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Beauty so difficult #1
Alla Fondazione Stelline, nuove generazioni di artisti a confronto in due momenti distinti
Comunicato stampa
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La Fondazione Stelline prosegue il suo lavoro di ricerca nell’àmbito dell’arte contemporanea attraverso un progetto espositivo di forte impatto, dedicato alle nuove generazioni interrogate su un tema centrale, la bellezza.
Il Comitato scientifico della Fondazione, composto da Jean Clair, Claudia Gian Ferrari ed Elena Pontiggia, ha indicato in Michele Robecchi e Marco Cingolani i curatori di questa mostra invitandoli a scegliere alcuni giovani artisti, che offrano visioni diverse ma complementari di questo tema.
Il risultato sarà visibile dal 28 aprile al 23 luglio nella mostra BEAUTY SO DIFFICULT, allestita negli spazi del Palazzo delle Stelline e promossa dalla Fondazione, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Lombardia, della Provincia di Milano e del Comune di Milano.
La mostra sarà suddivisa in due momenti, temporalmente distinti, ma da intendersi come tappe di un unico percorso espositivo.
Muovendo da un verso dei Canti Pisani di Ezra Pound, “So very difficult, Yeats, beauty so difficult”, alcuni giovani artisti italiani e stranieri si confronteranno sul concetto di bellezza com’è inteso oggi. Dopo un intero secolo che ha considerato e accettato, anche nel campo delle cosiddette “belle arti”, il brutto e il negativo, ha ancora un senso un riferimento alla bellezza? Permane ancora nell’uomo e, quindi, soprattutto nell’uomo contemporaneo, un’esigenza insopprimibile di bellezza? Dire che la bellezza è difficile sottintende che la si stia cercando: una posizione che al giorno d’oggi sembra sia diventata sempre più rara. È davvero così? Ci sono molti modi di intendere (e di fraintendere) la bellezza. Essa non coincide necessariamente con una nozione solo estetizzante: non per niente gli antichi parlavano di una convergenza tra pulchrum e bonum. E dimenticarla, qualunque sia il significato che vogliamo darle (anzi, dimenticarne perfino l’esigenza), non è stato un punto di forza della nostra epoca.
Da questi e altri spunti muove il lavoro dei due curatori, che affronteranno il tema secondo il proprio punto di vista e proporranno le loro riflessioni nate dal confronto con alcuni giovani artisti.
Si comincerà il 28 aprile (fino all’11 giugno) con la collettiva curata da Michele Robecchi che ha selezionato 5 artisti, tra italiani e stranieri: Pavel Braila, Shirana Shahbazi, Ceal Floyer, Alex Cecchetti, Chris Gilmour.
“Questa prima parte – sottolinea Robecchi - intende ipotizzare come la ricerca della bellezza non vada indagata in un ritorno a espressioni più tradizionali e confortanti, bensì in un confronto con concezioni più personali solo in apparenza distanti”.
Dal 16 giugno al 23 luglio toccherà a Marco Cingolani proporre il risultato della sua visione della bellezza: “Ma perché la bellezza dovrebbe essere difficile? Siamo noi a essere difficili e diffidenti a una sua disponibilità, lei, la bellezza, è disponibile, nella quotidianità. Nel gesto domestico c’è la massima concentrazione di spiritualità e di bellezza.”. Questo esemplificano le opere di Nunzio De Martino, Alessandro Di Giugno, Andrea Di Marco, Ciriaca Erre, Laura Fantacuzzi, Michela Forte, Linda Fregni, Glückstraße, Sabina Grasso, Andrea Mastrovito, Stefania Romano, Laboratorio Saccardi.
La mostra è inserita nell’evento “Open Gallery”, organizzato da MiArt – Fiera Milano International, che coinvolgerà giovedì 28 aprile gallerie e istituzioni milanesi che, per l’occasione, rimarranno aperte fino alle ore 24.
Il Comitato scientifico della Fondazione, composto da Jean Clair, Claudia Gian Ferrari ed Elena Pontiggia, ha indicato in Michele Robecchi e Marco Cingolani i curatori di questa mostra invitandoli a scegliere alcuni giovani artisti, che offrano visioni diverse ma complementari di questo tema.
Il risultato sarà visibile dal 28 aprile al 23 luglio nella mostra BEAUTY SO DIFFICULT, allestita negli spazi del Palazzo delle Stelline e promossa dalla Fondazione, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Lombardia, della Provincia di Milano e del Comune di Milano.
La mostra sarà suddivisa in due momenti, temporalmente distinti, ma da intendersi come tappe di un unico percorso espositivo.
Muovendo da un verso dei Canti Pisani di Ezra Pound, “So very difficult, Yeats, beauty so difficult”, alcuni giovani artisti italiani e stranieri si confronteranno sul concetto di bellezza com’è inteso oggi. Dopo un intero secolo che ha considerato e accettato, anche nel campo delle cosiddette “belle arti”, il brutto e il negativo, ha ancora un senso un riferimento alla bellezza? Permane ancora nell’uomo e, quindi, soprattutto nell’uomo contemporaneo, un’esigenza insopprimibile di bellezza? Dire che la bellezza è difficile sottintende che la si stia cercando: una posizione che al giorno d’oggi sembra sia diventata sempre più rara. È davvero così? Ci sono molti modi di intendere (e di fraintendere) la bellezza. Essa non coincide necessariamente con una nozione solo estetizzante: non per niente gli antichi parlavano di una convergenza tra pulchrum e bonum. E dimenticarla, qualunque sia il significato che vogliamo darle (anzi, dimenticarne perfino l’esigenza), non è stato un punto di forza della nostra epoca.
Da questi e altri spunti muove il lavoro dei due curatori, che affronteranno il tema secondo il proprio punto di vista e proporranno le loro riflessioni nate dal confronto con alcuni giovani artisti.
Si comincerà il 28 aprile (fino all’11 giugno) con la collettiva curata da Michele Robecchi che ha selezionato 5 artisti, tra italiani e stranieri: Pavel Braila, Shirana Shahbazi, Ceal Floyer, Alex Cecchetti, Chris Gilmour.
“Questa prima parte – sottolinea Robecchi - intende ipotizzare come la ricerca della bellezza non vada indagata in un ritorno a espressioni più tradizionali e confortanti, bensì in un confronto con concezioni più personali solo in apparenza distanti”.
Dal 16 giugno al 23 luglio toccherà a Marco Cingolani proporre il risultato della sua visione della bellezza: “Ma perché la bellezza dovrebbe essere difficile? Siamo noi a essere difficili e diffidenti a una sua disponibilità, lei, la bellezza, è disponibile, nella quotidianità. Nel gesto domestico c’è la massima concentrazione di spiritualità e di bellezza.”. Questo esemplificano le opere di Nunzio De Martino, Alessandro Di Giugno, Andrea Di Marco, Ciriaca Erre, Laura Fantacuzzi, Michela Forte, Linda Fregni, Glückstraße, Sabina Grasso, Andrea Mastrovito, Stefania Romano, Laboratorio Saccardi.
La mostra è inserita nell’evento “Open Gallery”, organizzato da MiArt – Fiera Milano International, che coinvolgerà giovedì 28 aprile gallerie e istituzioni milanesi che, per l’occasione, rimarranno aperte fino alle ore 24.
27
aprile 2005
Beauty so difficult #1
Dal 27 aprile all'undici giugno 2005
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE STELLINE – PALAZZO DELLE STELLINE
Milano, Corso Magenta, 61, (Milano)
Milano, Corso Magenta, 61, (Milano)
Orario di apertura
lunedì 14–19; da martedì a sabato 10–19. Il 28 aprile fino alle 24
Vernissage
27 Aprile 2005, ore 18,30
Editore
SILVANA EDITORIALE
Ufficio stampa
CLP
Autore
Curatore