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Bert Theis – Building philosophy
„Building Philosophy“ fa eco a „Réalisation de la philosophie“, famoso “quadro” di Guy Debord, a 45 anni di distanza . Mentre Debord rivendicava la “praxis”, la messa in pratica delle teorie situazioniste, il titolo della mostra di Bert Theis rimette l’accento sulla teoria.
Comunicato stampa
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“Building Philosophy” può essere letto in due modi: come “Costruire la filosofia”, azione necessaria data la mancanza di una teoria adeguata alla crisi culturale contemporanea, o come “Filosofia del costruire”, che si riferisce alla costruzione di piattaforme “filosofiche”, e altre strutture “aperte” come l’ufficio per la trasformazione urbana “out” o “Isola Art Center”.
La mostra si articola attorno ad un’opera inedita, i “Gropius Drifters”, otto moduli di varie dimensioni che riprendono su scala ridotta la planimetria disegnata nel 1924 da Walter Gropius per un complesso di edifici mai costruiti: l’Accademia Internazionale di Filosofia di Erlangen in Germania. All’interno della galleria i moduli sono esposti in modo tale da riprodurre esattamente le proporzioni disegnate dall’architetto del “Bauhaus”, ma la loro particolarità è che possono essere combinati in molti modi diversi, come nel tangram. Le possibilità inerenti all’opera possono essere esplorate dallo spettatore manipolando un plastico. I“Gropius Drifters” si inseriscono in una serie di opere realizzate in Lussemburgo, Corea e Francia, le quali vanno a costituire una sorta di “détournement” delle planimetrie di architetti modernisti come Pei, Frank Lloyd Wright o Le Corbusier.
Il secondo nucleo della mostra è un ciclo di dieci foto e fotomontaggi dedicati ai progetti dell’ufficio per la trasformazione urbana “out” e “Isola Art Center”, due progetti collettivi portati avanti negli ultimi sette anni con lo scopo di costruire interventi d’arte contemporanea incisivi nel tessuto urbano.
La mostra si articola attorno ad un’opera inedita, i “Gropius Drifters”, otto moduli di varie dimensioni che riprendono su scala ridotta la planimetria disegnata nel 1924 da Walter Gropius per un complesso di edifici mai costruiti: l’Accademia Internazionale di Filosofia di Erlangen in Germania. All’interno della galleria i moduli sono esposti in modo tale da riprodurre esattamente le proporzioni disegnate dall’architetto del “Bauhaus”, ma la loro particolarità è che possono essere combinati in molti modi diversi, come nel tangram. Le possibilità inerenti all’opera possono essere esplorate dallo spettatore manipolando un plastico. I“Gropius Drifters” si inseriscono in una serie di opere realizzate in Lussemburgo, Corea e Francia, le quali vanno a costituire una sorta di “détournement” delle planimetrie di architetti modernisti come Pei, Frank Lloyd Wright o Le Corbusier.
Il secondo nucleo della mostra è un ciclo di dieci foto e fotomontaggi dedicati ai progetti dell’ufficio per la trasformazione urbana “out” e “Isola Art Center”, due progetti collettivi portati avanti negli ultimi sette anni con lo scopo di costruire interventi d’arte contemporanea incisivi nel tessuto urbano.
10
maggio 2008
Bert Theis – Building philosophy
Dal 10 maggio al 26 luglio 2008
arte contemporanea
Location
FEDERICO BIANCHI CONTEMPORARY ART
Lecco, Piazza Alessandro Manzoni, 2, (Lecco)
Lecco, Piazza Alessandro Manzoni, 2, (Lecco)
Orario di apertura
da martedi a venerdi ore 15.00/19.30
sabato ore 10.30/19.30
Vernissage
10 Maggio 2008, ore 18.30
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