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Benvenuto Saba – Scultore di Immagini
Nelle sale espositive della Galleria Valeria Lattanzi il giorno 30 novembre corrente alle ore 18.00 si inaugura la mostra personale del fotografo e scultore, designer, Benvenuto Saba che la galleria ha il piacere di ospitare fino a gennaio.
Comunicato stampa
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Nelle sale espositive della Galleria Valeria Lattanzi il giorno 30 novembre corrente alle ore 18.00 si inaugura la mostra personale del fotografo e scultore, designer, Benvenuto Saba che la galleria ha il piacere di ospitare fino a gennaio.
Segue un testo critico di presentazione del lavoro di Benvenuto Saba:
“Si parte sempre da un dato reale. Un particolare, un dettaglio, una casualità oggettiva che distoglie il nostro sguardo dalla quotidianità della moltitudine di immagini in cui lo sguardo è immerso. Un respiro, un battere di ciglia, uno sguardo critico ed improvvisamente con uno scatto fotografico una cava di marmo rosso rubino di Carrara, un tempo giacimento prezioso per le virtuosità del lessico barocco, nelle mani di Benvenuto Saba diventa una cattedrale incompiuta, un luogo mistico dove solo alla natura, ad oggi, è concesso di entrare. Natura la cui presenza diventa a sua volta il soggetto primordiale da cui parte l’idea attraverso cui ancora lo stesso artista, trasforma un tronco di edera in un oggetto di designer. Ed è subito arte. Perché la casualità con cui la pianta ha forgiato la flessuosità del rampicante, offre al genio creativo dell’artista l’opportunità ed il privilegio di intervenire per dare origine ad un unicum. Grazie, infatti, alla sgorbia, allo scalpello o alla moderazione e contaminazione tra fusione e modellazione con altri materiali, l’elemento naturale si trasforma nelle mani di Saba in un oggetto, che senza mai perdere la sua identità originaria, ovvero senza rinnegare la sua morfologia primordiale, si completa del suo lessico antropologico diventando opera. Restando unica per la sua irripetibilità, ogni creazione di Saba porta nella sua narrazione espressiva le sue duplici nature: quella istintiva e originale, carica di tutta quella energia che distingue la materia nella sua essenza, e quella metamorfica, dove ogni elemento si trasforma in oggetto. Quel particolare elemento di arredo che avrà il delicato ruolo di contaminare l’intimità delle nostre case e, al tempo stesso, si caricherà di tutte quelle emozioni che noi proietteremo sopra di esso, amplificandone il suo valore effettivo.
Per questo Benvenuto Saba è uno Scultore d’Immagini, un fotografo che cattura nei dettagli la plasticità della luce, soffermandosi sulla ricerca della materia che da scultore in seguito traduce in oggetti di designer. Ma che cosa rende veramente unico Benvenuto Saba?
La sua identità contesa tra la sua origine sarda e la sua formazione carrarese. La sua duplice essenza che lo porta alla ricerca continua di riconquistare la linfa vitale di una terra dove la natura e la cultura affondano le proprie radici in una tradizione millenaria, e Carrara dove il marmo da sempre forma le mani dei suoi cavatori e dei suoi scultori. Lo dichiara la scelta singolare che spinge Saba a ricercare e lavorare i Trovanti, i grandi massi erratici che, formatisi oltre due miliardi di anni fa, sono stati staccati dai ghiacciai in alta quota e depositati nelle valli, pietre che l’artista scava e modella esaltandone le sue caratteristiche offrendo loro l’opportunità di sfruttarne la sua unicità sia morfologica, dettata dagli effetti esogeni, sia cromatica; oppure le ossidiane, le delicate pietre vulcaniche care alla tradizione sarda per la loro simbologia mistica, sia per la loro delicatezza fisica.
Se la ricerca delle pietre spinge però Saba verso una natura incontaminata, nei suoi scatti qui in mostra è l’essere umano il protagonista assoluto. È nella dialettica propria con cui l’oggetto ci racconta, attraverso la capacità che questo ha di catalizzare su di sé un valore sentimentale, che l’artista ricerca l’uomo, soprattutto dove questo risulta il grande assente. Ne è un esempio il su saudazzu (setaccio sardo) che appeso sul muro domina il tavolo, dove i chicchi di grano riportano il lettore verso la riscoperta di una memoria familiare, al tempo intimo della raccolta, al lavoro meticoloso e sapiente della pulitura delle sementi, mentre nella concretezza di un silenzio reale si amplifica nella mente dell’osservatore la presenza di mani, l'odori ed i sapori di un tempo in cui l’artista ci immerge e cattura nell’idioma sardo. Tutto senza mai perdere di vista la dimensione scultorea con cui Benvenuto Saba, attraverso la luce di un bianco e nero ci cattura nella bellezza di una poesia infinita, dove grazie all’assenza, per paradosso, ci parla di un’umanità quanto mai presente.
Questa mostra, all’interno della Galleria Lattanzi, è il proseguo di un viaggio che parte da Carrara, dove Benvenuto Saba si è formato, dove ha forgiato le sue mani e il suo occhio critico e dove torna per raccontare una nuova partenza. In questa città, infatti, ha conosciuto la professionalità di chi ha saputo sostenerlo, condurlo e perfezionarlo nel suo lessico espressivo. Dopo aver conquistato una propria identità nel panorama artistico contemporaneo, oggi Benvenuto Saba, torna a Carrara con questa mostra, per chiudere un cerchio ed aprire un nuovo viaggio dove la città del marmo ne sia ancora la sua Itaca.”
Biografia
Fotografo, scultore, ma soprattutto designer. Nasce a Siamanna, in provincia di Cagliari, nel 1956. In tenera età si trasferisce in Versilia con la famiglia, dove vive tuttora. La sua attitudine per le arti figurative si manifesta sin dall’adolescenza. Nel 1976, si diploma all’Istituto d’Arte “Stagio Stagi” di Pietrasanta (LU) e nel 1983, si diploma in Scultura e Fotografia all’Accademia di Belle Arti di Carrara.
Ha collaborato con designer come Bruno Munari, Enzo Mari, Angelo Mangiarotti, Roberto Sambonet, Marco Ferreri, mentre lavora, per alcune delle più importanti aziende italiane produttrici di arredi dal design moderno come Danese Milano, Alessi, Martinelli Luce, Ingo Maurer.
I suoi lavori ricercano costantemente una doppia funzionalità, sono un felice compromesso tra la gradevolezza estetica tipica di un’opera d’arte e la praticità di un oggetto di uso quotidiano, e sono oggi esposti in importanti collezioni italiane e straniere.
Segue un testo critico di presentazione del lavoro di Benvenuto Saba:
“Si parte sempre da un dato reale. Un particolare, un dettaglio, una casualità oggettiva che distoglie il nostro sguardo dalla quotidianità della moltitudine di immagini in cui lo sguardo è immerso. Un respiro, un battere di ciglia, uno sguardo critico ed improvvisamente con uno scatto fotografico una cava di marmo rosso rubino di Carrara, un tempo giacimento prezioso per le virtuosità del lessico barocco, nelle mani di Benvenuto Saba diventa una cattedrale incompiuta, un luogo mistico dove solo alla natura, ad oggi, è concesso di entrare. Natura la cui presenza diventa a sua volta il soggetto primordiale da cui parte l’idea attraverso cui ancora lo stesso artista, trasforma un tronco di edera in un oggetto di designer. Ed è subito arte. Perché la casualità con cui la pianta ha forgiato la flessuosità del rampicante, offre al genio creativo dell’artista l’opportunità ed il privilegio di intervenire per dare origine ad un unicum. Grazie, infatti, alla sgorbia, allo scalpello o alla moderazione e contaminazione tra fusione e modellazione con altri materiali, l’elemento naturale si trasforma nelle mani di Saba in un oggetto, che senza mai perdere la sua identità originaria, ovvero senza rinnegare la sua morfologia primordiale, si completa del suo lessico antropologico diventando opera. Restando unica per la sua irripetibilità, ogni creazione di Saba porta nella sua narrazione espressiva le sue duplici nature: quella istintiva e originale, carica di tutta quella energia che distingue la materia nella sua essenza, e quella metamorfica, dove ogni elemento si trasforma in oggetto. Quel particolare elemento di arredo che avrà il delicato ruolo di contaminare l’intimità delle nostre case e, al tempo stesso, si caricherà di tutte quelle emozioni che noi proietteremo sopra di esso, amplificandone il suo valore effettivo.
Per questo Benvenuto Saba è uno Scultore d’Immagini, un fotografo che cattura nei dettagli la plasticità della luce, soffermandosi sulla ricerca della materia che da scultore in seguito traduce in oggetti di designer. Ma che cosa rende veramente unico Benvenuto Saba?
La sua identità contesa tra la sua origine sarda e la sua formazione carrarese. La sua duplice essenza che lo porta alla ricerca continua di riconquistare la linfa vitale di una terra dove la natura e la cultura affondano le proprie radici in una tradizione millenaria, e Carrara dove il marmo da sempre forma le mani dei suoi cavatori e dei suoi scultori. Lo dichiara la scelta singolare che spinge Saba a ricercare e lavorare i Trovanti, i grandi massi erratici che, formatisi oltre due miliardi di anni fa, sono stati staccati dai ghiacciai in alta quota e depositati nelle valli, pietre che l’artista scava e modella esaltandone le sue caratteristiche offrendo loro l’opportunità di sfruttarne la sua unicità sia morfologica, dettata dagli effetti esogeni, sia cromatica; oppure le ossidiane, le delicate pietre vulcaniche care alla tradizione sarda per la loro simbologia mistica, sia per la loro delicatezza fisica.
Se la ricerca delle pietre spinge però Saba verso una natura incontaminata, nei suoi scatti qui in mostra è l’essere umano il protagonista assoluto. È nella dialettica propria con cui l’oggetto ci racconta, attraverso la capacità che questo ha di catalizzare su di sé un valore sentimentale, che l’artista ricerca l’uomo, soprattutto dove questo risulta il grande assente. Ne è un esempio il su saudazzu (setaccio sardo) che appeso sul muro domina il tavolo, dove i chicchi di grano riportano il lettore verso la riscoperta di una memoria familiare, al tempo intimo della raccolta, al lavoro meticoloso e sapiente della pulitura delle sementi, mentre nella concretezza di un silenzio reale si amplifica nella mente dell’osservatore la presenza di mani, l'odori ed i sapori di un tempo in cui l’artista ci immerge e cattura nell’idioma sardo. Tutto senza mai perdere di vista la dimensione scultorea con cui Benvenuto Saba, attraverso la luce di un bianco e nero ci cattura nella bellezza di una poesia infinita, dove grazie all’assenza, per paradosso, ci parla di un’umanità quanto mai presente.
Questa mostra, all’interno della Galleria Lattanzi, è il proseguo di un viaggio che parte da Carrara, dove Benvenuto Saba si è formato, dove ha forgiato le sue mani e il suo occhio critico e dove torna per raccontare una nuova partenza. In questa città, infatti, ha conosciuto la professionalità di chi ha saputo sostenerlo, condurlo e perfezionarlo nel suo lessico espressivo. Dopo aver conquistato una propria identità nel panorama artistico contemporaneo, oggi Benvenuto Saba, torna a Carrara con questa mostra, per chiudere un cerchio ed aprire un nuovo viaggio dove la città del marmo ne sia ancora la sua Itaca.”
Biografia
Fotografo, scultore, ma soprattutto designer. Nasce a Siamanna, in provincia di Cagliari, nel 1956. In tenera età si trasferisce in Versilia con la famiglia, dove vive tuttora. La sua attitudine per le arti figurative si manifesta sin dall’adolescenza. Nel 1976, si diploma all’Istituto d’Arte “Stagio Stagi” di Pietrasanta (LU) e nel 1983, si diploma in Scultura e Fotografia all’Accademia di Belle Arti di Carrara.
Ha collaborato con designer come Bruno Munari, Enzo Mari, Angelo Mangiarotti, Roberto Sambonet, Marco Ferreri, mentre lavora, per alcune delle più importanti aziende italiane produttrici di arredi dal design moderno come Danese Milano, Alessi, Martinelli Luce, Ingo Maurer.
I suoi lavori ricercano costantemente una doppia funzionalità, sono un felice compromesso tra la gradevolezza estetica tipica di un’opera d’arte e la praticità di un oggetto di uso quotidiano, e sono oggi esposti in importanti collezioni italiane e straniere.
30
novembre 2024
Benvenuto Saba – Scultore di Immagini
Dal 30 novembre 2024 all'undici gennaio 2025
arte contemporanea
Location
GALLERIA VALERIA LATTANZI
Carrara, Via Cavour, 6
Carrara, Via Cavour, 6
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 17-20
Vernissage
30 Novembre 2024, dalle ore 18.00 in poi
Autore
Curatore
Autore testo critico