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Beat Kuert – E/Motion
Per la sua terza mostra in Italia presso Voghera11 ArtGallery, Kuert presenta alcuni nuovi video, Praying for war, Goddess e Melondream, che combinano la sua immaginazione decadente e poetica con allusioni al cinema degli anni ’20. I video saranno proiettati accanto a fotografie in grande formato ed alcuni testi per formare un lavoro composito finalizzato a mettere in discussione la nostra esperienza sensoriale della realtà. Con l’utilizzo di immagini elaborate digitalmente ed estrapolate da performance dal vivo, tracce di campioni audio e ambigui e inquietanti scenari psicologici, Kuert ricreerà un mondo che pochi vorrebbero abitare e che molti non riescono ad abbandonare.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
VOGHERA11 è lieta di presentare una personale dell' artista svizzero Beat Kuert.
Beat Kuert realizza films, video installazioni e fotografie che rappresentano il disagio sociale
femminile attraverso modalità sperimentali di 'disegno' e narrazione. Caratterizzati da una logica
ciclica, non-lineare i videos di Kuert sono costituiti da diversi strati di immagini montati, ogni volta,
in modo tale da destabilizzare
la narrazione tradizionale.
Per la sua terza mostra in Italia presso Voghera11 Art Gallery, Kuert presenta alcuni nuovi film i
Praying for war, Goddess e Melondream che combinano la sua immaginazione decadente e
poetica con allusioni al cinema delle origini anni '20. Questi video saranno proiettati accanto a
fotografie di grande formato ed alcuni testi per formare un lavoro composito finalizzato a mettere
in discussione la nostra esperienza sensoriale della realtà. Con l'utilizzo di immagini elaborate
digitalmente ed estrapolate da performance dal vivo, tracce di campioni audio e ambigui e
inquietanti scenari psicologici, egli crea un mondo che pochi vorrebbero abitare e che molti non
riescono ad abbandonare.
Beat Kuert è nato nel 1946 a Zurigo. Nel 1966 realizza il sui primi films sperimentali e inizia a lavorare come
regista per Turnus Film Zurigo. Nel 1971 dopo un soggiorno in America Latina, egli realizza il suo primo
documentario. L'anno dopo inizia la collaborazione con la Televisione svizzera tedesca occupandosi di
programmi culturali. Ha prodotto opere sperimentali 'Die Zeit è bose' (1981), 'Pi-errotische Beziehungen' (1982), 'Il
grande inquisitore '(1991) e' Am Ende der Zeit '(1998). Sono considerate come le sue più importanti opere di
narrativa: 'Schilten' (1979), 'Marta Dubronski' (1984/85), 'Deshima' (1986) e 'L'assassina' (1990). Nel 1996 realizza
documentari per la televisione su famosi architetti, tra cui Jean Nouvel, Mario Botta, Herzog & de Meuron.
Nel 2005 crea il gruppo dust&scratches che che si occupa di video arte, performance e musica.
Tra le principali esposizioni personali: Donna Carnivora, Galleria Ravagnan, Venezia (2007), Who-Man,
Officinaarte, Svizzera (2008), Destroyed Lines, Yuanfen Gallery, Pechino (2008). tra le collettive: Abstractly Surreal,
S+G Arte Contemporanea, Berlino (2009).
Beat Kuert vive e lavora a Arzo (CH).
VOGHERA11 is delighted to present an exhibition of works by the swiss artist Beat Kuert.
Beat Kuert creates films, video installation and photography representing the social and female uneasiness through
experimental modes of 'drawing' and storytelling. Characterised by a non-linear, cyclical logic Kuert's video consist of
multiple layers of images and narration systematically composed to undermine traditional interpretation.
For his third italian exhibition at Voghera11 Gallery, Kuert present few new films Praying for war, Goddess and
Melondream that combine his decadent and poetic imagination with allusion to original 20's cinema. These films will be
installed alongside large-scale photography and text to form a composite work that seeks to question our experience on
reality. Using digitally enhanced images based on live performance, samples sound tracks and ambiguous haunting
psychological scenarios, he creates a world few want to inhabit, but few can turn away from.
Beat Kuert was born in 1946 in Zuerich. In 1966 he makes his first experimental films and stars to work as a director for Turnus
Film Zurich. In 1971 after a stay in Latin America, he makes his first documentary. The next year he begins the collaboration
with the Swiss German Television on cultural programs.
He produces the experimental works 'Die Zeit is böse' (1981), 'Pi-errotische Beziehungen' (1982), 'Il grande inquisitore' (1991)
and 'Am Ende der Zeit' (1998); are considered to be his most important works of fiction: 'Schilten' (1979), 'Martha
Dubronski' (1984/85), 'Deshima' (1986) and 'L’assassina' (1990) . In 1996 he makes television documentaries on famous architects,
including Jean Nouvel, Mario Botta, Herzog & de Meuron.
In 2005 he creates the group dust&scratches which concerned with video art, performances and music.
Major solo exhibition of Kuert's work include Donna Carnivora, Galleria Ravagnan, Italy (2007), Who-Man, Officinaarte,
Switzerland (2008), Destroyed Lines, Yuanfen Gallery, Beijing (2008). Group exhibition include Abstractly Surreal, S+G Arte
Contemporanea, Berlin (2009).
Beat Kuert lives and works in Arzo (CH).
Beat Kuert realizza films, video installazioni e fotografie che rappresentano il disagio sociale
femminile attraverso modalità sperimentali di 'disegno' e narrazione. Caratterizzati da una logica
ciclica, non-lineare i videos di Kuert sono costituiti da diversi strati di immagini montati, ogni volta,
in modo tale da destabilizzare
la narrazione tradizionale.
Per la sua terza mostra in Italia presso Voghera11 Art Gallery, Kuert presenta alcuni nuovi film i
Praying for war, Goddess e Melondream che combinano la sua immaginazione decadente e
poetica con allusioni al cinema delle origini anni '20. Questi video saranno proiettati accanto a
fotografie di grande formato ed alcuni testi per formare un lavoro composito finalizzato a mettere
in discussione la nostra esperienza sensoriale della realtà. Con l'utilizzo di immagini elaborate
digitalmente ed estrapolate da performance dal vivo, tracce di campioni audio e ambigui e
inquietanti scenari psicologici, egli crea un mondo che pochi vorrebbero abitare e che molti non
riescono ad abbandonare.
Beat Kuert è nato nel 1946 a Zurigo. Nel 1966 realizza il sui primi films sperimentali e inizia a lavorare come
regista per Turnus Film Zurigo. Nel 1971 dopo un soggiorno in America Latina, egli realizza il suo primo
documentario. L'anno dopo inizia la collaborazione con la Televisione svizzera tedesca occupandosi di
programmi culturali. Ha prodotto opere sperimentali 'Die Zeit è bose' (1981), 'Pi-errotische Beziehungen' (1982), 'Il
grande inquisitore '(1991) e' Am Ende der Zeit '(1998). Sono considerate come le sue più importanti opere di
narrativa: 'Schilten' (1979), 'Marta Dubronski' (1984/85), 'Deshima' (1986) e 'L'assassina' (1990). Nel 1996 realizza
documentari per la televisione su famosi architetti, tra cui Jean Nouvel, Mario Botta, Herzog & de Meuron.
Nel 2005 crea il gruppo dust&scratches che che si occupa di video arte, performance e musica.
Tra le principali esposizioni personali: Donna Carnivora, Galleria Ravagnan, Venezia (2007), Who-Man,
Officinaarte, Svizzera (2008), Destroyed Lines, Yuanfen Gallery, Pechino (2008). tra le collettive: Abstractly Surreal,
S+G Arte Contemporanea, Berlino (2009).
Beat Kuert vive e lavora a Arzo (CH).
VOGHERA11 is delighted to present an exhibition of works by the swiss artist Beat Kuert.
Beat Kuert creates films, video installation and photography representing the social and female uneasiness through
experimental modes of 'drawing' and storytelling. Characterised by a non-linear, cyclical logic Kuert's video consist of
multiple layers of images and narration systematically composed to undermine traditional interpretation.
For his third italian exhibition at Voghera11 Gallery, Kuert present few new films Praying for war, Goddess and
Melondream that combine his decadent and poetic imagination with allusion to original 20's cinema. These films will be
installed alongside large-scale photography and text to form a composite work that seeks to question our experience on
reality. Using digitally enhanced images based on live performance, samples sound tracks and ambiguous haunting
psychological scenarios, he creates a world few want to inhabit, but few can turn away from.
Beat Kuert was born in 1946 in Zuerich. In 1966 he makes his first experimental films and stars to work as a director for Turnus
Film Zurich. In 1971 after a stay in Latin America, he makes his first documentary. The next year he begins the collaboration
with the Swiss German Television on cultural programs.
He produces the experimental works 'Die Zeit is böse' (1981), 'Pi-errotische Beziehungen' (1982), 'Il grande inquisitore' (1991)
and 'Am Ende der Zeit' (1998); are considered to be his most important works of fiction: 'Schilten' (1979), 'Martha
Dubronski' (1984/85), 'Deshima' (1986) and 'L’assassina' (1990) . In 1996 he makes television documentaries on famous architects,
including Jean Nouvel, Mario Botta, Herzog & de Meuron.
In 2005 he creates the group dust&scratches which concerned with video art, performances and music.
Major solo exhibition of Kuert's work include Donna Carnivora, Galleria Ravagnan, Italy (2007), Who-Man, Officinaarte,
Switzerland (2008), Destroyed Lines, Yuanfen Gallery, Beijing (2008). Group exhibition include Abstractly Surreal, S+G Arte
Contemporanea, Berlin (2009).
Beat Kuert lives and works in Arzo (CH).
07
maggio 2009
Beat Kuert – E/Motion
Dal 07 al 21 maggio 2009
arte contemporanea
Location
VOGHERA11 ARTGALLERY
Milano, Via Voghera, 11, (Milano)
Milano, Via Voghera, 11, (Milano)
Orario di apertura
Lun-Sab 15.00 - 20.00
Vernissage
7 Maggio 2009, ore 19
Sito web
www.beatkuert.com
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