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Bernard Aubertin / Fabrizio Garghetti
Le opere del maestro Aubertin corredate e raccontate dalle foto del maestro Garghetti
Comunicato stampa
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BERNARD AUBERTIN + FABRIZIO GARGHETTI
dal 21 giugno al 12 luglio 2018
BERNARD AUBERTIN
Bernard Aubertin nasce a Fontenay-aux-Roses nel 1934. Compiuti gli studi presso la Scuola Statale di Decorazione, da autodidatta, si avvicina alcubismo ed al futurismo. Fondamentale fu il suo incontro nel 1957 con Yves Klein; dall’anno successivo, infatti, darà inizio alla creazione delle sue celebri tele monocrome. Aubertin inizia la sua storia di pittore monocromo realizzando i suoi primi "rouge total". Le ricerche dell’artista si focalizzano dapprima sul colore rosso, inteso come fuoco, energia. Realizza i cosiddetti Tableaux Feu (quadri fuoco), animando tele monocrome rosse, con chiodi (Tableaux Clous), fil di ferro (Tableaux Fil de Fer), fiammiferi (Parcours d’Allumettes) e svariati materiali, dai ceri, alle reti di ferro. La sua concezione della pittura è metafisica: attraverso il rosso egli traspone sulla tela l’energia dell’anima. L’essere spirituale si rivela attraverso l’arte e nulla più del colore potrebbe rappresentare una tale forza.
A partire dadli anni '60 Aubertin introduce nel suo repertorio anche il fuoco: un mezzo espressivo che a tutti gli effetti diventa la manifestazione fisica del suo colore rosso. Molti dei suoi lavori consistono in composizioni astratte create usando fiammiferi che vengono poi accesi creando variazioni spontanee generate dalla natura della fiamma. Il processo con cui le opere sono create è intrinseco al gesto finale. Lo spettatore può chiaramente avvertire il manifestarsi della trasformazione. A tutti gli effetti la natura distruttrice del fuoco diventa creatrice di rinascita.
Dal 1962 Aubertin è uno dei membri fondatori del movimento internazionale Zero, partecipa alle loro mostre e intrattiene corrispondenze con Heinz Mack, Otto Piene e Piero Manzoni. Con essi condivide un simile rifiuto dell'arte come linguaggio e la convinzione che essa debba manifestarsi in maniera semplice e austera. I lavori rossi di Aubertin diedero impulso ad una energia ed ad una vibrazione che furono emblematiche del movimento.
Le sua ricerca artistica si svilupperà tra gli anni ’80 e gli anni ’90 in performances in cui egli stesso darà alle fiamme pianoforti e automobili, mentre negli ultimi anni il colore rosso dei monocromi è stato sostituito dal bianco, dal nero e dall’oro.
Dal 1990 ha vissuto e lavorato in Germania, fino al 2015, anno della sua morte.
FABRIZIO GARGHETTI
Fabrizio Garghetti è nato a Salsomaggiore nel 1939. Vive e lavora da sempre a Milano. Ha iniziato la sua attività nel 1966 lavorando per riviste di jazz come Musica Jazz e Jazz Magazine. Si è interessato prestissimo ai gruppi di avanguardia musicale, teatrale e artistica. Ha documentato l’apertura del primo spazio alternativo teatrale italiano, il “Parametro” di Franco Quadri alla fine degli anni ’60. Molto importanti sono le sue fotografìe dedicate alle prime esibizioni di danzatori e coreografi come Pina Bausch, Carolyn Carson, i Pilobolus, Susanne Linke, Merce Cunningham, partecipando a Venezia Danza nel 1982. Ha lavorato e lavora anche nel campo della pubblicità e della moda, ma soprattutto è famoso il suo lavoro di documentazione degli eventi artistici legati a manifestazioni ormai storiche come “Milano Poesia” (dì cui possiede l’intero archivio), di spazi come la Fondazione Mudima o alle rassegne intemazionali come la Biennale di Venezia o Documenta di Kassel. Le sue fotografie di performances di artisti come John Cage, Hermann Nitsch, Daniel Spoerri, Wolf Vostell, Dick Higgins, Robert Filliou, Joe Jones, Giuseppe Chiari, Yoko Ono, Emmett Williams sono entrate a far parte della storia dell’arte contemporanea. In particolare con il suo lavoro segue i gruppi Fluxus, il Lettrìsmo, la Poesia Visiva internazionale, condividendo con gli artisti le stesse esperienze. Attualmente la sua esperienza fotografica si è orientata verso l’archeologia industriale, l’architettura, il design e la ricerca sui materiali: collabora con le più importanti riviste del settore come Vogue, Gran Bazar, Decoration, La Gola oltre che con Panorama, Epoca, La Repubblica. Ha lavorato con 37 artisti alla realizzazione del trittico della “Virtualità dell’Arte” presso l’ex biscottificio Falcinelli di Sarzana, le cave di marmo di Colonnata (Carrara) e il Palazzo La Marmora di Biella.
In Africa ha collaborato con Sarenco per la prima biennale di arte africana di Joannesbourg. Le sue mostre fotografie sono richieste in tutto il mondo. Il suo archivio, in corso di riordino, è uno dei più importanti per l’arte e la poesia contemporanea. Recentemente sono state ripresentate al pubblico le fotografie realizzate a Milano durante la realizzazione, presso la Galleria del Credito Valtellinese, al Palazzo delle Stelline di Milano, al Museo Ventabren Art Contemporain di Marsiglia, Eventi al MI ART 2002 a Milano, de L’Ultima Cena di Andy Warhol, 1987.
per info: qmdaniele@gmail.com - www.questionmarkmilano.it
dal 21 giugno al 12 luglio 2018
BERNARD AUBERTIN
Bernard Aubertin nasce a Fontenay-aux-Roses nel 1934. Compiuti gli studi presso la Scuola Statale di Decorazione, da autodidatta, si avvicina alcubismo ed al futurismo. Fondamentale fu il suo incontro nel 1957 con Yves Klein; dall’anno successivo, infatti, darà inizio alla creazione delle sue celebri tele monocrome. Aubertin inizia la sua storia di pittore monocromo realizzando i suoi primi "rouge total". Le ricerche dell’artista si focalizzano dapprima sul colore rosso, inteso come fuoco, energia. Realizza i cosiddetti Tableaux Feu (quadri fuoco), animando tele monocrome rosse, con chiodi (Tableaux Clous), fil di ferro (Tableaux Fil de Fer), fiammiferi (Parcours d’Allumettes) e svariati materiali, dai ceri, alle reti di ferro. La sua concezione della pittura è metafisica: attraverso il rosso egli traspone sulla tela l’energia dell’anima. L’essere spirituale si rivela attraverso l’arte e nulla più del colore potrebbe rappresentare una tale forza.
A partire dadli anni '60 Aubertin introduce nel suo repertorio anche il fuoco: un mezzo espressivo che a tutti gli effetti diventa la manifestazione fisica del suo colore rosso. Molti dei suoi lavori consistono in composizioni astratte create usando fiammiferi che vengono poi accesi creando variazioni spontanee generate dalla natura della fiamma. Il processo con cui le opere sono create è intrinseco al gesto finale. Lo spettatore può chiaramente avvertire il manifestarsi della trasformazione. A tutti gli effetti la natura distruttrice del fuoco diventa creatrice di rinascita.
Dal 1962 Aubertin è uno dei membri fondatori del movimento internazionale Zero, partecipa alle loro mostre e intrattiene corrispondenze con Heinz Mack, Otto Piene e Piero Manzoni. Con essi condivide un simile rifiuto dell'arte come linguaggio e la convinzione che essa debba manifestarsi in maniera semplice e austera. I lavori rossi di Aubertin diedero impulso ad una energia ed ad una vibrazione che furono emblematiche del movimento.
Le sua ricerca artistica si svilupperà tra gli anni ’80 e gli anni ’90 in performances in cui egli stesso darà alle fiamme pianoforti e automobili, mentre negli ultimi anni il colore rosso dei monocromi è stato sostituito dal bianco, dal nero e dall’oro.
Dal 1990 ha vissuto e lavorato in Germania, fino al 2015, anno della sua morte.
FABRIZIO GARGHETTI
Fabrizio Garghetti è nato a Salsomaggiore nel 1939. Vive e lavora da sempre a Milano. Ha iniziato la sua attività nel 1966 lavorando per riviste di jazz come Musica Jazz e Jazz Magazine. Si è interessato prestissimo ai gruppi di avanguardia musicale, teatrale e artistica. Ha documentato l’apertura del primo spazio alternativo teatrale italiano, il “Parametro” di Franco Quadri alla fine degli anni ’60. Molto importanti sono le sue fotografìe dedicate alle prime esibizioni di danzatori e coreografi come Pina Bausch, Carolyn Carson, i Pilobolus, Susanne Linke, Merce Cunningham, partecipando a Venezia Danza nel 1982. Ha lavorato e lavora anche nel campo della pubblicità e della moda, ma soprattutto è famoso il suo lavoro di documentazione degli eventi artistici legati a manifestazioni ormai storiche come “Milano Poesia” (dì cui possiede l’intero archivio), di spazi come la Fondazione Mudima o alle rassegne intemazionali come la Biennale di Venezia o Documenta di Kassel. Le sue fotografie di performances di artisti come John Cage, Hermann Nitsch, Daniel Spoerri, Wolf Vostell, Dick Higgins, Robert Filliou, Joe Jones, Giuseppe Chiari, Yoko Ono, Emmett Williams sono entrate a far parte della storia dell’arte contemporanea. In particolare con il suo lavoro segue i gruppi Fluxus, il Lettrìsmo, la Poesia Visiva internazionale, condividendo con gli artisti le stesse esperienze. Attualmente la sua esperienza fotografica si è orientata verso l’archeologia industriale, l’architettura, il design e la ricerca sui materiali: collabora con le più importanti riviste del settore come Vogue, Gran Bazar, Decoration, La Gola oltre che con Panorama, Epoca, La Repubblica. Ha lavorato con 37 artisti alla realizzazione del trittico della “Virtualità dell’Arte” presso l’ex biscottificio Falcinelli di Sarzana, le cave di marmo di Colonnata (Carrara) e il Palazzo La Marmora di Biella.
In Africa ha collaborato con Sarenco per la prima biennale di arte africana di Joannesbourg. Le sue mostre fotografie sono richieste in tutto il mondo. Il suo archivio, in corso di riordino, è uno dei più importanti per l’arte e la poesia contemporanea. Recentemente sono state ripresentate al pubblico le fotografie realizzate a Milano durante la realizzazione, presso la Galleria del Credito Valtellinese, al Palazzo delle Stelline di Milano, al Museo Ventabren Art Contemporain di Marsiglia, Eventi al MI ART 2002 a Milano, de L’Ultima Cena di Andy Warhol, 1987.
per info: qmdaniele@gmail.com - www.questionmarkmilano.it
21
giugno 2018
Bernard Aubertin / Fabrizio Garghetti
Dal 21 giugno al 12 luglio 2018
arte contemporanea
Location
SEDI VARIE – Milano
Milano, (Milano)
Milano, (Milano)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30
Vernissage
21 Giugno 2018, h 18.00
Autore
Curatore