraddistinguono il lavoro di Fishkin, sempre affrontati in chiave post-concettuale, leggera, geniale e sempre ironica. Vadim nacque a metà degli anni ’60 in quell’Unione Sovietica che rapidamente passava da un’economia rurale a una moderna società industrializzata, producendo grandi quantità di beni di consumo ed elettrodomestici; in quel clima di entusiasmo per le conquiste spaziali e scientifiche che poi si dissolse insieme all’idea della USSR.
Vadim Fishkin ha rappresentato la Russia alla Biennale di Venezia nel 1995, la Slovenia (sua terra adottiva) nella Biennale di Venezia del 2005 e ha esposto alla mostra “VIVA ARTE VIVA” della 57esima Biennale di Venezia nel 2017. Tra le mostre museali si ricordano Isabella Stewart Gardner Museum (Boston), fjk3 - Contemporary Art Space (Vienna), Museum of Contemporary Art Metelkova (Ljubljana), Kunstverein (Rosenheim), Contemporary Art Center (Moscow), the Museum of Modern art (Zagreb).
Vadim Fishkin (1965 Penza, USSR)
Incanto e disincanto, apogeo e dissoluzione. There is no magic, per dirla con una sua nota opera. Ma c’è una cometa in cielo, o a lui par di vederla. In realtà è un asciugacapelli che muove una lampadina: tecnologia alla conquista dello spazio (Moving Stars). Un’altra lampadina, con il cavo dell’elettricità scollegato, illumina comunque dall’alto di un podio (Unplugged) e due altre dipinte di giallo e arancio potrebbero essere rispettivamente un chiaro di luna e il bagliore del sole (Moon- light - Sunrise). Un ventilatore muove l’immagine dei fogli di carta sulla parete della grande stanza (Windy), mentre altre lampadine dipinte si accendono ad alternanza su quella che pare una normalissima carta (Bulbs). La Linea (frammento) di Piero Manzoni del 1959 circa, messa a disposizione dalla Collezione RAMO, dialoga con le Hanging Lines tracciate a mano libera, poeticamente in- certe, che risultano sospese per mezzo di clip fermacarte poste ai bordi dei fogli da disegno. Pare tutto magico e strano, il mondo Fishkiano. Dove un Herbarium viene raccolto grazie ai ricami della toilet paper e due matite scrivono condividendo la stessa mina (Sharing). E per non pensare alla frenesia e alle difficoltà dei tempi moderni basta oscurare l’orologio (Dark Times) e cercare di mettere in equilibrio tutti i mondi possibili (What Can I do for the World). Il conto alla rovescia è iniziato.
E se le batterie non risultano incluse, inclusa nella mostra è di certo l’atmosfera magica legata alla tecnologia e agli sviluppi scientifici che contraddistinguono il lavoro di Fishkin, sempre affrontati in chiave post-concettuale, leggera, geniale e sempre ironica. Vadim nacque a metà degli anni ’60 in quell’Unione Sovietica che rapidamente passava da un’economia rurale a una moderna società industrializzata, producendo grandi quantità di beni di consumo ed elettrodomestici; in quel clima di entusiasmo per le conquiste spaziali e scientifiche che poi si dissolse insieme all’idea della USSR.
Vadim Fishkin ha rappresentato la Russia alla Biennale di Venezia nel 1995, la Slovenia (sua terra adottiva) nella Biennale di Venezia del 2005 e ha esposto alla mostra “VIVA ARTE VIVA” della 57esima Biennale di Venezia nel 2017. Tra le mostre museali si ricordano Isabella Stewart Gardner Museum (Boston), fjk3 - Contemporary Art Space (Vienna), Museum of Contemporary Art Metelkova (Ljubljana), Kunstverein (Rosenheim), Contemporary Art Center (Moscow), the Museum of Modern art (Zagreb).
Vadim Fishkin (1965 Penza, USSR)
Incanto e disincanto, apogeo e dissoluzione. There is no magic, per dirla con una sua nota opera. Ma c’è una cometa in cielo, o a lui par di vederla. In realtà è un asciugacapelli che muove una lampadina: tecnologia alla conquista dello spazio (Moving Stars). Un’altra lampadina, con il cavo dell’elettricità scollegato, illumina comunque dall’alto di un podio (Unplugged) e due altre dipinte di giallo e arancio potrebbero essere rispettivamente un chiaro di luna e il bagliore del sole (Moon- light - Sunrise). Un ventilatore muove l’immagine dei fogli di carta sulla parete della grande stanza (Windy), mentre altre lampadine dipinte si accendono ad alternanza su quella che pare una normalissima carta (Bulbs). La Linea (frammento) di Piero Manzoni del 1959 circa, messa a disposizione dalla Collezione RAMO, dialoga con le Hanging Lines tracciate a mano libera, poeticamente in- certe, che risultano sospese per mezzo di clip fermacarte poste ai bordi dei fogli da disegno. Pare tutto magico e strano, il mondo Fishkiano. Dove un Herbarium viene raccolto grazie ai ricami della toilet paper e due matite scrivono condividendo la stessa mina (Sharing). E per non pensare alla frenesia e alle difficoltà dei tempi moderni basta oscurare l’orologio (Dark Times) e cercare di mettere in equilibrio tutti i mondi possibili (What Can I do for the World). Il conto alla rovescia è iniziato.
29
novembre 2023
Batteries not included
Dal 29 novembre 2023 al 13 gennaio 2024
arte contemporanea
Location
Loom Gallery
Milano, Piazza Luigi di Savoia, 24, (MI)
Milano, Piazza Luigi di Savoia, 24, (MI)
Orario di apertura
Mer-Ven 14-19
Sab 11-16
Vernissage
25 Novembre 2023, 14-19
Sito web
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