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Bérangère Haëgy – Eros-Thanatos-Perasma
Bérangère Haëgy, fotografa plastica francese, ha lavorato con le cere anatomiche del Museo “La Specola” di Firenze; seguendo il fil rouge dell’erotismo, ha assemblato immagini vive ed oggetti inanimati
Comunicato stampa
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Strip-tease
Testo di Daniel Bougnoux
Professore emerito di Teorie della comunicazione presso l’Institut de la Communication et des Médias (Université Stendhal – Grenoble 3)
La frase enigmatica di Georges Bataille, “’erotismo è l’approvazione della vita anche nella morte”, punta il dito sulla tragedia di un desiderio che può arrivare, a forza di volere il proprio oggetto, fino a distruggerlo. Eros, forza che collega gli opposti o i contrari (il mio corpo è separato dal tuo), dovrà prima o poi affrontare Thanatos, suo specchio crudele, suo smorfioso gemello.
La meditazione dello scorticato o dello scheletro è un luogo comune dell’edificazione religiosa – memento mori e rappresentazione di “vanità”, giustifica la saggezza sarcastica del vecchio –; Corneille avvertiva la Marchesa della prossima estinzione dei suoi fuochi. Ma simili anticipazioni possono al contrario eccitare la frenesia degli amanti – non aspettate a giacere, cogliete subito l’eros della vita !
Gran parte dell’amore si gioca a fior di pelle. Erotismo superficiale? Le carezze, lo scivolare del tessuto sulla carne eccitano più della banale nudità. L’uomo è l’unico animale che gode dello strip-tease, ma fin dove condurlo? Uno spogliarello eccessivo finisce per suscitare disgusto. Io amo alla follia la curva delle tue reni, non le interiora, la forma dei tuoi seni, non la ghiandola mammaria…
I desideri tuttavia non si fermano alla pelle, alla lingua, al sesso, lo sguardo vuole penetrare, addentrarsi in una profondo intrecciarsi. Ed ogni abbraccio oscilla tra le ricerche contraddittorie della superficie e della profondità. Si può amare fino all’osso ? Incrociando i corpi con alcuni campioni di cere anatomiche ispirate a Vésale (famoso anatomista del 1.500), le nudità castamente fotografate da Bérengère ci rinviano ironicamente il nostro sguardo: volevi vedermi nuda ...è abbastanza? E poi ?
****************************************************************************************
Testo di Danièle Rousselier
Direttrice dell’Istituto Francese di Napoli
Da ormai molti anni Bérangère Haegy compone le sue immagini digitali attraverso la fusione ed il “maquillage”, a partire da elementi tratti dalla realtà. Elabora così dei complessi montaggi, in cui il reale si confronta al suo immaginario di creatrice, alla sua sensibilità ed ai suoi fantasmi.
Fino ad oggi, la ricerca dell’artista ha portato essenzialmente a delle bambole disarticolate/articolate con inserti di corpi viventi (seni, pancia, gambe, labbra, sguardi…), approfondendo così il tema della femminilità.
Bérangère Haegy pratica ciò che lei chiama “fusione”: grazie a dei sistemi informatici, mischia, assembla, trasforma delle immagini eteroclite. Crea così delle opere provocatorie, che chiamano in causa l’inconscio, il suo così come quello dello spettatore. Da questa vertigine, sgorga l’emozione ed una strana bellezza.
A Napoli l’artista ha lavorato sui volti delle Madonne o su dei Cristi in legno, rivelando così una parte di mistero legata alle credenze popolari partenopee.
L’opportunità che le è stata offerta di poter fotografare le cere anatomiche del Museo della Specola di Firenze, le ha permesso di far evolvere il suo lavoro e di poter cambiare registro. Di fronte alle cere anatomiche, già toccanti in se stesse, non era più possibile praticare la fusione tra «carne e materia». L’artista plastica ha perciò avvicinato esplicitamente il legame che unisce la vita e la morte. Legame che passa attraverso il desiderio e l’erotismo. Eros e Thanatos.
Le opere nate con questa procedura, di grande bellezza formale, creano un effetto sorprendente, che riporta alla domanda essenziale.
Testo di Daniel Bougnoux
Professore emerito di Teorie della comunicazione presso l’Institut de la Communication et des Médias (Université Stendhal – Grenoble 3)
La frase enigmatica di Georges Bataille, “’erotismo è l’approvazione della vita anche nella morte”, punta il dito sulla tragedia di un desiderio che può arrivare, a forza di volere il proprio oggetto, fino a distruggerlo. Eros, forza che collega gli opposti o i contrari (il mio corpo è separato dal tuo), dovrà prima o poi affrontare Thanatos, suo specchio crudele, suo smorfioso gemello.
La meditazione dello scorticato o dello scheletro è un luogo comune dell’edificazione religiosa – memento mori e rappresentazione di “vanità”, giustifica la saggezza sarcastica del vecchio –; Corneille avvertiva la Marchesa della prossima estinzione dei suoi fuochi. Ma simili anticipazioni possono al contrario eccitare la frenesia degli amanti – non aspettate a giacere, cogliete subito l’eros della vita !
Gran parte dell’amore si gioca a fior di pelle. Erotismo superficiale? Le carezze, lo scivolare del tessuto sulla carne eccitano più della banale nudità. L’uomo è l’unico animale che gode dello strip-tease, ma fin dove condurlo? Uno spogliarello eccessivo finisce per suscitare disgusto. Io amo alla follia la curva delle tue reni, non le interiora, la forma dei tuoi seni, non la ghiandola mammaria…
I desideri tuttavia non si fermano alla pelle, alla lingua, al sesso, lo sguardo vuole penetrare, addentrarsi in una profondo intrecciarsi. Ed ogni abbraccio oscilla tra le ricerche contraddittorie della superficie e della profondità. Si può amare fino all’osso ? Incrociando i corpi con alcuni campioni di cere anatomiche ispirate a Vésale (famoso anatomista del 1.500), le nudità castamente fotografate da Bérengère ci rinviano ironicamente il nostro sguardo: volevi vedermi nuda ...è abbastanza? E poi ?
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Testo di Danièle Rousselier
Direttrice dell’Istituto Francese di Napoli
Da ormai molti anni Bérangère Haegy compone le sue immagini digitali attraverso la fusione ed il “maquillage”, a partire da elementi tratti dalla realtà. Elabora così dei complessi montaggi, in cui il reale si confronta al suo immaginario di creatrice, alla sua sensibilità ed ai suoi fantasmi.
Fino ad oggi, la ricerca dell’artista ha portato essenzialmente a delle bambole disarticolate/articolate con inserti di corpi viventi (seni, pancia, gambe, labbra, sguardi…), approfondendo così il tema della femminilità.
Bérangère Haegy pratica ciò che lei chiama “fusione”: grazie a dei sistemi informatici, mischia, assembla, trasforma delle immagini eteroclite. Crea così delle opere provocatorie, che chiamano in causa l’inconscio, il suo così come quello dello spettatore. Da questa vertigine, sgorga l’emozione ed una strana bellezza.
A Napoli l’artista ha lavorato sui volti delle Madonne o su dei Cristi in legno, rivelando così una parte di mistero legata alle credenze popolari partenopee.
L’opportunità che le è stata offerta di poter fotografare le cere anatomiche del Museo della Specola di Firenze, le ha permesso di far evolvere il suo lavoro e di poter cambiare registro. Di fronte alle cere anatomiche, già toccanti in se stesse, non era più possibile praticare la fusione tra «carne e materia». L’artista plastica ha perciò avvicinato esplicitamente il legame che unisce la vita e la morte. Legame che passa attraverso il desiderio e l’erotismo. Eros e Thanatos.
Le opere nate con questa procedura, di grande bellezza formale, creano un effetto sorprendente, che riporta alla domanda essenziale.
12
ottobre 2006
Bérangère Haëgy – Eros-Thanatos-Perasma
Dal 12 ottobre 2006 al 15 gennaio 2007
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
INSTITUT FRANCAIS DE FLORENCE
Firenze, Piazza D'ognissanti, 2, (Firenze)
Firenze, Piazza D'ognissanti, 2, (Firenze)
Orario di apertura
lunedì : 14h30 / 18h30
martedì / venerdì : 09h30 /18h30
Vernissage
12 Ottobre 2006, ore 18
Autore