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Bernard Aubertin – Fuoco Vivo
L’esposizione del grande artista francese recentemente scomparso inaugura la nuova sede di Falcinella Fine Art presso la Galleria Apollo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Proprio questo imminentissima domenica 18 dicembre, a Mantova, alle ore 18,30, sarà inaugurata -
presso la Galleria Apollo in corso Umberto – la nuova sede di Falcinella Fine Art. E il nuovo spazio
espositivo sarà l’occasione più propizia per ammirare una fiammante mostra di estrema qualità,
grazie a una selezionatissima scelta di opere di Bernard Aubertin.
Lorenzo Falcinella propone dunque una creativa esperienza estetica post-crisi per allestire un luogo
d’arte, in pieno centro, immaginato quale spazio d’incontro e di dialogo con tutto il consorzio civile
mantovano. Le opere di Bernard Aubertin saranno poi il propellente esplosivo ideale per iniziare
tale dialogo e accendere un percorso tra le opere del grande artista francese recentemente
scomparso. Emergerà così tutta la dimensione di un protagonista che ha primeggiato nel panorama
internazionale, un protagonista troppo spesso schivo ma sempre straordinario, capace di rimanere
fedele all’urgenza di essere pittore monocromatico, continuamente teso a catturare la realtà, sia che
ciò accadesse con i ≪Tableaux Clous≫, sia coi ≪dessins de feu≫ o con i ≪livres brulés≫, sia che
si concretizzasse grazie alle performaces che egli metteva in atto.
A chiusura del 2016, anno in cui Mantova è ancora “capitale italiana della cultura”, la galleria
Falcinella è perciò orgogliosa di proporre una piccola ma preziosa rassegna monografica a un
grande sperimentatore della materia, perché Aubertin muove i primi passi nell’arte in un momento
in cui l’Europa guarda a materiali, tecniche e strumenti espressivi nuovi. Ed in questa occasione,
oltre che a esporre alcune opere importanti dell’artista francese, autorevole e storico membro del
Gruppo Zero, se ne vuole ripercorre la vicenda artistica, proponendo le tappe salienti del suo lavoro
per mettere a fuoco una lettura esaustiva della sua opera declinata costantemente con l’uso del
fuoco che, bruciando, crea – in modo assai poetico – inedite soluzioni espressive e comunicative.
Creatività e poesia si misurano dunque nei nuovi spazi e Aubertin, come un nuovo Zoroastro, si
mostra, nelle sue opere, come un profeta del fuoco per cercare in grado di mandare in fumo tutta la
materialità e il feticismo connesso al tradizionale oggetto d’arte.
Non è pleonastico infine rammentare che la rassegna si avvale di un prezioso catalogo edito dalla
casa editrice il Rio con testi di Gianfranco Ferlisi.
La mostra resterà aperta sino al 22 gennaio 2017.
2
Nota biografica
Bernard Aubertin nasce in Francia, a Fontenay-aux- Roses, nel 1934. Intorno al 1951 comincia
l’apprendistato alla Scuola d’Arte Decorativa. Folgorante è l’incontro con Yves Klein nel 1957, che
lo porta a realizzare, l’anno successivo, le sue prime quattro tavole monocrome rosse. La scelta di
questo colore è spontanea, impulsiva e lo libera da ogni manipolazione cromatica del disegno, del
grafismo e della composizione.
La sua ricerca si caratterizza, da subito, per l’uso esclusivo del rosso, tinta privilegiata e simbolo di
sangue e al tempo stesso dell’elemento fuoco.
Nel 1961 partecipa al gruppo ZERO di Düsseldorf insieme a Mack, Piene, Uecker e nel 1957/58 al
gruppo NUL di Amsterdam. Entra in contatto anche con Piero Manzoni e Lucio Fontana.
Parallelamente ai monocromi nel 1961 realizza i suoi primi tableaux feu (quadri fuoco), e nel 1962 i
primi libri bruciati che riprenderà con Livres brûlés et à Brûler (libri bruciati e da bruciare)
aggiungendo fiammiferi esplosivi, micce, bastoncini di fulminato, sacchetti di polvere fumogena,
ceri, fiammiferi candidi ecc. all’interno di ogni pagina del libro e invitando lo spettatore a bruciare il
libro.
La sua è una curiosità legata al lavoro del fuoco e al riflesso della fiamma. Dice della sua opera: «Ci
sono due colori nella mia opera, quello del fuoco, della caramellizzazione, della cremazione del
nero o quello rosso della pittura dei monocromi.» Dai tableaux clous (quadri chiodi) che essendo
ricoperti di vernice, rappresentano perfettamente le fiamme; ai tableaux fils de fer (quadri fil di
ferro), ai dessin de feu (disegni di fuoco) o ancora i parcours d'allumettes (percorsi di fiammiferi),
fino ad arrivare alle performances dei pianoforti dati alle fiamme che risalgono al 1988, alle
automobili bruciate degli anni Novanta…
La sua attività artistica si è svolta principalmente a Parigi, poi a Brest ed è stata costellata da
frequenti soggiorni italiani tra gli anni '70 e gli anni '90.
La sua opera recentemente si è sviluppata verso monocromie nere, bianche o oro.
È salito agli dei il 31 agosto del 2015.
presso la Galleria Apollo in corso Umberto – la nuova sede di Falcinella Fine Art. E il nuovo spazio
espositivo sarà l’occasione più propizia per ammirare una fiammante mostra di estrema qualità,
grazie a una selezionatissima scelta di opere di Bernard Aubertin.
Lorenzo Falcinella propone dunque una creativa esperienza estetica post-crisi per allestire un luogo
d’arte, in pieno centro, immaginato quale spazio d’incontro e di dialogo con tutto il consorzio civile
mantovano. Le opere di Bernard Aubertin saranno poi il propellente esplosivo ideale per iniziare
tale dialogo e accendere un percorso tra le opere del grande artista francese recentemente
scomparso. Emergerà così tutta la dimensione di un protagonista che ha primeggiato nel panorama
internazionale, un protagonista troppo spesso schivo ma sempre straordinario, capace di rimanere
fedele all’urgenza di essere pittore monocromatico, continuamente teso a catturare la realtà, sia che
ciò accadesse con i ≪Tableaux Clous≫, sia coi ≪dessins de feu≫ o con i ≪livres brulés≫, sia che
si concretizzasse grazie alle performaces che egli metteva in atto.
A chiusura del 2016, anno in cui Mantova è ancora “capitale italiana della cultura”, la galleria
Falcinella è perciò orgogliosa di proporre una piccola ma preziosa rassegna monografica a un
grande sperimentatore della materia, perché Aubertin muove i primi passi nell’arte in un momento
in cui l’Europa guarda a materiali, tecniche e strumenti espressivi nuovi. Ed in questa occasione,
oltre che a esporre alcune opere importanti dell’artista francese, autorevole e storico membro del
Gruppo Zero, se ne vuole ripercorre la vicenda artistica, proponendo le tappe salienti del suo lavoro
per mettere a fuoco una lettura esaustiva della sua opera declinata costantemente con l’uso del
fuoco che, bruciando, crea – in modo assai poetico – inedite soluzioni espressive e comunicative.
Creatività e poesia si misurano dunque nei nuovi spazi e Aubertin, come un nuovo Zoroastro, si
mostra, nelle sue opere, come un profeta del fuoco per cercare in grado di mandare in fumo tutta la
materialità e il feticismo connesso al tradizionale oggetto d’arte.
Non è pleonastico infine rammentare che la rassegna si avvale di un prezioso catalogo edito dalla
casa editrice il Rio con testi di Gianfranco Ferlisi.
La mostra resterà aperta sino al 22 gennaio 2017.
2
Nota biografica
Bernard Aubertin nasce in Francia, a Fontenay-aux- Roses, nel 1934. Intorno al 1951 comincia
l’apprendistato alla Scuola d’Arte Decorativa. Folgorante è l’incontro con Yves Klein nel 1957, che
lo porta a realizzare, l’anno successivo, le sue prime quattro tavole monocrome rosse. La scelta di
questo colore è spontanea, impulsiva e lo libera da ogni manipolazione cromatica del disegno, del
grafismo e della composizione.
La sua ricerca si caratterizza, da subito, per l’uso esclusivo del rosso, tinta privilegiata e simbolo di
sangue e al tempo stesso dell’elemento fuoco.
Nel 1961 partecipa al gruppo ZERO di Düsseldorf insieme a Mack, Piene, Uecker e nel 1957/58 al
gruppo NUL di Amsterdam. Entra in contatto anche con Piero Manzoni e Lucio Fontana.
Parallelamente ai monocromi nel 1961 realizza i suoi primi tableaux feu (quadri fuoco), e nel 1962 i
primi libri bruciati che riprenderà con Livres brûlés et à Brûler (libri bruciati e da bruciare)
aggiungendo fiammiferi esplosivi, micce, bastoncini di fulminato, sacchetti di polvere fumogena,
ceri, fiammiferi candidi ecc. all’interno di ogni pagina del libro e invitando lo spettatore a bruciare il
libro.
La sua è una curiosità legata al lavoro del fuoco e al riflesso della fiamma. Dice della sua opera: «Ci
sono due colori nella mia opera, quello del fuoco, della caramellizzazione, della cremazione del
nero o quello rosso della pittura dei monocromi.» Dai tableaux clous (quadri chiodi) che essendo
ricoperti di vernice, rappresentano perfettamente le fiamme; ai tableaux fils de fer (quadri fil di
ferro), ai dessin de feu (disegni di fuoco) o ancora i parcours d'allumettes (percorsi di fiammiferi),
fino ad arrivare alle performances dei pianoforti dati alle fiamme che risalgono al 1988, alle
automobili bruciate degli anni Novanta…
La sua attività artistica si è svolta principalmente a Parigi, poi a Brest ed è stata costellata da
frequenti soggiorni italiani tra gli anni '70 e gli anni '90.
La sua opera recentemente si è sviluppata verso monocromie nere, bianche o oro.
È salito agli dei il 31 agosto del 2015.
18
dicembre 2016
Bernard Aubertin – Fuoco Vivo
Dal 18 dicembre 2016 al 22 gennaio 2017
arte contemporanea
Location
GALLERIA APOLLO
Mantova, Corso Umberto I, 52, (Mantova)
Mantova, Corso Umberto I, 52, (Mantova)
Vernissage
18 Dicembre 2016, ore 18.30
Autore