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Beppe Mora – Innocenti Golpe
carte di satira
Comunicato stampa
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Si può parlare ancora di "nuova figuratività", di disegno e inarrivabile mano, quale formidabile base per intraprendere un viaggio che dia seduzione e brividi di infinito? Con Beppe Mora si può. Con lui, genio del Malox, rivista che fondò con Sergio Saviane, che si è macchiato di satira, di vignette e di fumetti, il discorso prende una piega particolare. Ché proprio di arte si tratta: sottratta alle elucubrazioni dei critici prezzolati e di mercato, che ha a che fare con l'affrontare quotidianamente quella deriva umilissima-utilissima rappresentata dalla committenza (si parli di satira, illustrazione o di arredamento di pareti ha poca importanza): ce lo dice, da Giotto ai Carracci, da Bracelli a Lautrec, tutta la storia dell'arte. L'autore trevisano, in tal senso, ha avuto modo di sperimentare quell'esercizio medianico che si basa sulla sottrazione, sul lavoro di pulizia: buttare via cento per la ricerca dell'uno. Nel suo caso è la ricerca del "segno". Una ricerca rivoluzionaria, perché il segno in natura non esiste. Qualcosa che va cercato nel di-segno e nel di-sogno, nel de-siderio. Sostiene Mora che, come con la parola, devi togliere, sfrondare, prima di arrivare ad un essenziale che ti spalanchi le porte sull'in-finito. Non a caso uno dei suoi massimi estimatori è Stefano Benni, reiteratamente presentatore di sue importanti personali. Lo dimostra questa esclusiva mostra, pensata appositamente per la Palazzina del Forte Belvedere dopo scrupolosi sopralluoghi, con la quale torna a Firenze dopo la personale al Puccini nel 2000. E si consente esiti di assoluta espressività. Siamo ben lontani, come si capisce, dall'impresario di se stesso, art-director di discoteche che, da Wahrol a Cattelan è diventato l'artista contemporaneo, che non conosce più il "fare". Beppe Mora, al contrario, rivendica il diritto all'operare corporale, al godimento, basato su vecchie capacità apprese in "bottega" e sul loro ribaltamento e trasgressione. Un modo di trattare quello "sguardo dell'innocenza", tema dell'estate fiorentina, con golpe inesorabili sul corpo del vieto pensar comune.
27
luglio 2006
Beppe Mora – Innocenti Golpe
Dal 27 luglio al 16 agosto 2006
disegno e grafica
Location
FORTE BELVEDERE
Firenze, Via Di San Leonardo, 1, (Firenze)
Firenze, Via Di San Leonardo, 1, (Firenze)
Vernissage
27 Luglio 2006, ore 21
Autore
Curatore