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BaX – Drawing Collage and Digital Art
Le opere di BaX, ci accompagnano in una realtà palpabile e ben delineata. Ma è una realtà nuova, che sa trasformare i contorni delle cose, dei corpi, dei pensieri, delle emozioni, in sogni lucidi dai colori accesi, cangianti.
Comunicato stampa
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Le opere di BaX, ci accompagnano in una realtà palpabile e ben delineata. Ma è una realtà nuova, che sa trasformare i contorni delle cose, dei corpi, dei pensieri, delle emozioni, in sogni lucidi dai colori accesi, cangianti. Sono immagini che ri-colgono l'attimo e lo fissano con nuova fantasia e che ci portano in mondi paralleli resi davvero, da queste nuove intuizioni, a portata di mano. Osservare le sue tele è come fare un viaggio, sentendosi un po' come “Alice nel paese delle meraviglie”, dove tutto è possibile e dove l'impossibile sembra seguire logiche diverse fino ad arrivare ad un suo equilibrio perfetto.
“Per quanto tempo è per sempre?” “A volte, solo un secondo” (Alice e Bianconiglio)
BaX nasce a Milano nel 1981 da padre pittore di Ferrara e madre sarta della provincia di Cremona. Comincia a seguire lezioni di danza classica a sei anni e continua nel tempo a ballare, studiando diverse discipline fino a decidere di diplomarsi come insegnante. Negli anni si avvicina anche al teatro ed alla video arte, collaborando come performer in progetti di drammaturgia coreografica, sperimentando gli effetti del movimento e del gesto sugli stati d’animo.
“Il corpo è stato inconsapevolmente il filo conduttore delle mie esperienze artistiche e creative. Le prime visioni di corpi in movimento le ho avute danzando e creando progetti coreografici”. “Pur non avendo mai frequentato un’accademia d’arte mi capitava spesso di disegnare; nella mia casa a Milano oppure da mio padre, mentre dipingeva le sue meravigliose tele nelle quali mi ritrovavo a vagare, penetrando tra le sue dimensioni oniriche, surreali o estremamente realistiche. Lo guardavo spesso riprodurre Caravaggio, Monet, Manet, Renoir e molti altri grandissimi pittori, con la sua incredibile eleganza del gesto. Le mani di mio padre hanno sempre avuto un valore per me e forse questa forte immagine l’ho inconsciamente inserita tra le mie opere”.
Nel 2014 comincia quasi per gioco con il suo smartphone a fare autoscatti fotografici su pezzi di corpo e rielaborarli a computer. Da qui piano piano sono nati composit poi trasformati in collage, inseriti e messi a stretto ed intimo contatto con mani, volti e corpi femminili. Un percorso quasi inconscio ma animato da un’urgenza di creatività e volontà di comunicare le sue visioni.
“Attraverso l’arte digitale riesco a visualizzare una completezza espressiva dei miei stati d’animo, anche i più profondi, unitamente alla continua ricerca della bellezza e di un’ armonia estetica ideale e onirica”.
“Per quanto tempo è per sempre?” “A volte, solo un secondo” (Alice e Bianconiglio)
BaX nasce a Milano nel 1981 da padre pittore di Ferrara e madre sarta della provincia di Cremona. Comincia a seguire lezioni di danza classica a sei anni e continua nel tempo a ballare, studiando diverse discipline fino a decidere di diplomarsi come insegnante. Negli anni si avvicina anche al teatro ed alla video arte, collaborando come performer in progetti di drammaturgia coreografica, sperimentando gli effetti del movimento e del gesto sugli stati d’animo.
“Il corpo è stato inconsapevolmente il filo conduttore delle mie esperienze artistiche e creative. Le prime visioni di corpi in movimento le ho avute danzando e creando progetti coreografici”. “Pur non avendo mai frequentato un’accademia d’arte mi capitava spesso di disegnare; nella mia casa a Milano oppure da mio padre, mentre dipingeva le sue meravigliose tele nelle quali mi ritrovavo a vagare, penetrando tra le sue dimensioni oniriche, surreali o estremamente realistiche. Lo guardavo spesso riprodurre Caravaggio, Monet, Manet, Renoir e molti altri grandissimi pittori, con la sua incredibile eleganza del gesto. Le mani di mio padre hanno sempre avuto un valore per me e forse questa forte immagine l’ho inconsciamente inserita tra le mie opere”.
Nel 2014 comincia quasi per gioco con il suo smartphone a fare autoscatti fotografici su pezzi di corpo e rielaborarli a computer. Da qui piano piano sono nati composit poi trasformati in collage, inseriti e messi a stretto ed intimo contatto con mani, volti e corpi femminili. Un percorso quasi inconscio ma animato da un’urgenza di creatività e volontà di comunicare le sue visioni.
“Attraverso l’arte digitale riesco a visualizzare una completezza espressiva dei miei stati d’animo, anche i più profondi, unitamente alla continua ricerca della bellezza e di un’ armonia estetica ideale e onirica”.