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Bertaro – Preludi di Città
La mostra dell’artista Bertaro, al secolo Roberta Baldassarre, ripercorre il tema della raffigurazione della città che la accompagna da un ventennio, un tema che costituisce un viaggio metafisico, spinto verso la percezione quasi onirica dello spazio, della città. Saranno esposte venti opere realizzate tra il 2002 e il 2008, accompagnate dalla proiezione di un video con raccolta quasi integrale delle “città” realizzate dal 1988 al 2003.
Comunicato stampa
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1. Esposizione
«La città ti appare come un tutto in cui nessun desiderio va perduto e di cui tu fai parte, e poiché essa gode tutto quello che tu non godi, a te non resta che abitare questo desiderio ed esserne contento» .
Italo Calvino
La mostra dell’artista Bertaro, al secolo Roberta Baldassarre, ripercorre il tema della raffigurazione della città che la accompagna da un ventennio, un tema che costituisce un viaggio metafisico, spinto verso la percezione quasi onirica dello spazio, della città.
Raccoglie un percorso discontinuo in cui prende forma una città immateriale, intima, una città che appare la prima volta nel 1988 nell’opera Città primigenia, olio su tela 60x50 cm, e si ripropone sempre più frequentemente nell’espressione dell’artista.
Pochi segni, nessun contorno, solo colore, “graffi di colore” per delineare città il cui «segreto è il modo in cui la vita scorre sulle figure che si succedono come in una partitura musicale nella quale non si può cambiare o spostare nessuna nota […]. Questa città che non si cancella dalla mente è come un’armatura o reticolo nelle cui caselle ognuno può predisporre le cose che vuole ricordare […]».
È una raccolta di opere che non presentano alcun rimando figurativo intenzionale, che sono frutto di un approccio reminiscente con il proprio “io”, di un’emozione pura, irriverente, prepotente che si manifesta sensibilmente e inconsciamente in segni che rimandano a città a volte lacustri, a volte portuali, a volte orientali.
La mostra ripercorre il tema delle città che «come i sogni sono costruite di desideri e di paure, anche se il filo del loro discorso è segreto, le loro regole assurde, le prospettive ingannevoli, e ogni cosa ne nasconde un’altra».
È una disamina che attraverso la raffigurazione, o meglio l’allusione alla città indaga, il rapporto dell’uomo con il suo spazio interiore, il suo spazio mentale, emotivo, cosmico, perché, vale per l’artista, come per Marco Polo a Kublai Kan ne Le città invisibili di Italo Calvino, «ogni cosa che vedo e che faccio prende senso in uno spazio della mente dove regna la stessa calma di qui, la stessa penombra, lo stesso silenzio percorso da fruscii di foglie».
La raccolta di opere presentate costituisce un diario di viaggio figurato teso alla ricerca, all’espressione, alla distruzione e alla rifondazione, alla salvazione di sé, un viaggio che allude, o meglio prelude alla città.
Nella mostra Preludi di Città saranno esposte venti opere realizzate tra il 2002 e il 2008, accompagnate dalla proiezione di un video con raccolta quasi integrale delle “città” realizzate dal 1988 al 2003.
L’allestimento sarà definito dopo idoneo sopralluogo negli spazi del Teatro Stabile D’Abruzzo.
«La città ti appare come un tutto in cui nessun desiderio va perduto e di cui tu fai parte, e poiché essa gode tutto quello che tu non godi, a te non resta che abitare questo desiderio ed esserne contento» .
Italo Calvino
La mostra dell’artista Bertaro, al secolo Roberta Baldassarre, ripercorre il tema della raffigurazione della città che la accompagna da un ventennio, un tema che costituisce un viaggio metafisico, spinto verso la percezione quasi onirica dello spazio, della città.
Raccoglie un percorso discontinuo in cui prende forma una città immateriale, intima, una città che appare la prima volta nel 1988 nell’opera Città primigenia, olio su tela 60x50 cm, e si ripropone sempre più frequentemente nell’espressione dell’artista.
Pochi segni, nessun contorno, solo colore, “graffi di colore” per delineare città il cui «segreto è il modo in cui la vita scorre sulle figure che si succedono come in una partitura musicale nella quale non si può cambiare o spostare nessuna nota […]. Questa città che non si cancella dalla mente è come un’armatura o reticolo nelle cui caselle ognuno può predisporre le cose che vuole ricordare […]».
È una raccolta di opere che non presentano alcun rimando figurativo intenzionale, che sono frutto di un approccio reminiscente con il proprio “io”, di un’emozione pura, irriverente, prepotente che si manifesta sensibilmente e inconsciamente in segni che rimandano a città a volte lacustri, a volte portuali, a volte orientali.
La mostra ripercorre il tema delle città che «come i sogni sono costruite di desideri e di paure, anche se il filo del loro discorso è segreto, le loro regole assurde, le prospettive ingannevoli, e ogni cosa ne nasconde un’altra».
È una disamina che attraverso la raffigurazione, o meglio l’allusione alla città indaga, il rapporto dell’uomo con il suo spazio interiore, il suo spazio mentale, emotivo, cosmico, perché, vale per l’artista, come per Marco Polo a Kublai Kan ne Le città invisibili di Italo Calvino, «ogni cosa che vedo e che faccio prende senso in uno spazio della mente dove regna la stessa calma di qui, la stessa penombra, lo stesso silenzio percorso da fruscii di foglie».
La raccolta di opere presentate costituisce un diario di viaggio figurato teso alla ricerca, all’espressione, alla distruzione e alla rifondazione, alla salvazione di sé, un viaggio che allude, o meglio prelude alla città.
Nella mostra Preludi di Città saranno esposte venti opere realizzate tra il 2002 e il 2008, accompagnate dalla proiezione di un video con raccolta quasi integrale delle “città” realizzate dal 1988 al 2003.
L’allestimento sarà definito dopo idoneo sopralluogo negli spazi del Teatro Stabile D’Abruzzo.
16
dicembre 2008
Bertaro – Preludi di Città
Dal 16 dicembre 2008 al 06 gennaio 2009
arte contemporanea
Location
MUSEO NAZIONALE D’ABRUZZO – CASTELLO CINQUECENTESCO
L'aquila, Viale Benedetto Croce, (L'aquila)
L'aquila, Viale Benedetto Croce, (L'aquila)
Vernissage
16 Dicembre 2008, ore 16,30
Autore