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Beppe Chierici – Beppe Chierici canta Brassens.. e lo racconta
Artificio ospita Beppe Chierici dopo 35 anni di assenza dalle scene della capitale, l’ultima volta al mitico Alberichino. Cantante, compositore, attore e regista ci offre un recital che è un omaggio al grande Brassens, l’ultimo chansonnier, maestro di tutti i cantautori
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Da giovedì 12 a domenica 15 maggio
BEPPE CHIERICI CANTA BRASSENS… E LO RACCONTA
Artificio ospita Beppe Chierici dopo 35 anni di assenza dalle scene della capitale, l’ultima volta al mitico Alberichino. Cantante, compositore, attore e regista ci offre un recital che è un omaggio al grande Brassens, l’ultimo chansonnier, maestro di tutti i cantautori
“Chi conosce veramente Brassens?
Ognuno di noi lo ha recepito a modo suo.
Alcuni si sono fermati alla truculenza di certi suoi memorabili testi.
Altri al “monumento” Georges Brassens.
Per molti faceva quasi parte della famiglia.
Per me, era innanzitutto le sue canzoni che mi hanno aiutato a resistere alle verità ufficiali e agli indottrinamenti di ogni genere.
Più tardi, quando, onorandomi della sua amicizia, mi ha permesso di tradurre in italiano le sue straordinarie canzoni, ho avuto modo di scoprire un essere umano ancora ben più grande della sua notorietà.”
Beppe Chierici
Da giovedì 12 a domenica 15 maggio Beppe Chierici nel suo recital dallo humor graffiante e popolaresco, rende omaggio a Brassens, all’artista e al compositore ma anche e soprattutto all’uomo.
Lo farà interpretando le sue canzoni, raccontando aneddoti della loro amicizia e collaborazione artistica. Ad accompagnare il pubblico, un fiume di immagini, fotografie, lettere e materiale iconografico, tracce di un percorso comune, fatto di musica, passione civile e umanità.
Scrive Pierluigi Sbaraglia, giornalista e critico musicale: “Georges Brassens è il maestro di tutti i cantautori. Prima di Dylan, forse anche più di Dylan, ha insegnato a tutti come mischiare la musica e la poesia. Fra i tanti che hanno nelle proprie corde il suo DNA, su tutti Fabrizio De André. In Francia è un monumento nazionale: gli sono dedicate piazze e teatri, scuole e giardini. È morto nel 1981, dopo aver lasciato canzoni memorabili. In Italia Brassens è stato tradotto e cantato dallo stesso De André, da Gino Paoli e da Nanni Svampa in dialetto milanese.
Ma il primo, il più sincero, l’assoluto traduttore di Brassens in italiano è il suo amico Beppe Chierici, “il suo unico traduttore non traditore” come gli scrisse in una lettera lo stesso cantautore francese.”
Beppe Chierici, cantante, compositore, attore e regista, è il primo a tradurre, interpretare e incidere su vinile a 33 giri gran parte delle canzoni dei suoi amici, i grandi cantautori francesi, Georges Brassens, Jacques Brel, Léo Ferré, Anne Silvestre, Barbara, Antoine…
All’inizio degli anni settanta fa parte di un folto gruppo di intellettuali che in Italia tentano il recupero culturale del nostro folklore. E può essere considerato un precursore della canzone ispirata a temi ecologici e sociali: già nell’album “Il paese dei bambini con la testa” del 1975 affrontava argomenti come lo sterminio degli animali, la violenza delle immagini, la fame nel mondo.
Costruite strizzando l’occhio al folk e al grande “cantautorato” d’Oltralpe, le canzoni di Chierici sono sempre state pervase da molta ironia, la stessa che anni fa l’ha spinto a chiudere di punto in bianco l’attività in Italia per trasferirsi in Francia e proseguire a Parigi la sua quarantennale carriera di uomo di spettacolo.
Beppe Chierici ha tradotto più di 70 canzoni di Georges Brassens e ne ha registrate, a tutt’oggi 36.
BEPPE CHIERICI CANTA BRASSENS… E LO RACCONTA
Artificio ospita Beppe Chierici dopo 35 anni di assenza dalle scene della capitale, l’ultima volta al mitico Alberichino. Cantante, compositore, attore e regista ci offre un recital che è un omaggio al grande Brassens, l’ultimo chansonnier, maestro di tutti i cantautori
“Chi conosce veramente Brassens?
Ognuno di noi lo ha recepito a modo suo.
Alcuni si sono fermati alla truculenza di certi suoi memorabili testi.
Altri al “monumento” Georges Brassens.
Per molti faceva quasi parte della famiglia.
Per me, era innanzitutto le sue canzoni che mi hanno aiutato a resistere alle verità ufficiali e agli indottrinamenti di ogni genere.
Più tardi, quando, onorandomi della sua amicizia, mi ha permesso di tradurre in italiano le sue straordinarie canzoni, ho avuto modo di scoprire un essere umano ancora ben più grande della sua notorietà.”
Beppe Chierici
Da giovedì 12 a domenica 15 maggio Beppe Chierici nel suo recital dallo humor graffiante e popolaresco, rende omaggio a Brassens, all’artista e al compositore ma anche e soprattutto all’uomo.
Lo farà interpretando le sue canzoni, raccontando aneddoti della loro amicizia e collaborazione artistica. Ad accompagnare il pubblico, un fiume di immagini, fotografie, lettere e materiale iconografico, tracce di un percorso comune, fatto di musica, passione civile e umanità.
Scrive Pierluigi Sbaraglia, giornalista e critico musicale: “Georges Brassens è il maestro di tutti i cantautori. Prima di Dylan, forse anche più di Dylan, ha insegnato a tutti come mischiare la musica e la poesia. Fra i tanti che hanno nelle proprie corde il suo DNA, su tutti Fabrizio De André. In Francia è un monumento nazionale: gli sono dedicate piazze e teatri, scuole e giardini. È morto nel 1981, dopo aver lasciato canzoni memorabili. In Italia Brassens è stato tradotto e cantato dallo stesso De André, da Gino Paoli e da Nanni Svampa in dialetto milanese.
Ma il primo, il più sincero, l’assoluto traduttore di Brassens in italiano è il suo amico Beppe Chierici, “il suo unico traduttore non traditore” come gli scrisse in una lettera lo stesso cantautore francese.”
Beppe Chierici, cantante, compositore, attore e regista, è il primo a tradurre, interpretare e incidere su vinile a 33 giri gran parte delle canzoni dei suoi amici, i grandi cantautori francesi, Georges Brassens, Jacques Brel, Léo Ferré, Anne Silvestre, Barbara, Antoine…
All’inizio degli anni settanta fa parte di un folto gruppo di intellettuali che in Italia tentano il recupero culturale del nostro folklore. E può essere considerato un precursore della canzone ispirata a temi ecologici e sociali: già nell’album “Il paese dei bambini con la testa” del 1975 affrontava argomenti come lo sterminio degli animali, la violenza delle immagini, la fame nel mondo.
Costruite strizzando l’occhio al folk e al grande “cantautorato” d’Oltralpe, le canzoni di Chierici sono sempre state pervase da molta ironia, la stessa che anni fa l’ha spinto a chiudere di punto in bianco l’attività in Italia per trasferirsi in Francia e proseguire a Parigi la sua quarantennale carriera di uomo di spettacolo.
Beppe Chierici ha tradotto più di 70 canzoni di Georges Brassens e ne ha registrate, a tutt’oggi 36.
12
maggio 2011
Beppe Chierici – Beppe Chierici canta Brassens.. e lo racconta
Dal 12 al 15 maggio 2011
serata - evento
Location
ARTIFICIO
Roma, Vicolo Della Campanella, 4, (Roma)
Roma, Vicolo Della Campanella, 4, (Roma)
Biglietti
Biglietto intero € 10; Biglietto ridotto € 7
Quota associativa Teatraktys Artificio per il 2011 €5
Orario di apertura
da giovedì a sabato ore 21 - domenica ore 18
Vernissage
12 Maggio 2011, ore 21.00
Autore