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Berliat – I colori del silenzio
La mostra è integrata con pastelli della serie “diacromi” e da alcune sculture di piccole dimensioni
Comunicato stampa
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Monocromi.
Colori in libertà, da guardare, da vedere, da sentire, da respirare.
In margine alla pausa estiva.
Pausa attiva, contemplativa.
La mostra è integrata con pastelli della serie “diacromi” e da alcune sculture di piccole dimensioni.
Tutto improntato da uno straordinario senso di leggerezza.
Sentiamo l’artista. Dice:
“Chi ibrida orchidee, chi verdure, chi incrocia cani,
gatti o cavalli; chi gioca coi trenini in miniatura,
colleziona francobolli, pitture o sculture; chi ama
la musica, la suona e l’ascolta, chi legge, frequenta
il teatro, chatta, vola, va in barca e mille altre cose,
tutte all’apparenza, utili per niente, a meno che
non si consideri utile il diletto.
Allora tutto si trasforma. Sbocciano nuove realtà.
Il virtuale si sostituisce al reale. Una sorta di
Creazione all’incontrario, di ribaltamento dei valori.
Questione di tocco, di sensibilità. Non di concetto.
Il concetto cambia, come cambia il tempo, l’umore,
il gusto. La sensibilità no. Può essere più o meno
acuta. La si coltiva o la si perde progressivamente.
Trent’anni di scandaglio nel subconscio, e nel conscio
Della percezione retinica portano alla luce i colori
del silenzio. Dapprima intuiti, poi, via via, sempre
più concreti. Ora trasferiti su un supporto quasi
effimero, rivelano i loro splendori”.
Colori in libertà, da guardare, da vedere, da sentire, da respirare.
In margine alla pausa estiva.
Pausa attiva, contemplativa.
La mostra è integrata con pastelli della serie “diacromi” e da alcune sculture di piccole dimensioni.
Tutto improntato da uno straordinario senso di leggerezza.
Sentiamo l’artista. Dice:
“Chi ibrida orchidee, chi verdure, chi incrocia cani,
gatti o cavalli; chi gioca coi trenini in miniatura,
colleziona francobolli, pitture o sculture; chi ama
la musica, la suona e l’ascolta, chi legge, frequenta
il teatro, chatta, vola, va in barca e mille altre cose,
tutte all’apparenza, utili per niente, a meno che
non si consideri utile il diletto.
Allora tutto si trasforma. Sbocciano nuove realtà.
Il virtuale si sostituisce al reale. Una sorta di
Creazione all’incontrario, di ribaltamento dei valori.
Questione di tocco, di sensibilità. Non di concetto.
Il concetto cambia, come cambia il tempo, l’umore,
il gusto. La sensibilità no. Può essere più o meno
acuta. La si coltiva o la si perde progressivamente.
Trent’anni di scandaglio nel subconscio, e nel conscio
Della percezione retinica portano alla luce i colori
del silenzio. Dapprima intuiti, poi, via via, sempre
più concreti. Ora trasferiti su un supporto quasi
effimero, rivelano i loro splendori”.
23
luglio 2005
Berliat – I colori del silenzio
Dal 23 luglio al 24 agosto 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA AGHEIRO
Lavagna, Corso Buenos Ayres, 60, (Genova)
Lavagna, Corso Buenos Ayres, 60, (Genova)
Orario di apertura
dal mercoledì al sabato 10-12 e 18-22, o su appuntamento
Vernissage
23 Luglio 2005, ore 21
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