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Beni Montresor – Casa di fiori, casa di stelle
La mostra presenta disegni originali realizzati per alcune edizioni di libri pubblicati dalle più importanti case editrici di tutto il mondo
Comunicato stampa
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Dal 10 aprile 2008 al 23 maggio la Sala Santa Rita di Roma accoglie “Casa di Fiori, Casa di stelle. Beni Montresor illustratore di libri per ragazzi” una mostra dedicata all’attività di illustratore e autore di storie per ragazzi di Beni Montresor.
Montresor è infatti entrato nella storia del teatro grazie alle sue straordinarie creazioni sceniche che hanno accompagnato decine di spettacoli nel corso di 40 anni, ma anche la sua produzione come illustratore di libri per l’infanzia, meno nota in Italia, ha riscosso invece grande successo all’estero, soprattutto negli Stati Uniti.
La mostra - un’iniziativa del Comune di Roma, promossa dalla Fondazione Aida, dall’Associazione Culturale Teatrino dei Fondi e da Titivillus Mostre Editoria in collaborazione con Zètema Progetto Cultura, a cura di Andrea Mancini per Titivillus Mostre Editoria e ideata da Roberto Terribile per la Biblioteca Beni Montresor/Fondazione Aida - presenta disegni originali realizzati per alcune edizioni di libri pubblicati dalle più importanti case editrici di tutto il mondo. Soprattutto nella sua permanenza newyorkese ha realizzato circa 30 volumi per grandi editori quali Alfred A. Knopf e Jaqueline Kennedy Onassis. E proprio negli Stati Uniti, Montresor vinse prestigiosi premi dedicati all’illustrazione di libri per l’infanzia.
Tra le illustrazioni presenti quelle dei racconti di Oscar Wilde, di Hans Christian Andersen e quelle per un libro dello stesso Montresor, intitolato “Bedtime!”.
Le sue illustrazioni sono caratterizzate da un’incredibile maturità espressiva, dall’utilizzo di scale cromatiche inconsuete e da una eccezionale padronanza della pagina, che si traduce in una composizione quasi teatrale dello spazio. Montresor diceva: «Per me non c’è differenza tra il teatro e un libro per bambini. La pagina bianca è come un palcoscenico vuoto che devo riempire con scene, costumi, crescendo teatrale. E le parole e i colori diventano musica».
Le sue scelte grafiche danno sempre l’effetto di una grande energia e il suo tratto si discosta spesso dalle atmosfere “rassicuranti” tipiche dell’estetica disneyana dominante nella cultura americana degli anni ’60-’80. Ma la modernità non è solo nello stile, Montresor infatti affermava: «la convinzione di tutti è che un picture book è un libro che non arricchisce. Le parole chiedono uno sforzo, le immagini no. Leggere un libro sviluppa la mente, guardare un libro è solo un passatempo. Invece viviamo nella cultura visiva, nel culto delle immagini. È l’immagine che ci rappresenta. Credo che le parole come forma d’arte abbiano fatto il loro tempo. […] Una storia raccontata per immagini ha un suo proprio linguaggio, quello visivo, ed è in questo linguaggio che il picture book deve esprimersi».
La casa editrice Titivillus ha pubblicato per l’occasione il libro bilingue a cura di Andrea Mancini, “Casa di Fiori Casa di Stelle/House of Flowers House of stars. Beni Montresor illustratore di libri per ragazzi/illustrator of Children Books”.
Prosegue inoltre, fino all’1 giugno 2008, la mostra che la Casa dei Teatri di Roma dedica all’attività teatrale svolta dal grande scenografo, regista, costumista, scrittore e illustratore veronese: “Dal colore alla luce. Beni Montresor, un protagonista del teatro internazionale”, a cura di Andrea Mancini e Gaetano Miglioranzi per Titivillus Mostre Editoria. Questa mostra intende celebrare un “nomade” dell’immagine, apolide ma allo stesso tempo “di casa” in ognuno dei grandi teatri in cui e per cui ha lavorato. Le sale della Casa dei Teatri ospitano bozzetti, disegni, e foto delle realizzazioni scenografiche, degli allestimenti e dei costumi relativi all’attività svolta da Beni Montresor con i più grandi teatri internazionali. Per evidenziare il percorso stilistico, ed il differente uso dei materiali scenici, “dal colore” dei primi lavori “alla luce” di quelli più recenti, sono esposti anche alcuni costumi di due produzioni che Montresor ha firmato per il Teatro dell’Opera di Roma: il balletto “La Bella Addormentata” di Chaikovskij del 1978 e l’opera “Zelmira” di Rossini del 1989. Molte foto personali infine lo ritraggono con altri protagonisti del mondo dello spettacolo.
Beni Montresor (Bussolengo, 1926-2001)
Studia al Liceo Artistico di Verona e all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Grazie a una borsa di studio, frequenta il Centro sperimentale di cinematografia di Roma lavorando come scenografo per diversi film. Nel 1960 si trasferisce a New York, dando una svolta alla sua carriera. Comincia a lavorare nei teatri di tutto il mondo: il Metropolitan di New York, il Covent di Londra, l’Opera di Parigi, il Colon di Buenos Aires, riscuotendo successi ovunque.
The London Times lo definisce “uno dei più profondi incantatori del palcoscenico”, Le Monde “poeta visionario”, per The New York Times il suo lavoro è “un magico incantesimo che lascia senza fiato”.
Non lavora solo come scenografo, costumista e regista teatrale, scrive anche numerose drammaturgie, dirige musical e anche due film, Pilgrimage (1972) e La messe dorée (1975), e, dal 1961, si fa apprezzare come illustratore e autore di libri per l’infanzia, nei quali traspone la sua “magica” fantasia. Tra i suoi picture books ricordiamo The witches of Venice, Little Red Riding Hood, Bedtime!, The birthday of the Infanta, May I bring a friend?.
Nella seconda parte della sua carriera riprende a frequentare i teatri italiani come la Scala di Milano, il Carlo Felice di Genova, l’Arena di Verona, l’Opera di Roma, il Massimo di Palermo.
Nel 1981 il Lincoln Center gli dedica una mostra antologica intitolata The Magic of Montresor, riproposta negli anni Novanta alla sala Maffeiana di Verona, dove sono esposti bozzetti di scena e costumi. È del 1995, invece, la mostra Le altre magie di Beni Montresor (trent’anni di immagini per l’infanzia), ospitata nel Foyer del Teatro alla Scala di Milano in occasione del suo spettacolo Le streghe di Venezia musicato da Philip Glass.
Montresor è infatti entrato nella storia del teatro grazie alle sue straordinarie creazioni sceniche che hanno accompagnato decine di spettacoli nel corso di 40 anni, ma anche la sua produzione come illustratore di libri per l’infanzia, meno nota in Italia, ha riscosso invece grande successo all’estero, soprattutto negli Stati Uniti.
La mostra - un’iniziativa del Comune di Roma, promossa dalla Fondazione Aida, dall’Associazione Culturale Teatrino dei Fondi e da Titivillus Mostre Editoria in collaborazione con Zètema Progetto Cultura, a cura di Andrea Mancini per Titivillus Mostre Editoria e ideata da Roberto Terribile per la Biblioteca Beni Montresor/Fondazione Aida - presenta disegni originali realizzati per alcune edizioni di libri pubblicati dalle più importanti case editrici di tutto il mondo. Soprattutto nella sua permanenza newyorkese ha realizzato circa 30 volumi per grandi editori quali Alfred A. Knopf e Jaqueline Kennedy Onassis. E proprio negli Stati Uniti, Montresor vinse prestigiosi premi dedicati all’illustrazione di libri per l’infanzia.
Tra le illustrazioni presenti quelle dei racconti di Oscar Wilde, di Hans Christian Andersen e quelle per un libro dello stesso Montresor, intitolato “Bedtime!”.
Le sue illustrazioni sono caratterizzate da un’incredibile maturità espressiva, dall’utilizzo di scale cromatiche inconsuete e da una eccezionale padronanza della pagina, che si traduce in una composizione quasi teatrale dello spazio. Montresor diceva: «Per me non c’è differenza tra il teatro e un libro per bambini. La pagina bianca è come un palcoscenico vuoto che devo riempire con scene, costumi, crescendo teatrale. E le parole e i colori diventano musica».
Le sue scelte grafiche danno sempre l’effetto di una grande energia e il suo tratto si discosta spesso dalle atmosfere “rassicuranti” tipiche dell’estetica disneyana dominante nella cultura americana degli anni ’60-’80. Ma la modernità non è solo nello stile, Montresor infatti affermava: «la convinzione di tutti è che un picture book è un libro che non arricchisce. Le parole chiedono uno sforzo, le immagini no. Leggere un libro sviluppa la mente, guardare un libro è solo un passatempo. Invece viviamo nella cultura visiva, nel culto delle immagini. È l’immagine che ci rappresenta. Credo che le parole come forma d’arte abbiano fatto il loro tempo. […] Una storia raccontata per immagini ha un suo proprio linguaggio, quello visivo, ed è in questo linguaggio che il picture book deve esprimersi».
La casa editrice Titivillus ha pubblicato per l’occasione il libro bilingue a cura di Andrea Mancini, “Casa di Fiori Casa di Stelle/House of Flowers House of stars. Beni Montresor illustratore di libri per ragazzi/illustrator of Children Books”.
Prosegue inoltre, fino all’1 giugno 2008, la mostra che la Casa dei Teatri di Roma dedica all’attività teatrale svolta dal grande scenografo, regista, costumista, scrittore e illustratore veronese: “Dal colore alla luce. Beni Montresor, un protagonista del teatro internazionale”, a cura di Andrea Mancini e Gaetano Miglioranzi per Titivillus Mostre Editoria. Questa mostra intende celebrare un “nomade” dell’immagine, apolide ma allo stesso tempo “di casa” in ognuno dei grandi teatri in cui e per cui ha lavorato. Le sale della Casa dei Teatri ospitano bozzetti, disegni, e foto delle realizzazioni scenografiche, degli allestimenti e dei costumi relativi all’attività svolta da Beni Montresor con i più grandi teatri internazionali. Per evidenziare il percorso stilistico, ed il differente uso dei materiali scenici, “dal colore” dei primi lavori “alla luce” di quelli più recenti, sono esposti anche alcuni costumi di due produzioni che Montresor ha firmato per il Teatro dell’Opera di Roma: il balletto “La Bella Addormentata” di Chaikovskij del 1978 e l’opera “Zelmira” di Rossini del 1989. Molte foto personali infine lo ritraggono con altri protagonisti del mondo dello spettacolo.
Beni Montresor (Bussolengo, 1926-2001)
Studia al Liceo Artistico di Verona e all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Grazie a una borsa di studio, frequenta il Centro sperimentale di cinematografia di Roma lavorando come scenografo per diversi film. Nel 1960 si trasferisce a New York, dando una svolta alla sua carriera. Comincia a lavorare nei teatri di tutto il mondo: il Metropolitan di New York, il Covent di Londra, l’Opera di Parigi, il Colon di Buenos Aires, riscuotendo successi ovunque.
The London Times lo definisce “uno dei più profondi incantatori del palcoscenico”, Le Monde “poeta visionario”, per The New York Times il suo lavoro è “un magico incantesimo che lascia senza fiato”.
Non lavora solo come scenografo, costumista e regista teatrale, scrive anche numerose drammaturgie, dirige musical e anche due film, Pilgrimage (1972) e La messe dorée (1975), e, dal 1961, si fa apprezzare come illustratore e autore di libri per l’infanzia, nei quali traspone la sua “magica” fantasia. Tra i suoi picture books ricordiamo The witches of Venice, Little Red Riding Hood, Bedtime!, The birthday of the Infanta, May I bring a friend?.
Nella seconda parte della sua carriera riprende a frequentare i teatri italiani come la Scala di Milano, il Carlo Felice di Genova, l’Arena di Verona, l’Opera di Roma, il Massimo di Palermo.
Nel 1981 il Lincoln Center gli dedica una mostra antologica intitolata The Magic of Montresor, riproposta negli anni Novanta alla sala Maffeiana di Verona, dove sono esposti bozzetti di scena e costumi. È del 1995, invece, la mostra Le altre magie di Beni Montresor (trent’anni di immagini per l’infanzia), ospitata nel Foyer del Teatro alla Scala di Milano in occasione del suo spettacolo Le streghe di Venezia musicato da Philip Glass.
10
aprile 2008
Beni Montresor – Casa di fiori, casa di stelle
Dal 10 aprile al 23 maggio 2008
disegno e grafica
Location
SALA SANTA RITA
Roma, Via Montanara, 8, (Roma)
Roma, Via Montanara, 8, (Roma)
Orario di apertura
Dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 18, chiuso sabato e domenica
Vernissage
10 Aprile 2008, ore 18
Ufficio stampa
ZETEMA
Autore
Curatore