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Beniamino Terraneo – Gli occhi della memoria
Beniamino Terraneo non si ferma alla superficie delle cose, nella ricerca “Gli occhi della memoria “ è come se vedesse con uno sguardo paziente attento a cogliere le tracce, i segni e la storia dell‘ uomo nei luoghi sacri
Comunicato stampa
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Che cosa ha in comune la fotografia con il sacro, con la religione? Nulla verrebbe da dire: la religione riguarda il nostro modo di sentire il mistero di Dio; la fotografia riproduce la realtà. Beniamino Terraneo non si ferma alla superficie delle cose, nella ricerca “Gli occhi della memoria “ è come se vedesse con uno sguardo paziente attento a cogliere le tracce, i segni e la storia dell‘ uomo nei luoghi sacri. Terraneo ci trascina in un mondo sospeso, dove ogni elemento, mostrando se stesso, mostra anche un al di là da sé che lo spettatore è invitato a ricercare.
Un vedere contemplativo, dove i movimenti dello sguardo si nutrono di tempi lenti, meditativi, capaci di inoltrarsi nelle pieghe della realtà per far riemergere l’ eco di ricordi rimossi e di esperienze quasi dimenticate. Saranno esposte fotografie in bianconero con viraggi multipli stampate dall’ autore su carta baritata ai sali d’ argento; le stampe assumono un tono bruno/dorato a sottolineare il tema mistico trattato.
***
È stato scritto:
Beniamino Terraneo nella ricerca Gli occhi della memoria crea immagini con il preciso intento di trasmettere l’energia spirituale dei luoghi sacri.
Quei luoghi dove, da bambino, tutto sembrava magico, ³la luce del giorno penetrava appena, le statue mi sembravano enormi e mi aspettavo che da un momento all¹altro si animassero². Vincitore del premio ³I luoghi dello spirito 2003² organizzato da The Caring Foundation ed espone nello stesso anno al Museo Diocesano di Milano, le sue immagini dallo straordinario potere riescono a vivificare i luoghi sacri, situandoli tra eternità e storia. Oltretutto il silenzio e la sospensione della temporalità sono resi quasi palpabili grazie a una stampa che si rifà a procedimenti antichi alchemici, verrebbe da dire per cui le fotografie assumono una colorazione dorata e quasi iridescente. E¹ come se nelle immagini di Terraneo ogni cosa fosse impregnata della luce spirituale di quell¹oro che, nelle icone bizantine e nelle pale trecentesche, indica la presenza del Divino. Una luce immane che, pur rinviando all¹Infinito, nasce dalla terra e dalla sua matericità, dalle ombre che accarezzano le navate di una chiesa o circondano i volti dei santi.
Gigliola Foschi Luoghi dell¹infinito 2006
[…]L'occhio del fotografo accede a livelli di percezione che vanno ben oltre la crosta del visibile e, colgono l'impalpabile energia spirituale che sprigiona da sottili lame luminose nel buio delle chiese fino a lambire pareti, sculture, colonne. Così il volto di un Cristo perde, nel dettaglio fotografico, ogni valenza essenzialmente scultorea, per ritrovare nel diffondersi di un chiarore morbido e caldo, il senso di una sofferenza intensamente umana.
Dr Paolo Biscottini , Direttore Museo Diocesano di Milano all'assegnazione del Premio2003 "I luoghi dello spirito"
[…]Nelle sue immagini, Terraneo, ha cercato di riportare emozioni e stupori che sottilmente agitano l'animo nei luoghi sacri […] Il dato sensibile è esasperato da stampe di colore bruno/dorato, quasi una patina della memoria e delle antiche icone, frutto di un elaborato processo di viraggio multiplo.
Giuliana Scimè, il Corriere della Sera, 30 ottobre 2002
[…]Terraneo con il suo sguardo penetra tutta la realtà con i suoi rimandi verso mondi invisibili, fatti di silenzi, di voci soavi che si nascondono dietro le pietre, ai muri o alle finestre ormai invecchiate dal passaggio dell'inverno, dove l'esperienza dell'uomo ha lasciato le tracce nella sua condizione di essere libero nel bene e nel male.
Don Daniel Osvaldo Balditarra, Premio 2003 "I luoghi dello spirito"
[…] l'opera di Beniamino Terraneo ci porta spesso in luoghi strani e notevoli dove possiamo, indipendentemente dal fatto che sappiamo o meno dove siamo, cogliere il palpito spirituale vibrante in essa.
[…]I luoghi spirituali vivono entro una luce propria, e l'Interno Cistercense di Terraneo è un esempio ancora più misterioso di un'opera che seduce l'osservatore con la sua luce prima di rivelarsi completamente.
Quando la vidi mentre esaminavo un portfolio di stampe di Terraneo fui emozionato senza sapere perchè. Percepii che stavo guardando qualcosa di simile ad una foto di Ranger-Patzsch, una di quelle immagini industriali tedesche degli anni trenta, formalmente bellissime. Poi mentre mi veniva la pelle d'oca sulle braccia mi accorsi di dov'ero, che non stavo guardando all'interno di un luogo sacro del mondo moderno ma stavo guardando i raggi di luce che irraggiavano nell'interno di una Chiesa, un luogo sacro dello spirito.
John Wood, I fotografi di Myst 2004
Un vedere contemplativo, dove i movimenti dello sguardo si nutrono di tempi lenti, meditativi, capaci di inoltrarsi nelle pieghe della realtà per far riemergere l’ eco di ricordi rimossi e di esperienze quasi dimenticate. Saranno esposte fotografie in bianconero con viraggi multipli stampate dall’ autore su carta baritata ai sali d’ argento; le stampe assumono un tono bruno/dorato a sottolineare il tema mistico trattato.
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È stato scritto:
Beniamino Terraneo nella ricerca Gli occhi della memoria crea immagini con il preciso intento di trasmettere l’energia spirituale dei luoghi sacri.
Quei luoghi dove, da bambino, tutto sembrava magico, ³la luce del giorno penetrava appena, le statue mi sembravano enormi e mi aspettavo che da un momento all¹altro si animassero². Vincitore del premio ³I luoghi dello spirito 2003² organizzato da The Caring Foundation ed espone nello stesso anno al Museo Diocesano di Milano, le sue immagini dallo straordinario potere riescono a vivificare i luoghi sacri, situandoli tra eternità e storia. Oltretutto il silenzio e la sospensione della temporalità sono resi quasi palpabili grazie a una stampa che si rifà a procedimenti antichi alchemici, verrebbe da dire per cui le fotografie assumono una colorazione dorata e quasi iridescente. E¹ come se nelle immagini di Terraneo ogni cosa fosse impregnata della luce spirituale di quell¹oro che, nelle icone bizantine e nelle pale trecentesche, indica la presenza del Divino. Una luce immane che, pur rinviando all¹Infinito, nasce dalla terra e dalla sua matericità, dalle ombre che accarezzano le navate di una chiesa o circondano i volti dei santi.
Gigliola Foschi Luoghi dell¹infinito 2006
[…]L'occhio del fotografo accede a livelli di percezione che vanno ben oltre la crosta del visibile e, colgono l'impalpabile energia spirituale che sprigiona da sottili lame luminose nel buio delle chiese fino a lambire pareti, sculture, colonne. Così il volto di un Cristo perde, nel dettaglio fotografico, ogni valenza essenzialmente scultorea, per ritrovare nel diffondersi di un chiarore morbido e caldo, il senso di una sofferenza intensamente umana.
Dr Paolo Biscottini , Direttore Museo Diocesano di Milano all'assegnazione del Premio2003 "I luoghi dello spirito"
[…]Nelle sue immagini, Terraneo, ha cercato di riportare emozioni e stupori che sottilmente agitano l'animo nei luoghi sacri […] Il dato sensibile è esasperato da stampe di colore bruno/dorato, quasi una patina della memoria e delle antiche icone, frutto di un elaborato processo di viraggio multiplo.
Giuliana Scimè, il Corriere della Sera, 30 ottobre 2002
[…]Terraneo con il suo sguardo penetra tutta la realtà con i suoi rimandi verso mondi invisibili, fatti di silenzi, di voci soavi che si nascondono dietro le pietre, ai muri o alle finestre ormai invecchiate dal passaggio dell'inverno, dove l'esperienza dell'uomo ha lasciato le tracce nella sua condizione di essere libero nel bene e nel male.
Don Daniel Osvaldo Balditarra, Premio 2003 "I luoghi dello spirito"
[…] l'opera di Beniamino Terraneo ci porta spesso in luoghi strani e notevoli dove possiamo, indipendentemente dal fatto che sappiamo o meno dove siamo, cogliere il palpito spirituale vibrante in essa.
[…]I luoghi spirituali vivono entro una luce propria, e l'Interno Cistercense di Terraneo è un esempio ancora più misterioso di un'opera che seduce l'osservatore con la sua luce prima di rivelarsi completamente.
Quando la vidi mentre esaminavo un portfolio di stampe di Terraneo fui emozionato senza sapere perchè. Percepii che stavo guardando qualcosa di simile ad una foto di Ranger-Patzsch, una di quelle immagini industriali tedesche degli anni trenta, formalmente bellissime. Poi mentre mi veniva la pelle d'oca sulle braccia mi accorsi di dov'ero, che non stavo guardando all'interno di un luogo sacro del mondo moderno ma stavo guardando i raggi di luce che irraggiavano nell'interno di una Chiesa, un luogo sacro dello spirito.
John Wood, I fotografi di Myst 2004
03
dicembre 2007
Beniamino Terraneo – Gli occhi della memoria
Dal 03 al 29 dicembre 2007
fotografia
Location
GALLERIA MUFLONE ROSA
Bolzano, Via Della Roggia, 22, (Bolzano)
Bolzano, Via Della Roggia, 22, (Bolzano)
Orario di apertura
10.00 - 14.00 17.00 - 20.00; Sabato 10.00 – 14.00; Domenica 9 e 16 dicembre aperto dalle ore 10 alle ore 14
Vernissage
3 Dicembre 2007, ore 18
Autore