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Beppe Pellandra – Incontri
Ciò che si vede non sono le cose, gli oggetti, ma la luce che le pervade, le rende vive verificandole all’interno di un immaginario sospeso, fuori da qualsivoglia categoria di luogo o tempo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria Wikiarte
In Via San Felice 18, Bologna
È lieta di invitarvi SABATO 27 OTTOBRE 2012 ore 18.00
Alla inaugurazione della personale di
BEPPE PELLANDRA
Ciò che si vede non sono le cose, gli oggetti, ma la luce che le pervade, le rende vive verificandole all'interno di un immaginario sospeso, fuori da qualsivoglia categoria di luogo o tempo.
Il ritmo narrativo, nei dipinti di Giuseppe Pellandra, viene azzerato da una sorta di immobilismo allegorico in cui l'immagine non è più la realtà rappresentabile, ma l'insieme delle rappresentazioni possibili.
L'apparenza tridimensionale garantita da impianti prospettici consapevolmente e solidamente strutturati viene ribaltata e contraddetta dallo spazio che si restringe – angusto – dietro l'immagine in primo piano: l'occhio viene allora assediato da un'impraticabilità di fuga prospettica alla ricerca di un orizzonte visivo immaginabile, tentando di squarciare e oltrepassare lo scenario naturale chiuso come quinte teatrali.
In tal senso, Pellandra pare essere non realista, ma quasi naturalista visionario, proponendo la sfida di un'immaginazione magnetica che eleva l'immagine quotidiana trascendendone unità, verità e forma.
“L'arte – scriveva già Heiddeger in un suo famoso saggio – rivela ciò che la realtà veramente è: non si tratta di riprodurre la realtà, ma di rivelarla”. Dunque pittura non come imitazione, ma come scoperta, svelamento, creazione.
L'artista frantuma la radicale indifferenza nei confronti dell'oggetto quotidiano restituendogli l'aura di un immaginabile vagheggiamento misterioso e archetipico: ciò che riconosciamo non è – naturalmente – la realtà, ma l'immagine sublimata e reificata sulla tela, quasi a recuperare il concetto di idea platonica all'origine di ogni manifestazione sensibile.
La luce sorda, il silenzio vellutato che diviene deuteragonista visivo dell'intero quadro, la sacralità laica in bilico tra serenità apparente e inquieta tensione al dramma, la spinta metafisica che penetra la complicazione della forma, tutto fa della pittura di Pellandra l'ultimo avamposto dell'anima.
Alberto Gross
Critica:
Presentazione a cura del Critico Alberto Gross
Patrocinio
Regione Emilia Romagna
Sponsorizzata da:
www.virtualstudios.it
www.ilpensieroartistico.eu
www.fotodigitalservice.com
www.lavoriedilionline.it
www.genzianariccicomunicazione.it
Orari:
dal 27 ottobre all’8 novembre 2012
dal mercoledì a sabato dalle 11.00 alle 19.00 orario continuato
domenica e martedì dalle 15.00 alle 19.00
lunedì chiuso.
Ingresso libero
Mail: info@wikiarte.com
Sito: www.wikiarte.com
In Via San Felice 18, Bologna
È lieta di invitarvi SABATO 27 OTTOBRE 2012 ore 18.00
Alla inaugurazione della personale di
BEPPE PELLANDRA
Ciò che si vede non sono le cose, gli oggetti, ma la luce che le pervade, le rende vive verificandole all'interno di un immaginario sospeso, fuori da qualsivoglia categoria di luogo o tempo.
Il ritmo narrativo, nei dipinti di Giuseppe Pellandra, viene azzerato da una sorta di immobilismo allegorico in cui l'immagine non è più la realtà rappresentabile, ma l'insieme delle rappresentazioni possibili.
L'apparenza tridimensionale garantita da impianti prospettici consapevolmente e solidamente strutturati viene ribaltata e contraddetta dallo spazio che si restringe – angusto – dietro l'immagine in primo piano: l'occhio viene allora assediato da un'impraticabilità di fuga prospettica alla ricerca di un orizzonte visivo immaginabile, tentando di squarciare e oltrepassare lo scenario naturale chiuso come quinte teatrali.
In tal senso, Pellandra pare essere non realista, ma quasi naturalista visionario, proponendo la sfida di un'immaginazione magnetica che eleva l'immagine quotidiana trascendendone unità, verità e forma.
“L'arte – scriveva già Heiddeger in un suo famoso saggio – rivela ciò che la realtà veramente è: non si tratta di riprodurre la realtà, ma di rivelarla”. Dunque pittura non come imitazione, ma come scoperta, svelamento, creazione.
L'artista frantuma la radicale indifferenza nei confronti dell'oggetto quotidiano restituendogli l'aura di un immaginabile vagheggiamento misterioso e archetipico: ciò che riconosciamo non è – naturalmente – la realtà, ma l'immagine sublimata e reificata sulla tela, quasi a recuperare il concetto di idea platonica all'origine di ogni manifestazione sensibile.
La luce sorda, il silenzio vellutato che diviene deuteragonista visivo dell'intero quadro, la sacralità laica in bilico tra serenità apparente e inquieta tensione al dramma, la spinta metafisica che penetra la complicazione della forma, tutto fa della pittura di Pellandra l'ultimo avamposto dell'anima.
Alberto Gross
Critica:
Presentazione a cura del Critico Alberto Gross
Patrocinio
Regione Emilia Romagna
Sponsorizzata da:
www.virtualstudios.it
www.ilpensieroartistico.eu
www.fotodigitalservice.com
www.lavoriedilionline.it
www.genzianariccicomunicazione.it
Orari:
dal 27 ottobre all’8 novembre 2012
dal mercoledì a sabato dalle 11.00 alle 19.00 orario continuato
domenica e martedì dalle 15.00 alle 19.00
lunedì chiuso.
Ingresso libero
Mail: info@wikiarte.com
Sito: www.wikiarte.com
27
ottobre 2012
Beppe Pellandra – Incontri
Dal 27 ottobre all'otto novembre 2012
arte contemporanea
Location
GALLERIA WIKIARTE
Bologna, Via San Felice, 18, (Bologna)
Bologna, Via San Felice, 18, (Bologna)
Orario di apertura
dal mercoledì a sabato dalle 11.00 alle 19.00 orario continuato
domenica e martedì dalle 15.00 alle 19.00
lunedì chiuso.
Vernissage
27 Ottobre 2012, h 18.00
Autore
Curatore