Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Beppe Morino, – Opere scelte
Nella storica sede alassina i migliori lavori del maestro piemontese scelti appositamente per dare uno sguardo a tutto tondo sull’impagabile espressività di questo artista
Comunicato stampa
Segnala l'evento
OPERE SCELTE DI BEPPE MORINO (1926 + 1986)
Associazione Vecchia Alassio
Via XX Settembre, 7
info:
Associazione Vecchia Alassio , tel. 0182 643937
www.vecchiaalassio.it
Associazione Culturale Giuseppe Morino – Savigliano
tel 0172.715888 – 3356195382; e-mail: g.barberis@yahoo.it
Associazione Culturale L’Onda
tel. 0172.712922 – 3356267019 – email: senesiarte@libero.com
Nella storica sede alassina i migliori lavori del grande Maestro piemontese Beppe Morino scelti
appositamente per dare uno sguardo a tutto tondo sull’impagabile espressività di questo Pittore.
enti promotori: Associazione Culturale Morino, Associazione Culturale L’Onda.
in collaborazione con: Fondazione CRS Savigliano, Fondazione CRT Torino, Associazione
Vecchia Alassio.
Inaugurazione: sabato 21 luglio ore 16
orari: tutti i giorni 10/12 – 16/23
biglietteria: free admittance
mostra a cura di : Piero Senesi, Giorgio Barberis
coordinamento artistico : Piero Senesi, Fulvio Berardo, Giorgio Barberis
catalogo: in sede.
testi di : Giorgio Barberis, AA.VV.
genere: arte contemporanea
A ventisei anni dalla scomparsa del grande pittore Beppe Morino, ed a sei anni dalla costituzione
dell’ Associazione no profit intitolata allo stesso, dopo aver omaggiato il Maestro con una
grandiosa antologica, tenutasi nel 2006 nel Museo Civico Antonino Olmo di Savigliano (CN), e
l’apposizione di una piastrella, a Lui dedicata, sul famoso Muretto di Alassio nel 2010, le opere
migliori del grande Artista approdano, finalmente, nella cittadina ligure da lui tanto amata. Tanto
amata perché immortalata più volte sulle sue tele e perché Beppe, e la sua famiglia, soggiornavano
periodicamente nella residenza estiva alassina attualmente ancora proprietà della famiglia Morino.
Il tutto a rinverdire il ricordo del Personaggio, degli addetti ai lavori e dei collezionisti giungendo
anche ad aggiornare la corposa Monografia ragionata curata da storici dell’arte di fama nazionale ed
internazionale, nonché a programmare diverse presenze del suo operato visibile attualmente anche
nella bellissima rassegna, visitabile sino a fine novembre nel prestigioso Museo “Le Carceri” di
Asiago (VI), dove il nostro Beppe si ritrova tra pittori del calibro di Rembrandt, Favretto, Fattori,
De Chirico, Morandi ed altri grandi rappresentanti di cinque secoli d’arte. Del resto Morino gode di
presupposti tutt’altro che indifferenti in quanto si forma al Liceo Classico e consegue quindi il
diploma all’Accademia delle Belle Arti di Torino sotto la guida di Enrico Paulucci, vivendo
peraltro in quel clima torinese di grande fervore che Casorati ed il noto “Gruppo dei Sei” avevano
portato avanti fino a metà degli anni trenta per poi approdare ad una diaspora che avrebbe condotto
i singoli ad operare autonomamente in ogni parte d’Europa. Gli influssi accademici lasciarono
peraltro una traccia modernamente rinascimentale ben visibile in opere giovanili di stampo
giorgionesco come “La sacra famiglia” (capolavoro di impostazione prospettica, analisi della
figura, duttilità nell’uso del colore), in lavori post-impressionisti quali “Veduta lacustre”, nel
riecheggiare picassiano di un periodo blu ed uno rosa in cui cominciavano a comparire le prime
figure di giovinetti con chitarra e nel fare il verso ad un mitico Morandi tramite statiche
composizioni rielaborate, rispetto al bolognese, con forte commistione di materia. La sua prima
mostra risale al 1963; è una collettiva in cui compaiono alcune opere di taglio casoratiano,
probabilmente coeve alle esecuzioni citate. Poi il suo carattere di inquieto giramondo lo allontana
dai circuiti tradizionali e lo porta a visitare, per il piacere del viaggio e per gli stimoli che la sua
sensibilità artistica riceveva in quei posti, vari luoghi della Spagna, della Francia, dell’Olanda, del
Sud-Italia e del Regno Unito dove, nell’isola di Jersey , improvvisò una personale che ebbe
riscontro a livello mondiale. Punti focali della propria ispirazione furono comunque sempre la Costa
Azzurra, Alassio, la Sardegna e Venezia “città incantata” che lo spinse nuovamente a lasciare che si
curassero alcune sue mostre. Lo spirito da bohemien ed una sorta di vita da dandy non gli
ispiravano infatti l’idea di dipingere per il mercato o per i tanti che gli chiedevano di esporre, pur
continuando sempre a ricercare un modo personalissimo di espressione: vagava, riempiva tele e
carte con acrilici, oli, acquarelli, vendeva agli amici o a chi gli era simpatico, conduceva lunghe
disquisizioni filosofiche o semplicemente si abbandonava a piacevoli intrattenimenti conviviali ma,
simile ad un frescante di medioevale memoria, evitava la stanzialità e la routine. Occorre andare al
1976, ed in ultimo, al 1984, per rivederlo in una mostra personale: due situazioni che
sottolinearono, la prima, una grande maturità esecutiva di fondo atta a far sì che, ancora oggi, un
dipinto di Morino si possa distinguere in mezzo a cento opere di cento autori raggruppati assieme,
la seconda a sottolineare un’ ulteriore revisione che lo stava portando a stemperare i colori, diluire
la materia ed esprimersi sempre più profondamente con un semplice tocco di pennello sul supporto.
Avrebbe potuto essere l’inizio di un nuovo modo espressivo teso all’essenzialismo ed alla
reinterpretazione del ductus pittorico se la prematura scomparsa non avesse privato il mondo
artistico di un personaggio originalissimo in tutto e che un grande critico come Delzanno definì con
questa ricetta: “…mettete un pedone su un pezzo di selciato, aggiungete ½ balcone, 1 vaso, 2 fiori
a scelta, ¼ di gin, agitate, passate su un disco di Bechett e 4 pagine di Steinbeck (o Dos Passos se
preferite): versate. Va servito fresco, perché Morino è così…”.
Giorgio Barberis
CENNI BIOGRAFICI
Nato a Savigliano (CN) nel 1926 GIUSEPPE MORINO frequenta dapprima il Liceo Classico
a savigliano (CN) e quindi si iscrive all’Accademia delle Belle Arti del Capoluogo piemontese
diplomandosi sotto la guida del noto Direttore e pittore Enrico Paulucci. Pittore, incisore e grafico
Morino inizia la propria carriera artistica a Torino partecipando alle più importanti collettive degli
anni ’50 e proponendo contemporaneamente alcune personali in provincia di Cuneo dove torna a
vivere e ad insegnare presso il Liceo Artistico del capoluogo. Abbandonato il filone che lo vede
eccessivamente legato alla Scuola torinese dei Paulucci, Menzio, Stroppa, Galvano ed altri continua
la propria professione con uno stile personalissimo che lo condurrà ad esporre in tutta la Penisola e
ad avere proprie opere in alcuni importanti musei internazionali. Autore dalla produzione elevata,
perché molto ricercata, si ritirerà in seguito dai circuiti mercantili per proseguire in solitudine
una ricerca comunicativa mai abbandonata. Una importante mostra gli è stata dedicata dalla Città
di Savigliano in seguito alla Sua scomparsa avvenuta nel 1986 e, come già precedentemente
sottolineato, nel 2003 l’amministrazione locale ha intitolato allo stesso una via cittadina cui seguirà
la probabile dedica di una Piazza storica.
Associazione Vecchia Alassio
Via XX Settembre, 7
info:
Associazione Vecchia Alassio , tel. 0182 643937
www.vecchiaalassio.it
Associazione Culturale Giuseppe Morino – Savigliano
tel 0172.715888 – 3356195382; e-mail: g.barberis@yahoo.it
Associazione Culturale L’Onda
tel. 0172.712922 – 3356267019 – email: senesiarte@libero.com
Nella storica sede alassina i migliori lavori del grande Maestro piemontese Beppe Morino scelti
appositamente per dare uno sguardo a tutto tondo sull’impagabile espressività di questo Pittore.
enti promotori: Associazione Culturale Morino, Associazione Culturale L’Onda.
in collaborazione con: Fondazione CRS Savigliano, Fondazione CRT Torino, Associazione
Vecchia Alassio.
Inaugurazione: sabato 21 luglio ore 16
orari: tutti i giorni 10/12 – 16/23
biglietteria: free admittance
mostra a cura di : Piero Senesi, Giorgio Barberis
coordinamento artistico : Piero Senesi, Fulvio Berardo, Giorgio Barberis
catalogo: in sede.
testi di : Giorgio Barberis, AA.VV.
genere: arte contemporanea
A ventisei anni dalla scomparsa del grande pittore Beppe Morino, ed a sei anni dalla costituzione
dell’ Associazione no profit intitolata allo stesso, dopo aver omaggiato il Maestro con una
grandiosa antologica, tenutasi nel 2006 nel Museo Civico Antonino Olmo di Savigliano (CN), e
l’apposizione di una piastrella, a Lui dedicata, sul famoso Muretto di Alassio nel 2010, le opere
migliori del grande Artista approdano, finalmente, nella cittadina ligure da lui tanto amata. Tanto
amata perché immortalata più volte sulle sue tele e perché Beppe, e la sua famiglia, soggiornavano
periodicamente nella residenza estiva alassina attualmente ancora proprietà della famiglia Morino.
Il tutto a rinverdire il ricordo del Personaggio, degli addetti ai lavori e dei collezionisti giungendo
anche ad aggiornare la corposa Monografia ragionata curata da storici dell’arte di fama nazionale ed
internazionale, nonché a programmare diverse presenze del suo operato visibile attualmente anche
nella bellissima rassegna, visitabile sino a fine novembre nel prestigioso Museo “Le Carceri” di
Asiago (VI), dove il nostro Beppe si ritrova tra pittori del calibro di Rembrandt, Favretto, Fattori,
De Chirico, Morandi ed altri grandi rappresentanti di cinque secoli d’arte. Del resto Morino gode di
presupposti tutt’altro che indifferenti in quanto si forma al Liceo Classico e consegue quindi il
diploma all’Accademia delle Belle Arti di Torino sotto la guida di Enrico Paulucci, vivendo
peraltro in quel clima torinese di grande fervore che Casorati ed il noto “Gruppo dei Sei” avevano
portato avanti fino a metà degli anni trenta per poi approdare ad una diaspora che avrebbe condotto
i singoli ad operare autonomamente in ogni parte d’Europa. Gli influssi accademici lasciarono
peraltro una traccia modernamente rinascimentale ben visibile in opere giovanili di stampo
giorgionesco come “La sacra famiglia” (capolavoro di impostazione prospettica, analisi della
figura, duttilità nell’uso del colore), in lavori post-impressionisti quali “Veduta lacustre”, nel
riecheggiare picassiano di un periodo blu ed uno rosa in cui cominciavano a comparire le prime
figure di giovinetti con chitarra e nel fare il verso ad un mitico Morandi tramite statiche
composizioni rielaborate, rispetto al bolognese, con forte commistione di materia. La sua prima
mostra risale al 1963; è una collettiva in cui compaiono alcune opere di taglio casoratiano,
probabilmente coeve alle esecuzioni citate. Poi il suo carattere di inquieto giramondo lo allontana
dai circuiti tradizionali e lo porta a visitare, per il piacere del viaggio e per gli stimoli che la sua
sensibilità artistica riceveva in quei posti, vari luoghi della Spagna, della Francia, dell’Olanda, del
Sud-Italia e del Regno Unito dove, nell’isola di Jersey , improvvisò una personale che ebbe
riscontro a livello mondiale. Punti focali della propria ispirazione furono comunque sempre la Costa
Azzurra, Alassio, la Sardegna e Venezia “città incantata” che lo spinse nuovamente a lasciare che si
curassero alcune sue mostre. Lo spirito da bohemien ed una sorta di vita da dandy non gli
ispiravano infatti l’idea di dipingere per il mercato o per i tanti che gli chiedevano di esporre, pur
continuando sempre a ricercare un modo personalissimo di espressione: vagava, riempiva tele e
carte con acrilici, oli, acquarelli, vendeva agli amici o a chi gli era simpatico, conduceva lunghe
disquisizioni filosofiche o semplicemente si abbandonava a piacevoli intrattenimenti conviviali ma,
simile ad un frescante di medioevale memoria, evitava la stanzialità e la routine. Occorre andare al
1976, ed in ultimo, al 1984, per rivederlo in una mostra personale: due situazioni che
sottolinearono, la prima, una grande maturità esecutiva di fondo atta a far sì che, ancora oggi, un
dipinto di Morino si possa distinguere in mezzo a cento opere di cento autori raggruppati assieme,
la seconda a sottolineare un’ ulteriore revisione che lo stava portando a stemperare i colori, diluire
la materia ed esprimersi sempre più profondamente con un semplice tocco di pennello sul supporto.
Avrebbe potuto essere l’inizio di un nuovo modo espressivo teso all’essenzialismo ed alla
reinterpretazione del ductus pittorico se la prematura scomparsa non avesse privato il mondo
artistico di un personaggio originalissimo in tutto e che un grande critico come Delzanno definì con
questa ricetta: “…mettete un pedone su un pezzo di selciato, aggiungete ½ balcone, 1 vaso, 2 fiori
a scelta, ¼ di gin, agitate, passate su un disco di Bechett e 4 pagine di Steinbeck (o Dos Passos se
preferite): versate. Va servito fresco, perché Morino è così…”.
Giorgio Barberis
CENNI BIOGRAFICI
Nato a Savigliano (CN) nel 1926 GIUSEPPE MORINO frequenta dapprima il Liceo Classico
a savigliano (CN) e quindi si iscrive all’Accademia delle Belle Arti del Capoluogo piemontese
diplomandosi sotto la guida del noto Direttore e pittore Enrico Paulucci. Pittore, incisore e grafico
Morino inizia la propria carriera artistica a Torino partecipando alle più importanti collettive degli
anni ’50 e proponendo contemporaneamente alcune personali in provincia di Cuneo dove torna a
vivere e ad insegnare presso il Liceo Artistico del capoluogo. Abbandonato il filone che lo vede
eccessivamente legato alla Scuola torinese dei Paulucci, Menzio, Stroppa, Galvano ed altri continua
la propria professione con uno stile personalissimo che lo condurrà ad esporre in tutta la Penisola e
ad avere proprie opere in alcuni importanti musei internazionali. Autore dalla produzione elevata,
perché molto ricercata, si ritirerà in seguito dai circuiti mercantili per proseguire in solitudine
una ricerca comunicativa mai abbandonata. Una importante mostra gli è stata dedicata dalla Città
di Savigliano in seguito alla Sua scomparsa avvenuta nel 1986 e, come già precedentemente
sottolineato, nel 2003 l’amministrazione locale ha intitolato allo stesso una via cittadina cui seguirà
la probabile dedica di una Piazza storica.
21
luglio 2012
Beppe Morino, – Opere scelte
Dal 21 luglio al 15 agosto 2012
arte contemporanea
Location
VECCHIA ALASSIO
Alassio, Via Xx Settembre, 7, (Savona)
Alassio, Via Xx Settembre, 7, (Savona)
Orario di apertura
tutti i giorni 10/12 – 16/23
Vernissage
21 Luglio 2012, ore 16
Autore
Curatore