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Beatrice Hug
Una raccolta di opere fotografiche dell’artista di origine tedesca Beatrice Hug. Un sapiente utilizzo della tecnica fotografica ed un gioco sottile di trasparenze pittoriche si mescolano e si rafforzano dando vita a un viaggio sensoriale e a sorprendenti visioni che, in una complessa e articolata sintassi dei colori, spaziano da delicate gamme pastello a vapori oscuri appena trafitti da frammenti dorati.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La 7.24 x0.26 Gallery di Pier Giuseppe Moroni riapre la stagione in dicembre con una mostra fotografica di respiro internazionale. Beatrice Hug - artista di origine tedesca - raffinata esploratrice alla ricerca di combinazioni magiche di luci e colore, è capace di rivelare nelle sue composizioni astratte superfici vibranti di spazi di colore luminoso, che suscitano e richiamano, nello spettatore, l’emozione, il sogno, l’immaginazione.
Dopo aver esplorato l’universo floreale dal quale è tornata con clichè veramente inquietanti, rivelando, sotto l’apparente semplicità del fiore, delle forme e delle tinte inimmaginabili, la Hug ci sbalordisce nuovamente avventurandosi nelle immensità del colore.
Le sue fotografie modificano la nostra percezione.
I colori si irradiano, entrano in vibrazione in un mondo che riteniamo riservato alla sola pittura.
Ma il sapiente utilizzo della tecnica fotografica e il gioco pittorico delle trasparenze (che accentuano la profondità dell’opera) si mescolano e si rafforzano dando vita, a volte, a gamme di colore pastello, a volte, a vapori oscuri trafitti qua e là da frammenti dorati alla stregua di scene notturne ed urbane.
L’invito a questo viaggio sensoriale è completato dal supporto, classico della galleria: piccoli formati stampati su pellicola Duratrans. L’effetto backlight, sottolinea con delicatezza tutta la violenza della bellezza scoperta.
Lo spettatore davanti all’opera non può non abbandonarsi al potere ipnotico della tessitura vibrante e volatile nel quale l’occhio si immerge sempre + profondamente.
Beatrice Hug esplora, con estrema vicinanza, attraverso la sintassi dei colori il mondo che ci circonda portandoci in un’altra dimensione: i sensi si uniscono nell’immagine come un invito a lasciarsi andare in un mondo universale di ricordi, suoni, profumi, sentimenti; come un luogo dove ritrovare il profondo di se stessi.
Dopo aver esplorato l’universo floreale dal quale è tornata con clichè veramente inquietanti, rivelando, sotto l’apparente semplicità del fiore, delle forme e delle tinte inimmaginabili, la Hug ci sbalordisce nuovamente avventurandosi nelle immensità del colore.
Le sue fotografie modificano la nostra percezione.
I colori si irradiano, entrano in vibrazione in un mondo che riteniamo riservato alla sola pittura.
Ma il sapiente utilizzo della tecnica fotografica e il gioco pittorico delle trasparenze (che accentuano la profondità dell’opera) si mescolano e si rafforzano dando vita, a volte, a gamme di colore pastello, a volte, a vapori oscuri trafitti qua e là da frammenti dorati alla stregua di scene notturne ed urbane.
L’invito a questo viaggio sensoriale è completato dal supporto, classico della galleria: piccoli formati stampati su pellicola Duratrans. L’effetto backlight, sottolinea con delicatezza tutta la violenza della bellezza scoperta.
Lo spettatore davanti all’opera non può non abbandonarsi al potere ipnotico della tessitura vibrante e volatile nel quale l’occhio si immerge sempre + profondamente.
Beatrice Hug esplora, con estrema vicinanza, attraverso la sintassi dei colori il mondo che ci circonda portandoci in un’altra dimensione: i sensi si uniscono nell’immagine come un invito a lasciarsi andare in un mondo universale di ricordi, suoni, profumi, sentimenti; come un luogo dove ritrovare il profondo di se stessi.
03
dicembre 2009
Beatrice Hug
Dal 03 dicembre 2009 al 30 marzo 2010
fotografia
Location
7.24X0.26 GALLERY
Milano, Via San Pietro All'orto, 26, (Milano)
Milano, Via San Pietro All'orto, 26, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato 9.30 - 18.00
chiuso la domenica e il lunedì
ingresso libero
Vernissage
3 Dicembre 2009, ore 19
Autore