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Behind the mambo
quattro serate dopo-fiera pensate e coordinate dall’ agenzia anonima anarchica per il lavoro spirituale con la complicità di neon>campobase archives e con la collaborazione del Centro Sociale G. Costa via Azzo Gardino 48 Bologna
Comunicato stampa
Segnala l'evento
behind the mambo
quattro serate dopo-fiera pensate e coordinate dall' agenzia anonima anarchica per il lavoro spirituale con la complicità di neon>campobase archives
e con la collaborazione del Centro Sociale G. Costa che ospita le quattro serate presso la sua sede in via Azzo Gardino 48 Bologna (dietro il MAMbo, davanti al Cinema Lumiére)
programma:
giovedì 22 gennaio ore 22.30 Cuoghi Corsello + ore 23.00 Massimo Carozzi
venerdì 23 gennaio ore 22.30 Gianluca Codeghini
sabato 24 gennaio ore 22.30 EB/COINTREAU
domenica 25 gennaio ore 22.30 Split/Screen
giovedì 22 gennaio ore 22.30 Cuoghi Corsello
Cuoghi Corsello proporranno un breve e vibrante concerto ambientale caratterizzato dalla profonda cupezza del basso elettrico. I generi di riferimento sono: noise - ambient – drone. Cuoghi Corsello lavorano in coppia dal 1986. Noti per i loro interventi di street-art realizzati in mezza Italia - Pea Brain, CaneK8 e SUF sono le loro icone più diffuse - operano sui più fronti, dalla musica alla video-animazione all’installazione al graffito all’adesivo al writing. I loro lavori sono stati presentati in gallerie e centri italiani e stranieri. La storia musicale di Cuoghi Corsello inizia a Bologna negli anni '80. Claudio Corsello ha iniziato a sperimentare molto giovane con diverse formazioni tra cui i due gruppi musicali dei quali Cuoghi e Corsello hanno fatto parte: cavallacavalla e RN.
giovedì 22 gennaio ore 23.00 Massimo Carozzi
Massimo Carozzi presenterà un live per synth modulari e giradischi. Massimo Carozzi è sound artist e musicista. Ha collaborato con Starfuckers/Sinistri e con Emidio Clementi dei Massimo Volume. Nel 2010, assieme a Manuele Giannini, dà vita a Weight And Treble, progetto che esplora la zona grigia che divide la club culture dall’avanguardia. Dal 1999 è attivo con il gruppo ZimmerFrei con Anna De Manincor e Anna Rispoli sviluppando un complesso progetto audio/video/sonoro/ambientale. Ha collaborato alla creazione di colonne sonore per numerosi film-makers indipendenti italiani, da Andreas Pichler a Luca Trevisani. Per Xing/Raum ha condotto la serie Archivi Privati dal 2003 al 2005.
venerdì 23 gennaio ore 22.30 Gianluca Codeghini
Gianluca Codeghini presenterà I'm just a toy (2011). I'm just a toy è una metafora relazionale, è un invito a prendere posto, a trovare una posizione all'interno del gioco per produrre nuove regole tra dire, fare e ascoltare… I'm just a toy non ha un suo tempo di fruizione, non ha un vero inizio e nemmeno una fine. È più un contrattempo tra visione e suono. I'm just a toy è la breve storia di un gesto infantile che si insinua nella mente lasciando il dubbio di aver detto, fatto, ascoltato altro o non aver detto, fatto, ascoltato affatto. Gianluca Codeghini vive e lavora a Milano. Le sue prime esperienze sonore risalgono agli anni ‘80 con progetti per rigenerare e archiviare il rumore, a queste affianca azioni e improvvisazioni teatrali che nei primi anni ’90 diventano performance e installazioni in ambiti urbani, spazi espositivi e virtuali. Nel 1992 fonda laciecamateria edizioni. Nel 2005 con A. Andrighetto, D. Bellini e E. Grazioli danno forma alla piattaforma Warburghiana. Alcune linee teoriche del suo lavoro vertono su tematiche come il rumore, la polvere, il gioco, la cecità, il sottofondo e l’intervallo. Molteplici le sue collaborazioni in ambito artistico, musicale, letterario e scientifico.
sabato 24 gennaio ore 22.30 EB/COINTREAU
EB/COINTREAU sono eb/bart/limberty/puli. Proporranno IMPRESSION 24.01.2015. IMPRESSION: Metodo ed esecuzione. Il metodo, come tale, deve essere costante, non modificabile: un ensemble variabile ed eterogeneo di musicisti, una videoproiezione sconosciuta al gruppo fino alla sera stessa della performance. Coloro che si producono nell'Impression si situano sempre lateralmente alle immagini oppure, nel caso più auspicabile direttamente dietro la proiezione: vi è, da una parte, la volontà di dare una centralità assoluta all'immagine, la quale potrà essere tale solo se l'attenzione degli spettatori sarà concentrata sulla proiezione e non sui musicisti; dall'altra vi è la necessità che ogni Impression si situi in uno spazio chiuso/conclusus, quale camera oscura ove si sviluppa la contiguità fra l'immagine e suono. L'esecuzione ha come necessità l'improvvisazione: le immagini divengono spartito sul quale incidere mediante la traduzione estemporanea, consegnando definitivamente ad un gesto senza rinvii l’immagine sonora sul gesto fotogrammatico. Questa è una prospettiva: il ciclo di impressioni appare come una sequenza omogenea e non ancora terminata in cui ogni esibizione è cronologicamente numerata e si offre come fotogramma singolo sul quale rimane incisa tracciata la colonna sonora prodotta dall'hic et nunc dell'esibizione. Il suono che si dipana sulle immagini talvolta si costringe a rincorrere, talvolta ne è il taglio, lacerazione e graffio: l'impressione è il risultato di una contesa in atto, un concerto che torna ad essere certame.
domenica 25 gennaio ore 22.30 Split/Screen
neon>campobase archives presenterà la documentazione video del progetto Split/Screen articolazioni audio-video, a cura di Elvira Vannini e Francesca Pagliuca, che ha abitato lo spazio neon>campobase nel 2005. Segue il testo di presentazione originale: Split/Screen nel linguaggio filmico indica una specularità dialettica, una doppia proiezione, un’immagine scissa in due componenti. Split/Screen allude alla disposizione spaziale di neon>campobase, spazio espositivo diviso da una parete che delimita –e al tempo stesso intreccia– due dispositivi di ricezione. Split/Screen disegna il doppio binario attraverso cui si esprime la ricerca di molti artisti presenti sulla scena contemporanea: interventi live media, djset e proiezioni, performance audio-video, archiviazioni sonore, progetti al limite tra la serata/evento -transitoria, estemporanea- il concerto live e l'happening. Artisti e formazioni ibride, personalità singole e progetti di gruppo, in sequenze successive, saranno invitati a dare voce alla propria ricerca parallela legata alla sperimentazione sonora e musicale, in una dimensione live che si integri con l'ambiente espositivo e che produca interventi e performance in relazione con lo spazio e con il pubblico, in una fruizione sapientemente modulata. neon>campobase, con cadenza settimanale, si trasforma in spazio di ascolto, contenitore di passaggi visivi e sonori simultanei, accogliendo al suo interno progetti multimediali e operazioni site-specific.
quattro serate dopo-fiera pensate e coordinate dall' agenzia anonima anarchica per il lavoro spirituale con la complicità di neon>campobase archives
e con la collaborazione del Centro Sociale G. Costa che ospita le quattro serate presso la sua sede in via Azzo Gardino 48 Bologna (dietro il MAMbo, davanti al Cinema Lumiére)
programma:
giovedì 22 gennaio ore 22.30 Cuoghi Corsello + ore 23.00 Massimo Carozzi
venerdì 23 gennaio ore 22.30 Gianluca Codeghini
sabato 24 gennaio ore 22.30 EB/COINTREAU
domenica 25 gennaio ore 22.30 Split/Screen
giovedì 22 gennaio ore 22.30 Cuoghi Corsello
Cuoghi Corsello proporranno un breve e vibrante concerto ambientale caratterizzato dalla profonda cupezza del basso elettrico. I generi di riferimento sono: noise - ambient – drone. Cuoghi Corsello lavorano in coppia dal 1986. Noti per i loro interventi di street-art realizzati in mezza Italia - Pea Brain, CaneK8 e SUF sono le loro icone più diffuse - operano sui più fronti, dalla musica alla video-animazione all’installazione al graffito all’adesivo al writing. I loro lavori sono stati presentati in gallerie e centri italiani e stranieri. La storia musicale di Cuoghi Corsello inizia a Bologna negli anni '80. Claudio Corsello ha iniziato a sperimentare molto giovane con diverse formazioni tra cui i due gruppi musicali dei quali Cuoghi e Corsello hanno fatto parte: cavallacavalla e RN.
giovedì 22 gennaio ore 23.00 Massimo Carozzi
Massimo Carozzi presenterà un live per synth modulari e giradischi. Massimo Carozzi è sound artist e musicista. Ha collaborato con Starfuckers/Sinistri e con Emidio Clementi dei Massimo Volume. Nel 2010, assieme a Manuele Giannini, dà vita a Weight And Treble, progetto che esplora la zona grigia che divide la club culture dall’avanguardia. Dal 1999 è attivo con il gruppo ZimmerFrei con Anna De Manincor e Anna Rispoli sviluppando un complesso progetto audio/video/sonoro/ambientale. Ha collaborato alla creazione di colonne sonore per numerosi film-makers indipendenti italiani, da Andreas Pichler a Luca Trevisani. Per Xing/Raum ha condotto la serie Archivi Privati dal 2003 al 2005.
venerdì 23 gennaio ore 22.30 Gianluca Codeghini
Gianluca Codeghini presenterà I'm just a toy (2011). I'm just a toy è una metafora relazionale, è un invito a prendere posto, a trovare una posizione all'interno del gioco per produrre nuove regole tra dire, fare e ascoltare… I'm just a toy non ha un suo tempo di fruizione, non ha un vero inizio e nemmeno una fine. È più un contrattempo tra visione e suono. I'm just a toy è la breve storia di un gesto infantile che si insinua nella mente lasciando il dubbio di aver detto, fatto, ascoltato altro o non aver detto, fatto, ascoltato affatto. Gianluca Codeghini vive e lavora a Milano. Le sue prime esperienze sonore risalgono agli anni ‘80 con progetti per rigenerare e archiviare il rumore, a queste affianca azioni e improvvisazioni teatrali che nei primi anni ’90 diventano performance e installazioni in ambiti urbani, spazi espositivi e virtuali. Nel 1992 fonda laciecamateria edizioni. Nel 2005 con A. Andrighetto, D. Bellini e E. Grazioli danno forma alla piattaforma Warburghiana. Alcune linee teoriche del suo lavoro vertono su tematiche come il rumore, la polvere, il gioco, la cecità, il sottofondo e l’intervallo. Molteplici le sue collaborazioni in ambito artistico, musicale, letterario e scientifico.
sabato 24 gennaio ore 22.30 EB/COINTREAU
EB/COINTREAU sono eb/bart/limberty/puli. Proporranno IMPRESSION 24.01.2015. IMPRESSION: Metodo ed esecuzione. Il metodo, come tale, deve essere costante, non modificabile: un ensemble variabile ed eterogeneo di musicisti, una videoproiezione sconosciuta al gruppo fino alla sera stessa della performance. Coloro che si producono nell'Impression si situano sempre lateralmente alle immagini oppure, nel caso più auspicabile direttamente dietro la proiezione: vi è, da una parte, la volontà di dare una centralità assoluta all'immagine, la quale potrà essere tale solo se l'attenzione degli spettatori sarà concentrata sulla proiezione e non sui musicisti; dall'altra vi è la necessità che ogni Impression si situi in uno spazio chiuso/conclusus, quale camera oscura ove si sviluppa la contiguità fra l'immagine e suono. L'esecuzione ha come necessità l'improvvisazione: le immagini divengono spartito sul quale incidere mediante la traduzione estemporanea, consegnando definitivamente ad un gesto senza rinvii l’immagine sonora sul gesto fotogrammatico. Questa è una prospettiva: il ciclo di impressioni appare come una sequenza omogenea e non ancora terminata in cui ogni esibizione è cronologicamente numerata e si offre come fotogramma singolo sul quale rimane incisa tracciata la colonna sonora prodotta dall'hic et nunc dell'esibizione. Il suono che si dipana sulle immagini talvolta si costringe a rincorrere, talvolta ne è il taglio, lacerazione e graffio: l'impressione è il risultato di una contesa in atto, un concerto che torna ad essere certame.
domenica 25 gennaio ore 22.30 Split/Screen
neon>campobase archives presenterà la documentazione video del progetto Split/Screen articolazioni audio-video, a cura di Elvira Vannini e Francesca Pagliuca, che ha abitato lo spazio neon>campobase nel 2005. Segue il testo di presentazione originale: Split/Screen nel linguaggio filmico indica una specularità dialettica, una doppia proiezione, un’immagine scissa in due componenti. Split/Screen allude alla disposizione spaziale di neon>campobase, spazio espositivo diviso da una parete che delimita –e al tempo stesso intreccia– due dispositivi di ricezione. Split/Screen disegna il doppio binario attraverso cui si esprime la ricerca di molti artisti presenti sulla scena contemporanea: interventi live media, djset e proiezioni, performance audio-video, archiviazioni sonore, progetti al limite tra la serata/evento -transitoria, estemporanea- il concerto live e l'happening. Artisti e formazioni ibride, personalità singole e progetti di gruppo, in sequenze successive, saranno invitati a dare voce alla propria ricerca parallela legata alla sperimentazione sonora e musicale, in una dimensione live che si integri con l'ambiente espositivo e che produca interventi e performance in relazione con lo spazio e con il pubblico, in una fruizione sapientemente modulata. neon>campobase, con cadenza settimanale, si trasforma in spazio di ascolto, contenitore di passaggi visivi e sonori simultanei, accogliendo al suo interno progetti multimediali e operazioni site-specific.
22
gennaio 2015
Behind the mambo
Dal 22 al 25 gennaio 2015
arte contemporanea
performance - happening
serata - evento
performance - happening
serata - evento
Location
LABORATORIO
Savigno, Via Malcantone, 1455, (Bologna)
Savigno, Via Malcantone, 1455, (Bologna)
Orario di apertura
22.30-24.00
Vernissage
22 Gennaio 2015, 22.30
Autore