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Bepi Liusso – La pittura di un poeta friulano
Un’occasione per scoprire e rendere omaggio ad un paesaggista estremamente comunicativo, capace di cogliere l´essenza della quotidianità più
autentica delle terre da lui più amate
Comunicato stampa
Segnala l'evento
BEPI LIUSSO, UNA MOSTRA A UDINE PER CELEBRARE IL CENTENARIO
“La pittura di un poeta friulano”, dall'8 ottobre al Comando provinciale della Guardia di Finanza
Dopo Grado, anche Udine celebra uno dei suoi poeti più cari. A pochi mesi dalla nascita del primo ufficiale archivio
storico di Bepi Liusso, arriva la seconda personale dedicata all´opera di uno dei più brillanti esponenti dell'arte friulana
del `900. Ad ospitarla sarà il salone del Comando provinciale della Guardia di Finanza (Via Giusti 29) dove i quadri
rimarranno esposti al pubblico dall'8 (l'inaugurazione è fissata per le 17) al 22 ottobre. Un occasione per scoprire e
rendere omaggio ad un paesaggista estremamente comunicativo, capace di cogliere l´essenza della quotidianità più
autentica delle terre da lui più amate. Su www.bepiliusso.it, sito nato proprio in occasione del centenario, sono già stati
catalogati quasi 600 quadri dell'artista; per ora solo una serie di dipinti, ma ma presto anche disegni, bozzetti, stampe e
altro materiale.
Biografia
Nacque il 14 novembre 1911 a Camino al Tagliamento (Ud), visse la sua giovinezza a Udine, in Via Francesco Baracca
per trasferirsi poi, con la famiglia, in Via Zoletti, dove fino alla morte, avvenuta il 23 ottobre 1993, produsse centinaia,
forse migliaia di quadri, dedicando interamente la sua vita alla pittura.
Bepi Liusso, pur se allievo di Gaspare Cavallaro, può essere considerato un autodidatta perché si mantenne sempre
distaccato da gruppi e correnti, nonostante i contatti stabiliti con alcuni dei maggiori artisti italiani ed europei conosciuti
e frequentati nel corso dei suoi numerosissimi viaggi. Solamente negli anni Trenta prese parte alla fase finale del
movimento novecentista, in vera sintonia con l’ambiente culturale del tempo e le sue opere di quel periodo sono una
autentica sorpresa per chi di lui conosce solo quelle eseguite dagli anni Sessanta in avanti. Nelle prime mostre Liusso
proponeva ambientazioni e paesaggi immersi in un clima malinconico, silenzioso che trasmette calma, serenità. Tra gli
sfondi dai colori a volte accesi e a volte smorzati, mai aggressivi, compaiono figure di persone, di contadini, di gente
semplice, silenziosa come è la gente della terra friulana.
In seguito scelse di dipingere quasi esclusivamente il paesaggio, ma in questa scelta non fu provinciale: se il Friuli,
colto nei suoi angoli più nascosti, fu al centro del suo interesse, amò molto anche viaggiare ed esplorare paesi lontani,
che divennero soggetto dei suoi dipinti. La sua ansia di conoscere, di vedere lo portò in ogni parte del mondo, da Roma
a Milano, da Genova a Marsala, da Parigi a New York, e poi a Mosca, a Cleveland, ad Atene, a Beirut, a Lisbona, a
Montreal, a Pechino, ecc., infatti, dal dopoguerra in poi, partecipò a ben più di 250 mostre nazionali ed internazionali.
Quando viaggiava Liusso portava sempre con sé un album da disegno per fissare con dei veloci schizzi l’emozione
che un paesaggio gli dava e poterlo poi riportare sulla tela. Questi schizzi, a matita e più tardi a china o pastello grasso,
tracciati con segni rapidi su centinaia di album, hanno permesso di ricostruire gran parte dei suoi viaggi seguendo le
annotazioni e le date che vi apponeva.
Non c’è angolo del Friuli ch'egli non abbia dipinto: i castelli, le chiesette e le viuzze dei paesi, le antiche mura, le
cattedrali, i pescatori e la laguna, i pastori, le montagne, le colline e la vita di città, in particolare piazza San Giacomo
che conosceva nei suoi angoli più caratteristici e suggestivi; l'ha dipinta in tutti i tempi e con tutte le stagioni, con la
pioggia, con la neve, quando l'unica nota luminosa era data dai colori dei fiori o delle verdure delle contadine. Fu il
referente del “Sindacato degli Artisti”, a Udine in Via Aquileia, negli anni antecedenti la seconda guerra e partecipò sia
come espositore, sia come segretario alle mostre del “Circolo Artistico Friulano” e al “Circolo Friulano Arti Plastiche”.
Per diversi anni ebbe l’incarico di Fiduciario del Sindacato Belle Arti della Provincia di Udine. In molte occasioni fece
parte di organizzazioni di mostre, di commissioni e di giurie di accettazione e premiazione, tra le quali: “Concorso
delle statue del Tempio Ossario” di Udine, “Mostra di Odorico Politi” e, nel 1980, del “Premio nazionale di pittura” di
Burano.
Il quotidiano “Il Popolo del Friuli”, in un articolo del 1° marzo 1935, “I Prelittoriali dell’arte - Opere e tendenze dei
giovani”, così scriveva:“Continuando la nostra rassegna delle opere di pittura della Mostra dei Prelittoriali d’Arte,
….Giuseppe Liusso - il quale ha già esposto nella 2a Biennale Friulana – non avrebbe bisogno di molti commenti.
Pure, non crediamo inutile aggiungere qualche cosa ……Equilibrata composizione notiamo in “Autunno sul Cormor”
e ottimo l’effetto luminoso. Molto buono è “Malinconia serena”, nel quale, però, non vediamo la ragione del titolo e
notiamo, per contro, ottima composizione di tinte soffici che rendono più l’idea della “serenità” che della “malinconia”.
E inoltre, parlando del pittore Aldo Merlo: “….osserviamo “Strada campestre” e “Sul Cormor” di Aldo Merlo: Buoni
lavori sia come tecnica che intonazione, ma ci sembra che risentano l’influenza dell’arte di Liusso”.
Oggi molti suoi quadri figurano a Udine nelle raccolte del Museo Civico e della Collezione CRUP, presso le sedi
della Prefettura, della Provincia, del Comune e di numerosi Istituti Bancari, presso l’Università di Padova, nonché a
Montecitorio e in tante città quali Marsala, Brescia, Ferrara, Cosenza, Milano, Copenaghen, Parigi, Cleveland, New
York, Città del Capo, Beirut, Buenos Aires, Tegucigalpa, Caracas, Losanna, Atene, Mosca, Zurigo, ecc.. e risulta che
anche il Presidente Johnson avesse una sua tela nella collezione privata.
Hanno parlato della sua attività i critici: Valerio Mariani, Aurelio T. Prete, Ivanoe Fossati, Carlo Mutinelli, Tranquillo
Marangoni, Giuseppe Sciortino, Oscar Di Prata, Antonio Piccolo, Ghitta Hussar, Licio Damiani, Mario Monteverdi,
Chino Ermacora, Alerino Musiani, Rino Borghello, Biagio Marin, Augusto Murer, Luciano Sanson, Brussigh, Mario
Quargnolo, Natale Zaccuri, Valerio Rossitti, Alessandro Vigevani e tanti altri.
“La pittura di un poeta friulano”, dall'8 ottobre al Comando provinciale della Guardia di Finanza
Dopo Grado, anche Udine celebra uno dei suoi poeti più cari. A pochi mesi dalla nascita del primo ufficiale archivio
storico di Bepi Liusso, arriva la seconda personale dedicata all´opera di uno dei più brillanti esponenti dell'arte friulana
del `900. Ad ospitarla sarà il salone del Comando provinciale della Guardia di Finanza (Via Giusti 29) dove i quadri
rimarranno esposti al pubblico dall'8 (l'inaugurazione è fissata per le 17) al 22 ottobre. Un occasione per scoprire e
rendere omaggio ad un paesaggista estremamente comunicativo, capace di cogliere l´essenza della quotidianità più
autentica delle terre da lui più amate. Su www.bepiliusso.it, sito nato proprio in occasione del centenario, sono già stati
catalogati quasi 600 quadri dell'artista; per ora solo una serie di dipinti, ma ma presto anche disegni, bozzetti, stampe e
altro materiale.
Biografia
Nacque il 14 novembre 1911 a Camino al Tagliamento (Ud), visse la sua giovinezza a Udine, in Via Francesco Baracca
per trasferirsi poi, con la famiglia, in Via Zoletti, dove fino alla morte, avvenuta il 23 ottobre 1993, produsse centinaia,
forse migliaia di quadri, dedicando interamente la sua vita alla pittura.
Bepi Liusso, pur se allievo di Gaspare Cavallaro, può essere considerato un autodidatta perché si mantenne sempre
distaccato da gruppi e correnti, nonostante i contatti stabiliti con alcuni dei maggiori artisti italiani ed europei conosciuti
e frequentati nel corso dei suoi numerosissimi viaggi. Solamente negli anni Trenta prese parte alla fase finale del
movimento novecentista, in vera sintonia con l’ambiente culturale del tempo e le sue opere di quel periodo sono una
autentica sorpresa per chi di lui conosce solo quelle eseguite dagli anni Sessanta in avanti. Nelle prime mostre Liusso
proponeva ambientazioni e paesaggi immersi in un clima malinconico, silenzioso che trasmette calma, serenità. Tra gli
sfondi dai colori a volte accesi e a volte smorzati, mai aggressivi, compaiono figure di persone, di contadini, di gente
semplice, silenziosa come è la gente della terra friulana.
In seguito scelse di dipingere quasi esclusivamente il paesaggio, ma in questa scelta non fu provinciale: se il Friuli,
colto nei suoi angoli più nascosti, fu al centro del suo interesse, amò molto anche viaggiare ed esplorare paesi lontani,
che divennero soggetto dei suoi dipinti. La sua ansia di conoscere, di vedere lo portò in ogni parte del mondo, da Roma
a Milano, da Genova a Marsala, da Parigi a New York, e poi a Mosca, a Cleveland, ad Atene, a Beirut, a Lisbona, a
Montreal, a Pechino, ecc., infatti, dal dopoguerra in poi, partecipò a ben più di 250 mostre nazionali ed internazionali.
Quando viaggiava Liusso portava sempre con sé un album da disegno per fissare con dei veloci schizzi l’emozione
che un paesaggio gli dava e poterlo poi riportare sulla tela. Questi schizzi, a matita e più tardi a china o pastello grasso,
tracciati con segni rapidi su centinaia di album, hanno permesso di ricostruire gran parte dei suoi viaggi seguendo le
annotazioni e le date che vi apponeva.
Non c’è angolo del Friuli ch'egli non abbia dipinto: i castelli, le chiesette e le viuzze dei paesi, le antiche mura, le
cattedrali, i pescatori e la laguna, i pastori, le montagne, le colline e la vita di città, in particolare piazza San Giacomo
che conosceva nei suoi angoli più caratteristici e suggestivi; l'ha dipinta in tutti i tempi e con tutte le stagioni, con la
pioggia, con la neve, quando l'unica nota luminosa era data dai colori dei fiori o delle verdure delle contadine. Fu il
referente del “Sindacato degli Artisti”, a Udine in Via Aquileia, negli anni antecedenti la seconda guerra e partecipò sia
come espositore, sia come segretario alle mostre del “Circolo Artistico Friulano” e al “Circolo Friulano Arti Plastiche”.
Per diversi anni ebbe l’incarico di Fiduciario del Sindacato Belle Arti della Provincia di Udine. In molte occasioni fece
parte di organizzazioni di mostre, di commissioni e di giurie di accettazione e premiazione, tra le quali: “Concorso
delle statue del Tempio Ossario” di Udine, “Mostra di Odorico Politi” e, nel 1980, del “Premio nazionale di pittura” di
Burano.
Il quotidiano “Il Popolo del Friuli”, in un articolo del 1° marzo 1935, “I Prelittoriali dell’arte - Opere e tendenze dei
giovani”, così scriveva:“Continuando la nostra rassegna delle opere di pittura della Mostra dei Prelittoriali d’Arte,
….Giuseppe Liusso - il quale ha già esposto nella 2a Biennale Friulana – non avrebbe bisogno di molti commenti.
Pure, non crediamo inutile aggiungere qualche cosa ……Equilibrata composizione notiamo in “Autunno sul Cormor”
e ottimo l’effetto luminoso. Molto buono è “Malinconia serena”, nel quale, però, non vediamo la ragione del titolo e
notiamo, per contro, ottima composizione di tinte soffici che rendono più l’idea della “serenità” che della “malinconia”.
E inoltre, parlando del pittore Aldo Merlo: “….osserviamo “Strada campestre” e “Sul Cormor” di Aldo Merlo: Buoni
lavori sia come tecnica che intonazione, ma ci sembra che risentano l’influenza dell’arte di Liusso”.
Oggi molti suoi quadri figurano a Udine nelle raccolte del Museo Civico e della Collezione CRUP, presso le sedi
della Prefettura, della Provincia, del Comune e di numerosi Istituti Bancari, presso l’Università di Padova, nonché a
Montecitorio e in tante città quali Marsala, Brescia, Ferrara, Cosenza, Milano, Copenaghen, Parigi, Cleveland, New
York, Città del Capo, Beirut, Buenos Aires, Tegucigalpa, Caracas, Losanna, Atene, Mosca, Zurigo, ecc.. e risulta che
anche il Presidente Johnson avesse una sua tela nella collezione privata.
Hanno parlato della sua attività i critici: Valerio Mariani, Aurelio T. Prete, Ivanoe Fossati, Carlo Mutinelli, Tranquillo
Marangoni, Giuseppe Sciortino, Oscar Di Prata, Antonio Piccolo, Ghitta Hussar, Licio Damiani, Mario Monteverdi,
Chino Ermacora, Alerino Musiani, Rino Borghello, Biagio Marin, Augusto Murer, Luciano Sanson, Brussigh, Mario
Quargnolo, Natale Zaccuri, Valerio Rossitti, Alessandro Vigevani e tanti altri.
08
ottobre 2011
Bepi Liusso – La pittura di un poeta friulano
Dall'otto al 22 ottobre 2011
arte contemporanea
Location
COMANDO PROVINCIALE DELLA GUARDIA DI FINANZA
Udine, Via Giuseppe Giusti, 29, (Udine)
Udine, Via Giuseppe Giusti, 29, (Udine)
Vernissage
8 Ottobre 2011, ore 17
Sito web
www.bepiliusso.it
Autore