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Berend Strik / Silvia Chiarini – TexStyle detail
Il comune punto di partenza del percorso artistico di Berend Strik e di Silvia Chiarini è l’indagine sull’utilizzo del ricamo come dettaglio. L’artista olandese e l’artista italiana curano autonomamente il proprio ambiente espositivo, elaborando entrambi un progetto speciale per lo spazio della galleria.
Comunicato stampa
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Il comune punto di partenza del percorso dei due
artisti è l'indagine sull'utilizzo del tessuto e del ricamo come
particolare. L'artista olandese e l'artista italiana curano
autonomamente il proprio ambiente espositivo, elaborando completi
progetti di mostra che rivelano una decisa direzione della propria
ricerca artistica ed evidenziano le loro differenze culturali e
generazionali.
Berend Strik
"...
Il lavoro di Berend Strik, nè pittore nè scultore ma artista visivo, è
ossessionato da pittura e scultura come incompiuti capitoli di storia
dell'arte. I suoi lavori di ricamo, se da un lato rompono con la
pittura, dall'altro la portano più in avanti. Non è più una questione
di "oli su tela" o derivati. Ed ancora, i suoi ricami, come
rettangolari demarcate composizioni appese al muro, conservano aspetti
cruciali della classica pittura occidentale. Non è il tipo di lavoro
che richiama ai coraggiosi difensori della Pittura nella cultura
contemporanea. I ricami di Strik sono una pittura radicalmente
trasformata che è stata completamente infiltrata dalle condizioni della
generica, post-disciplinare arte visiva. E' irreparabilmente
migliorata, trasformata fino ad essere quasi irriconoscibile ...
..."il pompante e penetrante ago scivola affilato come un rasoio
attraverso il materiale. In modo incredibilmente raffinato, un filo
bianco è tradotto in una posizione rannicchiata. Mai prima sono stato
capace di far si che la rappresentazione coincidesse così precisamente
con le implicazioni della tecnica."...
..."La fotografia è il modello per i primi lavori: ho disegnato una
copia della fotografia in un differente formato e poi ho cucito le
linee disegnate. Nel lavoro recente ho fatto sì che la fotografia
diventasse più visibile incorporando (parti del) le foto nei ricami, o
usando queste come basi ricamandoci sopra ed attraverso"....
... il lavoro di Strik, comunque, non sembra proprio rappresentare il
ruolo ossequioso che è di solito una caratteristica della decorazione.
Le sue composizioni, spesso affollate, sembrano essere governate da un
principio di horror vacui che è piuttosto distante dall'elegante
minimalismo considerato proprio della seria decorazione contemporanea,
ed i materiali sono così tattili ed affascinanti che, insieme al
contrasto tra fotografie e ricamo, reclamano attenzione.
Apparentemente Strik pratica una sorta di decorazione regressiva in cui
il senso d'ordine è appena stabilito e può essere capovolto in ogni
momento da impulsi incontrollabili...
... Lo scontro tra fotografie e tessuto nel lavoro più recente produce
anche una complessa spazialità che rompe con la tendenza
bi-dimensionale che caratterizza la decorazione tradizionale...
... non è una sorpresa che l'enfasi di Strik per il materiale e la
qualità tattile del suo lavoro lo ha condotto con maggiore convinzione
ai lavori tridimensionali...
...Strik si è anche avventurato in progetti architettonici,
principalmente con lo studio di architettura One Architecture. Questo
lo ha condotto in una disciplina realmente differente... I progetti
possono essere presentati e discussi in gallerie d'arte, musei e
riviste d'arte, ma se realizzati, possono esistere anche fuori dal
proprio contesto artistico ( non come la cosìdetta 'public art') perchè
loro hanno ragione d'essere in un contesto architettonico, o ne creano
uno. ...
Strik sfida questa cultura dell'immagine architettonica con i ricami
che fungono da alternative impressioni dell'artista, e che importano
nella sua pratica artistica anche i progetti architettonici.
..."
tratto dal testo di Sven Lutticken Mutations, Body Electric, 2004.
Silvia Chiarini
La ricerca della giovane artista faentina (1978) volge, tramite la
fusione armonica tra pittura, disegno e ricamo, alla rappresentazione
del proprio immaginario privato che, quotidianamente, si riempie di
quei simboli comunemente considerati appannaggio della odierna cultura
popolare.
Nei nuovi lavori presentati in questa seconda personale italiana
l'analisi della cultura di massa contemporanea, fortemente attratta dai
beni di consumo, si arricchisce di nuovi simboli, non più legati al
semplice possesso materiale.
Affiorano sulle superfici bidimensionali delle tele nuove icone
ricamate, simboli di una desiderata elevazione estetico/culturale.
Le rappresentazioni fluttuano leggere nell'aria, come desideri. Solo
alcune emergono dai patterns e si rendono chiaramente
visibili/raggiungibili dall'osservatore. Gli spots bicromi
sapientemente dipinti danno all'intero lavoro, ed in particolar modo
alle figure emergenti, una originale mobilità.
L'installazione centrale "My painting machine" è il punto di arrivo
della ultima produzione della Chiarini: un macchinario, posto al centro
dello spazio espositivo, libera in aria bolle colorate che fluttuano
leggere fino ad esplodere contro una parete della galleria,
riproducendo così quella mobile separazione di interessi presente in
tutti i lavori. Tuttavia in questo caso il risultato sembra spingersi
oltre la identificazione degli stereotipi. Lasciando vuoti gli spazi
attorno ai patterns, il visitatore è libero di riempirli mentalmente,
come desidera.
artisti è l'indagine sull'utilizzo del tessuto e del ricamo come
particolare. L'artista olandese e l'artista italiana curano
autonomamente il proprio ambiente espositivo, elaborando completi
progetti di mostra che rivelano una decisa direzione della propria
ricerca artistica ed evidenziano le loro differenze culturali e
generazionali.
Berend Strik
"...
Il lavoro di Berend Strik, nè pittore nè scultore ma artista visivo, è
ossessionato da pittura e scultura come incompiuti capitoli di storia
dell'arte. I suoi lavori di ricamo, se da un lato rompono con la
pittura, dall'altro la portano più in avanti. Non è più una questione
di "oli su tela" o derivati. Ed ancora, i suoi ricami, come
rettangolari demarcate composizioni appese al muro, conservano aspetti
cruciali della classica pittura occidentale. Non è il tipo di lavoro
che richiama ai coraggiosi difensori della Pittura nella cultura
contemporanea. I ricami di Strik sono una pittura radicalmente
trasformata che è stata completamente infiltrata dalle condizioni della
generica, post-disciplinare arte visiva. E' irreparabilmente
migliorata, trasformata fino ad essere quasi irriconoscibile ...
..."il pompante e penetrante ago scivola affilato come un rasoio
attraverso il materiale. In modo incredibilmente raffinato, un filo
bianco è tradotto in una posizione rannicchiata. Mai prima sono stato
capace di far si che la rappresentazione coincidesse così precisamente
con le implicazioni della tecnica."...
..."La fotografia è il modello per i primi lavori: ho disegnato una
copia della fotografia in un differente formato e poi ho cucito le
linee disegnate. Nel lavoro recente ho fatto sì che la fotografia
diventasse più visibile incorporando (parti del) le foto nei ricami, o
usando queste come basi ricamandoci sopra ed attraverso"....
... il lavoro di Strik, comunque, non sembra proprio rappresentare il
ruolo ossequioso che è di solito una caratteristica della decorazione.
Le sue composizioni, spesso affollate, sembrano essere governate da un
principio di horror vacui che è piuttosto distante dall'elegante
minimalismo considerato proprio della seria decorazione contemporanea,
ed i materiali sono così tattili ed affascinanti che, insieme al
contrasto tra fotografie e ricamo, reclamano attenzione.
Apparentemente Strik pratica una sorta di decorazione regressiva in cui
il senso d'ordine è appena stabilito e può essere capovolto in ogni
momento da impulsi incontrollabili...
... Lo scontro tra fotografie e tessuto nel lavoro più recente produce
anche una complessa spazialità che rompe con la tendenza
bi-dimensionale che caratterizza la decorazione tradizionale...
... non è una sorpresa che l'enfasi di Strik per il materiale e la
qualità tattile del suo lavoro lo ha condotto con maggiore convinzione
ai lavori tridimensionali...
...Strik si è anche avventurato in progetti architettonici,
principalmente con lo studio di architettura One Architecture. Questo
lo ha condotto in una disciplina realmente differente... I progetti
possono essere presentati e discussi in gallerie d'arte, musei e
riviste d'arte, ma se realizzati, possono esistere anche fuori dal
proprio contesto artistico ( non come la cosìdetta 'public art') perchè
loro hanno ragione d'essere in un contesto architettonico, o ne creano
uno. ...
Strik sfida questa cultura dell'immagine architettonica con i ricami
che fungono da alternative impressioni dell'artista, e che importano
nella sua pratica artistica anche i progetti architettonici.
..."
tratto dal testo di Sven Lutticken Mutations, Body Electric, 2004.
Silvia Chiarini
La ricerca della giovane artista faentina (1978) volge, tramite la
fusione armonica tra pittura, disegno e ricamo, alla rappresentazione
del proprio immaginario privato che, quotidianamente, si riempie di
quei simboli comunemente considerati appannaggio della odierna cultura
popolare.
Nei nuovi lavori presentati in questa seconda personale italiana
l'analisi della cultura di massa contemporanea, fortemente attratta dai
beni di consumo, si arricchisce di nuovi simboli, non più legati al
semplice possesso materiale.
Affiorano sulle superfici bidimensionali delle tele nuove icone
ricamate, simboli di una desiderata elevazione estetico/culturale.
Le rappresentazioni fluttuano leggere nell'aria, come desideri. Solo
alcune emergono dai patterns e si rendono chiaramente
visibili/raggiungibili dall'osservatore. Gli spots bicromi
sapientemente dipinti danno all'intero lavoro, ed in particolar modo
alle figure emergenti, una originale mobilità.
L'installazione centrale "My painting machine" è il punto di arrivo
della ultima produzione della Chiarini: un macchinario, posto al centro
dello spazio espositivo, libera in aria bolle colorate che fluttuano
leggere fino ad esplodere contro una parete della galleria,
riproducendo così quella mobile separazione di interessi presente in
tutti i lavori. Tuttavia in questo caso il risultato sembra spingersi
oltre la identificazione degli stereotipi. Lasciando vuoti gli spazi
attorno ai patterns, il visitatore è libero di riempirli mentalmente,
come desidera.
25
febbraio 2005
Berend Strik / Silvia Chiarini – TexStyle detail
Dal 25 febbraio al 20 aprile 2005
arte contemporanea
Location
BLINDARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Palermo, 11, (Milano)
Milano, Via Palermo, 11, (Milano)
Vernissage
25 Febbraio 2005, ore 19
Autore