Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Beatrice Zappia
mostra di pittura
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Polvere e sale
avvolgono la città di Napoli in un abbraccio che custodisce memoria e anima dei luoghi
nel racconto della sua natura visceralmente misteriosa ed allo stesso tempo rivelatrice
territori di vita si dipanano, tra sacro e profano, in un intreccio maestoso di edifici privo di soluzioni di continuità
nella notte acquistano le sembianze di un'enorme animale silente la cui contemplazione sembra poterci restituire un senso di coralità, appartenenza, integrità
la lettura della sua anima ci riconduce alla nostra attraverso lo svelarsi di edifici che rappresentano essi stessi una memoria collettiva ricca di spiritualità e misticismo
memorie di polvere scosse dal profumo pungente di salsedine che ci ricorda che anche il mare è qui, con la sua forza, il suo potere salvifico e sconvolgente
continua a muovere il suo respiro potente e misterioso come la vita che scorre nei meandri di questa città
Sono il colore e il segno- un segno in apparenza realistico, in realtà teso ad una sottile metaforizzazione dello spazio- a segnare l’arte di Beatrice Zappia. E’ il colore in particolare a caratterizzare luoghi noti e meno noti della città partenopea, scorci superbi al di sopra dei tetti, spazi cupolari e vedute marine all’ombra del cono. Un colore in genere monocromo e notturno, eppure caldo, intimista, variato a seconda del luogo rappresentato, si direbbe filtrato dalla memoria. Altrove l’artista sembra alludere alle tensioni sociali della città, ai suoi guasti, ai suoi dissesti umani: rappresenta bambini alla deriva, assorti in un clima senza tempo, in uno spazio senza sfondo.
Ma sono le vedute più di tutto a catturare: quegli scorci a volo d’uccello in una notte urbana disseminata di luci silenziose e brillanti, prospettiche e surreali. Qui romanticismo e annotazione descrittiva sono sottesi da un riflesso psicologico. In cui l’artista esercita come un sottile rispecchiamento di sé, dei suoi incanti, della sua cultura, della sua vita.
Negli spazi aerei, per chi ama la città, è possibile contare le cupole, riconoscere i palazzi, le vie, da Piazza Vittoria a Piazza del Gesù, ai Gerolamini, a Chiaia, ai Tribunali: luoghi dell’immaginario prima ancora che luoghi fisici; e seguirne il percorso, come in un viaggio interiore.
Pure, la sua opera più intensa è un’immagine diurna, un’alba costiera, un dipinto giocato su toni leggeri e appena freddi, in cui, in una cortina di teorie sovrapposte, si descrive un angolo del porto con una lieve, montante tensione astratta.
Qui soprattutto l’artista gioca il suo presente e, forse, annuncia il suo futuro. (Prof. Giorgio Agnisola)
avvolgono la città di Napoli in un abbraccio che custodisce memoria e anima dei luoghi
nel racconto della sua natura visceralmente misteriosa ed allo stesso tempo rivelatrice
territori di vita si dipanano, tra sacro e profano, in un intreccio maestoso di edifici privo di soluzioni di continuità
nella notte acquistano le sembianze di un'enorme animale silente la cui contemplazione sembra poterci restituire un senso di coralità, appartenenza, integrità
la lettura della sua anima ci riconduce alla nostra attraverso lo svelarsi di edifici che rappresentano essi stessi una memoria collettiva ricca di spiritualità e misticismo
memorie di polvere scosse dal profumo pungente di salsedine che ci ricorda che anche il mare è qui, con la sua forza, il suo potere salvifico e sconvolgente
continua a muovere il suo respiro potente e misterioso come la vita che scorre nei meandri di questa città
Sono il colore e il segno- un segno in apparenza realistico, in realtà teso ad una sottile metaforizzazione dello spazio- a segnare l’arte di Beatrice Zappia. E’ il colore in particolare a caratterizzare luoghi noti e meno noti della città partenopea, scorci superbi al di sopra dei tetti, spazi cupolari e vedute marine all’ombra del cono. Un colore in genere monocromo e notturno, eppure caldo, intimista, variato a seconda del luogo rappresentato, si direbbe filtrato dalla memoria. Altrove l’artista sembra alludere alle tensioni sociali della città, ai suoi guasti, ai suoi dissesti umani: rappresenta bambini alla deriva, assorti in un clima senza tempo, in uno spazio senza sfondo.
Ma sono le vedute più di tutto a catturare: quegli scorci a volo d’uccello in una notte urbana disseminata di luci silenziose e brillanti, prospettiche e surreali. Qui romanticismo e annotazione descrittiva sono sottesi da un riflesso psicologico. In cui l’artista esercita come un sottile rispecchiamento di sé, dei suoi incanti, della sua cultura, della sua vita.
Negli spazi aerei, per chi ama la città, è possibile contare le cupole, riconoscere i palazzi, le vie, da Piazza Vittoria a Piazza del Gesù, ai Gerolamini, a Chiaia, ai Tribunali: luoghi dell’immaginario prima ancora che luoghi fisici; e seguirne il percorso, come in un viaggio interiore.
Pure, la sua opera più intensa è un’immagine diurna, un’alba costiera, un dipinto giocato su toni leggeri e appena freddi, in cui, in una cortina di teorie sovrapposte, si descrive un angolo del porto con una lieve, montante tensione astratta.
Qui soprattutto l’artista gioca il suo presente e, forse, annuncia il suo futuro. (Prof. Giorgio Agnisola)
10
aprile 2010
Beatrice Zappia
Dal 10 al 17 aprile 2010
arte contemporanea
Location
COLLEGIO UNIVERSITARIO RESIDENZA MONTERONE
Napoli, Via Pontano, 36, (Napoli)
Napoli, Via Pontano, 36, (Napoli)
Vernissage
10 Aprile 2010, ore 18
Sito web
www.ipeistituto.it
Autore